Lumos - Nihil est ut videtur...

By Iron9208

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La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda... di accendere la luc... More

I.N.I.Z.I.O.
-Copyright-
AVVISO
PROLOGO
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13 (PARTE I)
Capitolo 13 (Parte II)
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
NOTA DELL'AUTRICE
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
*AVVISO*
Capitolo 34 (PARTE I)
Capitolo 34 (PARTE II)
*SORPRESA!!*
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
*AVVISO*
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49 (PARTE I)
Capitolo 49 (PARTE II)
Capitolo 49 (PARTE III)
Capitolo 49 (PARTE IV)
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Shadow Awards ITA
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
EPILOGO (PARTE I)
EPILOGO (PARTE II)
EPILOGO (PARTE III)
RINGRAZIAMENTI? Non avete ancora capito che...
F.I.N.E.
Advisor Awards - Terza fase

Capitolo 38

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By Iron9208

Le verità più difficili da scoprire sono quelle nascoste nel posto più impensabile: l'evidenza.

Arlen B. Owen




-Non c'è futuro senza presente- traduco ad alta voce, anche se il mio tono risulta un po' incrinato per via delle lacrime di poco fa.

Mi strofino ancora una volta gli occhi, per asciugarli del tutto e nel frattempo mi guardo intorno.

Ogni cosa è tornata alla normalità; fuori sento ancora il vento ululare, ma qui dentro siamo protetti e il calore del fuoco ci riscalda.

Mi avvicino lentamente alla parete, ed esploro ogni angolo a me visibile, ma alla fine mi arrendo all'evidenza: stavolta non è comparso nessun altro indizio oltre alla scritta.

Cosa può voler dire?

-Non c'è nient'altro- dico, girandomi verso Malfoy, ma lui ha la mia stessa espressione confusa. Si avvicina anche lui di qualche passo.

Torno a guardare quelle parole: c'è qualcosa che stuzzica la mia memoria, ma non riesco a collegare di cosa effettivamente possa trattarsi.

"Non c'è futuro senza presente"

Che possa significare che devo incastrare Daphne e solo così tutta questa situazione si risolverà?

E' possibile... ma...

In che modo si risolverà?

Istintivamente torno a guardare lui: e se... e se significasse che sparirebbe per sempre?

Che davvero questa volta passerebbe oltre perché, come avevo già supposto una volta, i fantasmi, quando risolvono le loro questioni in sospeso, possono lasciare questo mondo?

Stringo i pugni, mentre un nodo mi stringe lo stomaco.

Distolgo lo sguardo dal suo viso e lo fisso sul pavimento in lontananza.

Probabilmente sentendosi osservato, lui invece torna a guardarmi: -Che c'è?-

Chiudo gli occhi per un secondo e scrollo la testa: -Niente-

-Non mentire- mi risponde in tono leggermente più duro.

Mi do della stupida ancora una volta per aver dimenticato che lui sente ciò provo e cerco di respirare profondamente per calmarmi.

Quando la morsa finalmente si allenta ripeto: -Niente. Non so cosa possa significare. Tutto qui-

Sta per replicare quando viene interrotto.

-Mezzosangue-

Trasalisco: erano settimane che non lo sentivo.

-Mezzosangue-

Il serpente con la voce di Malfoy.

Mi guardo intorno, mentre il vero Malfoy si avvicina.

-Risolverò tutto- gli dico appena è a pochi passi da me.

-Mezzosangue-

-Troverò le prove e l'arresteremo-

-Mezzosangue-

La voce è di nuovo dietro di me.

Non lo sfioro.

Non gli auguro buon Natale, perché di certo questo non lo è.

Non lo saluto.

Sa già che tornerò.

Ma io non so cosa succederà al mio ritorno.

Lo troverò ancora qui?

Ingoio a vuoto e mi giro.

L'ultima cosa che vedo è il luccichio di un paio di zanne.

***

Ed eccomi di nuovo qui: in ufficio, seduta alla mia scrivania, con Harry e Blaise al mio fianco.

Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo a tre mesi fa, quando tutto è iniziato.

Era una giornata esattamente come questa, leggermente più mite, ma con nuvoloni grigi che avevano già raggiunto l'orizzonte, segno del temporale notturno appena terminato.

Sembra tutto uguale e invece è tutto cambiato.

Sospiro rialzando gli occhi dal foglio di pergamena intatto che ho davanti.

Quel macigno che mi è caduto addosso stanotte, non accenna a sparire.

E' stata Daphne.

E' stata Daphne e l'unica a saperlo sono io.

E adesso è mia responsabilità dirlo a Blaise.

Ma come fare? E quando?

E soprattutto: cosa succederà quando l'arresteremo?

"Lui se ne andrà. Sparirà"

Già...

E non posso fare nulla per impedirlo.

Di nuovo quella morsa a stringermi le viscere.

Com'è successo?

Com'è possibile che io... che io provi queste sensazioni quando sono con lui.

Non può essere...

Non è normale...

Io... io non posso provare nulla nei suoi confronti...

C'è un'unica soluzione e spiegazione possibile...

E' il legame.

E' questo legame a influenzare entrambi.

Si... dev'essere per forza così...

Per quanto possa pensare che lui non si lasci influenzare, la mia mente non trova altra spiegazione razionale ai suoi comportamenti, come del resto neanche ai miei.

E se è questo legame a influenzarci, significa che quando lui sparirà, anche questa strana sensazione farà la stessa fine e io tornerò quella di prima.

Lui non mi mancherà, perché sarà come se non avessi mai provato nulla nei suoi confronti.

Il sollievo mi pervade e prende il sopravvento, coprendo per fortuna il senso di vuoto che avverto in sottofondo al pensiero della fine a cui stiamo per arrivare.

-Per stamattina abbiamo finito- dice Harry riscuotendomi dai pensieri.

Mi alzo quasi di scatto e inizio a raccogliere le mie cose.

-Ci vediamo oggi pomeriggio- dice lui come al solito, appena finito di riordinare la pila di documenti che aveva davanti.

Annuisco e ci salutiamo. Esce dall'ufficio, mentre io rimango ferma sul posto.

Alzo gli occhi e trovo Blaise a fissarmi in attesa.

Vuole sapere, come biasimarlo.

Scrollo leggermente la testa: -Non qui-

Lui guarda la porta per un attimo, poi torna su di me: -Dopo il lavoro a casa mia-

Annuisco: -D'accordo-

Non ci sorridiamo, né altro.

L'atmosfera che ci circonda è tesa e carica di aspettativa. Entrambi sappiamo cosa succederà dopo che gli avrò fatto quel nome.

Tutto cambierà, anche se lui non ha ancora idea a cosa, effettivamente, questo cambiamento porterà: Astoria ne uscirà distrutta emotivamente e mi dispiace davvero.

Inoltre mi sembra tutto molto strano e credo lo sia anche per lui.

Fino a ieri eravamo convinti della colpevolezza l'uno dell'altra e adesso invece eccoci qui, a cercare di tornare a fidarci l'uno dell'altra e a parlare del caso, schierandoci davvero, per la prima volta, dalla stessa parte: uniti, come ai vecchi tempi.

E si... questo è strano.

-Ci vediamo più tardi- dico riscuotendomi ancora una volta dal mio torpore.

Non mi risponde se non con un cenno del capo.

Afferro la borsa ed esco.

Torno a casa per la pausa pranzo, ma ancora una volta mi ritrovo da sola.

Ron non c'è.

Sospiro leggermente amareggiata, ma una parte di me è sollevata di non trovarlo e questo mi stupisce.

Il legame? Sicuramente.

La mia mente torna di nuovo su Blaise.

Mi sento, ancora una volta, come sospesa, esattamente come l'altro giorno quando sono uscita dal Ministero.

Mangio qualcosa al volo, anche se il mio stomaco è completamente annodato.

Mi do una rinfrescata ed esco di nuovo di casa.

Arrivata in ufficio, trovo Harry già seduto alla scrivania: -Oh Herm... Ti stavo aspettando-

Il suo tono mi fa leggermente agitare. Mi acciglio: -E' successo qualcosa?-

Mi guarda serio: -Tu ci credi?- mi chiede a bruciapelo e immediatamente capisco di cosa stia parlando.

-A cosa?- chiedo comunque, per assicurarmi che l'intuizione sia corretta.

-All'alibi fornito da Blaise-

Appunto.

-Si ci credo. Perché... Tu no?- rispondo. Poggio la borsa sulla mia poltrona e poi, con molta calma, mi avvicino alla sua scrivania e mi siedo su di essa, proprio accanto a lui.

Posso immaginare come veda l'intera faccenda. Non si fida di Blaise, né dei Malfoy com'è giusto che sia. Non prova odio, a differenza di Ron, ma so per certo che in fondo un po' di diffidenza l'ha sempre nutrita nei loro confronti e non posso biasimarlo, non dopo tutto quello che abbiamo passato durante gli anni di Hogwarts e durante la guerra.

-Tu sospettavi di lui fino all'altro ieri. Cosa ti ha fatto cambiare idea? Insomma... Abbiamo trovato la lettera e il mantello a casa sua... Non pensi che possa essersi fatto aiutare per uscirne pulito?- mi chiede tutto d'un fiato e io rimango in silenzio per qualche secondo.

Non posso di certo spiegargli il motivo per cui io credo a Blaise. Non posso dirgli che ne ho la prova dentro la mia testa; che conosco le esatte parole dell'incontro tra lui e Malfoy di quell'ultima notte e che è proprio questo a scagionarlo del tutto. E soprattutto non posso ancora dirgli che la colpevole di tutto quanto è Daphne.

Decido quindi di optare per una strada più facile: -Credi davvero che se il colpevole fosse stato Blaise, non se ne sarebbe accorto nessuno? Lascia stare noi due... Ma secondo te lui sarebbe mai riuscito a ingannare Kingsley Shacklebolt?-

-Mmm... Avrebbe potut...- distoglie lo sguardo da me.

-O Lucius Malfoy?- continuo senza dargli il tempo di concludere.

Si irrigidisce e torna a guardarmi immediatamente.

-Secondo te sarebbe mai riuscito ad ingannare un ex Mangiamorte nonché ex braccio destro di Voldemort?- gli chiedo, abbassando la voce e sollevando un sopracciglio.

-No- mi risponde immediatamente in un sussurro.

Gli sorrido amaramente: -Appunto. Io credo che se Blaise non fosse andato veramente da loro quella notte e Lucius Malfoy avesse nutrito qualche dubbio su di lui, a quest'ora saremmo solo io e te in quest'ufficio- rispondo eloquentemente.

Lui ingoia, spalancando leggermente gli occhi e rabbrividisce.

-Ecco- il mio sorriso si apre, stavolta sincero e leggermente divertito: -Quindi stai tranquillo- lo rassicuro. Sto per alzarmi e tornare al mio posto, ma mi blocca: -Aspetta... C'è un'altra cosa-

Lo guardo in attesa.

-L'altro giorno quando Blaise ha fatto irruzione a casa tua, prima che ispezionassimo tutto, vi siete accusati a vicenda e tu hai detto che è stato lui ad aggredirti sulla scogliera...-

-Harry... No... Dimenticalo ti prego... E' vero, mi ha aggredita, ma io mi sono difesa e abbiamo duellato, ma lo sai come stanno le cose. Credevamo entrambi che l'altro fosse il colpevole e...-

Lui mi blocca poggiando una mano sulla mia: -Non sto parlando di lui-

Adesso sono io a bloccarmi con la bocca leggermente aperta: -Cosa?- chiedo senza fiato, ma so già cosa sta per dire.

-Parlo di Daphne. Hai detto che ti ha aggredita alle spalle. Quindi suppongo che sia stata lei a farti finire contro quello spuntone di roccia, non è così?-

Un brivido mi scende lungo la schiena: -Io...-

-Devi denunciarla Hermione. Adesso. Se vuoi posso occuparmi io dei documenti-

-No- dico di getto.

-Cosa? Ma... Herm!- protesta immediatamente.

-No Harry. Lascia stare. So che se ha fatto ciò che ha fatto era per lo stesso motivo di Blaise. Quindi no- rispondo precipitosamente.

Non posso lasciare che il mio migliore amico si metta in pericolo più di quanto già non lo sia io.

E affrontare Daphne significa solo una cosa adesso: farsi uccidere.

Devo trovare un'altra soluzione. Devo parlare con Blaise e insieme decideremo il da farsi.

-Hermione! Stava per ucciderti!- mi risponde.

-Lo so! Ma sono viva no?- Mi alzo di scatto dalla scrivania e torno verso la mia –Non voglio denunciarla Harry. Quindi ti prego non parliamone più-

-Ma...-

La sua protesta viene interrotta da Blaise che apre la porta. Tiro un sospiro di sollievo, che a quest'ultimo non sfugge. Mi ha salvata da una conversazione scomoda.

-Mi sono perso qualcosa?- chiede seriamente.

-No... Nulla- rispondo cercando di mantenere la calma e guardandolo dritto negli occhi.

Spero che capisca cosa voglio dirgli: è arrivato appena in tempo.

Ricambia il mio sguardo per poi spostarlo su Harry: alza leggermente le spalle e chiude la porta per poi sedersi alla sua scrivania.



Le ore successive trascorrono lente o forse sono io che guardo l'orologio al muro troppo spesso.

Finalmente però si fanno le sei.

Ripongo la piuma nel calamaio e mi poggio allo schienale della poltrona, chiudendo un attimo gli occhi.

Ci siamo.

-Sono le sei- annuncia Harry. Noto immediatamente il tono cupo con il quale lo dice e riapro gli occhi osservandolo.

Lui si accorge che lo sto osservando, ma evita accuratamente di guardarmi.

E' arrabbiato per la mia decisione?

Blaise si alza, guardandolo stranito, poi si gira verso di me e il suo sguardo si fa dubbioso. Gli faccio segno di uscire e per fortuna mi asseconda.

-Ci vediamo domani- dice ed esce subito dopo.

Nessuna risposta.

Quando la porta si chiude non perdo tempo:

-Cos'hai?- gli chiedo diretta.

-Niente-

-Oh dai Harry! Non puoi prendertela perché non voglio denunciare la Greengrass!-

Lui mi fulmina con lo sguardo.

Sospiro e mi avvicino.

-Senti- Mi metto proprio di fronte a lui, bloccandolo tra me e la sua poltrona –Non voglio denunciarla semplicemente perché credo che in questo momento dovremmo rimanere tutti uniti-

Mento, ma ogni parte di me si ribella. Cerco di concentrarmi quanto più possibile, ripetendomi che lo faccio per lui. Per non mettere in pericolo il mio migliore amico.

-Credo che se unissimo le nostre forze riusciremmo ad arrivare al colpevole- dico con tranquillità, anche se tutto in me preme per farmi gridare di si! Si, voglio denunciare Daphne e farla finire ad Azkaban!

-Puoi fare uno sforzo e cercare di superare quello che è successo?- gli chiedo dopo aver ingoiato.

Lui mi guarda, ma non risponde subito. Sembra prima studiarmi.

Dopo quella che sembra un'eternità risponde: -Tu lo sai che ti voglio bene e che per me sei una sorella. E' normale che voglio difenderti-

Annuisco mentre un moto d'affetto mi fa diventare gli occhi lucidi e il senso di colpa ricomincia a stringermi lo stomaco.

-Lo so... E anche io te ne voglio. Ma voglio che tu ti fida di me anche stavolta. Avrò sbagliato su Blaise, ma stavolta non mi sbaglio su di lei- dico in modo criptico.

Ci mette almeno un minuto a decidere. Sospira amaramente: -D'accordo come vuoi- dice arrendendosi –Ma se proverà a fare anche solo un passo falso, ci penserò io Herm e non potrai impedirmelo. Anche perché adesso so cos'è successo-

-Non ti preoccupare- rispondo cercando di sembrare tranquilla, ma sento una parte di me mettersi in allarme a queste sue parole. Lo abbraccio, cercando di calmare più me stessa che lui –Grazie. Sapevo di poter contare su di te-

***

Uno...

Due...

Tre...

Quattro...

Cinque secondi da quando ho bussato a questa porta.

Mi sembra di fare di nuovo un salto nel passato. A poco tempo fa...

Sono di nuovo davanti la casa di Blaise.

E sto per entrare senza dovermi intrufolare di nascosto.

La porta si apre rivelando proprio la sua figura.

Non dice nulla, limitandosi a spostarsi di lato per lasciarmi entrare.

Lo seguo e lui mi conduce in cucina.

Qui però sono costretta a bloccarmi sull'uscio, non perché colta da sensazioni spiacevoli, ma semplicemente perché seduta al tavolo c'è Astoria.

Mi irrigidisco leggermente e guardo Blaise, che però non ricambia, mantenendo il suo sguardo sulla ragazza.

Astoria invece mi guarda un po' diffidente: -Granger- dice con un tono di voce molto simile a quello della sorella, ma in realtà insito, in maniera naturale, di note molto più dolci.

-Astoria- rispondo.

Blaise le avrà spiegato che non sono io la colpevole? Che ci hanno incastrati?

Per poter entrare qui senza problema suppongo di sì.

Spero solo che lui abbia mantenuto la promessa di non parlare del mio segreto.

La osservo alzarsi e i miei occhi scendono involontariamente sulla maglia aderente che indossa: il suo addome è poco più pronunciato rispetto all'ultima volta in cui l'ho vista.

Inarco leggermente le labbra verso l'alto: lì dentro c'è una nuova vita e sta crescendo sempre di più.

Lei nel frattempo si allunga e da un bacio a Blaise sulle labbra senza preoccuparsi di me: devo ammettere che è un po' strano dato che non li avevo mai visti prima insieme.

-Sta attento- gli raccomanda.

Lui annuisce, passandole poi una mano sull'addome: -Anche voi. Ti accompagno vieni-

Si danno la mano e lui si gira verso di me: -Torno subito-

Annuisco, per poi sedermi, mentre escono dalla stanza.

-Granger-

-Astoria-

Passano un paio di minuti e Blaise torna in cucina, sedendosi proprio di fronte a me.

Prendo un respiro profondo: -Le hai parlato?- chiedo timorosa riferendomi a lei.

-Granger non sono stupido. So quello che faccio. Le ho solo spiegato cosa ci ha detto il Ministro e dove vi ho portati ieri sera-

Mi rilasso leggermente.

-Cos'ha detto Draco?-

Ed ecco che a queste parole torno di nuovo ad irrigidirmi.

-Lui...-

Distolgo lo sguardo.

-Non vorrai dirmi che non te l'ha detto?!- risponde immediatamente inalberandosi.

-No... No! Me l'ha detto!- mi affretto a rispondere.

-E allora parla! Chi è?!-

Stringo i pugni: -E'...-

Esito e lui sbuffa impaziente.

-E' Daphne-

Smette di respirare e spalanca gli occhi: -COSA?!- grida buttandosi all'indietro e rischiando di cadere dalla sedia.

-E' stata Daphne. Lui... Lo ricorda...-

-NO... NO! NO! NON PUO' ESSERE!-

Si alza dalla sedia e si allontana raggiungendo la penisola: -GRANGER NON PUO' ESSERE!-

Sospiro mesta: -Si invece... Può essere-

-NO! Lei mi ha sempre aiutato sin dall'inizio! Sin da quando le ho detto dei miei sospetti su di te! Lei amava Draco!-

Si zittisce subito dopo, mordendosi la lingua.

Io lo guardo scioccata: -Cosa?!-

Un macigno mi precipita addosso. Stavano insieme?

-Niente! Non può essere stata lei!- mi risponde cercando di correggersi.

-Lei e Draco stavano insieme?- chiedo incapace di trattenermi, mentre una sensazione strana si impossessa di me facendomi bruciare le interiora. Sento le guance arrossarsi e non mi rendo neanche conto di averlo chiamato per nome un'altra volta.

-No! No, no, NO! LORO NON STAVANO INSIEME! DRACO NON NE SA NIENTE! NON DEVI PARLARNE CON LUI!-

Si avvicina fuori di sé e io mi alzo a mia volta: -VA BENE!- grido per sovrastare la sua voce –Non dirò niente! Non ne so niente!- gli rispondo.

Dentro però, quella sensazione strana, anziché attenuarsi, si fa sempre più forte e stavolta il legame non c'entra assolutamente nulla ne sono certa, perché mi riporta con la mente ad anni passati... al mio sesto anno... e ad un solo nome... Lavanda Brown.

"NO!"

Blocco la mente e torno a concentrarmi su Blaise che ha iniziato a fare avanti e indietro per la cucina.

-Blaise fermati- dico ancora sotto shock.

-Non può essere! Capisci?! Non può essere! Dev'esserci sotto qualcosa! Daphne non lo avrebbe mai fatto! Mai!-

-Ricordi cos'ha detto il Ministro?-

Lui non mi risponde, così continuo: -Ha detto che chiunque ci sia dietro ha fatto in modo di lasciare tracce che ci facessero accusare a vicenda e che ci ha osservati per tutto questo tempo...-

Faccio una pausa e, anche se continua a rimanere in silenzio e a camminare nervosamente, so già che le mie parole stanno facendo effetto.

-E chi poteva osservarci per tutto questo tempo senza destare sospetti?- concludo.

Lui si ferma e si gira a guardarmi stringendo la mascella, ma rimane in silenzio ancora una volta.

All'improvviso, un flash mi ripassa nella mente:

-Io...- Spalanco gli occhi –Blaise... io l'ho incontrata qualche tempo fa!-

Lui si acciglia.

-Al cimitero! Dopo il funerale! Di mattina! Era inginocchiata davanti la tomba e piangeva. Ti ha nominato e poi ho percepito altre due parole "perdonerò e mai". Le avevo interpretate pensando che fossi tu il colpevole! Ma se invece si riferisse a sé stessa e al fatto che non si perdonerà mai per ciò che ha fatto?!- dico velocemente. Ci sono appena arrivata anche io.

Si blocca del tutto, aprendo leggermente la bocca come a voler replicare, ma poi la chiude.

Io invece sembro non riuscire a fermare la mia mente, che mi conduce ad un altro fatto evidente.

-Ricordi la lettera? Il ministro ha detto che probabilmente qualcuno era entrato mentre tu eri ancora dentro casa. Tu hai negato, pensando ad Astoria naturalmente, no? Ma chi è venuto da te quella sera per poi andare insieme a casa mia per mostrare ad Harry le prove?- gli chiedo retoricamente.

Stringe i pugni e mi volta le spalle.

-E' stata lei a mettere la lettera a casa tua... Perché sapeva dove l'avevi nascosta-

Sbatte un pugno sulla penisola facendomi sobbalzare: -MALEDIZIONE!- grida.

Lo guardo dispiaciuta, ma rimango in silenzio. C'è un'ultima cosa che devo fare.

Frugo all'interno della borsa che ho con me e ne estraggo un rettangolo di pergamena. O apparentemente quello che sembra un rettangolo di pergamena: è la loro foto.

Lui sentendomi armeggiare, si gira a guardarmi, ancora furioso.

Poggio la foto sul tavolo, la guardo per un attimo e poi torno con gli occhi su di lui, che nel frattempo la riconosce: -Come fai ad averla?!- chiede arrabbiato.

-Non è importante per ora... Te l'ho portata per una ragione...-

L'afferro e la giro: -Guarda-

Lui fa un passo avanti, e incrociando quelle parole si immobilizza: ha riconosciuto la calligrafia.

-L'ho sempre tenuta con me, perché la tenevo per quando... ti avrei arrestato...- ammetto -Dimostrando il coinvolgimento di Daphne... ma adesso... Capisco come sono andare realmente le cose- concludo, parlando sempre più lentamente fino a zittirmi.

Faccio un respiro profondo. Adesso sa tutto e mi sento meglio per averglielo detto, anche se mi dispiace molto.

Si avvicina ancora e si risiede al tavolo.

Lo imito, non perdendo di vista neanche per un momento il suo viso.

Afferra la foto con mano tremante e la fissa: dalla direzione del suo sguardo mi accorgo che la sta leggendo. Poi la gira e i suoi occhi si posano prima su Malfoy, poi sulla bionda.

Ed è qui che si sofferma e pian piano il suo sguardo cambia: passa dallo sconforto, alla serietà e poi alla rabbia improvvisa.

Stringe la mano in cui la tiene, a pugno, e la foto si accartoccia sotto la sua stretta.

-Blaise no! E' una prova!- lo fermo immediatamente, poggiando una mano sulla sua.

Reagisce immediatamente, scansandosi e lanciandola lontana.

La pergamena finisce sul pavimento, mentre lui sbatte un pugno sul tavolo e si afferra la testa tra le mani.

Lo guardo sconsolata, ma non dico nulla, limitandomi ad alzarmi e a recuperare la fotografia.

Torno indietro e dopo averla lisciata quanto più possibile la rimetto in borsa.

Mi risiedo accanto a lui e rimango in silenzio.

L'unica cosa che sento è il suo respiro pesante, come se stesse cercando disperatamente di mantenere la calma e non esplodere del tutto.

Noto che ha gli occhi chiusi, ma la sua espressione mi è preclusa dal braccio.

Rimaniamo così per un po', fin quando all'improvviso rialza la testa: ha gli occhi lucidi.

Guarda dritto davanti a sé, per poi girarsi verso di me di scatto.

-Devo parlarci-

Rimango basita: -Vuoi... vuoi parlare con lei? Non credi che neghere...-

-No- mi interrompe –Devo parlare con Draco- 





------------------------------------

Spazio Autrice:

MA BUONASERAAAAAAAA MIEI CARIIIII :) ECCOMI QUIII COL NUOVO CAPITOLO ;) Leggermente in anticipo ma domani mattina non potrò pubblicare dunque per non farvi aspettare troppo eccomi qui adesso :D Dunque dunque... capitolo un po' lento forse, ma che ci permette di capire alcune cose a mio parere ;) Non trovate anche voi? Per esempio cominciano ad uscire alcuni particolari avvenuti in capitoli precedenti ;) I famosi indizi che vi avevo disseminato ;) 

Che ne dite? Piaciuto? Che ne pensate della reazione del nostro Blaise? E' abbastanza realistica? E cosa avrà voluto dire con la sua ultima frase??? Che succederà adesso? Attendo il vostro parere con ansia :) 

Vi ringrazio moltissimo per i voti al capitolo precedente e i commenti <3 Soprattutto grazie per aver capito la mia assenza prolungata e il mio cambio di programmazione sulla pubblicazione <3 Siete dei lettori fantastici, non avrei potuto chiedere di meglio davvero <3 

Ok sembra che l'avvicinarsi della fine mi faccia diventare un tantino sentimentale ;) Nono... ora mi riprendo eh ;( *si nasconde in un angolino a piangere*

Ok basta... DUUUNQUEEE... una precisazione, la frase di inizio capitolo come potete vedere è creata da me, dunque protetta da Copyright (non vogliatemene ma devo precisare). La scelta di metterne una mia è dovuta al fatto che quelle che trovavo non si adattavano al capitolo. 

Adesso vi lascio e vi auguro Buonanotte, mentre mi metterò di nuovo in quell'angolino e aspetterò i vostri commenti :) Siate sinceri e spietati mi raccomando <3

Buonanotte a tutti e a domenica prossima :*

Mi raccomando 

Stay Tuned :*

Iron9208

P.S. E soprattutto che mi dite sulla nostra "cara" Daphne che a quanto pare era innamorata di Malfoy? Secondo voi stavano insieme? ;)))

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