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-"Togliamo questo muro e facciamo ambiente unico, mentre qui faremo un piccolo muretto divisorio" indico sulla pianta le modiche che vorrei apportare alla ristrutturazione di una villa in periferia. Sono in riunione con Pierre e siamo entrambi piegati sul mio tavolo da lavoro concentrati ed ignari di quello che succede intorno.
-"Si, anche se il muretto eviterei di farlo" dice convinto.
-"Secondo me no. Il muretto all'ingresso va bene e lo divide dal soggiorno" dico seria e convinta.
Sento bussare alla porta e vedo mio marito nel suo completo nero. Oggi è total black. Anche la camicia nera indossa.
-"Ibra dimmi" dico seria guardandolo.
Non ci vediamo da questa notte. Io sono uscita prestissimo questa mattina e lui ha avuto incontri con i clienti per tutta la  mattinata.
-"Josephine vuole che abbattiamo il muro. Mi ha chiamato poco fa e si è messa ad urlare come una matta. La richiami tu quella psicotica della tua anziana amica e glielo spieghi di nuovo?" dice irritato. Scoppio a ridere a crepapelle immaginando la scena.
-"Va bene, la chiamo io" dico ridendo. Mio marito mette le mani sui fianchi e sbuffa.
-"Ti giuro, mi ha sfiancato più lei in cinque minuti di telefonata che stare in giro per tutta la mattinata" dice sedendosi sulla sedia intorno al mio tavolo di lavoro. Io continuo a ridere.
-"Ti credo" rispondo ridacchiando divertita.
-"Finite di fare quello che stavate facendo" dice poi.
-"Il muretto. Ok. E la scala? La ristrutturiamo o la rifacciamo da capo?" chiede Pierre.
-"Ristrutturiamo. E con questo abbiamo finito" dico decretando la fine della riunione.
-"Va bene" dice arrotolando i disegni ed uscendo dal mio ufficio chiudendosi la porta alle spalle.
-"Vieni qua. Bacia tuo marito e risollevagli il morale" dice sorridendo malizioso. Scuoto la testa sorridendo.
-"Oh, povero. Josephine gli ha fatto crollare il morale a terra" lo prendo in giro abbracciandolo da dietro e baciandogli la guancia mentre sono piegata.
-"Tesoro...non così. Un bel bacio dei nostri" dice prendendomi per un braccio e facendomi mettere davanti a lui. Mi abbasso a baciarlo sulla bocca prendendogli il viso tra le mie mani.
Intreccio la mia lingua alla sua mentre sento le sue mani grandi percorrere le mie gambe e finire sotto la gonna stretta del tailleur e con le dita sfiorare i miei glutei.
-"Ibra...potrebbe entrare qualcuno" dico agitata spostando le sue mani dal mio corpo ed intrecciando le mie dita alle sue. Mio marito sorride e mi tira facendomi cadere addosso lui.
Mi siedo sulle sue gambe muscolose e accorciamo le distanze con un bel bacio famelico. Sento tutta la sua durezza e lo provoco muovendomi sopra di lui. Mi blocca premendomi addosso a lui ed ansima nella mia bocca infilando tutta la sua lingua.
-"Ti scoperei qui se fossimo soli" dice serio e roco fissandomi intensamente provocandomi brividi di eccitazione in tutto il corpo.
-"Sei uno sporcaccione" lo prendo in giro ridacchiando.
-"Colpa tua. Poi indossi certi abiti che nemmeno un santo saprebbe resisterti" dice roco prima di baciarmi di nuovo ed infilare la mano nella canotta di pizzo che porto, massaggiandomi un seno.
Bussano alla porta e ci ricomponiamo.
Dopo il mio permesso entra Felice squadrandoci ed analizzandoci mentre io sono ancora seduta sopra mio marito che ha le braccia avvinghiate intorno al mio corpo.
-"Signor Ibrahim c'è il direttore della banca in linea" dice Felice continuando a fissarci con occhi pieni di invidia.
-"Passamelo qui" dice riferendosi di passarlo sulla mia linea. Felice fa un cenno ed esce dal mio ufficio lasciando la porta aperta ovviamente.
Mi alzo e si alza anche Ibrahim sedendosi dietro la mia scrivania e prendendo la chiamata mentre io torno a lavorare su un disegno.

******

Fisso mia moglie mentre è concentrata nel disegnare e io sono tornato a sedermi  nella sedia dov'ero seduto prima.
Oggi è di una carica erotica pazzesca, più degli altri giorni, con quel tailleur addosso. Ha una gonna a tubino nera stretta e lunga fino a metà cosce e una canotta nera di pizzo con una scollatura da mettere in evidenza i suoi seni. La giacca ovviamente è appesa alla sedia. Fisso i suoi piedi e inizio a pensare alle cose sconce quando guardo i tacchi alti che indossa.
-"Oggi potresti provocare incidenti vestita così" le dico alzandomi e andando dietro di lei per abbracciarla. Mia moglie scuote la testa ridacchiando.
-"Ibra, sono vestita normale" dice ridendo.
-"Lo credi tu, ma non c'è nulla di normale" dico roco sul suo collo con l'uccello che mi fa male per quanto è duro. Le bacio il collo e sussulta al mio tocco. Guardo la sua pelle ricoperta di brividi e sorrido.
Mi stacco e metto le mani in tasca.
-"Torno a lavoro, prima che ti prendo e ti scopo forte su questo tavolo" dico serio lasciandola senza parole e vado via dal suo ufficio.

SE TI AMASSI?Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz