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ANKARA

-"Kemal, quindi sei sicuro di questa zona? Non ci saranno problemi?" dico all'ingegnere turco mentre stiamo ispezionando il posto che ha visto.
Sono arrivata in Turchia questa mattina e nel primo pomeriggio siamo venuti sul posto a controllare la zona dove dovrebbe nascere il centro commerciale che abbiamo progettato.
-"Certo cara. Sono sicurissimo. Qui non siamo tanto lontani dal centro, abbiamo uno spazio molto più grande rispetto ad altri posti ed è tranquillo. È ben servita con la tangenziale" spiega in modo professionale.
-"Ok. Farò qualche foto e le invio a mio marito" dico prendendo il telefono in mano.
Mi arriva la videochiamata di Ibrahim e rispondo ridacchiando.
-"Ibra" lo saluto.
-"Ciao tesoro. Come va? Hai visto il posto?" chiede sorridente. Ha solo la camicia nera con le maniche arrotolate.
-"Tutto bene. Siamo ancora sul posto. È magnifico. Penso che verrà proprio un bel centro commerciale. Ti stavo per fare alcune foto ed inviartele" dico eccitata per il progetto.
-"Ottimo tesoro. Fai le foto così le visiono e ne parliamo quando torni. Vedo che il tempo è spettacolare lì" dice sorridendo. Ammiro la sua dentatura bianca.
-"Si è fa parecchio caldo" dico sbuffando.
-"Quando hai il volo?" chiede poi serio.
-"Stasera alle ventidue" dico guardandomi intorno.
-"Ottimo. Quanto ci metti?" chiede curioso.
-"Mah, salvo imprevisti il volo dura tre ore e quarantacinque" dico guardando il mio bellissimo marito.
-"Ok. Allora ti aspetto in aereoporto. Stai attenta. Aspetto le tue foto" mi dice dolcemente sorridendo e facendo sorridere anche me.
-"D'accordo. Faccio le foto e te le invio. A dopo" lo saluto.
-"A dopo moglie mia" mi saluta e chiude la videochiamata. So che l'ha fatto apposta a fare la videochiamata perché c'è Kemal tra i piedi e ha questi attacchi di gelosia ogni tanto.
Gelosia ingiustificata tra l'altro perché io non farei mai nulla per rovinare il rapporto che abbiamo.
Da quando abbiamo iniziato a fare sesso il nostro rapporto è cambiato, unendoci di più e approfondendo la nostra amicizia.

*******

Jessica è ad Ankara e io sono nervoso. Non vedo l'ora che torna stanotte.
Mi fido ciecamente di lei, ma non di Kemal. Gli spezzerei le ossa se solo osa toccare mia moglie, ma anche solo sfiorarla.
Bussano alla porta e do il permesso.
Lily compare sulla porta entrando e chiudendo la porta a chiave lasciandomi sorpreso.
Si avvicina velocemente e si ferma accanto a me girandomi con la sedia verso di lei.
-"Che diavolo fai?" dico confuso.
Lily sorride maliziosa mentre mi fissa e si abbassa inginocchiandosi e poggiando una mano sulla chiusura del mio pantalone iniziandola ad aprire mentre si lecca le labbra.
Le blocco la mano stringendogliela forte e mi sposto bruscamente per poi alzarmi in piedi di scatto e chiudere la cerniera.
-"Ti rendi conto di quello che stai facendo?" dico ad alta voce infuriato.
Lily mi guarda tristemente.
-"Volevo succhiartelo. Può darsi che rinsavisci e lasci tua moglie" dice seria. La guardo sorpreso.
-"Lily, perché dovrei fare una cosa del genere? Mettitelo bene in testa. È finita anni fa, tu mi hai lasciato. È finita quella parentesi. Io ho la mia vita con mia moglie che non lascerò mai" dico serio e vado ad aprire la porta trovando Céline con il braccio alzato pronta a bussare ma la sorprendo e le sorrido.
-"Prego cara, accomodati" le dico facendola entrare.
Céline ha fatto una settimana di prova e va alla grande. Non ho mai trovato un'assistente più competente di lei. È completa, capisce tutto ed è di una gentilezza unica. E mi tratta come un figlio.
-"Grazie Ibrahim" dice sedendosi e poi fissa Lily.
-"Lily stava andando. Ha terminato" dico serio invitando la mia amica ad andare via indicando la porta. Lily mi guarda malissimo e va via.
Dopo qualche secondo arriva Gabine.
Sbuffo scocciato e Céline si alza.
-"Céline rimani, per favore" dico serio minacciandola e si siede di nuovo afferrando al volo ciò che le sto chiedendo con lo sguardo.
-"Gabine, mi è sembrato di essere stato chiaro l'ultima volta. La nostra azienda ha chiuso i contatti con te" dico severo.
-"Esatto e nessuno vuole lavorare per me" si lagna inviperita. Sorrido divertito.
Mi chiedo per chissà quale motivo nessuno vuole lavorare per lei.
-"Davvero?" chiedo fintamente sorpreso.
Ho scoperto che ci prova con gente messa bene con i soldi per estorcere i loro soldi e svuotare i loro conti. Parola della  mia detective Céline.
-"Si. Eravate gli unici" dice con finto rimpianto.
-"Ma non siamo neanche scemi e sconsiderati" dico serio con le mani in tasca. Fisso un attimo la mia assistente che sorride soddisfatta rimanendo seduta comoda sulla sedia davanti alla mia scrivania.
-"Tu sei un'idiota che sei sposato da tanti anni con una donna quando potresti avere benissimo me e divertirti come un matto" dice convinta facendomi scoppiare a ridere per l'assurdità che ha appena detto. Céline la guarda malissimo. So che vorrebbe parlare ma rimane zitta.
-"Fidati, mi diverto da matti con la mia bellissima moglie da dieci anni a questa parte e non ho bisogno di altro" dico serio facendola diventare verde di rabbia ed invidia.
-"Ah, se hai finito accomodati fuori dalla mia azienda. Non ho altro tempo da perdere con te" dico indicando la porta anche a lei che esce quasi sbattendo i piedi mentre cammina.
Sbuffo e mi vado a sedere alla mia scrivania guardando Céline.
-"Ibrahim che diavolo combini a queste donne?" chiede sorridendo la mia assistente.
-"Vuoi sapere la verità? Niente. Impazziscono da sole senza che io faccia niente" dico sorridendo.
-"Dov'è Ibrahim?" sento una voce urlare da fuori. Una voce che conosco molto bene e vorrei che non fosse qui, oggi, visto che non c'è nemmeno mia moglie.
-"È arrivata la pazza. Ti prego dammi una mano" dico scocciato a Céline facendola ridere. Ancora non la conosce e temo rimarrà scioccata.
Josephine arriva di corsa entrando nel mio ufficio e fissa Céline e poi fissa me.
-"Non è la mia amica lei. Chi è? Dov'è Jessica? L'hai lasciata?" parla a raffica picchiandomi con la sua borsetta e mi riparo dai suoi colpi spostandomi con la sedia.
-"Ferma! Diamine! Che cavolo combini donna pazza?" dico mezzo sconvolto dai modi di questa donna. Céline la guarda scioccata.
-"Lei è Céline, la mia assistente. Tranquilla, non ho lasciato mia moglie" dico serio guardandola.
-"E allora dov'è? Perché non risponde al telefono?" dice preoccupata.
-"È in Turchia" dico sorridendo.
-"E tu spedisci tua moglie da sola in Turchia? In mezzo agli arabi?" chiede sconvolta facendomi ridacchiare e in cambio ricevo un'altra borsettata sulla spalla.
-"Gli arabi non c'entrano nulla con la Turchia mia cara" dico ridendo.
-"Ti ho detto mille volte di non provarci con me. Sono fidanzata" dice scontrosa. Non riesco a non ridere.
-"Davvero? Chi è il fortunato?" chiedo curioso.
-"Il giovanotto che lavora qui. Credo mi abbia messo incinta l'ultima volta" dice seria. La guardo scioccato e cerco in tutti i modi di essere serio.
-"Ma che modi sono? Penso che dovrò dirgliene quattro a David" dico stando al gioco.
-"David!" urlo dall'ufficio e arriva dopo un pò di secondi. Sorride appena vede Josephine. Si avvicina a lei e le bacia la mano.
-"Amore mio" dice la donna estasiata nel vederlo.
-"Luce dei miei occhi" sussurra dolcemente David fissandola.
-"David, credo dobbiate parlare di una cosa molto importante. Poi accompagnala in hotel cortesemente" dico in modo gentile. Mi fa cenno con la testa e poco dopo escono fuori dal mio ufficio.
-"Finirà mai questa giornata assurda? Eh Céline? Un giorno che manca mia moglie si scatena il putiferio qui dentro. Non vedo l'ora che finisca questa giornata e che ritorni Jessica" dico sbuffando e strofinando la mia faccia con le mani.
-"Vedrai che finirà presto caro Ibrahim e riabbraccerai tua moglie. A che ora dovrebbe arrivare?" chiede curiosa.
-"Secondo i calcoli e gli orari di differenza, intorno alle ventitré e quarantacinque" dico guardando l'orario sul computer.
-"Passeranno in fretta queste ore, vedrai" dice sorridendo. La guardo e sorrido.

*********

Abbraccio fortissimo mia moglie appena la vedo uscire dall'aeroporto, sorprendendola e facendola ridere mentre la alzo e giro su me stesso.
-"Pazzo di un marito, mettimi giù!" dice ad alta voce.
-"Mi ha contagiato la pazza della tua amica" dico divertito.
-"Ibra! Ci vedono tutti!" dice ridendo.
-"Non mi importa nulla" dico ridendo e poi la metto a terra baciandola con passione, fregandomene della gente intorno a noi.
Non la vedevo da questa mattina prestissimo quando è partita e non vederla per una giornata intera mi fa stranissimo ora che ci siamo legati, ora che siamo diventati intimi.
-"Andiamo. Torniamo a casa. Sei stanca?" chiedo preoccupato prendendola per mano come un gesto naturale.
-"Si, un pò" dice timidamente guardando le nostre mani. Mollo subito la presa imbarazzato.
-"Scusami. Forse ho esagerato" dico a disagio. Jessica sorride e prende di nuovo la mia mano intrecciando le sue dita con le mie.
-"Non scusarti. Portami a casa" dice con tono urgente e nei suoi occhi leggo il forte desiderio. Sorrido e le bacio una tempia.

Arrivati a casa iniziamo subito a baciarci come due selvaggi e a spogliarci lungo il corridoio che porta alle nostre camere per arrivare completamente nudi e affamati dell'altro nella mia camera da letto.
La butto sul mio letto mettendomi tra le sue gambe e strusciando il mio grosso cazzo duro sulla sua vagina bagnatissima mentre le succhio i capezzoli e glieli mordo facendola gridare e contorcere sotto di me.
Le entro dentro pianissimo fino ad arrivare in fondo e premermi addosso a lei, sentendo i suoi muscoli aprirsi ed accogliermi tutto, stringendosi intorno alla mia asta durissima. Sento le mie palle tese che mi fanno male mentre sono fermo e fisso gli occhi nocciola e liquidi di eccitazione di mia moglie.
La bacio con passione mentre scopiamo lentamente, senza alcuna fretta, assaporando ogni spasmo della sua vagina bollente ad ogni spinta lenta facendola ansimare nella mia bocca che accoglie la sua lingua vogliosa.
Jessica si inarca sotto di me accogliendomi il più possibile, premendomi addosso a lei ad ogni spinta cercando di essere un unico corpo fino ad esplodere entrambi con un orgasmo pirotecnico facendoci tremare fortissimo. Gridiamo ognuno nella bocca dell'altro mentre ci baciamo con irruenza e la riempio con il mio sperma mentre lei mi strizza forte il cazzo con i suoi muscoli facendomi perdere la ragione.
Rimango immobile, premuto contro di lei che ha le gambe spalancate al massimo e sento la sua vagina larga e pienissima di me mentre mi tiene per i glutei e la bacio dolcemente ancora in estasi per il forte piacere appena provato.
-"Bentornata a casa" dico sorridendo in modo malizioso sulla sua bocca facendola ridacchiare.
-"Grazie marito mio" dice divertita prima di spingermi contro di lei per la nuca e baciarci profondamente.

SE TI AMASSI?Where stories live. Discover now