Capitolo 34

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"Presa!", mi afferra la vita e mi fa girare.
"Aiden, smettila", inizio a ridere come una bambina.

Mi posa per terra e mi avvicina verso di lui.
Mette le mani dietro la mia schiena e inizia a guardarmi.
I raggi del sole illuminano i suoi occhi, rendendoli ancora più chiari, piccole ciocche ribelli ricadono sulla fronte, le sue guance sono leggermente rosse, ma la mia attenzione viene catturata dalle sue labbra.

Uff, sono così perfette.
Il desiderio inizia a torturarmi la mente e a causa dello stress, prendo il labbro inferiore fra i miei denti e inizio a mordicchiarlo.
Lo sento sbuffare e percepisco la stretta più salda.

"Mi provochi così, ragazzina", anche lui inizia a fissare le mie labbra.
"Fai il primo passo, allora", mi alzo in punta di piedi e mi avvicino al suo viso.

Sorride e prende l'iniziativa, afferra le mie guance e finalmente compie il gesto tanto atteso.

Bam

"Ahia!", sembro una bambina.
"Che cosa é successo?", sento la voce di Ariel impastata dal sonno.
"Niente, sono solo caduta dal letto", mi rialzo e afferro la coperta.
"Cosa stavi sognando?", domanda mia sorella.

Nel sentire questa domanda, un calore improvviso si posa sulle mie guance e senza farlo apposta porto le dita verso le mie labbra.

Sembrava così reale, uffi!

Quando arriverà il momento giusto?

Ma che domande mi pongo?

Sono completamente andata!

Non posso pensare a queste cose!

Questo ragazzo occupa persino i miei sogni, mi sta torturando!
O forse il desiderio di baciarlo...

Ah! Basta!

"Aiden occupa anche i tuoi sogni?", Stella sorride maliziosamente.
"Non é vero!", gonfio le guance.
"Oh sì, invece", fa l'altezzosa.
"Perché pensi questo?", alzo il sopracciglio.
"Perché hai pronunciato il suo nome poco fa", sorride ancora.
"Io? Cosa? Ahahah, avrai sentito male", inizio a ridere a causa del nervosismo.
"Certo certo", mi esamina attentamente.
"Sicuro. Ora ritorno a dormire", mi giro e mi copro con la coperta.

Sento ridacchiare Ariel e Stella, ma decido di lasciar perdere tutto quanto.
Meglio rimanere in silenzio, tanto loro due sono senza speranza.

"Muoviti Abby!", qualcuna mi toglie la coperta.

Odio la sensazione di freddo che si impossessa delle mie gambe.
Mi alzo e fulmino Ariel con lo sguardo.
Vado in bagno ed entro dentro la doccia.
Dopodiché esco e mi dirigo verso l'armadio.

Prendo un paio di jeans blu chiaro strappati sul ginocchio e un maglione corto nero.
Poi vado verso le mie Dr Martens nere e sono pronta.

Come sempre ci sediamo sul letto per aspettare il preside Hamilton.
E preciso come suo solito, usciamo e ci dirigiamo verso la biblioteca.

Anch'essa é davvero grande.
Un tappeto bordeaux copre tutto il pavimento della biblioteca.
Un odore di libri vecchi invade le mia narici, ma la mia attenzione viene catturata da altre cose.
Tanti lunghi scaffali di legno sono perfettamente posizionati a diversi metri di distanza.
Le mensole che dovrebbero ospitare i libri, sono vuote.
Infatti quest'ultimi, sono tutti posizionati per terra.

"Buonasera. Stasera dovrete solo mettere i libri al proprio posto. Ogni scaffale é etichettato con i vari generi. Tutto deve essere messo al posto giusto e in ordine alfabetico. Buon lavoro, ci rivedremo fra due ore", ci guarda ancora per qualche secondo, per poi uscire fuori.

Ai confini dell'amoreWhere stories live. Discover now