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-"Claude! Non me ne importa niente che hai parecchio lavoro da fare. Tutti siamo pieni di lavoro" dico ad alta voce all'architetto d'esterni.
-"Ok. Che devo fare?" risponde mogio.
-"Vai da Pierre e fatti spiegare" dico irritata. Claude si alza ed esce dal mio ufficio alla velocità della luce.
È quasi ora di pranzo e non ancora ho un attimo di respiro.
Sono uscita di casa prestissimo e poi sono venuta qui in ufficio lavorando come una pazza.
Mio marito non lo vedo da ieri sera, dopo il sesso sfrenato che abbiamo fatto e questa mattina è uscito anche prima di me per recarsi ad un cantiere fuori Parigi. Nemmeno la sua assistente è qui ed è con lui.
La sua assistente innamorata pazza del suo capo. Classico.
Oggi ogni volta che mi muovo sento tutti i muscoli reclamare. Sono super indolenzita da tutte le parti.
Il telefono squilla e vedo sul display che è Ibrahim.
-"Buongiorno" lo saluto sorridendo.
-"Buongiorno a te Jess. Tutto bene in ufficio?" chiede allegramente.
-"Si, si. Tutto bene. Ho appena finito di avere una discussione con Claude e sto lavorando no stop da questa mattina. Tu tutto bene?" chiedo curiosa. Sento la voce di Felice in sottofondo e la sento ridacchiare.
-"Si, tutto bene cara moglie mia. Rientrerò in serata. Ce la fai ad aspettarmi?" chiede dolcemente. Sorrido scuotendo la testa.
-"Dipende a che ora torni" dico ridacchiando.
-"Spero di non fare tardissimo" dice con un tono che promette tantissime cose belle.
-"Lo spero anch'io allora" dico sussurrando già eccitata alla prospettiva di fare sesso insieme a lui.
-"Perfetto. Ci vediamo stasera" dice serio con la sua voce calda.
-"A stasera" lo saluto sorridendo e chiudo la chiamata.
Mi fa strano anche avere certe conversazioni ora con lui e le sue chiamate visto che fino a qualche giorno fa e per dieci anni non ci chiamavamo nemmeno, se non per vedere se l'altro stava bene e stava a casa.
Scuoto la testa e torno a lavorare mentre sorrido come una scema.

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-"Felice. Ti ho detto che le chiamate stupide non me le devi passare per favore. Quando vedi che sono i call center riattacca subito" dico spazientito alla mia assistente.
È pieno pomeriggio e siamo ancora fuori Parigi. Sono venuto a controllare un cantiere residenziale di lusso che è stato  progettato da me e mia moglie.
-"Va bene, mi scusi signor Ibrahim" dice civettuola poggiando la mano sul mio braccio.
Forse mia moglie ha ragione su di lei, che è pazza di me.
La guardo serio e poi fisso la sua mano.
-"Perché mi tocchi?" dico infastidito. Felice sorride mettendo in mostra i suoi denti bianchi che fanno contrasto con le sue labbra pitturate da un rossetto rosso intenso.
-"Non ti piace?" domanda civettuola passando a darmi del tu e  avvicinandosi di più a me. Siamo seduti entrambi nella macchina di cortesia con alla guida un autista, che di solito uso per i viaggi lunghi.
-"Ti sembra opportuno?" chiedo irritato. Lei alza le spalle e passa un dito sul mio collo facendomi contorcere il collo. Le prendo la mano e la blocco guardandola malissimo.
-"Torna al tuo posto e stai ferma. Ti ricordo che sono il tuo capo e sono un uomo sposato e fedele a sua moglie" dico severo fulminandola con lo sguardo. La mia assistente torna a sedersi normalmente e si attacca praticamente al finestrino con il muso appeso.

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Rientro a casa in tarda serata e trovo l'appartamento con le luci abbassate.
È tutto silenzioso.
Avanzo nel soggiorno e trovo mia moglie a dormire sul divano con gli occhiali da riposo ancora messi e vedo i fogli di lavoro sparpagliati sul tavolino in vetro.
Scuoto la testa sorridendo togliendole gli occhiali e prendo la leggera coperta di pile coprendola, visto che dentro l'appartamento c'è il condizionatore che si accende automaticamente ogni due ore.
Le accarezzo i capelli e vado nella mia camera da letto.
Alla fine io sono tornato troppo tardi e lei è crollata e di certo non le toglierò le poche ore di sonno e di riposo per fare del sesso.
Mi spoglio dei panni tenuti una giornata intera e li butto nel cesto della biancheria sporca per poi entrare nella doccia e levarmi di dosso il sudore di una giornata afosa e la stanchezza.
Penso a mia moglie, al suo corpo fantastico e il mio pene sussulta un attimo mentre lo sto insaponando.
Questa sera non faccio nulla.
Non voglio nemmeno toccarmi.
Ora che ho scoperto mia moglie, rinuncio  al fai da te.

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