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-"Bene. I lavori devono essere terminati entro la fine del mese, massimo la prima settimana di luglio, non più tardi" dico al capo costruttore.
Sono a Montmartre da un'oretta circa e sono uscita di casa da quasi due ore. Sono stata ad ispezionare ogni cosa sul grattacielo che stanno finendo di costruire dove ci saranno tutti appartamenti super lussuosi.
-"Va bene signora Morgan" dice il capo costruttore.
Squilla il telefono e vedo che è Ibrahim. Mi allontano e rispondo.
-"Ibra" lo saluto.
-"Buongiorno" saluta con voce assonnata.
-"Buongiorno a te" dico sorridendo.
-"Hai finito? Ti sto aspettando qui fuori" dice con voce roca resa dal risveglio.
-"Che ci fai qui fuori?" chiedo sorpresa.
-"Passavo di qui" dice ridacchiando.
-"Si, come no. Sei fuori mano dall'ufficio ma passavi di qui" dico ridendo mentre mi avvio verso l'uscita del grattacielo e lo trovo in macchina ad aspettarmi.
Scuoto la testa mentre riaggancio la chiamata e salgo in macchina, un'audi suv Q5 nera.
-"Ero in zona, davvero. Devo vedere il direttore di banca che abita qui vicino che devo fargli un piccolo lavoro" dice sorridendo mentre si avvia e io mi allaccio la cintura.
-"Ah, ok. Non ne sapevo nulla" dico alzando le spalle.
-"Lo so, mi ha mandato un messaggio stanotte e non era tra gli appuntamenti di oggi. Hai fatto colazione?" mi chiede alla fine spiazzandomi. Mi giro a guardarlo un attimo e rimango incantata dal suo profilo da uomo, che sprizza testosterone da tutti i pori.
-"No, sono uscita al volo" dico guardando chi mi sta chiamando al telefono.
-"Dimmi Felice" rispondo all'assistente di mio marito.
-"Buongiorno signora Morgan. Suo marito non è ancora arrivato" dice agitata.
-"Lo so, arriveremo insieme. Faremo un pò di ritardo" dico quasi ridendo.
Guardo Ibrahim che guida e sorride, con gli occhiali neri della Rayban a coprirgli gli occhi assonnati.
-"C'è il suo appuntamento tra poco" dice agitata.
-"Intrattieni. Non ci metteremo molto" dico scocciata. Non ha un minimo di iniziativa questa ragazza.
-"Va bene. A dopo" saluta.
-"A dopo" dico prima di riagganciare.
-"Ecco a voi, la prima botta di panico della tua assistente" dico ridendo. Ibrahim scuote la testa ridendo.
-"Credo che impazzirò qualche giorno" dice serio girando in una piccola stradina a senso unico e parcheggiando sotto un grattacielo lussuoso. Il direttore della banca ci sta aspettando sul marciapiede e sorride appena scendiamo dall'auto e ci avviciniamo.
-"Buongiorno signori" ci saluta stringendo le nostre mani.
-"Buongiorno direttore" lo saluto.
-"Buongiorno a te Gerarde, scusami se ti ho risposto questa mattina ma già dormivo" dice mio marito.
-"Tranquillo. Dovevo solo consegnarti la pianta dell'appartamento come mi avevi chiesto" dice consegnando dei fogli arrotolati ad Ibrahim.
-"Grazie. Li visiono e ci lavoro sopra. Tra qualche giorno ti farò avere una bozza del progetto" dice mio marito.
-"Perfetto. Attendo tue notizie allora. Buona giornata signori" ci saluta.
-"Buona giornata a te" saluta Ibrahim.
-"Buona giornata a lei" saluto anch'io e poco dopo siamo di nuovo in macchina, diretti verso l'azienda.

*******

-"Felice, chiamami Pierre e digli di venire per favore in ufficio" dico alla mia assistente una volta finito l'incontro con un cliente. Ora mi devo un attimo consultare con un nostro architetto di interni che sta lavorando ad un progetto di ristrutturazione della casa di una gallerista famosa.
-"Subito signore" risponde seria come un soldatino.
Vedo passare mia moglie di corsa mentre è al telefono ed entra nel suo ufficio.
Oggi indossa un jeans attillato con una camicia di raso bianca, quasi trasparente e ha indossato i suoi soliti tacchi alti in macchina, mentre stavamo venendo in ufficio.
Ieri sera mentre stavamo guardando quel ridicolo film horror, avevo strani pensieri per la testa, tanto che sono arrivato a toccarle i capelli per la prima volta. Infatti subito dopo ci siamo sentiti a disagio tutti e due e quando il film è finito ci siamo chiusi nelle nostre camere per andare a dormire.
Beh, io non ho preso subito sonno. Sono stato almeno  venti minuti con la mia erezione in mano massaggiandomela piano per farmela ammosciare.
-"Ibra, mi devi un attimo controllare questo progetto. Il costruttore dice che ci sono dei problemi" dice mia moglie entrando come un tornado e schiaffandomi i fogli del progetto sopra il tavolo di lavoro. 
-"Che problemi ci sono?" dico irritato.
-"Dice che sul loro progetto non risultano alcune modifiche che sono state fatte" ripete mia moglie.
-"Felice. Maledetta" dico a denti stretti.
-"Feliceeeeeeee!" urlo a gran voce chiamandola. Entra in ufficio dopo due secondi di corsa.
-"Che diavolo combini? Hai dato  a Philippe il progetto senza modifiche" dico con rabbia facendola sussultare. Mi guarda con occhi sgranati.
-"Credevo di avergli dato quello giusto. Mi dispiace" dice mortificata.
-"Adesso prendi il taxi e gli vai a portare di corsa il progetto con le modifiche" le dico severo.
-"Subito" dice dispiaciuta e corre via.
-"Jess, digli che arriva subito la mia assistente" dico a mia moglie che subito riferisce e riattacca la chiamata.
-"Ti prego, torna a fare la mia assistente" la imploro. Jess alza gli occhi al cielo e poi si siede sul mio tavolo da lavoro.
-"No. Sono un architetto e faccio il mio lavoro" dice ridacchiando.
-"Ti giuro, sembrava normale i primi giorni. Perché è peggiorata?" le chiedo scocciato tanto da farla ridere.
-"Perché le donne che ti stanno accanto si rincetrulliscono" dice ridendo.
-"Per fortuna che con te non è capitato allora" dico prendendola in giro sciogliendole i capelli e togliendole la piccola matita tra i capelli. Mi guarda sorpresa e sorrido mentre le sistemo i capelli lisci rimanendo davanti a lei che è a bocca aperta.
Beh, sono sorpreso anch'io per questa cosa che ho fatto, ma non ho potuto farne a meno. Mi andava di farlo.
-"Per fortuna no" dice tipo fosse ipnotizzata e mi fissa.
-"Domani mattina yoga?" le domando sperando che nelle primissime ore del mattino sia libera. Sono già due mattine che saltiamo l'allenamento di yoga, che l'ho convinta a farglielo fare.
-"Credo di si. Non ho appuntamenti sul presto" dice riprendendo la matita dalle mie mani ma gliele blocco sorridendo e scuoto la testa.
-"No, no. Le matite servono per disegnare cara moglie, non per legarsi i capelli" dico scherzando.
Jess sbuffa e scende dal tavolo, quando Pierre entra nel mio ufficio, finendo con il corpo contro il mio e poi libera le mani spingendomi di lato mentre sorride imbarazzata.
-"Vado nel mio ufficio. E mi riprendo la matita" dice a malapena guardandomi per il forte disagio ed esce chiudendo la porta.
Metto le mani in tasca per camuffare la semi erezione in atto e vado a sedermi alla mia scrivania.
Va bene. Sono dieci anni che l'ho sposata e da dieci anni non faccio sesso con una donna, rispettando in pieno la fedeltà matrimoniale e non creando scandali.
Da otto anni la guardo in maniera diversa, da quando siamo rimasti bloccati in montagna, in uno chalet ad alta quota, in mezzo ad una bufera di neve e dove siamo stati costretti a dormire su un unico divano vicino al camino con il fuoco acceso. Quella è stata l'unica notte in cui siamo stati vicinissimi e abbiamo dormito insieme, dove ho tenuto il suo corpo perfetto tra le mie braccia e dove sono stato una nottata intera con un'erezione tra le gambe da farmi malissimo, schiacciata contro il suo sedere. Dopo quella notte, è tornato tutto come prima e il mattino dopo l'ho trovata già sveglia a far colazione.

SE TI AMASSI?Where stories live. Discover now