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-"Claude, la cliente ti ha detto chiaramente che non voleva quei benedetti fiori in quest'angolo di giardino. Glieli mettiamo dove ti ha chiesto di volerli, per favore?" dico irritata all'architetto d'esterni.
Siamo in riunione io, Claude, Pierre e Ibrahim.
-"Ho capito. Ma pure lei è una rompicoglioni. Cambia idea ogni due secondi" dice irritato anche lui.
-"I clienti caro Claude, vanno sempre assecondati, tranne quando non è proprio possibile assecondare i loro capricci. Si tratta delle loro case, delle loro strutture" dice Ibrahim con calma pacifica accanto a me.
-"Lo so Ibrahim, ma quella è una stronza patentata. C'è l'ha con me solo perché non me la scopo e gli ho detto che sono gay" dice Claude facendoci scoppiare a ridere tutti quanti.
Guardo Céline accanto a mio marito che è rossa e a momenti si sfiata con la sua risata unica. Quando inizia i suoi attacchi di risarella, è impossibile fermarla.
Io più la guardo e più rido.
-"Cara, vai a prenderti un pò d'acqua" dice mio marito alla sua assistente. Lei annuisce e si alza ridendo.
-"Bene. Capita a tutti di avere dei clienti insistenti Claude. E molto capricciosi. Asseconda tutti i suoi capricci e ignora le sue avance" dico seria.
-"Pierre, a che punto sei con l'arredo?" chiedo all'architetto d'interni.
-"Nulla. La signora ancora non si decide. Non lo sa nemmeno lei. Siamo ad un punto morto" dice apatico mentre gioca con una matita.
-"Ok, forse è il caso di fare due chiacchiere con la signora Ivonne" mi dice mio marito. Annuisco e rimango in silenzio.

*********

-"Signora Ivonne, è un mese che le stiamo dietro. I ragazzi si sono dati molto da fare e lei ancora non decide come arredare la sua casa. Abbiamo tantissimo lavoro da fare" le dico alla signora bionda ossigenata, più o meno della mia età, con delle labbra gonfie, sicuramente rifatte e con addosso un vestitino di lana  striminzito da mettere in mostra tutto il suo corpo tonico e prosperoso.
La signora sorride e si avvicina pericolosamente a me avvolgendo le sue braccia intorno al mio collo e facendo toccare il suo seno grosso contro il mio petto.
Mi fissa intensamente e si avvicina al mio  viso.
-"E se non volessi far finire i lavori perché mi piace avervi tra i piedi? Sono circondata da pezzi di manzo stratosferici e il primo uomo che mi fa impazzire sei tu Ibrahim" dice con voce roca avvicinandosi al mio collo e poggiando le sue labbra rosse di rossetto marchiandomi e facendomi venire un brivido in tutto il corpo.
Sono immobile, come scioccato.
Prendo le sue braccia e la sposto delicatamente da me e mi allontano tenendomi a distanza.
La signora sorride soddisfatta guardandomi con occhi languidi e leccandosi le labbra rosse. Si avvicina di nuovo e la fermo alzando una mano.
-"Signora Ivonne, sono un uomo sposato. Fedele a sua moglie" dico minacciandola. Lei scoppia a ridere.
-"Credi che me la beva? Lily mi ha raccontato che ti piace da matti divertirti con le donne" dice divertita nominando la mia amica ed ex fidanzata.
-"Un tempo. Ora mi diverto solo con mia moglie da quasi undici anni" dico irritato.
-"Le mogli fanno sempre le stesse cose. Sono abitudinarie. Io ti farei divertire molto di più, magari possiamo fare un'orgia, che ne dici?" propone sorridendo. Io la guardo sconvolto.
Apro la porta d'ingresso ed esco fuori.
-"Si decida per la casa. In fretta" tuono prima di andare via e salire un macchina andandome di fretta.

********

Vedo mio marito rientrare di fretta nel suo ufficio, quasi di corsa, ignorandomi.
Entro nel suo ufficio subito dopo di lui e chiudo la porta.
Lo seguo in bagno e lo guardo.
-"Che succede?" chiedo seria.
-"Lascia stare. Quella è una pazza pervertita" dice pulendosi il collo. Entro nel bagno e lo giro verso di me fissando il suo collo marchiato di rosso e il collo della camicia bianca sporca di rossetto rosso.
-"Che diavolo è successo?" urlo furiosa guardandolo malissimo.
-"Io non ho fatto niente amore, te lo giuro. Quella mi ha assalito" dice irritato. Lo fisso in silenzio a braccia conserte.
-"Cambiati la camicia. Non voglio vederti con quel marchio di quella puttana addosso e lavati" dico inviperita andandomene come una furia.
Entro nel mio ufficio e prendo le cose che mi servono per andare dal mio cliente.
Sono furibonda.
C'è sempre qualcuna che rompe le scatole, che ci prova con mio marito.
So che lui non ha fatto niente, ma in questo momento sono una furia e non voglio ascoltare nessuno.
Mi appoggio un attimo alla scrivania sentendo la testa girarmi.
Queste cose mi fanno imbestialire, mi fanno alzare la pressione. Le puttane mi fanno imbestialire. Non sanno stare al loro posto.
Faccio dei bei respiri e cerco di calmarmi prima di uscire dall'azienda.
Nell'ultimo periodo stiamo lavorando tantissimo e le zoccole come lei non ci vogliono proprio ad intralciare i nostri lavori.
Mi appoggio al muro all'estero del palazzo avendo un altro giramento forte di testa.
La guardia di sicurezza si avvicina reggendomi per un braccio.
-"Signora Morgan sta bene?" chiede preoccupato.
-"Non lo so. Chiami mio marito per favore" dico con le forze al minimo.
La guardia prende subito il telefono chiamando Ibrahim.
Attendo appoggiata all'uomo della sicurezza incapace ancora di reggermi in piedi.
Mio marito arriva quasi subito, di corsa ed agitato.
-"Che succede amore? Cos'hai?" chiede preoccupato. Non riesco nemmeno a rispondere e lo fisso soltanto. Mio marito mi accarezza il viso e continua a fare domande ma sento gli occhi chiudersi e la testa girare forte.

SE TI AMASSI?Where stories live. Discover now