Speciale (pt. 4)

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Eveline:

Controllo il telefono e mi ritrovo trenta chiamate perse da David e un centinaio di messaggi.
Gli occhi iniziano a pizzicare ma la mia impulsività prende il sopravvento e mi fa agire.

Sblocco il telefono e con il cuore in gola decido di bloccare il suo numero.
Ormai sono passate due settimane da quell'accaduto ma David non molla la presa, anzi.

Mi chiama e mi manda messaggi ogni santo giorno, viene sotto casa e suona il citofono fino a quando non arriva qualcuno a mandarlo via.

É una spina nel fianco e io non capisco il perché insiste così tanto.
Non voglio sentire la sua versione, non voglio ricevere nessuna spiegazione perché non esiste.

I fatti hanno parlato, il suo comportamento mi ha spiazzata, mi ha distrutta.
Mai mi sarei aspettata di vedere un comportamento del genere da parte sua.

Sento dei passi venire verso la mia stanza e allora decido di infilarmi sotto la coperta e di rimanere in silenzio.
La porta viene spalancata e un peso si posiziona sopra di me.

"Lo so che sei sveglia Evie", é la voce di Grace.
"Alzati", toglie la coperta dal mio viso.
"Non voglio", mi copro la faccia con le mani.
"Non costringermi ad usare le cattive maniere", si alza.
"Lasciami in pace Grace", la mia voce é sottilissima.
"Va bene, lo hai voluto tu", Grace schiocca le dita.

Sento altri passi avvicinarsi e dopo qualche secondo qualcosa di freddo bagnarmi.
Tolgo la coperta e mi alzo dal letto.
Noto il mio pigiama bagnato e con esso anche i miei lunghi capelli.

Alzo la testa e noto Betty con una bacinella fra le mani.
Grace porta la mano verso le sue labbra cercando di coprire il suo sorriso malefico e Betty alza le spalle.

"Ti ho avvisata Evie", inizia Grace.
"Siete finite!", scatto in avanti.

Loro anticipano la mia mossa e si dirigono verso l'uscita della stanza.
Iniziamo a scendere alla velocità della luce le scale per poi dirigerci verso il soggiorno.

Le mie sorelle si mettono dietro al divano e io mi fermo e inizio a guardarle male.

"Guarda il lato positivo, sei uscita dalla nostra stanza", Grace sorride.
"Non c'entra! Esistono altri metodi!", le punto il dito contro.
"Con te funzionano solo le forti maniere", Betty alza le spalle.
"Ora vi faccio vedere io!", afferro dei cuscini e inizio a lanciarli.

Grace e Betty scattano e si dirigono verso l'uscita, escono di casa e iniziano a correre per strada.
Questa parte é abitata da tutti noi, nessun vicino strano o antipatico.

Intorno a noi si trova solo la nostra famiglia e gli amici dei genitori, tra cui anche David e la sua famiglia ma dettagli.

"Aiuto!", urla Grace.
"Non ci provare!", continuo a correre.

Dopo qualche minuto le porte si aprono e noto le mie cugine uscire.

"Sempre a fare baccano!", urla Emily.
"Si può sapere che cosa avete combinato stavolta?", James si mette davanti alla mie sorelle.

Loro prese alla sprovvista si bloccano all'improvviso ma con scarsi risultati.
Perdono l'equilibrio e cadono sopra nostro cugino.

Io osservo la scena ma dimentico di fermarmi e arrivata alla fine provo a fermarmi ma con scarsi risultati e così cado sopra le mie sorelle.

"Ma perché sono circondato solo da pazze?!", James prova a spostarci.
"Ti sbagli mio caro! Sei fortunato ad avere noi come cugine", cinguetta Grace.
"Sicuro!", ci sposta.

Io afferro le guance delle mie sorelle e inizio a tirarle.

"Fa male!", le loro voci cambiano.
"Non vi sento!", cerco di trattenere una risata.
"Le solite combina guai", qualcuno mi afferra.

Ai confini dell'amoreWhere stories live. Discover now