Lumos - Nihil est ut videtur...

Par Iron9208

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La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda... di accendere la luc... Plus

I.N.I.Z.I.O.
-Copyright-
AVVISO
PROLOGO
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13 (PARTE I)
Capitolo 13 (Parte II)
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
NOTA DELL'AUTRICE
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
*AVVISO*
Capitolo 34 (PARTE I)
Capitolo 34 (PARTE II)
*SORPRESA!!*
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
*AVVISO*
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49 (PARTE I)
Capitolo 49 (PARTE II)
Capitolo 49 (PARTE III)
Capitolo 49 (PARTE IV)
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 56
Capitolo 57
Shadow Awards ITA
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
EPILOGO (PARTE I)
EPILOGO (PARTE II)
EPILOGO (PARTE III)
RINGRAZIAMENTI? Non avete ancora capito che...
F.I.N.E.
Advisor Awards - Terza fase

Capitolo 55

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Par Iron9208

  L'amicizia è come il whisky. Tanto più è vecchia, tanto più è migliore

Anonimo 


-Granger, ma che...-

Il mio abbraccio viene bloccato dal suo corpo: Blaise è molto più alto di me e, adesso me ne rendo conto, è anche un po' più alto e più piazzato di Draco, motivo per il quale le mie braccia si bloccano sulle sue spalle e le mie mani rimangono sospese in aria per qualche secondo, per poi abbassarsi a loro volta sul suo maglione e stringerlo.

Lui rimane fermo, senza irrigidirsi, ma non ricambia l'abbraccio, mentre io continuo a piangere silenziosamente.

-Granger, per Salazar, vuoi spiegarmi cosa ti è successo? Dopo il processo sei sparita con Potter e ora ti ritrovo così-

-Mi tradiva da un anno- dico a voce bassa ed inevitabilmente impastata.

-Cosa?-

Sento le sue mani poggiarsi sulle mie spalle e tentare di tirarmi indietro: -Granger-

Ma io mi stringo di più a lui e lo sento desistere.

Respiro profondamente: -Mi tradiva da un anno- ripeto a voce più alta.

Non risponde.

-Mi tradiva da quando tu e Draco avete iniziato a lavorare con noi... Mi ha detto chiaramente che è per colpa sua se lo ha fatto-

-Colpa di Draco?- mi chiede sbigottito.

-Si... Perché lui era tornato... Non ha senso... Io lo avrei ascoltato, lo avrei aiutato come ho sempre fatto... Io lo amavo Bla e lui cosa faceva? Mi tradiva!-

Silenzio.

-E sai cosa mi ha detto? Che non voleva caricarmi di un altro peso, che non voleva ancora una volta farsi consolare da me perché non era giusto! Non era giusto! Mi dice che non era giusto, ma gli è sembrato giusto infilarsi nel letto di un'altra...-

-Granger- mi richiama serio. Mi sento riafferrare per le spalle, ma questa volta non cerca di tirarmi indietro. Rimane fermo.

Che sia il suo modo per ricambiare l'abbraccio? Forse sì.

-Ma forse me lo sono meritato...-continuo, interrompendo qualsiasi cosa stesse per dirmi -Forse la ruota ha girato e mi ha dato ciò che meritavo- dico, lasciando che i miei pensieri fluiscano per una volta senza interromperli. Ho bisogno di parlare -Perché sto mentendo a tutti da tre mesi... E... Soprattutto a lui... O forse no... Perché quando lui mi tradiva io lo amavo! Lo amavo! Non me lo meritavo! No! No! No! Forse me lo sarei meritata adesso perché l'ho tradito anch'io, ma non allor...-

Trattengo il fiato immediatamente.

STUPIDA!

STUPIDA!

STUPIDA!

Lo percepisco immediatamente: si irrigidisce.

Mi stacco velocemente da lui, allontanandomi e guardandolo sconvolta.

Che cosa diavolo ho detto?!

Ho ammesso la verità!

Ho detto a Blaise che io e Draco...

Oddio no.

NO!

NO!

NO!

La sua espressione è indecifrabile.

Tiene gli occhi fissi nel vuoto e sembra che non stia respirando.

I pugni sono serrati.

-Blaise no! NO! Ti prego dimentica ciò che ho detto!-

Lui però rimane bloccato nella stessa identica posizione e con lo sguardo ancora perso nel vuoto.

-Blaise!-

Lo afferro per un braccio scuotendolo leggermente e lui sembra riprendersi.

Abbassa gli occhi, incrociando i miei: no, non è semplicemente stupito... è letteralmente sconvolto.

-Ti prego! Dimenticalo!-

-Granger-

-Non è successo niente!-

-Granger-

-Niente! Non è come pensi... insomma... io mi sono solo resa conto che forse provo qualcosa per lui, quindi è quello che intendevo... Ho tradito Ron col pensiero... Io...-

-GRANGER!-

Mi zittisco non appena lui grida.

-Non voglio saperlo!-

-Non c'è nulla da sapere! Non è successo niente!- rispondo immediatamente, agitata.

-Ti ho detto che non voglio saperlo, ma non prendermi per uno stupido- continua con voce bassa e leggermente minacciosa.

Mi mordo la lingua, distogliendo immediatamente lo sguardo.

La stupida sono io, non lui.

-Va... va bene... Scusami...-

Mi giro, raggiungendo uno degli sgabelli della penisola e, sedendomi, gli rivolgo le spalle.

Vorrei sparire.

Che cosa mi è saltato in testa? Perché non ho pensato prima di parlare... Lui non avrebbe dovuto scoprirlo.

"Lui lo immaginava già ricordi? E tu sei sconvolta"

Non posso non dare ragione ancora una volta alla mia coscienza: lui lo immaginava... Perché dopo avergli ammesso di essere... essere... innamorata... di Draco e sapendo che anche lui provava qualcosa per me...

Non ci avrà messo molto a capire come stessero le cose...

E avevo già riflettuto su questo...

Lui sa.

Poggio la testa sulle braccia, dopo averle portate sul tavolo: devo calmarmi.

E devo farlo ora.

Nel frattempo Blaise si è avvicinato alla cucina: lo sento armeggiare con gli sportelli e il pentolame.

Probabilmente preparerà del thè, com'è solito fare ultimamente, nonostante sia ormai sera inoltrata.

Non dico nulla, prendendomi del tempo per riflettere su queste ultime ore.

Adesso... è tutto finito.

Ho davvero risolto tutto... Ogni cosa.

Con Harry.

Con Ginny e... con Ron.

Certo... Non potrò mai dire la verità su Draco e su questo legame, ma ciò che conta è che io abbia chiarito con ognuno di loro.

Nel bene e, a questo punto, anche nel male.

La cosa importante è che non stia lasciando questioni in sospeso con nessuno.

Perché quando la verità salterà fuori... quando scopriranno che sono stata io ad ucciderlo...

Niente sarà più come prima.

Perderò anche Ginny ed Harry, ne sono consapevole.

Ed ecco che, improvvisamente, ricordo un particolare... Un piccolo e non per niente insignificante particolare...

Un nome.

Un nome che si è aggiunto alla mia lista da poco.

Il nome di qualcuno che, come ho detto prima, è diventato uno dei migliori amici.

Una persona con cui sì, ho decisamente ancora qualcosa in sospeso e che, quando scoprirà quest'ultima verità e saprà che gliel'ho nascosta... non mi guarderà più in faccia e, al contrario, cercherà vendetta.

Avverto una fitta al petto.

Stringo i pugni e riabbasso le braccia sul tavolo.

Una persona che ha fatto tanto per me già prima che sapesse del mio legame con Draco, anzi, ancora prima che tutto questo accadesse.

Quando Draco era ancora tra noi.

Una persona che non merita le mie bugie e di cui io non merito l'amicizia.

E questa persona è proprio qui adesso, davanti a me.

Devo chiarire anche con lui.

Blaise.

-Bevi-

Riapro gli occhi proprio mentre davanti a me compare un bicchiere, pieno per meno della metà di un liquido ambrato.

Un odore intenso di alcol giunge alle mie narici immediatamente, facendomi storcere il naso e per poco starnutire.

No, questo non è decisamente thè.

-Cos'è?- chiedo, immaginando già la risposta e rialzando lo sguardo.

Lui non mi guarda, intento a versare dell'altro liquore (suppongo) in un bicchiere.

-Bevilo Granger- si limita a dire.

-No, io non bevo alcolici-

Non mi risponde, finendo di servirsi una ben più generosa quantità di questa misteriosa sostanza.

Dopodichè si gira e finalmente incrocia il mio sguardo: -Ti assicuro che non è niente di letale-

Lo guardo dubbiosa, mentre il mio sopracciglio inevitabilmente comincia a sollevarsi.

Lui nel frattempo prende posto di fronte a me: -Fa come vuoi- aggiunge, iniziando subito dopo a bere con tranquillità.

Riabbasso lo sguardo sul mio bicchiere.

Non ho mai bevuto, ma forse stavolta dovrei davvero fare un'eccezione.

Sento un leggero calore nel petto.

Draco.

Dovevo immaginarlo.

Sorrido tra me e me.

Va bene.

Proverò.

Allungo una mano e lo afferro, mentre noto che Blaise si blocca col braccio sollevato a mezz'aria.

Torno a guardarlo titubante: è leggermente stupito.

-Com'è che si dice? Cin cin?- chiedo quindi scherzando nervosa.

Lui rimane fermo continuando ad osservarmi, così non perdo altro tempo.

Ignorando il senso di repulsione che mi pervade sempre di più, avvicino il bicchiere alle labbra, trattenendo il fiato quando l'odore diventa particolarmente pungente.

Dopodichè, i miei movimenti si fanno automatici: con un'unica mossa repentina del braccio trangugio il liquore in un'unica sorsata.

E me ne pento immediatamente.

Ricorro a tutto il mio autocontrollo per non tossire, ma rischio quasi di strozzarmi.

Non appena la maledetta bevanda tocca il mio palato, ecco che lo sento prendere fuoco.

Poi continua il suo percorso, scendendo lungo l'esofago e anche qui avverto solo una scia infuocata che mi lascia letteralmente senza respiro.

Apro immediatamente la bocca per prendere una boccata d'aria, mentre gli occhi si riempiono di lacrime involontarie.

-Za... Zabini!- dico senza fiato –Io ti ammazzo!-

Sposto gli occhi su di lui: -Niente di letale eh?!-

Ed ecco che, per tutta risposta, ghigna, imitando subito dopo il mio movimento e trangugiando un altro sorso del suo liquore.

Io invece, mi sento quasi svenire, anche se a poco a poco questa maledetta sensazione si allevia.

Lui riabbassa il bicchiere continuando a ghignare.

-Che cos'era?- chiedo, non appena sento il bruciore alla gola estinguersi.

-Whisky Incendiario. Anno 1950. Draco è molto affezionato a questa bottiglia- dice beffardo.

-Non capirò mai come faccia a piacervi l'alcol- rispondo schifata.

-Non potrai mai capirlo Granger. Quindi è inutile che tu ci prova- risponde con lo stesso tono di prima, mentre il suo ghigno si allarga.

-Maschi- sbuffo, allontanando il bicchiere.

Naturalmente non mi è sfuggito l'utilizzo del verbo al presente. Ancora una volta.

Come se lui fosse ancora tra noi e noi ne stessimo parlando come se semplicemente non fosse presente nella stanza.

Come se fosse ancora vivo.

"Lui continua a vivere attraverso te"

E' questo che Blaise mi ha detto quando eravamo davanti la sua tomba ed ora non posso far altro che dargli ragione.

-Bla...-

-L'hai imitato-

Parliamo nello stesso identico attimo.

Rialzo lo sguardo, meravigliata: non pensavo ci avesse fatto caso.

Non pensavo si fosse accorto che i gesti di poco fa non fossero esattamente i miei.

-L'hai imitato di nuovo- continua, senza però ricambiare la mia occhiata e tenendo gli occhi fissi sul suo bicchiere, che inizia a muovere in senso circolare, facendo vorticare il whisky al suo interno.

-Lo so- rispondo –Non ero io. O meglio, non lo avrei mai bevuto in quel modo-

Lui assottiglia le labbra, ma non risponde.

Sembra assorto nei suoi pensieri, mentre continua a far muovere il bicchiere.

Cala il silenzio, fin quando è di nuovo lui a romperlo.

-Era così che facevamo- dice, sempre senza guardarmi ed io non oso interromperlo –Quando avevamo un problema. Io venivo qui, o lui veniva da me. E bevevamo un bicchiere. Quando è venuto l'ultima volta...- si interrompe, bevendo velocemente un altro sorso, ma non mi è sfuggito il cambio di tono della sua voce. Si è spezzata e capisco bene perché.

Ma rimango in silenzio ancora, aspettando solo che continui, perché non voglio intromettermi nel suo ricordo. Non voglio essere inopportuna.

-E' venuto con quella maledetta lettera minatoria. Quella che io dissi fosse di suo padre...- un'altra pausa –E io gli offrii un bicchiere proprio come adesso. Lo tracannò velocemente, proprio come hai fatto tu. Gli ho detto che doveva prestare ancora più attenzione. Che se quella lettera, a differenza delle altre non si distruggeva, voleva dire che un motivo c'era. Ma lui non mi ha ascoltato... Disse che era perfettamente in grado di badare a sé stesso e che chiunque ci fosse dietro non avrebbe mai osato sfidarlo davvero-

Ed ecco che capisco improvvisamente il perché dell'offerta di questo whisky.

Io ho imitato Draco è vero, ma lui ha imitato se stesso nel modo che avevano di affrontare i problemi.

E questa sera, io avevo decisamente un problema.

Un problema che adesso però, è notevolmente sbiadito, in confronto alla portata di ciò che mi sta dicendo.

Si sente in colpa.

Si sente ancora in colpa.

E questo è un problema molto più grande.

-Ricordi cosa ti ha detto?- dico quindi, ma lui non si gira a guardarmi, rimanendo in silenzio –Ha detto che non devi sentirti in colpa perché è stata colpa sua. Avrebbe dovuto ascoltarti- dico seriamente.

-Non importa ciò che ha detto. Resta il fatto che avrei dovuto stare più attento anch'io. Avrei dovuto farlo ragionare. Convincerlo che i miei presentimenti fossero fondati, anche con le maniere forti se necessario, invece ero completamente concentrato su... altro... E adesso ci ritroviamo così-

-Stavi cercando di risolvere la situazione con suo padre! Non eri concentrato su altro! Eri comunque concentrato sul tuo migliore amico!-

-Avrei dovuto fare di più Granger! Avrei potuto aiutarlo veramente, invece di pensare solo al mio tornaconto!-

-Non credere che io possa anche solo per un momento pensare che tu lo abbia fatto per un tuo tornaconto! Non sono ancora diventata del tutto idiota! Ricordo perfettamente cos'hai detto a Lucius Malfoy!-

Si zittisce, probabilmente incapace di ribattere, così ne approfitto per continuare: -E inoltre Draco sa perfettamente tutto ciò che hai fatto in questi tre mesi-

Sussulta, girandosi a guardarmi, ma senza lasciare che la sua espressione cambi anche solo di un una virgola.

-Blaise per quanto riguarda...-

-Non ricominciare. Ti ho detto che non voglio sapere nulla Granger!- mi interrompe immediatamente.

Mi acciglio, guardandolo confusa, quando improvvisamente capisco a cosa stia pensando.

-Non hai capito niente Zabini! Lasciami finire!-

-Granger!-

-Voglio semplicemente dire che io e te non abbiamo mai parlato di ciò che è successo all'inizio!- dico tutto d'un fiato.

Adesso è lui a guardarmi in maniera confusa: -Cosa?-

-Dopo il tuo processo abbiamo iniziato a collaborare ma non abbiamo mai parlato veramente di ciò che è successo prima-

"Il fatto che tu mi abbia chiamata Mezzosangue per esempio" vorrei aggiungere, ma mi trattengo.

Stringe le labbra per un attimo: -Granger, io credevo che l'avessi ucciso tu-

Rabbrividisco.

Non mi abituerò mai a sentire quella parola a quanto pare.

Per un secondo mi torna in mente, non so per quale motivo, il suo Patronus ed una scena in particolare: il giorno in cui andai a casa sua per provare le combinazioni degli incantesimi di protezione.

-Quando venni a casa tua quel primo giorno. Quando dovevamo provare le protezioni, ricordi? Tu sei uscito e hai spedito un Patronus. Era per Nott? Dovevi avvisarlo di cos'era successo?-

-No, era per Daphne- risponde –E non sono stato io ad avvisare Theodore, ma lei-

Giusto. Dovevo immaginarlo.

Nott ha mentito anche su quel particolare per nascondere la loro relazione.

-E prima che tu me lo chieda, quella mattina dovevamo incontrarci per parlare. Avevo iniziato già a sospettare di te se è questo che vuoi chiedermi-

Rimango in silenzio, perché sì, è proprio questo che volevo chiedergli.

Lui per tutta risposta si apre in un ghigno: -Ovviamente avrai notato sin da subito che io mi sono insospettito quando hai bloccato Potter che stava per entrare a casa di Draco, ma adesso so perché-

-Già... Beh sappi che quei frammenti di pergamena davanti al camino li ho notati grazie ad una visione che avevo avuto poco prima. Una pergamena che bruciava- ammetto.

Lui non replica, ma il suo ghigno sparisce.

-C'è una cosa che non mi torna però. Perché hai fatto riportare la lettera a Daphne a casa di Draco? E perché ce l'avevi tu?-

-Draco me l'aveva lasciata quel giorno quando me la fece vedere per la prima volta e, sinceramente, mi stupisco che tu non abbia capito perché io l'abbia fatto-

Rimango in silenzio.

-Era un'esca Granger. Avevi passato tutta la mattina a fracassare i miei timpani e quelli di Potter dicendo che dovevamo ricontrollare la sua casa e poi improvvisamente hai lasciato perdere. C'era qualcosa che non andava. L'insopportabile So-Tutto-Io che lasciava perdere? E soprattutto perché stavi insistendo tanto nel voler rientrare in quella casa? Avevi paura che la lettera potesse saltare fuori? Che qualcuno potesse ricollegare la tua scrittura? Ecco perché poco dopo ho ricontrollato il rapporto sui folletti, ma questo già lo sai-

Annuisco, mentre la mia mente, finalmente, ricollega ogni cosa per bene.

Ora capisco.

"-Piuttosto... Mi hai detto non c'era. Questo sì che mi lascia stupito. Ero certo che sarebbe venuta-

-Evidentemente hai sbagliato i tuoi calcoli-

-Non ho sbagliato. Probabilmente sarà stata trattenuta dalla sua dolce metà- "

Lui aveva la lettera, lasciatagli da Draco e ha pensato che volessi recuperarla, motivo per il quale ha chiesto a Daphne di rimetterla nel suo studio per vedere se io mi sarei effettivamente introdotta in casa per riprenderla. Ecco qual era il significato di quella conversazione.

-E ora rispondi tu ad una mia domanda-

Torno a guardarlo.

-Se non eri lì per la lettera, perché diavolo volevi rientrare?-

-Insieme alla lettera c'era una piuma. L'avevo visto in uno dei miei sogni. Volevo prenderla-

-Mi aveva informato, ma pensavo l'avesse distrutta-

-No, l'aveva lasciata su una delle mensole dello studio, seminascosta da alcuni libri-

-E adesso dove si trova?-

-Ce l'ho io. A casa mia-

-A casa?!- chiede immediatamente agitato.

-Stai tranquillo. E' al sicuro-

-Devo vederla-

-Te la porterò-

-No Granger. Verrò io da te-

-D'accordo-

Cala il silenzio.

-Perché lei ti ha chiesto scusa con il Vergeben quando è uscita dalla cucina?- chiedo dopo qualche secondo, ripercorrendo quella notte.

-Perché ti ha vista non appena ha aperto la porta. La Disillusione non ti fa diventare del tutto invisibile, mantiene la tua tridimensionalità nello spazio, dovresti saperlo-

-Lo so, ma ancora non capisco cosa c'entri-

-Granger davvero. Non sembri quasi più tu- sospira, mentre io lo guardo male –Era un segnale per dirmi che avevo ragione. Che alla fine eri venuta per come avevo previsto io. Ecco perché mi hai trovato nella camera degli ospiti. Mi sono smaterializzato subito dopo, mentre lei ha fatto finta di andare via-

Rimango in silenzio, troppo scioccata per dire qualsiasi cosa.

Naturalmente mi ritornano in mente le parole del giorno successivo, quando mi ha aggredita:

"Spera che si riprenda perché stavolta dovrai preoccuparti di me"

Ecco cosa significava quel "stavolta"

Perché lui era convinto che fossi io l'assassina.

Ripercorro quei giorni...

-Quando siamo tornati qui e tu mi hai minacciata... Io credevo che le tue parole fossero quelle di un assassino- dico sinceramente –Tutto quello che dicevi in quel periodo mi sembrava quello che avrebbe detto un assassino. Dopo quella notte era cambiato tutto- ammetto più a me stessa che a lui.

-Lo so- risponde senza guardarmi.

-Ma non avevo capito niente. Le tue parole in realtà potevano essere facilmente fraintendibili-

-Esattamente- risponde ancora, mandando poi giù l'ultimo sorso di whisky.

-Blaise...-

Silenzio.

-C'è una cosa che ancora non capisco-

-E quale sarebbe la novità?-

Ignoro la sua provocazione –Perché tu, Astoria e Daphne avete detto di aver pranzato insieme, quando invece non era vero?-

Lui si acciglia, guardandomi confuso.

-Durante gli interrogatori sono stata io a fare in modo che a tutti e tre venisse chiesto cos'aveste mangiato quella domenica. Tu e Daphne avete fornito la stessa versione. Astoria no. Perché?-

-Perché Daphne era venuta a pranzare da me, mentre l'unica ad andare da Draco è stata Astoria-

Lo guardo meravigliata: -E perché andò solo lei da lui? Perché avete detto di aver pranzato tutti insieme?-

-Perché lei voleva dirgli del bambino. E se avesse detto a voi di aver pranzato da sola con lui, avrebbe dovuto anche inventare un'altra bugia. Motivo per cui siamo stati noi due a mentire-

La mia meraviglia aumenta: -Perché mai? Insomma, perché non sei stato tu a dirlo a Draco? Credo che sarebbe stato felice di saperlo da te, no?-

Lui stringe le labbra, ma non risponde.

-Blaise-

Assottiglia ancor di più le labbra.

-Blaise, parla. Sai che puoi fidarti di me- dico tranquilla.

-Torniamo sempre sullo stesso discorso Granger. Torniamo al motivo per cui io ero ad Housel Bay quella notte-

Lo guardo stranita: che vuol dire?

Ma poi, in un attimo tutto si fa chiaro: -Ti sentivi in colpa?- chiedo sbalordita.

Rimane in silenzio.

-No! Zabini non dovevi! Sarebbe stato felice di saperlo da te! E non è il legame a dirmelo. Sono io che ne sono sicura-

-Granger smettila-

Lo ascolto, perché posso immaginare come si senta.

Lui era felice, ma non ha avuto il coraggio di dirlo a Draco, perché la sua felicità era stata possibile solo grazie ad un legame padre-figlio rovinato.

Posso capirlo.

Rimango in silenzio, continuando a pensare a quei giorni: -Ho preso io il Veritaserum dalle scorte... ma questo già lo sai... Solo che quella notte... tu sei arrivato nella stanza ed io pensavo mi avessi scoperta...-

Lui mi guarda: -Quando sei entrata? Non me l'hai ancora detto-

-Non ricordo con esattezza il giorno, ma ricordo che tu eri addormentato nella stanza degli ospiti e mi hai sentita entrare, solo che hai scambiato il mio fruscio per quello proveniente dalle scale. Credo fosse stata Astoria a chiamarti, giusto?-

Lui ci riflette su per qualche secondo, per poi rispondere: -Si... Era lei... E... Tu!- stavolta è lui a guardarmi male –Quindi non avevo sbagliato a pensare che ci fosse qualcuno!- dice con voce leggermente più alta, mentre io sorrido colpevole –Beh... no... Ma non è questo il punto! Tu non mi avevi scoperta! Quindi perché sei sceso nella stanza?-

-Dovevo semplicemente recuperare una pozione soporifera per lei- dice contrariato, continuando a guardarmi storto.

-Mmh- mi limito a dire, senza osare alzare lo sguardo.

-Devo restituirti la fotografia- aggiungo qualche secondo dopo.

Non mi risponde, ma non mi aspetto che lo faccia.

Domani, o comunque quando verrà da me per la piuma, gliela restituirò.

La cosa più importante è solo una... E me ne rendo conto solo adesso che le mie domande sono terminate.

Ci siamo chiariti.

Adesso lui sa tutto di me e, soprattutto, io so tutto del perché lui si sia comportato così.

Adesso, tra me e lui, non ci sono più segreti.

Sorrido.

-Perché ridi Granger?- mi chiede immediatamente.

-Non sto ridendo. Sto sorridendo- specifico.

-E sentiamo... Perché stai "sorridendo"- dice imitandomi.

-Perché... Come avrai notato anche tu, adesso non abbiamo più segreti-

Lui solleva un sopracciglio: -Non abbiamo più segreti?- mi chiede sarcastico.

"Dimentichi un particolare"

Il mio sorriso si smorza.

Un segreto ancora c'è... Ed è quello che mi ha portato a voler chiarire anche con lui.

-Già- mento, tornando seria –Adesso entrambi sappiamo il perché dei nostri comportamenti no?-

Il suo sopracciglio però non si abbassa.

-Adesso chiunque ci sia dietro non potrà metterci l'uno contro l'altra- continuo, ignorando il mio stomaco che ha già cominciato ad attorcigliarsi.

-Se lo dici tu- ghigna subito dopo.

Ignoro ancora una volta la provocazione e in uno slancio di coraggio, o forse più di vigliaccheria, riafferro il mio bicchiere e glielo porgo –Dobbiamo brindare-

Ed ecco che, se possibile, il suo sopracciglio raggiunge vette inaspettate: -Aspetta... Questa non è la Granger. Draco?-

Assumo un'aria di sufficienza: -Smettila di fare il Grifondiota-

-Si, questo è decisamente Draco- risponde ghignando ancora una volta, mentre io maledico la mia mente e questo legame.

Mi sono appena auto-insultata?

Sospiro mesta, mentre lui si gira a riprendere la bottiglia per poi girarsi nuovamente e riempire entrambi i bicchieri.

Appena quell'odore acre giunge nuovamente alle mie narici, sento lo stomaco iniziare ad attorcigliarsi.

-Alla salute- dice poi, sollevando il suo.

Lo imito senza dire nulla e di nuovo riavvicino il whisky alle labbra.

Chiudo gli occhi e trattenendo il fiato, lo bevo ancora una volta tutto d'un fiato.

Di nuovo quel bruciore mi pervade e sento ogni cellula del mio corpo gridare in protesta.

Riabbasso il bicchiere con gli occhi lucidi e guardo Blaise, che ricambia il mio sguardo, visibilmente divertito: -Lasciamelo dire. Questo legame è troppo divertente-

Adesso è il mio turno: lo guardo male e lui, per la prima volta da quando lo conosco forse, scoppia a ridere.

Ride sinceramente e di gusto ed io non posso far altro che guardarlo meravigliata.

Non l'avevo mai visto ridere e ancora una volta mi rendo conto di come i Serpeverde siano in tutto e per tutto uguali a noi, ma con un'unica differenza: quella di nascondere i sentimenti.

Sempre e comunque.

Ma stavolta no.

Si è appena aperto del tutto anche con me, o forse lo sta facendo perché pensa che sia "controllata" da Draco, ed io so per certo che davanti al suo migliore amico, lui non è quello che mostra di essere ogni giorno: lui è questo.

Questo Blaise che sta ridendo.

E per la prima volta decido di non ribattere, ma di inarcare le labbra in un sorriso e subito dopo, forse per via dell'alcol che comincia a fare effetto, anch'io inizio a ridere, dapprima lievemente, poi sempre più forte, sino a raggiungere lo stesso livello della sua risata.

E ridiamo così, senza pensieri né preoccupazioni.

Come due amici in un bar che si raccontano come sia andata la giornata.

Come due amici di vecchia data.

Come Draco e Blaise.

-Granger- mi richiama dopo qualche secondo che le nostre risa si sono calmate.

Torno a guardarlo, ancora sorridente.

-Hai detto che non ci sono più segreti, quindi c'è ancora una cosa che devo dirvi...-

Mi rimetto dritta sulla sedia, improvvisamente attenta e seria: -Certo, dimmi- rispondo, sempre notando l'uso del plurale da parte sua.

Prima di rispondermi però, ecco che trangugia l'ultimo sorso del suo whisky e riabbassando il bicchiere torna a guardarmi.

E' nervoso.

-Bla, che succede?- dico iniziando ad agitarmi.

Respira a fondo, per poi riprendere fiato e stringere i pugni sul tavolo: -Ho chiesto ad Astoria di sposarmi-

***

-Buonasera signorina Granger. Buonasera signor Potter. Volete dare il vostro mantello a Oscar? Io portare via e trattare bene-

Mi apro in un sorriso, ma non posso reprimere un senso di fastidio per l'accoglienza.

Un elfo domestico è proprio qui, davanti a me, e tutti sanno quanto io sia contro lo sfruttamento di queste povere creature.

Ad ogni modo, mi costringo a relegare in fondo allo stomaco tutto e faccio un passo avanti, varcando la soglia.

Ed eccomi qui.

Ci siamo.

Sono dentro il manor dei Greengrass.

La festa di fidanzamento di Blaise ed Astoria si terrà qui.

L'ambiente, si vede immediatamente, è molto lussuoso: l'atrio è composto da due file di colonne su entrambi i lati, di marmo beige, che riprendono la stessa tonalità delle pareti, mentre a circa due metri in avanti, c'è una scala, che non porta ai piani superiori, ma anzi, si affaccia su una grande sala da ballo.

Harry accanto a me, mi poggia una mano sulla schiena: -Andiamo, forza- mi dice a mezza voce, leggermente teso nel suo completo elegante con un papillon al posto della cravatta.

E' venuto lui con me: Ginny ha addotto una scusa dicendo di voler passare un po' di tempo con sua madre e che non le andava di infilarsi in un covo di serpi, ma personalmente credo che lo abbia detto apposta perché le dispiaceva che non avessi un accompagnatore.

In questo modo infatti ha fatto sì che Harry potesse, appunto, accompagnare me.

Se ci penso sorrido: non posso far altro che ringraziarla.

Io indosso un abito semplice, nero, con scollo a cuore, dalla cui vita si diparte una gonna morbida e lunga fino ai piedi, ma soprattutto non vaporosa.

I capelli sono sciolti e lisci per l'occasione, e come gioielli indosso semplicemente una collana argentata ed un bracciale.

Semplice, in modo da passare inosservata quanto più possibile.

Perché stasera è la fatidica sera: la sera che Blaise aspettava da così tanto tempo e che negli ultimi giorni ho aspettato pazientemente anch'io.

Perchè i giorni sono trascorsi da quella sera del whisky a casa di Draco.

L'anno nuovo è arrivato e con lui anche questa festa.

Ma il trascorrere lento di questi giorni, mi ha permesso anche di mettere a punto un piano.

Un piano che questa volta sarà perfetto.

Stasera forse, scoprirò qualcosa in più... Perché devo farlo... Draco ha ragione...

Durante tutti questi giorni abbiamo discusso a lungo... litigato persino, ma se lui vuole che io lo faccia... allora lo farò...

Lui vuole che io apra quella tomba perché è convinto che troveremo dei nuovi indizi.

Mi sono opposta a lungo, forse più per poco coraggio a compiere un gesto del genere, che per reale convinzione che le sue parole fossero sbagliate, ma alla fine, so che è giusto.

Ho anch'io l'inevitabile curiosità di capire se davvero quella tomba nasconda dei segreti.

Di capire se l'omicidio di Clarke non sia casuale e se avesse davvero scoperto qualcosa.

Quindi ho deciso...

Lo farò...

Profanerò la sua tomba.

Rabbrividisco, ma lo dissimulo immediatamente, iniziando a scendere l'ampia scalinata.

Più di un volto si gira a guardarci incuriosito.

Sicuramente si staranno tutti chiedendo dove sia Ron e perché c'è Harry con me, ma non mi importa.

Non voglio pensare a niente. Sono qui solo per Blaise ed Astoria e per portare a compimento ciò che ho intenzione di fare.

Arrivo in fondo alla scale e i miei occhi li inquadrano: sono alla mia destra.

Astoria indossa un abito blu cobalto in stile impero senza spalline, che le scende morbido da sotto il seno fino a terra, nascondendo la pancia che ormai si fa sempre più pronunciata, mentre Blaise ha un completo nero con camicia bianca e cravatta dello stesso colore dell'abito di lei.

Sono a dir poco perfetti.

Inarco leggermente le labbra in un lievissimo sorriso.

"Draco sarebbe stato felice di vederli così"

Scuoto leggermente la testa: no... non devo pensarci.

Torno seria, afferro i lembi del mio vestito e mi avvicino a loro, seguita da Harry.

Astoria è la prima a vederci, ma non mi sorride, né, per fortuna, mi guarda male.

Probabilmente non mi ha ancora "perdonata" per la storia di Daphne, ma credo che quasi sicuramente prima o poi lo farà: Blaise riuscirà a convincerla.

-Ciao- dico una volta raggiunti, sorridendo e cercando di mascherare il nervosismo.

-Ciao- mi fa eco Harry.

-Oh Granger! Potter! Siete arrivati!- Blaise si gira nella nostra direzione.

E' più teso di me e posso davvero immaginare come si senta.

Fino a qualche mese fa erano nascosti agli occhi di tutti, ed ora invece eccoli qui, alla luce del sole, in procinto di sposarsi e con un bambino in arrivo.

-Vi faccio i miei migliori auguri- dico sincera.

-Grazie- risponde Astoria, senza una particolare inflessione nella voce. Ciò che avverto è solo un po' di freddezza, che posso capire perfettamente.

-Grazie- risponde invece Blaise molto più calorosamente.

-Tanti auguri Zabini, Ginny si scusa per non essere potuta venire, ma non stava molto bene-

-Grazie Potter- risponde lui -Avete già preso da bere?- ci chiede subito dopo, soffermandosi per un secondo di più con lo sguardo su di me e non posso far altro che ripensare al nostro brindisi. Vorrei tanto ghignare o sorridere, ma mi trattengo: Astoria potrebbe insospettirsi esattamente come Harry, oltre che lei, essendo la sua fidanzata, potrebbe anche ingelosirsi per questa complicità che, per molti versi, non dipende da me.

-No, non ancora. Siamo appena arrivati- risponde Harry al posto mio, togliendomi per fortuna dai guai in maniera involontaria.

-Oh beh, allora lasciate che possa rimediare- risponde immediato e capisco immediatamente che il suo modo di fare è leggermente cambiato: è diventato la serpe, quella abituata a prendersi gioco degli altri apertamente. Solo che, adesso, non capisco cosa voglia fare esattamente.

Ci supera, passando in mezzo a noi e tenendo per mano Astoria, che lo segue senza particolari problemi.

-Cosa ne dite di un po' di whisky incendiario?-

Non mi trattengo, incurante di tutto: sorrido divertita.

"Maledetta serpe"

-Si Zabini, del whisky incendiario andrà benissimo- rispondo, ma stavolta lo so perfettamente: sono soltanto io a parlare.

***

Ancora una volta mi guardo intorno e come speravo nessuno sta prestando attenzione a me, ferma in quest'angolo da almeno un'ora e incapace anche solo di fare un semplice passo avanti.

Ci siamo...

Rialzo il calice: devo ammettere che dopo averlo già bevuto per tre volte, questo Whisky non ha poi un sapore così terribile.

Ora capisco perché piaccia così tanto a Draco.

Ma non appena il liquore inizia a scendermi lungo la gola, ecco che di nuovo me ne pento.

Sento nuovamente l'esofago e la bocca andare a fuoco e immediatamente stringo le palpebre e le labbra.

-Faresti un favore a tutti, soprattutto al sottoscritto se evitassi di ubriacarti Granger-

Mi giro: Blaise.

Faccio schioccare la lingua, emettendo un verso di disgusto: -Tranquillo, non c'è pericolo. Mi chiedo ancora cosa mai possiate trovarci di così irresistibile nell'alcol, per Godric-

-Oh fidati! Magari un giorno te ne illustreremo i pregi con una prova pratica, ma quel giorno non è oggi-

Poggio di nuovo il calice sul tavolo e lo guardo di traverso, per poi aprirmi in un sorriso: -Sei un idiota-

Lui per tutta risposta ghigna.

-Sei sola- osserva.

-Harry è dovuto andare via prima. E' già molto tardi- rispondo. Ed è vero. Circa mezz'ora fa ho notato la sua stanchezza e l'ho convinto a tornare a casa, rassicurandolo che anche io sarei rimasta ancora per poco.

Ma naturalmente io rimarrò ancora per un po'. Devo aspettare il momento opportuno per Smaterializzarmi.

E naturalmente non a casa.

-E tu sei ancora qui- continua lui.

-Io sono tua amica- rispondo senza pensarci –Voglio rimanere-

Lui non mi risponde, né assume un'espressione particolare, ma si limita ad avvicinarsi a me, prendendo un calice pulito dal tavolo.

-Ho spiegato qualcosa a Daphne- mi dice, mentre si versa da bere.

Mi giro di scatto: -Cosa?!- chiedo in allarme.

"Gli ha detto di Draco"

E' questo il mio primo pensiero, ma poi mi fermo un attimo. No, non è possibile.

Non lo farebbe mai.

-Non capiva perché l'avessi salvata da Azkaban, Granger. Mi ha chiesto se per caso avessi perso il senno-

Mi tranquillizzo leggermente, ma con una leggera nota di fastidio persistente che mi fa stringere lo stomaco.

-E tu che le hai detto?-

-Che ovviamente è così- ghigna per tutta risposta, allungandomi il calice –Bevi questo, è analcolico-

Assottiglio lo sguardo: -Zabini!- lo ammonisco e lui sghignazza.

Afferro il bicchiere e lo annuso: dall'odore sembrerebbe effettivamente non esserci traccia di alcol.

Sembra del semplice succo di zucca.

Mi azzardo ad assaggiarlo, tenendo però gli occhi fissi su Blaise, facendogli capire che non mi fido assolutamente. Lui ha palesemente un'espressione divertita in volto e non fa nulla per nasconderla.

Appurato che si tratti effettivamente di semplice succo di zucca, mi rilasso e ne bevo una grande sorsata per scacciare il sapore orrendo del whisky di poco fa.

-Va meglio?- mi chiede in tono sarcastico.

-Si- rispondo seccata –Zabini cosa le hai detto?- aggiungo subito dopo.

Non mi risponde immediatamente, ma prima si procura un altro calice, versandosi invece un bicchiere di whisky e trangugiandolo come se fosse acqua: schiocca poi le labbra soddisfatto –Si è proprio l'annata giusta-

Sta palesemente tentando di tenermi sulle spine e ci sta riuscendo perfettamente.

-Zabini!- lo richiamo avvicinandomi a lui –Vuoi parlare per favore?!-

-Mh? Di cosa?- mi chiede innocentemente.

Lo guardo male.

-Ah! Giusto! Daph!- dice a bassa voce per poi ghignare di nuovo e tornare serio –Sta tranquilla Granger. Non le ho detto nulla. Le ho solo spiegato che c'è un motivo per cui molte volte vi chiamano Grifondioti e cioè che siete troppo di buon cuore per lasciare che le cose facciano il loro corso-

Lo guardo basita: -Stai scherzando spero!-

-Sbaglio?-

-Blaise! Ti rendi conto di ciò che stai dicendo?-

-Si, le ho detto davvero questo- mi risponde serio -Ma se vuoi posso sempre andare da lei e dirle che mi ero sbagliato e che hai davvero perso il senno-

Mi avvicino ancora, abbassando la voce: -Avresti dovuto dirgli la verità! Che non volevo che finisse in prigione perché ho parlato troppo con Harry!-

-E credi che avrebbe capito? Vi odiate da quando tutto è cominciato e pensi che crederebbe al fatto che tu abbia deposto l'ascia di guerra?-

-Si! Io lo farei!-

-Ed ecco perché siete dei Grifondioti- ghigna ancora.

-Ehi!- dico offesa.

-Fidati Granger, non avrei potuto dire altro. Io stesso fatico ancora a capire perché tu lo abbia fatto-

Cerco di rimanere impassibile. Non posso dire la verità.

-Perché è vostra amica e mi sentivo in colpa- rispondo.

Una mezza verità è meglio forse di un'intera bugia.

Lui assottiglia le labbra, ma non mi risponde, bevendo un altro sorso di whisky.

-Comunque grazie- aggiungo poco dopo. Sposta di nuovo lo sguardo su di me, interrogativo.

-Per l'aiuto che mi stai dando e per... il fatto che tu stia mentendo a tua volta- dico abbassando ancora la voce.

-Lo faccio per lui lo sai-

-Lo so e va bene così- lo interrompo. Non voglio metterlo in imbarazzo in alcun modo. So che lo fa per Draco e va bene così davvero.

Rimaniamo in silenzio, fin quando entrambi svuotiamo i calici.

-Devo tornare- si limita a dire, poggiando il suo sul tavolo. Lo imito: -Certo, va pure-

Mi guarda per un attimo: sembra pensieroso, così mi acciglio.

-Cosa c'è?-

Distoglie immediatamente lo sguardo: -Niente- risponde. Lo guardo ancora, interrogativa, ma mi rassereno quasi immediatamente: non può sospettare nulla. Mi sto comportando normalmente.

Inizia ad allontanarsi, quando mi ricordo improvvisamente di una cosa.

-Blaise- lo richiamo.

Si rigira a guardarmi.

-Tanti auguri-

Spero che capisca immediatamente da chi arrivano, visto che io glieli ho già fatti.

Lui si acciglia di nuovo, ma per meno di un secondo perché la sua espressione si fa stupita e non posso non notare l'emozione nei suoi occhi quando la consapevolezza prende pieno possesso di lui.

Mi sta guardando emozionato senza neanche rendersene conto ed io gli sorrido apertamente, cercando a mia volta di nascondere l'emozione.

So, o meglio, posso immaginare cosa stia provando in questo momento, ma non posso lasciar trasparire nulla, perché tutti fraintenderebbero.

Lui nel frattempo recupera il controllo di sé e la sua espressione torna ad essere impassibile: -Grazie Granger- dice seriamente, ma giurerei che, nel momento in cui si è girato per tornare sui suoi passi, abbia visto l'ombra di un sorriso increspargli il volto.

Sorrido di nuovo, girandomi di spalle.

E adesso...

E' arrivato il momento...

Torno seria, stringendo i pugni.

Mi Smaterializzerò a casa di Draco, toglierò il vestito che indosso, mettendo i soliti indumenti neri che mi fanno sembrare una ladra e che ho lasciato poggiati sul divano della cucina; poi mi Smaterializzerò ancora e questa volta in quel luogo.

Dopodiché...

Scuoto la testa per evitare di pensarci. Lo farò quando sarò lì.

Mi guardo intorno e ancora una volta nessuno sta prestando attenzione a me.

Bene.

Inizio ad avviarmi, continuando a guardarmi intorno con circospezione, ma allo stesso tempo evitando che qualcuno possa intuire che abbia qualcosa di strano.

Continuo fin quando, dato che non guardo avanti, sbatto contro qualcosa.

-AAAAH!-

O meglio, qualcuno.

E l'impatto è violento, tanto da farmi perdere l'equilibrio e cadere a terra.

Non capisco nulla per qualche secondo, se non il fatto di aver sbattuto contro una donna e dal tono di voce stridulo e i miei timpani perforati, so anche di chi si tratta.

-GRANGER!-

Si, è decisamente lei.

Rialzo lo sguardo e davanti a me, seduta inevitabilmente sul pavimento, c'è Pansy Parkinson.

Attorno a noi, gli invitati hanno formato un cerchio e più di un mago e di una strega stanno tentando di darci una mano a rimetterci in piedi.

Perfetto.

Proprio quello che non volevo: avere gli occhi di tutta la sala puntati addosso.

-Ti sembra modo?!- grida ancora lei indignata, lasciandosi aiutare dal suo accompagnatore a rimettersi in piedi: un biondino alto e magrolino che non ho mai visto prima d'ora.

-Scusa Parkinson, non ti ho vista- rispondo tranquilla.

-Se invece di pensare sempre ai tuoi maledetti libri o a quel dannato Weasel, una volta tanto ti concentrassi su ciò che ti circonda, magari vedresti oltre il tuo stesso naso- risponde acidamente e con voce stridula.

Vengo aiutata da qualcuno anch'io e così riesco a rimettermi in piedi, ma sono leggermente scombussolata per capire di chi si tratti e rendermi conto che dovrei ringraziarlo o ringraziarla.

La mia mente è completamente altrove: come esco da questa situazione?

Ignoro persino le frecciatine di faccia da carlino.

-Scusami davvero, non ti ho vista-

-Granger- mi sento richiamare da sinistra. Mi giro e di nuovo mi ritrovo con Blaise accanto.

"Brava Hermione! La Parkinson ha ragione!"
Ora ci si mette anche la mia coscienza.

-Tutto bene?- chiede Blaise perplesso.

-No che non va bene! Questa Grifondiota mi è venuta addosso perché non guardava dove andava!- interviene la Parkinson.

Blaise si gira a guardarla cambiando espressione; assume un'aria di sufficienza: -Beh, evidentemente non era l'unica a non guardare dove metteva i piedi, giusto Pansy?-

Lei si irrigidisce mentre, ancora, gli occhi di tutta la sala sono puntati su di noi e nessuno si azzarda a proferir parola, forse troppo curiosi di capire come andrà a finire questa disputa.

Ed io, ancora una volta, mi maledico per la mia sbadataggine.

-Non è vero! Io stavo parlando con Demetrius, ma guardavo dove andavo! E' lei che mi è venuta addosso!-

-Allora credo che tu non veda bene Pansy. Potrei consigliarti un buon oculomago?-

Sento qualcuno dietro di me ridacchiare.

-Come ti permetti?! Io ci vedo benissimo!- risponde lei con voce ancor più acuta.

-Non credo. Se vedessi bene per come sostieni, avresti sicuramente visto la Granger arrivarti addosso. Insomma, senza offesa...- si gira verso di me, alzando le mani in segno di scusa –Non è che sia esattamente invisibile- continua, tornando a girarsi verso faccia da carlino.

Sollevo un sopracciglio: dovrei forse offendermi?

Intanto molte più persone intorno a noi iniziano a ridacchiare, ma quando mi giro a guardarle hanno tutti gli occhi puntati su Pansy, non su di me.

Stanno tutti ridendo di lei e anche lei se ne rende conto immediatamente perché arrossisce e la sua voce sale ancora, diventando sempre più stridula: -BLAISE!-

Lui ghigna: -Si, dimmi. Sono qui, non c'è bisogno di urlare. Forse insieme al nome dell'oculomago dovrei darti anche quello del mio otomago. Un vero gentiluomo-

Le risatine aumentano e per quanto vorrei farlo anch'io, mi trattengo.

La Parkinson ha ragione: sono stata io a finirle addosso.

Lei nel frattempo assume un'aria schifata: -A quanto pare stare con i Grifondioti Mezzosangue ha fatto diventare anche te un'idiota Zabini- dice con voce bassa e cattiva.

Io mi blocco immediatamente, stringendo i pugni, mentre sento la rabbia pervadermi.

Le salterò addosso da un momento all'altro, lo sento.

Blaise invece non cambia espressione: -Beh, perlomeno io sono stato a contatto con loro. Sono giustificato- dice allusivo, con voce gelida ed ecco che le risatine si trasformano in vere e proprie risate di scherno.

Lei lo guarda furiosa per poi lanciare uno sguardo assassino anche a me.

Io la guardo impassibile, anche se in questo momento vorrei davvero affatturarla.

-Me ne vado! Me ne vado!- esclama arrabbiata, girandosi di spalle e iniziando a camminare a grandi passi.

-Prego, fa pure. Conosci l'uscita- le risponde Blaise –Ma... Pansy...- la richiama, facendo qualche passo avanti. Lei si ferma e con aria teatrale si gira a guardarlo: il viso ormai è diventato una maschera di rabbia.

-Stai dimenticando qualcosa- continua lui abbassandosi e raccogliendo qualcosa da terra.

-Non vorrai mica che il tuo caro paparino si arrabbi con te per aver perso il vostro cimelio più prezioso, non è vero?-

Ed ecco che solleva il pugno, lasciando oscillare una collanina dorata con una piccola pietra verde, probabilmente uno smeraldo, come ciondolo.

Lei arrossisce ancora di più e si riavvicina, strappandogliela dalle mani: -Ridammela!-

-Oh, non ringraziarmi- risponde Blaise.

Lei lo guarda un'ultima volta ormai totalmente umiliata, per poi girarsi e avviarsi di nuovo verso l'uscita.

Ma per quanto vorrei rilassarmi, non posso. Diverse paia di occhi, con l'uscita di scena di Pansy, si sono spostate su di me ed io devo trovare un modo per sparire.

Blaise però attira l'attenzione: -Bene miei cari ospiti, adesso che la mia cara amica, con mio enorme dispiacere, ci ha lasciati, direi che è ora di continuare la serata, che ne dite?-

Tutti lo guardano divertiti e tra una risata e l'altra, qualche cenno del capo e un'ultima occhiata nella mia direzione, iniziano a disperdersi per la sala.

Blaise mi raggiunge.

-Grazie- dico immediatamente.

-Aveva ragione in parte. Dovresti stare attenta a dove metti i piedi invece di pensare ai tuoi maledetti libri e... a qualcun altro-

Sgrano gli occhi, sentendo le mie guance andare a fuoco. E' la prima volta da quando ha scoperto tutto che fa una battuta del genere.

-So che il fascino di noi Serpeverde è indiscutibile, ma fidati, le serpi idiote sono un tantino più problematiche-

Lo guardo storto ancora una volta: -Zabini, smettila- lo ammonisco, ma senza una vera e propria traccia di rabbia nella voce.

Lui ghigna: -Voi donne siete troppo permalose. Uno si prodiga per aiutarvi e voi che fate? Ci rimproverate. Mah!- esclama, sollevando gli occhi al cielo con un tono ed un'espressione teatrale –Il mio povero cuore- aggiunge, poggiandosi una mano sul petto.

Mi apro in un sorriso: -Dai, torna da Astoria cretino- rispondo divertita.

Lui mi guarda, fintamente sconvolto: -E continui ad insultarmi!-

-Zabini vuoi finirla con questa sceneggiata? Ci stanno guardando tutti!- dico stizzita ed è vero, perché tutti quelli che abbiamo intorno ridacchiano divertiti. Lui finalmente torna serio per poi ghignare di nuovo: -Cerca di non trasformarti in un bolide impazzito-

-Agli ordini- rispondo ridendo e finalmente si allontana da me, sparendo in mezzo agli invitati. Adesso non mi resta che aspettare che tutti dimentichino quanto appena successo e poi potrò andare via.

Non so quanto passi esattamente, ma ad un certo punto mi sento in una specie di remake di qualche momento (forse) fa: io di nuovo ferma in un angolo ad aspettare che nessuno mi noti.

E finalmente, ad un certo punto, sembra che di nuovo tutti si siano distratti.

Lentamente, e stavolta facendo attenzione, mi rimetto in marcia verso l'uscita del salone.

La porta è sempre più vicina e man mano sento l'ansia diminuire.

"Andrà tutto bene" mi ripeto e spero tanto che sarà così. Del resto non è poi così difficile. Devo solo evitare di pensare a cosa vedrò una volta aperta la bara. Solo quello. Evitare di pensare.

Quello è solo un corpo... il suo corpo è vero, ma non la sua anima.

La sua anima, il vero Draco, è in quel limbo, dentro la mia testa, ma soprattutto dentro il mio cuore.

E' questo ciò che conta.

Nient'altro.

Supero l'ingresso del salone e respiro a fondo: ce l'ho fatta.

Da qui in poi è tutto in discesa.

Mi guardo intorno un'ultima volta, ma nell'atrio ci sono pochissime persone rispetto a quelle presenti in sala.

Controllo l'orario sul grande pendolo alla mia sinistra.

Le undici e mezza.

Ho un'ora.

Mi giro verso il portone d'ingresso e lo raggiungo velocemente.

Dopo un'ultima occhiata alle mie spalle esco fuori.

Si gela e, inoltre, ha anche iniziato a piovere.

Questa non ci voleva, ma ormai non posso più tornare indietro.

Ormai sono arrivata a questo punto e devo andare avanti.

Devo solo andare avanti.

Devo capire.

Devo scoprire se Draco ha ragione.

Devo scoprire tutto.

Prendo un respiro profondo e mi Smaterializzo esattamente al centro della cucina.

Devo essere veloce.

Mi avvicino al divano dove avevo lasciato i vestiti e inizio a cambiarmi.

Dopodichè lego i capelli in uno chignon stretto e ordinato, aiutandomi con la magia e indosso la felpa tirando su il cappuccio.

Infine riprendo la bacchetta e inizio a pronunciare tutta una serie di incantesimi per evitare di bagnarmi.

Quando finisco mi guardo velocemente: sembra tutto in ordine, ma purtroppo non ho uno specchio per verificare che sia effettivamente così.

Non mi resta che andare.

Ci siamo.

Rialzo lo sguardo, fissandolo su un punto di fronte a me, ma senza vederlo realmente.

Chiudo gli occhi, respiro, respiro e respiro ancora.

Butto fuori l'aria un'ultima volta, riaprendo gli occhi di scatto.

"Facciamolo"

Mezzo giro, un fastidio allo stomaco ed ecco che tutto diventa buio.

Mi sembrava che piovesse in maniera leggera: giusto una lieve pioggerellina che non mi avrebbe ostacolato, ma immediatamente devo ricredermi.

Questo è un vero e proprio diluvio.

I miei piedi si poggiano sull'acciottolato del vialetto ormai divenuto così familiare per me, ma che adesso non riconosco, perché invaso dall'acqua: sembra quasi un ruscello.

Sgrano gli occhi, leggermente sorpresa, ma non posso fermarmi. Devo sbrigarmi.

Inizio a camminare in avanti per raggiungere il prato, riuscendo, grazie agli incantesimi che avevo imposto prima, a non bagnarmi. Anche le mie scarpe rimangono asciutte, nonostante il fiume d'acqua.

Quando riesco a raggiungere la distesa d'erba e poggio finalmente un piede sul terreno fradicio, impreco mentalmente: il mio piede sprofonda in una distesa di acqua e fango.

Lo sapevo.

Lo sapevo!

Non era questa la serata giusta! Avrei dovuto venire un'altra volta, ma non ora!

"Non è il momento di frignare. Adesso sbrigati! Lo sai anche tu che non avresti potuto farlo un'altra volta. Devi farlo adesso che sono tutti impegnati"

Sospiro mesta, ma la mia coscienza ha ancora una volta ragione.

Devo farlo stanotte.

Mi faccio forza e procedo.

Molto lentamente e a fatica inizio a camminare, o meglio a sprofondare, nel terreno, ma mi muovo in avanti.

Non devo fermarmi.

Per quanto non voglia farlo, per quanto so che non sia giusto farlo, devo.

Perché lo vuole lui.

E soprattutto perché, inizio a sentire qualcosa dentro, qualcosa che mi dice che forse dopo aver aperto quella tomba, ogni cosa cambierà.

E' poco meno di una sensazione, forse un sesto senso, o forse il legame, ma anche io a poco a poco, inizio ad avvertire di essere sulla strada giusta.

C'è qualcosa dietro quella tomba e io devo scoprire di cosa si tratta.

E finalmente... I miei occhi la inquadrano.

Eccola li.

L'acqua e il buio la fanno apparire come una macchia di colore indistinta e scura rispetto all'erba che la circonda, ma so benissimo che è lei.

Mi fermo per un secondo, ingoio, mentre il cuore inizia ad accelerare.

Ricomincio a camminare, e man mano che mi sposto, le mie orecchie iniziano a non percepire più il rumore scrosciante della pioggia che mi circonda, ma quello del mio respiro, sempre più affannato, ma allo stesso tempo più lento, insieme al battito del mio stesso cuore.

E, paradossalmente, mi sembra che anche tutto ciò che mi circonda inizi a rallentare.

Forse per quello che sto per fare?

Molto probabile.

Mi fermo, ma questa volta sono giunta a destinazione.

Eccola qui.

Davanti a me.

La sua lapide.

Quelle maledette lettere e quei maledetti numeri, sembrano risaltare ancor di più ora che la pietra è bagnata e mi accorgo di un altro particolare: i fiori sono spariti.

Tutti spariti.

Persino il mio ramo di mandorlo non c'è più.

Forse sono appassiti e hanno deciso di rimuoverli? O forse, vista la pioggia, i custodi del cimitero hanno deciso di metterli al sicuro?

Mi giro a guardare le altre tombe in lontananza ed effettivamente noto che neanche quelle hanno fiori nelle vicinanze.

Si... Devono averli tolti apposta.

Leggermente più tranquilla, tiro un sospiro di sollievo.

Subito dopo stringo i pugni e la mia mente si riconcentra.

Afferro la bacchetta dalla tasca: e la stringo, forte, fino a farmi male.

Mi prendo qualche secondo per ripetere in mente tutti i passaggi del mio folle piano: cosa devo fare, in quale ordine, ma soprattutto rispettare il tempo a mia disposizione.

Ok, posso farcela.

Faccio qualche passo indietro, posizionandomi a circa due metri e mezzo dalla pietra.

Richiudo gli occhi, puntando la bacchetta sul terreno e inizio a pronunciare gli incantesimi.

Non mi azzarderò a guardare, fin quando saprò di aver terminato. Non ci riesco. Non posso aprire gli occhi e confermare a me stessa quello che sto facendo.

Quando li riaprirò, so quello che vedrò, ma forse il fatto di non guardare mentre arrivo a quel risultato finale mi aiuterà a convivere meglio col senso di colpa. Forse potrò far finta che non sia stata io a farlo.

Continuo a scavare: forse passano cinque o forse dieci minuti, non lo so.

So solo che continuo a non avvertire il rumore della pioggia, ma sempre e soltanto quello sordo del mio cuore che batte all'impazzata.

"Calma, calma. Stai calma. Lo stai facendo per lui. Per lui e soltanto per lui. Te l'ha detto lui di farlo"
Sì, ma come posso fare qualcosa che mi fa stare così male? Come posso continuare a fare qualcosa che mi sta spezzando il cuore?

"Esattamente come stai continuando a passare del tempo con lui, nonostante tu sappia che alla fine lo perderai"

La mia coscienza come al solito non perde occasione di darmi l'ennesima stilettata, ma non posso far altro, ancora una volta, che darle ragione.

Animata da una nuova energia, continuo a lavorare.

Non devo cedere. Devo farcela.

Per lui.

Per noi.

La mia bacchetta vibra.

Ed io mi blocco, col cuore che balza in gola.

Non mi aspettavo che succedesse così velocemente: con l'incantesimo che ho lanciato la bacchetta avrebbe dovuto vibrare non appena fossi arrivata a toccare la bara.

Ed è ciò che è appena successo.

Mi costringo a riaprire gli occhi, molto lentamente e ciò che vedo, mi provoca irrimediabilmente un senso di nausea, misto a dolore.

Alla mia sinistra c'è una collinetta che fino a qualche attimo fa non c'era: una collinetta fatta di terreno che irrimediabilmente si sta progressivamente bagnando, mentre tra me e la lapide... un buco.

Un enorme buco nero.

Ingoio, costringendomi a tenere lo sguardo su quel fosso.

Devo smuovermi.

Devo sbrigarmi.

Devo.

Ma fa male.

Molto male.

Forse ho sbagliato a venire.

Non avrei dovuto.

E soprattutto, non avrei mai dovuto fare una cosa del genere.

Mai!

"Sbrigati"

Metto un piede davanti a me, affondando ancora una volta nel fango.

Non fermarti.

Ne faccio un altro e poi un altro ancora.

E mi fermo.

In bilico sul bordo.

I miei occhi, forse per difendere la mente, si sono spostati, fissandosi su un punto della pietra che in questo momento mi sembra così estremamente interessante.

Non riesco a guardare in basso.

Non ci riesco.

Non ce la faccio.

Non posso.

E automaticamente i miei occhi si abbassano, facendomi sussultare.

Eccola lì, a circa tre metri di profondità.

Il legno è esattamente come lo ricordavo e adesso comincia a bagnarsi anche lei a causa della pioggia.

La fisso per un po', come ipnotizzata: lui è lì dentro.

E' lì dentro, a tre metri da me.

E' lì...

Rabbrividisco... Cosa vedrò quando la aprirò?

Vedrò il suo corpo... certo... Ma sarà ancora come l'avevo lasciato qualche settimana fa?

"La magia è ancora attiva" cerco di rassicurarmi.

E' vero, ma se qualcosa fosse comunque andato storto? Se si fosse, per qualche assurdo motivo, disattivata? Se invece del suo corpo integro e immacolato... vedessi... qualcosa di diverso? Qualcosa di peggiore?

Tremo come una foglia.

"Sbrigati"

Basta.

Basta.

Qualsiasi cosa vedrò... non importa.

Non importa. Non deve importarmi.

Devo essere forte.

Andrà tutto bene.

Stringo di nuovo la presa sulla bacchetta e inizio, lentamente a sollevarla, puntandola sul coperchio.

Chiudo gli occhi, ma so già che li riaprirò non appena pronunciato l'incantesimo.

Quell'incantesimo che però, sembra non voler uscire dalle mie labbra.

Mi schiarisco la voce.

Posso farcela.

-Alohomora- sussurro, ma so che non c'è bisogno che lo dica più forte, perché, appena riaperti gli occhi, noto che la metà del coperchio superiore si sta sollevando, e la bara si sta aprendo come un vero e proprio contenitore.

Il cuore impazzisce e, presa dal panico, allontano la bacchetta, facendo automaticamente cessare l'incantesimo.

Il coperchio ricade e si richiude, ma so già che basta solo afferrarlo perché ormai il danno è fatto.

La bara è aperta.

E so qual è il passo successivo da fare.

Devo aprirla io stessa.

Devo avvicinarmi ancora, perché è l'unico modo che ho per indagare. Ho fatto tutto questo solo per poter indagare di nuovo, quindi non posso indugiare proprio adesso.

Mi abbasso, piegandomi sulle ginocchia, per poi sedermi sul bordo di questo enorme buco.

Ci siamo: ora o mai più.

E, afferrandomi all'erba e al terreno del fosso stesso, cerco di calarmi quanto più lentamente possibile all'interno.

Più scendo giù, più sento un bruciore al petto molto forte che, credo, non abbia niente a che fare col mio cuore impazzito.

E' il legame.

Questo è Draco.

Che stia cercando di dirmi qualcosa?

E in quel caso, che cosa?

I miei piedi toccano il legno sottostante e immediatamente scivolo per via dell'acqua.

Stupidamente, presa dalla scena ho dimenticato a lanciare un incantesimo di protezione, cosa che mi affretto a fare subito dopo, giusto per evitare di riabbassare lo sguardo prima del necessario.

Appena sento la pioggia non colpirmi più però, mi costringo a riabbassare gli occhi.

Devo farlo.

Mi inginocchio ancora, lasciando che le mie gambe tocchino il legno lucido e bagnato. Dopodichè senza fermarmi ancora, allungo la mano destra verso il bordo del coperchio e lascio scorrere le dita nella fessura che ho irrimediabilmente creato prima.

Ok... Posso farcela.

"Respira Hermione. Respira"

Giusto... Devo ricordarmi di respirare.

Anche perché il mio petto è completamente in fiamme, impedendomi di respirare quasi totalmente.

"Forza"

Afferro totalmente il coperchio, ma mi blocco ancora: quanto può essere difficile?

No... Io non sono così... Io ho sempre avuto coraggio.

E devo averlo anche stavolta.

Ed è per questo che sollevo quel coperchio di scatto, veloce e repentinamente.

Adesso o mai più.

Ed è così che dopo neanche un secondo, capisco che ciò che ho fatto è giusto.

Ed è così che capisco che quella sensazione che provavo quando sono arrivata qui, quella che mi suggeriva che tutto sarebbe cambiato una volta aperta questa bara, era corretta.

E' così che capisco che Draco aveva ragione e che sono davvero sulla strada giusta.

Ma non perché dietro questa tomba ci sia qualcosa...

Non perché dentro questa bara ci sia qualcosa...

No...

Ma perché...

Dietro questa tomba...

Non c'è assolutamente niente.

E questa bara...

Questa maledetta cassa di legno che ho fatto così fatica ad aprire...

E' vuota.

Il corpo di Draco è sparito.





------------------------

Spazio Autrice

BUONASERAAAAAA ;) 

Prima che mi uccidiate sappiate che c'è un motivo per questo ritardo, ma prima di spiegarvelo sappiate che questo capitolo è UFFICIALMENTE IL PIU' LUNGO DI LUMOS finora :) 18 pagine di word. 

Beeeeeh?!

LE VOSTRE MANDIBOLE SONO CADUTE?? ;) PIACIUTA LA SORPRESAAA?? MA SOPRATTUTTO NE E' VALSA LA PENA ASPETTARE TUTTO QUESTO TEMPO?! ;) AHAHAHAHAHAHAHA io sto immaginando le vostre facce davanti al telefono ahahahahaha! 

Piaciuto il chiarimento iniziale? Adesso conoscete anche gli indizi e le piccolezze che avevo inserito nella parte iniziale quando pensavate che il colpevole fosse Blaise ;) Ogni cosa è ufficialmente svelata ;) Vi è piaciuto? 

Comunque vi spiego il ritardo: Lunedì ero praticamente pronta a pubblicare, ma indovinate un pò? OVVIAMENTE COSA POTEVA SUCCEDERE?? 

LA MIA BELLISSIMA CONNESSIONE HA DECISO DI ABBANDONARMI PER UN GIORNO E MEZZO >.< SONO INCAVOLATA ANCHE IO NON CREDIATE! 

Comunque spero di essere riuscita a farmi perdonare ;) E davvero, adesso sono TROPPO curiosa di sapere cosa pensate ;) Ahahaha ;) 

Cosa succederà? 

E dove si trova il corpo di Draco?

Passo come al solito a ringraziarvi uno ad uno per i voti e i commenti al capitolo precedente, e grazie come al solito per la pazienza <3 Vi do già da adesso appuntamento a domenica con l'aggiornamento perchè il capitolo successivo è già tutto scritto, quindi sarò puntuale, non temete <3 

Do il benvenuto ai nuovi lettori e sono FELICISSIMA che Lumos vi piaccia <3 Mi scuso ovviamente se non ho potuto rispondere ai commenti, ma adesso sapete perchè :(

Continuate a fare passaparola e mi raccomando, tutti connessi Domenica per il seguito ;) 

Adesso scappo prima che mi troviate e mi linciate ;) 

Mi raccomando 

Stay Tuned :*

Iron9208 (Arlen)

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