L'oscurità di non avere un no...

By hs2903

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Sara conosce Harry per caso su una spiaggia di Anguilla, l'ultimo giorno dell'anno. Sin dal primo istante c'è... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 13
Capitolo 14.
Capitolo 15.
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40

Capitolo 12

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By hs2903

12.

Los Angeles

12/01/2021

Harry

<<Cosa è successo?>> chiedi impaurito, mentre vedo Lucia in lacrime venirmi incontro ed entrare nella mia auto; quella stronza di Sara l'ha fatta piangere? Perché diavolo si comporta così? Voglio capire tutto, ma ci sono modi e modi di affrontare le cose.

<<Ti prego, parti>> dice con voce spezzata, mentre mette la cintura di sicurezza e indossa una tuta stropicciata che aveva forse in valigia.

<<D...d'accordo>> balbetto guardandole il viso stanco e struccato, mentre parto velocemente verso casa mia; non saprei dove altro andare, e prima che i tabloid inizino ad inventare cazzate, evito di andarmene in giro con lei; già potevo evitare ieri di andare a cena... Non voglio che inventino storie su di me, e so alla perfezione che basta una cazzata solamente , per ritrovarmi su tutte le copertine.

<<Cosa è successo?>> chiedo cautamente non distogliendo lo sguardo dalla strada.

<<E' Sara>> dice prima di mettere la testa tra le gambe e piangere a singhiozzi come una piccola bimba di pochi anni; non posso vederla piangere; ieri ci siamo chiariti , e per un'amica, io farei di tutto, anche se la conosco da così poco. Parcheggio immediatamente l'auto sulla destra dell'isolata strada, e tolgo la cintura sia a me che a lei e l'attiro a me sentendo un pianto straziante.

<<E' successo qualcosa a Sara?>> sento il cuore alla gola mentre lo chiedo.

<<E' complicato>> aggiunge con la voce impastata dalla troppa saliva, mentre prende grossi respiri e cerca di tranquillizzarsi, mentre il suo volto è sulla felpa nera della Columbia Records che ho indossato al volo dopo aver ricevuto quello strano messaggio.

<<Ti prego, puoi parlarmene?>> chiedo di nuovo cercandola di calmare accarezzandole il piccolo capo.

<<Stamattina stavamo risolvendo la questione di ieri>> si blocca e respira <<Tutto era stranamente andato bene, tanto che Sara mi ha sorriso all'idea di darti una possibilità>> fremo dall'eccitazione, ma la ascolto <<Quando all'improvviso hanno bussato alla porta; era la mamma di Liam, l'ex fidanzato di Sara>>

<<Oh...>> è tutto ciò che riesco a dire, mentre la penso a casa da sola, a piangere al pensiero del ragazzo oramai scomparso per sempre.

<<Le ha lasciato una lettera che Liam ha scritto per lei l'anno scorso>> piange e tira su col naso <<Non so cosa ci fosse scritto, ma ho letto nel volto di Sara di nuovo quel dolore che l'ha quasi uccisa, e ho avuto tanta paura>> trema tra le mie braccia e io tendo a stringerla sperando di tranquillizzarla.

<<Non avete più parlato da allora?>>.

<<No... Mi ha chiesto di farmi venire a prendere da te, e io ho eseguito l'ordine>> conclude rimettendosi al suo posto e sbuffando, mentre con le mani si asciuga le lacrime dal volto gonfio e stanco.

<<Di cosa hai paura?>>.

<<Ho paura che tutto ciò che ha imparato, sia andato a fanculo a causa di questo tuffo nel passato>> scuote la testa, come se non accettasse tutto questo.

<<Solo lei può sapere ciò che si prova realmente>> dico osservandola <<Dalle del tempo e tutto passerà>> concludo.

<<Ho bisogno del tuo aiuto Harry>> dice con decisione.

<<Per cosa?>> corrugo la fronte e la osservo .

<<Devi farle vedere che la vita avanti... Che puoi renderla felice , che puoi farla sorridere e guardare avanti>>.

<<I...io?>> balbetto.

<<Si tu... Solo se sei davvero interessato a lei>> sospira.

<<Lucia mi stai chiedendo troppo>> dico con sincerità <<Io non la conosco. Non so cosa le piace, cosa le da fastidio, o cosa odia. Posso dirti che mi interessa per una questione estetica, ma non so se possiamo andare d'accordo>> ed è la verità. Io ho visto ben poco di lei, e non so altro.

<<Ti prego Harry... Non ti sto chiedendo di innamorarti di lei, ma di farla tornare a sorridere>> dice con dolcezza, e io non posso dirle di no. Infondo, starò con lei molto più tempo di quello che speravo.

Sospiro e la osservo <<D'accordo. Basta che non sia antipatica con me>> aggiungo leggendo sul suo viso un accenno di sorriso.

<<Grazie>> ammette sinceramente.

<<Sarà un piacere>> ammicco una faccia maliziosa e mi becco un pugno sulla spalla.

<<Non fare il depravato con lei>> ride con delicatezza.

<<Non scommetterci amica!>> sospiro e la fisso.

Arriva velocemente mezzanotte, e nonostante Jeff e Glenne oggi siano andati dal ginecologo per quella fantomatica visita, sono corsi non appena ho spiegato loro la situazione. Sono stati gentili e amorevoli con Lucia, ma nonostante questo, , ho letto nei suoi occhi per l'intera giornata, un punto fisso che era fermo alla gemella dispotica e antipatica. Non so cosa pensasse, ma so che era in ansia per lei. Non ha voluto telefonarle, né inviarle un messaggio dicendo che quando decide di stare da sola, non vuole che nessuno la pensi; tantomeno la sua famiglia.

Abbiamo guardato due film e cantato al karaoke come quando sono stato per più di un mese a Tokyo, ma l'atmosfera era troppo tesa e sicuramente poco orientale, per sentirmi come quando ero lì.

<<Mi dispiace per loro, ma soprattutto per Sara>> sussurra Jeff, mentre Lucia e Glenne dormono sul grosso divano di casa mia.

<<Anche a me>> sospiro e mi appoggio all'isola della mia cucina.

<<Ma cosa ci fa lei qui?>>.

<<E' venuta l'altro ieri e ci siamo incontrati; lei mi ha anche baciato>> sorrido e scuoto il capo per allontanare quell'assurdo ricordo.

<<C...cosa?>> Jeff mi osserva e gli occhi quasi gli escono dalle orbite, mentre una piccola risata esce dalla mia bocca.

<<Non preoccuparti amico, ha fatto schifo ad entrambi>> aggiungo osservandolo col suo berretto nero messo al contrario.

<<Tu non me la conti giusta>> sospira e continua ad osservarmi.

<<Jeff io e Lucia siamo solo amici>> continuo portandomi una mano tra i capelli che sono legati da una crocchia al centro del capo.

<<Infatti non parlavo di Lucia>> mi sorride <<Non possiamo fare niente per lei?>> ha capito tutto, e vorrei davvero essergliene grato.

<<Lucia mi ha chiesto di farle tornare il sorriso, ma non è semplice Jeff...>> prendo un grosso respiro <<Non è una ragazza che è triste perché il ragazzo l'ha lasciata per una cazzata qualsiasi, ma lo è perché il fidanzato, nonché futuro marito, è morto>> scuoto il capo a quel pensiero, mentre mi inumidisco le labbra secche.

<<Fino a poco tempo fa volevi trovarla a tutti i costi, e ora che la vita te la mette davanti tu che fai? Vuoi abbandonare?>> alza le braccia e gli occhi al cielo.

<<Jeff, non è una situazione semplice, e per quanto mi intrighi ho paura di farle del male ulteriore>>.

<<Si, posso capirlo, ma questo non lo sai>> aggiunge <<Tu sei Harry Styles diamine! Rendi felici tutte le ragazze con cui stai>> mi sorride e io ricambio.

<<E se non funziona?>>.

<<E se non funziona ce ne faremo tutti una ragione>> aggiunge piegando la testa di lato e osservandomi, mentre ha le braccia conserte al petto.

<<D'accordo>> sospiro <<Svegliamole che devo accompagnare Lucia a casa; domani si vedrà come fare>> concludo guardando Jeff annuire , mentre si dirige verso il divano, e dolcemente sveglia prima la moglie e poi Lucia, che è in piedi subito.

<<Andiamo a casa?>> chiedo avvicinandomi a lei e ai suoi capelli scompigliati, mentre gli occhi sono del tutto assonnati.

<<Si>> borbotta, mentre andiamo tutti verso la porta del garage.

Cinque minuti dopo, siamo davanti la porta d'entrata della casa di Sara. Non so perché sono qui, potevo restarmene in macchina, ma Lucia mi ha chiesto quasi in lacrime di accompagnarla all'interno e di accertarmi che sia tutto ok, ma penso che Sara stia dormendo.

<<Sicura sia una buona idea?>> chiedo titubante, mente infila la chiave nella serratura << Non penso di esserle molto simpatico>> aggiungo nervosamente, mentre apre la porta.

<<Lei sei simpatico, sta tranquillo>> mi sorride <<Però preparati al peggio>> conclude facendomi entrare, mentre deglutisco.

Le luci sono accese, e si sente solo il rumore della brezza serale e quello della piscina. Lucia mi cammina avanti e io la seguo passo passo per non permettermi di mettere piede dove non devo.

<<Ehi>> un voce calda e tranquilla ci fa sobbalzare, e quando ci giriamo, Sara è sul divano con un calice di vino rosso quasi finito tra le mani. Non riesco a vederla bene, ma è rivolta verso il giardino senza fare niente.

<<Ehiii>> dice Lucia con voce amorevole andandole incontro e buttandosi addosso a lei, che sembra fredda come una notte d'inverno a Londra. <<Come stai?>>.

<<Adesso bene>> risponde seccamente guardando prima la sorella e poi me. <<Harry vieni qui>> si rivolge a me, e una strana sensazione mi attraversa. Raggiungo velocemente entrambe, e quando sono a pochi centimetri da loro, mi seggo sul divano e le osservo avvinghiate; ora si che sono davvero belle.

<<Non volevo entrare, ma...>> .

<<Mi dispiace per ieri>> mi interrompe lasciandomi senza parole.

<<Ehm... Io vado a dormire>> dice Lucia all'improvviso fuggendo in camera e lasciandoci da soli; questa gliela farò pagare. Sara la osserva fuggire, poi osserva me e inizia a ridere; io la seguo a ruota pensando che sentirla ridere è una cosa semplicemente spettacolare... Come ci riesce?

<<Non devi scusarti>> le dico dolcemente guardandola andare in cucina e tornare con un calice di cristallo con del vino anche per me, mentre ha riempito nuovamente il suo <<Grazie>> ammetto colpito da tanta gentilezza.

<<Certo che devo scusarmi; sono stata una cafona>>.

<<In effetti un po' si>> rido, e lei mi segue.

Potrei dirle qualsiasi cosa, ma tutto ciò che voglio in questo momento è davvero vederla sorridere come sta facendo adesso, e non per Lucia o per Jeff, ma voglio farlo per me e per lei.

<<Touché>> alza il calice verso il mio e lo fa battere, creando l'unico rumore che si sente in tutta la casa.

<<Sara ti andrebbe di uscire con me in questi giorni?>> azzardo la domanda, e il vino le va di traverso. Tossisce con eleganza , e quando si riprende, i suoi occhi neri sono su di me come quelle poche volte che l'ha fatto la prima sera sulla spiaggia. <<Capisco la situazione, e capirei se mi dicessi di...>>

<<Si, certo>> mi interrompe creando dentro di me una festa.

<<N...non ho capito>> balbetto e la fisso, mentre mette la mano destra tra i suoi capelli.

<<Non farmi cambiare idea>> dice sorridendo e un velo di malizia le attraversa il volto. Se è questa la Sara con cui avrò a che fare, già mi piace; non sarà forse difficile la mia impresa.

<<Assolutamente>> rido bevendo dell'ottimo vino, e prima che me ne renda conto, il cellulare segna le 1.30 ed è ora che vada via.

<<Adesso devo andare>> mi alzo e lei mi segue e si avvicina troppo; sarà il vino?

<<Ti accompagno>> annuncia a pochi centimetri da me. Sento il cuore aumentare di battito, mentre i suoi occhi incrociano i miei e restano lì per qualche secondo.

<<Quando vogliamo uscire allora?>> è l'unica cosa che riesco a dire, mentre la sua lunga camicia da notte e la sua vestaglia creano una figura divina. Si mordicchia le labbra, e continua a portare le mani tra i capelli, scatenando il sentore di cocco che ricordo alla perfezione.

<<Domani?>> chiede con fare sensuale, mentre i suoi piedi avanzano sul costoso tappeto di pelliccia sintetica, e il mio corpo indietreggia.

<<D...d'accordo>> mi limito a dire, mentre lei mi passa davanti e si avvia alla porta lasciandomi lì come un cretino; ma cosa pensavo stesse facendo? Sorrido da solo a quel pensiero, e la raggiungo, non potendo fare a meno di vedere le decine di foto perfettamente incorniciate di lei e Liam sparse per casa.

Non dico nulla, né commento la decisione di poterlo vedere tutti i giorni, ma la raggiungo alla porta. Quando la apre, mi avvio fuori e mi giro per osservarla un ultima volta.

<<A domani allora>> le sorrido e lei ricambia quasi timidamente.

<<A domani>> .

<<Alle 19>> scendo gli scalini dando sempre il volto a lei che mi segue passo passo.

<<D'accordo>> sorride, prima di chiudere la porta e di lasciarmi in balia dei miei pensieri, che ora sono del tutto sottosopra. Ma cosa è successo? E' stata un'altra persona ; proprio quella che ho conosciuto ad Anguilla il 31 dicembre. Tutto mi sarei aspettato da questa giornata, tranne quello che è successo, e sono davvero assurdamente scioccato e sorpreso.

Apro la macchina con la testa tra le nuvole,e velocemente mi avvio a casa dove in meno di 5 minuti sono a letto. Chiudo immediatamente gli occhi nella speranza che il giorno dopo arrivi in fretta; vedrò sempre quel sorriso, a costo di non vedere più il mio. 

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