Saudade

By jadezstories

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COMPLETA in REVISIONE con SEQUEL "Our love was made for movie screens" Lei è Ashley Wilson. Introversa, per... More

Prologo
-Chapter 1-
-Chapter 2-
-Chapter 4-
-Chapter 5-
-Chapter 6-
-Chapter 7-
-Chapter 8-
-Chapter 9-
-Chapter 10-
-Chapter 11-
-Chapter 12-
-Chapter 13-
-Chapter 14-
-Chapter 15-
-Chapter 16-
-Chapter 17-
-Chapter 18-
-Chapter 19-
-Chapter 20-
-Chapter 21-
-Chapter 22-
-Chapter 23-
-Chapter 24-
-Chapter 25-
-Chapter 26-
-Chapter 27-
-Chapter 28-
-Chapter 29-
-Chapter 30-
-Chapter 31-
-Chapter 32-
-Chapter 33-
-Chapter 34-
-Chapter 35-
-Chapter 36-
-Chapter 37-
-Chapter 38-
-Chapter 39-
-Chapter 40-
-Chapter 41-
-Chapter 42-
-Chapter 43-
-Chapter 44-
-Chapter 45-
-Chapter 46-
-Chapter 47-
-Chapter 48-
-Chapter 49-
-Chapter 50-
-Chapter 51-
-Chapter 52-
-Chapter 53-
-Chapter 54-
-Chapter 55-
Playlist

-Chapter 3-

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By jadezstories

Arrivata al tavolo, le ragazze si strinsero un po' per farmi posto e mi sedetti vicino a Victoria e Brooklyn, per dare le spalle all'intera scuola.

Le ragazze mi guardarono con i loro soliti sorrisetti che pensai potessero stendere gli amici del tizio fastidioso in un nano secondo. Georgia mi guardò e per prima mi chiese <<Come sono andate le prime lezioni?>> minimizzai con un bene e poi chiesi rivolta a tutte <<Ma chi sarebbe quel tipo seduto con i giocatori di football, quello tra le due bionde? Prima mi fissava strano e l'ho trovato davanti al mio armadietto questa mattina>> indicai con un cenno della testa verso il suo tavolo. Tutte mi guardarono con facce confuse e allibite allo stesso tempo e ad alcune cadde la mascella, restando a bocca aperta.

Io le guardai leggermente a disagio fin quando Nicole mi disse <<Logan Robinson ti ha rivolto la parola? Cosa ti ha detto?>> Ora il suo tono era un po' impaurito e aveva lo sguardo preoccupato.

<<Non mi ha chiesto nulla anzi, io gli ho chiesto se era mister Muscolo dato il suo aspetto niente male. Però se devo essere sincera lo trovo molto lunatico>> tutte scoppiarono a ridere compresa Nicole che sembrava più sollevata dalla mia risposta.

<<Ok ok, ora mi sento più tranquilla sapendo che non ti ha chiesto niente>> rispose Nicole.

Tornammo tutte a concentrarci sui nostri pasti quando un ragazzo mi picchiettò la spalla e per la sorpresa sobbalzai. Prima di avere il tempo di girarmi, Everly che era davanti alla sottoscritta e riusciva a vedere l'intruso chiese <<Cosa vuoi da lei Tom?>> A quel punto mi girai e vidi davanti a me un ragazzo che prima era al tavolo di questo Logan, anche lui non scherzava in fatto di muscoli e tutto il resto. Lui la osservò per un attimo prima di abbassare lo sguardo e spostarlo su di me ignorando completamente la domanda di Everly. <<Ei, tu sei quella nuova, Ashley vero?>> Io annuii con la testa e lui continuò. <<Beh, ecco... noi ragazzi di football oggi abbiamo la giornata libera e di solito quando siamo liberi ci fermiamo nella vostra palestra quindi, ecco mi chiedevo se tu oggi ci fossi...>> lui indicò con la testa il tavolo dei giocatori e io cercai di girarmi per non ridergli in faccia della sua timidezza per niente adatta a un ragazzo come lui. Voltandomi vidi che anche le altre si stavano trattenendo, probabilmente ancora più sorprese di me dal comportamento di Tom.

Tornai a guardarlo e cercando di rimanere impassibile risposi <<Si certo, ci sono tutti i giorni in palestra quindi mi trovi sempre lì>> a lui si illuminò lo sguardo come se gli fosse appena stato detto che aveva vinto un milione di dollari alla lotteria nazionale e con un gran sorriso disse <<Perfetto, allora oggi ci troverai tutti lì. Lo vado a dire agli altri. A dopo>> ritornò quasi saltellando al tavolo dove lo vidi dare l'annuncio alla squadra che urlò e si diedero il cinque mentre Logan guardò Tom e si girò nella mia direzione con uno sguardo penetrante.

Fortunatamente, dopo Tom nessun altro arrivò a interromperci e le ragazze mi spiegarono un po' come funzionavano i turni in palestra e mi fecero la spiegazione su tutti gli allenatori che le seguivano.

Uscita dall'ultima lezione del mio primo giorno alla Saint Ville, avevo un piccolo incontro con il preside, prima di andare in palestra per il mio primo allenamento. Anche se sapevo di essere a un livello più alto delle mie compagne avevo un po' di ansia al pensiero del mio primo allenamento soprattutto perché non ero con William, il mio allenatore alla Michigan Academy, la mia vecchia palestra.

Arrivai davanti all'ufficio del preside e dissi alla segretaria chi ero e che avevo un incontro programmato con il preside. Lei mi aprì la porta dell'ufficio, una stanza grande come un'aula normale con una grande scrivania di legno di mogano e una sedia imbottita da ufficio nera.

Il preside era piazzato dietro alla sedia e la stringeva sullo schienale con le dita. La segretaria che avevo visto dalla targhetta sulla scrivania si chiamasse Rose, mi fece passare e salutai il preside. Rose chiuse la porta dell'ufficio per lasciarci soli e il preside mi disse di raggiungerlo e mi strinse la mano.

Sembrava molto simpatico e gentile così gli sorrisi. Lui ricambiò il sorriso.

<<Allora signorina Wilson, benvenuta alla Saint Ville. L'ho chiamata qui solo per augurarle il meglio che questa scuola le può offrire e spero che la squadra la accolga con i dovuti rispetti per una ginnasta del suo calibro>> gli feci un sorriso per educazione, anche se la sua affermazione di trattarmi con più rispetto per le mie capacità sportive mi fece un po' irritare. Il rispetto me lo dovevo guadagnare per la mia persona, non per la mia bravura nello sport. Lui continuò imperterrito <<Sono sicuro che quest'anno grazie al suo contributo riusciremo sicuramente a battere le altre scuole nel campionato. Confido in lei visto la sua bravura e le varie vittorie accumulate nelle gare nazionali che di certo non smentiscono il suo talento>>

<<Sono molto felice di essermi trasferita in questa scuola e ho visto anche varie gare della vostra squadra e mi sembra che sia ottima anche senza di me, ma sicuramente mi impegnerò per avere comunque la vittoria in pugno>> lui mi sorrise e aggiunse <<Lo spero veramente. Ora la lascio andare al suo primo allenamento che è meglio>> lo salutai e lo ringraziai per la breve chiacchierata. Recuperai il borsone dall'armadietto ancora tappezzato delle mie foto e le lettere super colorate e scattai una foto da mettere sui social.

Arrivai all'ingresso della palestra con cinque minuti di anticipo, ma forse fu meglio perché appena varcai la soglia la segretaria mi domandò il mio nome. <<Ashley Shannon Wilson>> risposi prontamente e la segretaria appena mi sentì sorrise e mi diede delle carte da firmare. Mi consegnò il mio pass da far vedere ogni volta prima di entrare in palestra e mi lasciò passare per entrare finalmente nello spogliatoio.

Indossai il mio body preferito: blu con sfumature azzurre e bianche. Uscii dallo spogliatoio e incontrai tutte le altre ragazze della squadra, che chiacchieravano allegramente con un uomo sulla quarantina con i capelli leggermente incanutiti che pensai fosse il coach. Mi avvicinai e Autumn mi notò per poi sorridere facendomi segno di raggiungerli. Dopo di che mi presento l'uomo che come avevo pensato era il coach Strauss. Mi guardai intorno e vidi una bellissima palestra, anche piuttosto nuova e con attrezzatura al top di gamma.

Dopo una decina di minuti iniziammo l'allenamento prima facendo un po' di corsa e dopo un po' di stretching. Terminato quest'ultimo, mi girai per andare a bere e notai praticamente mezze gradinate stracolme di ragazzi e ragazze tutti all'incirca della mia età che fissavano la pedana del corpo libero. Quando mi allontanai però, seguivano con lo sguardo me osservando ogni mia mossa. Cercai di non darci troppo peso e mi preparai per il potenziamento.

Terminato il potenziamento, fummo smistate tutte in un attrezzo diverso e io andai a corpo libero, nonché il mio attrezzo di punta. Cercai di ricordare la coreografia che avevo sulle note di una canzone molto ritmata ed energetica. Pensai e ripensai a tutto e dopo arrivò Megan a chiedermi se ero pronta. Le risposi con un cenno del capo e facendo un bel respiro mi recai in mezzo alla pedana.

Appena partì la musica, sentii tutta la tensione scivolarmi via e cominciai a lasciarmi andare e incominciai a muovermi leggerissima. Feci il primo enjambè cambio ad anello e arrivai all'angolo della pedana, presi la rincorsa ed eseguii la diagonale con rondata flick e doppio indietro raccolto, arrivando in piedi e stoppando l'arrivo. Dagli spalti si levarono grida da parte di tutti gli spettatori che erano rimasti a bocca aperta, io continuai senza pensare a niente e a nessuno. La seconda diagonale: ribaltata avanti con due avvitamenti e un salto avanti fu spettacolare come la prima e anche la terza non fu male con rondata flick e doppio indietro carpio.                                        Finii l'esercizio e mi alzai dalla posa finale con un sorriso luminosissimo. Subito le mie compagne mi vennero ad abbracciare stupefatte e la folla sulle gradinate era in delirio.

Tutti in tumulto scesero dalle gradinate e si fermarono alla base della pedana.

Tutti sporsero la mano e io feci un giro della pedana correndo e dando il cinque a tutti.

Vidi tra loro anche Logan che aveva un mezzo sorriso in volto. Sembrava incuriosito sebbene non ci conoscessimo neppure. Dubitavo che non sapesse il mio nome, visto che tutti e dico proprio TUTTI ne erano a conoscenza, ma mi stupiva comunque il suo sguardo.

Quando gli passai accanto sgranò gli occhi ma poi tornò al suo solito sguardo seducente e peperino adatto al classico bad boy.

Mi piazzai davanti ad alcuni ragazzi e cominciai a battere le mani a tempo con la canzone che avevano messo in radio e con me anche tutto il pubblico. La mia concentrazione si spostò su Logan nel mentre stava ridendo con alcuni compagni e cominciai ad osservarlo da più vicino. I capelli erano un po' sbarazzini, gli occhi smeraldo luccicavano e le labbra rosee e carnose mi facevano venire in mente scenari che non si sarebbero dovuti inscenare nella mia testa.

Con lo sguardo scesi sul suo collo e poi sulle braccia muscolose e il torace bello sodo e ben fatto.                                                     Tornai a guardarlo negli occhi, scoprendo che anche lui mi stava osservando e mi sentii in imbarazzo per aver lasciato vagare il mio sguardo.

Arrivò il coach che prima si congratulò con me e poi mi mandò a provare altre diagonali sulla striscia facilitante che finiva nella buca con i cubetti in gommapiuma.

Dopo andai a trave e anche qui quando finii la mia routine si levò un boato dagli spalti e terminai l'allenamento al volteggio.

Uscii dalla palestra che era ora di cena e insieme alle ragazze ci incamminammo per tornare al "Quartiere Generale" come lo chiamavano le ragazze, ma una figura in penombra mi afferrò il polso e mi trascinò fino al retro della palestra. Quando stavo per tirargli un calcio però disse <<Sono Tom>> riconobbi subito la voce anche se l'avevo sentita solo quel giorno. Subito gli chiesi <<Cosa c'è?>> lui tolse la mano dal mio polso e disse <<Volevo invitarti per primo alla prima partita che giocheremo in casa. Di solito, qui i giocatori di football chiedono ad una ragazza di far ingresso con loro in campo per la partita di inaugurazione del campionato e io voglio che sia tu ad accompagnarmi>> a primo impatto non mi era piaciuto molto il suo atteggiamento di strafottenza nei confronti di Everly, quindi decisi di rispondergli a mia volta con il suo stesso tono. Avevo già capito che la squadra in cui ero entrata a far parte era come una grande famiglia e non volevo voltare le spalle a nessuna. <<Perché non lo vai a chiedere a qualche cheerleader? Io ho di meglio di fare>> il mio tono era duro ma lui sembrò solo diventare più cattivo con la mia risposta.

<<Ah si? Come vuoi>> ribattè senza esitazione.

<<Si e ora lasciami tornare a casa>> gli risposi. Lui mi sembrò per un attimo sconfitto ma poi mi disse <<Dimmi entro mercoledì se ci sei così lo dico al coach, lo vuole sapere prima>> lo guardai con indifferenza e me ne andai senza salutarlo, lasciandolo lì da solo.

Entrai in casa e subito le altre mi chiesero <<Dove sei stata? Ci siamo spaventate, un attimo prima eri accanto a noi e quello dopo eri sparita nel nulla!>> Feci un sorriso di scuse e mi affrettai a inventare una scusa. <<Mi ha chiamata mia nonna, è molto protettiva nei miei confronti>> le ragazze decisero di credermi, dopotutto non mi conoscevano ancora per capire se mentivo o meno.

Dopo cena andai nella mia stanza visto che le altre erano nel salone e chiamai il mio coach in Michigan per raccontargli della giornata. Ero sempre stata più affezionata a lui che a qualsiasi altro membro della mia famiglia. Tralasciai l'invito di Tom e le persone in generale, lui era sempre stato troppo protettivo nei miei confronti.

Spazio autore:

Ciao a tutti, spero che questo terzo capitolo vi sia piaciuto. Se vi va potete seguirmi su tik tok (jadestories) per vedere la parte più divertente della storia. Siamo ancora ai primi capitoli ma nei prossimi succederanno tante cose. Grazie per il vostro supporto,

see you soon, Giada.

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