Responsibility || Niall Horan

By holdmeoned

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"Che vuol dire che sei incinta?" Niall era a bocca aperta, letteralmente a bocca aperta. "Come é possibile?"... More

Capitolo uno.
Capitolo due.
Capitolo tre.
Capitolo quattro.
Capitolo cinque.
Capitolo sette.
Capitolo otto.
Capitolo nove.
Capitolo dieci.
Capitolo undici.
Capitolo dodici - parte uno.
Capitolo dodici - parte due.
Capitolo tredici.
Capitolo quattordici.
Capitolo quindici.
Capitolo sedici.
Capitolo diciassette.
Capitolo diciotto.
Capitolo diciannove.
Capitolo venti.
Capitolo ventuno.
Capitolo ventidue.
Capitolo ventitré.
Capitolo ventiquattro.
Capitolo venticinque.
Capitolo ventisei.
Capitolo ventisette.
Capitolo ventotto.
Capitolo ventinove.
Capitolo trenta.
Capitolo trentuno.
Capitolo trentadue.
Capitolo trentatré.
Capitolo trentaquattro.
Capitolo trentacinque.
Capitolo trentasei.
Capitolo trentasette.
Capitolo trentotto.
Capitolo trentanove.
Capitolo quaranta.
Capitolo quarantuno.
Capitolo quarantadue.
Capitolo quarantatré.
Capitolo quarantaquattro.
Capitolo quarantacinque.
Capitolo quarantasei.
Capitolo quarantasette.
Capitolo quarantotto.
Thank You.
Capitolo quarantanove.
#Wattys2015
Capitolo cinquanta.
Capitolo cinquantuno.
Nuova fan fiction.
Capitolo cinquantadue.
Capitolo cinquantatré.
Capitolo cinquantaquattro.
Capitolo cinquantacinque.
Capitolo cinquantasei - The End.
Ringraziamenti.
Sequel.

Capitolo sei.

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By holdmeoned

Beatrice era nervosa, tremendamente nervosa. Non riusciva a stare ferma un solo minuto e continuava a muoversi avanti e indietro per tutta la stanza. Di tanto in tanto portava le mani alla bocca e si mordicchiava le unghie, lo faceva sempre quando si trovava sottopressione.

Stava ancora pensando alle parole di Niall, continuava a metterle insieme e a sentire quel vuoto alla bocca dello stomaco. Come se non bastasse, la nausea dovuta dalla gravidanza si aggiunse a peggiorare la sua condizione.

Niall aveva detto a sua madre che stavano insieme, che si amavano, che avevano voluto insieme quel bambino, e nessuna di queste cose era assolutamente vera. La verità era che si erano ubriacati così tanto da non capire cosa stessero facendo e si erano così ritrovati a fare sesso in un minuscolo stanzino dell'edificio, l'unica stanza libera che avevano trovato.

E poi... poof, non aveva avuto il tempo di rifletterci perché Lauren, la sua amica, l'aveva convinta a fare un test di gravidanza.  E Beatrice lo aveva fatto, perché era convinta di non esserlo. Ma quando poi l'oggetto nelle sue mani aveva segnato non una, come in realtà si aspettava, ma ben due tacche, allora tutto gli cadde addosso, tutti i progetti che aveva fatto per la sua vita, tutte quelle parole, adesso erano in frantumi, come il suo cuore. E lo sapeva che era sbagliato pensare che un bambino fosse un ostacolo per la propria felicità, ma in quel momento, con il test di gravidanza in una mano, il cellulare in un'altra e le lacrime a bagnarle le guance, non poté fare a meno di pensarlo.

Come avrebbe potuto crescere un bambino a soli 19 anni? Come avrebbe potuto crescere un bambino senza un lavoro sicuro? Come avrebbe potuto crescere un bambino da sola?

Quel giorno, stando in quella stanza, in quella casa così grande, così piena di cose costose, non poté fare a meno di sentirsi un pesce fuor d'acqua. Aveva sempre vissuto in una casa abbastanza piccola, con una famiglia modesta e quando si era trasferita a Londra per inseguire il suo sogno, aveva davvero capito cosa significasse fare 'malavita'.

Ora, però, da qualche tempo, sentiva che qualcosa stava cambiando. Non si riferiva solo al bambino in arrivo, ma a tutto, anche a Niall, perché forse, forse, aveva trovato qualcuno che l'avrebbe aiutata.

Stava ancora tremando - non solo a causa del freddo, ma anche per il nervosismo - quando Niall aprì la porta della sua camera e la richiuse dietro di sé. Beatrice si fermò di colpo e lo guardò cominciando a torturarsi il labbro inferiore con un dito.

"Mia madre é andata a dormire" annunciò Niall con voce bassa. Bea annuì spostando il peso su una sola gamba.

"Se vuoi, posso, cioé, posso dormire sul divano" la sua voce arrivò tremante alle orecchie di Niall. Quest'ultimo la guardò alzando il sopracciglio.

"Ti faccio così schifo?" e un sorrisino ad alleggerire la tensione.

Beatrice deglutì in imbarazzo.

"No" mi fai tutt'altro che schifo, stava quasi per aggiungere, ma evitò "lo dicevo per te, insomma.."

"Non se ne parla, piuttosto dormirei io sul divano, non sono così egoista" rispose Niall afferrando il suo pigiama da sotto il cuscino e tirando su la coperta abbastanza leggera. Beatrice cercò di trattenere un sorriso, perché quello era il Niall che conosceva, quello dolce e non quello scontroso.

"E poi il letto é abbastanza grande per entrambi" aggiunse facendo spallucce.

"Non ho nemmeno il pigiama" sussurrò Beatrice sempre più in imbarazzo. A quel punto vide Niall dirigersi verso l'armadio, aprire un cassetto e tirarne fuori una maglia bianca e uno di quei pantaloncini che di solito usano gli uomini per fare ginnastica.

"Questi possono andare?" chiese agitandoli in aria.

E così, un quarto d'ora dopo, si era chiusa nel bagno della camera di Niall e aveva indossato quello strano abbigliamento. Una volta pronta, decise di contare fino a dieci prima di uscire da quella stanza. Quando si accorse che questo non faceva altro che renderla più nervosa, abbassò di getto la maniglia della porta e si ritrovò presto nella camera del biondo. Si soffermò a guardare Niall disteso sul letto, con le spalle appoggiate alla testiera e l'espressione del viso concentrata mentre smanettava con il cellulare. Beatrice si avvicinò lentamente al letto. Erano circa le undici e trenta ed era già stanchissima. La gravidanza si faceva sentire, eccome se si faceva sentire.

Si sedette sul materasso distogliendo lo sguardo da Niall che adesso la guardava.

"Tutto bene?" chiese.

"Si, grazie" rispose sorridendo mentre si posizionava sotto la copertina, mantenendo le distanze dal ragazzo, magari un po' troppo. Una volta sistemata la maglietta sulla pancia sporgente, sospirò e poi si voltò a guardare l'altro. Niall la guardava come se stesse cercando di trattenersi dal ridere.

"Cosa c'é?" Chiese Beatrice perplessa. E Niall scoppiò a ridere in quel modo che solo lui poteva, con quella risata che solo lui aveva. Bea lo guardò mentre arriciava il naso e cominciò a sorridere inconsapevolmente, non rendendosene nemmeno conto.

Ora capiva come si sentivano tutte le sue fans.

"Rido per te" rispose Niall tra le risate.

"Cosa?"

"Non so, sembri una carcerata, tra poco cadi pure dal bordo del letto" ridacchiò. Beatrice mise il broncio e si spostò verso il centro del letto. Adesso erano solo pochi centimetri a dividere i due ragazzi.

"Dai adesso non fare l'offesa" sorrise divertito.

"Stai ancora ridendo di me" sbuffò Bea incrociando le braccia al petto.

"Ma io scherzo"

Beatrice lo guardò ancora mentre scoppiava in un'altra risatina.

Niall era decisamente più bello quando rideva, con gli occhi luccicanti e le rughette a contornarli. Beatrice scosse la testa, sia per scacciare quei pensieri, sia perché quel ragazzo era un caso perso se rideva per una tale sciocchezza.

Calò di nuovo il silenzio tra i due, nella stanza si sentivano solo il suono dei tasti che Niall schiacciava sullo schermo del suo cellulare.

La tensione era del tutto palpabile.

"Scusa"

Fu un sussurro quello del biondo, reso udibile dal silenzio che avvolgeva la camera.

"Mh? Per cosa?" chiese Beatrice confusa.

"Per aver inventato questa storia a mia mamma, ora sei costretta a dormire qui fino a quando non va via e non credo che la cosa ti vada a genio" spiegò "Quindi scusami" Niall si grattò la nuca con i polpastrelli delle dita.

"Niall, é la terza volta che mi chiedi scusa" ridacchiò "non fa niente, sul serio"

"Il fatto é che mia madre é, mh, come dire? Un po' all'antica" cominciò "se venisse a sapere che ho messo incinta una ragazza che conosco da poco, non so come la prenderebbe"

Beatrice si raddrizzò sulla schiena e gli accarezzò una mano mentre cercava di tranquillizzarlo perché non era poi la fine del mondo, almeno per lei.

"Quindi ho detto questa cosa a mia madre, qualche giorno fa... ma non pensavo si presentasse alla porta di casa mia così"

Bea lo avvertì quel leggero tremolio nella voce di Niall, e allora strinse la presa sul suo braccio.

"Okay Niall, te l'ho già detto, non fa nulla" gli sorrise "scusami per averti dato dell'idiota"

Niall ridacchiò e scosse la testa.

Prima che il silenzio riprendesse possesso dell'intera stanza, Beatrice si decise a parlare.

"Non é poi la fine del mondo"

"Cosa?"

"Dormire a casa tua" ma se ne pentì quasi subito di averlo detto "cioé, é sempre meglio stare qui in compagnia che a casa mia da sola"

Niall aveva intenzione di dirle non é vero, non sei affatto sola, perché adesso ci sono io. Ma quella frase, ripetuta nella sua mente, sembrava così assurda. Per questo motivo si limitò a sorridere e andare a stringere leggermente la mano di Beatrice sul suo braccio. L'altra arrossì in imbarazzo quando se ne rese conto.

Era questo che Bea intendeva quando sentiva che qualcosa stava cambiando.

E una frase balenò nella testa di entrambi:

Stare insieme, non era poi così male tutto sommato.

Spazio Autrice:
Buongiorno, viva le vacanze di Natale yee
Okay, scusate sempre per il ritardo.
Un grazie per chi segue questa storia, due per chi vota e commenta.
Non sapete quando vi adoro, aw
Alla prossima e auguri a tutti ♥

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