Storm #Wattys2017

Bởi Alex9230

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[ Seguito di Hurricane ] Hayley è l'uragano impetuoso che ti travolge con la sua forza, trasportandoti in luo... Xem Thêm

Trailer
Prologo: The edge
Capitolo 1: Faded Star
Capitolo 2: California
Capitolo 3: The fire
Capitolo 4: Ease my mind
Capitolo 5: Nightmare
Capitolo 6: Night Confessions
Capitolo 7: Illusion
Capitolo 8: Lonely Girl
Capitolo 9:Wish you were here
Capitolo 10: Pain
Capitolo 11: Shining soul
Capitolo 12: Fix You
Capitolo 13: Pictures of you
Capitolo 14: Batman
Capitolo 15: Truth
#AskAlex
Capitolo 16: Past
Capitolo 17: Black Rose
Le vostre domande + Italian FF Awards
Capitolo 18: Shattered Memories
Capitolo 19: Under the storm
Capitolo 20:Building walls
Capitolo 21: Heroine
Capitolo 22: Old Friends
Capitolo 23: Feeling real
Incontro!
Capitolo 24: Beauty and the beast
Capitolo 25: Runaway
Capitolo 26: Mask
Capitolo 27: Happy Ending
Capitolo 28: Insane
Capitolo 29: Supernova
Capitolo 30: White rose
Capitolo 31: Broken heart
Capitolo 33: Angel
Capitolo 34: The Lighthouse
Capitolo 35: Green day
capitolo 36: Run
Capitolo 37: Save me
Capitolo 38: Forgiveness
Capitolo 39: Hero
Capitolo 40: Let it go
AVVISO ✖NEWS
Capitolo 41: Save me a spark
Epilogo: Rainbow
Ringraziamenti
Nuova storia

Capitolo 32: Mermaid tears

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Bởi Alex9230

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Capitolo 32

Hayley

Era tarda sera e nonostante il giorno seguente mi sarei dovuta recare a scuola, mi trovavo in compagnia di Matt seduta sulla panchina dove io e lui eravamo soliti incontrarci.
Il cielo era parzialmente coperto da nuvole scure che nascondevano le stelle e parte del volto argenteo della luna, conferendole così un'aria tetra. E mi parve che quel satellite luminoso, i quali raggi si sforzavano di filtrare attraverso le nuvole grigie, avesse steso un manto fatto di silenzio su di noi, quasi volesse costringerci a pensare e ad apprezzare il suono prodotto dalle parole non pronunciate.
Mi domandai se ci fossero notti, esattamente come quella, in cui Matt si sedeva sulla medesima panchina e restava a guardare la luna immerso in un mare di solitudine, confessandole quanto fosse immensa la tristezza che provava e pregandola di aiutarlo. Esattamente come faceva Bella.
Il fumo della sigaretta di Matt mi accarezzava il volto di tanto in tanto, riempiendomi le narici del suo odore pungente, quasi a volermi ricordare che non fossi da sola.
Il parco in cui ci trovavamo era completamente deserto e i suoni che permeavano le strade di New York mi parevano giungere da luogo lontano anni luce da dove mi trovavo, come se mi fossi trovata in una bolla di silenzi che non voleva essere infranta, volta ad isolare me e Matt e a costituire un confessionale dove i segreti sarebbero stati al sicuro, coccolati dai raggi della luna che li faceva risplendere come pietre preziose.

" Aiden mi ha raccontato la storia di Bella. Volevo chiederti scusa per averti fatto parlare di lei così tante volte e ci tenevo anche a informati che io so come ti senti, ci sono passata anche io, più volte di quante tu possa immaginare " dissi, infrangendo la bolla nella quale eravamo racchiusi e rivolgendo il mio sguardo verso il ragazzo seduto accanto a me.

Matt si voltò a guardarmi, gli occhi leggermente sgranati quasi si fosse dimenticato della mia presenza o non si aspettasse che io pronunciassi quelle parole. Aveva il viso solcato da profonde occhiaie e la pelle pallida illuminata dai raggi di luna gli dava un aspetto marmoreo, quasi il satellite parzialmente nascosto dalle nuvole volesse metterne in risalto i lineamenti spigolosi.
Le sue iridi invece erano tanto scure da parere nere, due perle scure in contrasto con la bellezza pura e lucente della luna. Mi chiesi quali segreti fossero sussurrati in quel buio, quanti pensieri fossero persi in quel mare di oscurità, nascosti tra le onde.
Avevo parlato con Matt un'infinità di volte, eppure mi pareva di non conoscerlo nemmeno. Sapevo che fosse sempre triste, che vedesse la vodka come una medicina contro i pensieri che la notte, probabilmente, diventavano troppo chiassosi perché lui riuscisse ad ascoltarli tutti. Sapevo quale tipo di sigarette fumasse e che amava Bella, abbastanza perché lui sorridesse quando parlava di lei, nonostante i suoi occhi, al contempo, persistessero a luccicare di tristezza.
Ma al di là di quello, per me Matt restava un'incognita. Lo conoscevo da mesi, eppure, ai miei occhi risultava ancora come uno sconosciuto e forse anche io risultavo tale ai suoi.

" Non ti devi scusare di nulla, Tesoro. Per me è sempre un piacere parlare di Bella, mi piace pensare che sia l'unico modo per tenerla ancora in vita. Non mi porta quanto faccia male ogni volta che realizzo che lei non c'è più, riesco sempre a sorridere quando penso a lei, in un modo o nell'altro, e a me va benissimo così.
Certo, non ti nascondo che mi manchi. Mi manca sentirla ridere, vederla portarsi le ciocche dei capelli dietro le orecchie, osservarla ballare o muovere i fianchi quando cucinava. Mi manca il suono della sua voce, il modo in cui gli occhi le luccicavano quando era felice e vederla seduta sul davanzale della finestra e guardare la luna in silenzio per interi minuti. Anche quando era in mia compagnia, permettendomi di amarla senza dire nulla, senza nemmeno sfiorarla, da lontano, come se lei stessa fosse stata la luna.
Mi mancano i suoi baci e sentila dire che mi ama, il suo profumo e le sue carezze. Mi manca tutto di lei, però mi sembrerebbe di farle un torto se non parlassi di lei, come se la uccidessi una seconda volta. Lei aveva gridato aiuto in silenzio e nessuno di noi l'ha mai ascoltata, nemmeno io che la amavo. Perciò mi sembra quantomeno giusto che ora gli altri sentano la sua storia, almeno posso farla vivere una seconda volta attraverso le parole " replicò Matt, tornando a rivolgere lo sguardo verso la luna e recuperando un'altra sigaretta dal pacchetto che aveva abbandonato sulla panchina.

Avrei voluto dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma non ci riuscì. Dire che mi dispiaceva non lo avrebbe aiutato, perché un semplice ' mi dispiace' non era abbastanza.
Quello era uno di quei momenti in cui le parole non erano sufficienti e l'unica risposta giusta era il silenzio, lo stesso con il quale alcuni cuori si rompono e con cui certe persone gridano aiuto.
Io e Matt riportavamo la stessa ferita, perciò mi sembró giusto lasciare che le cicatrici parlassero da sé e che i nostri cuori infranti comunicassero tra di loro attraverso i battiti.

" Penso che Bella avesse intenzione di togliersi la vita da diverso tempo e probabilmente l'ultima volta che le ho parlato lei sapeva già che non avremmo più avuto nessuna conversazione. E nei primi tempi non mi sono nemmeno sforzato di capire perché avesse scelto proprio quell'argomento, forse perché ero troppo impegnato ad addossarmi la colpa del suo gesto e ad odiare Aiden per essere stato complice di Bella.
Sai, lei mi aveva parlato spesso di Leila, sua madre, dicendomi inoltre che questa le raccontasse molte storie. Si trattava di un tipo di favole che, a detta di Bella, non si trovavano nei libri e che ogni volta che sua madre gliele narrava, lei ne rimaneva incantata. Non importava se lei le avesse già ascoltate o meno, succedeva in ogni caso.
Bella mi aveva raccontato svariate di quelle storie e ti posso confermare che sia impossibile non restare vittima dell'incantesimo che creano" esordì d'un tratto Matt, rompendo il silenzio che si era creato tra di noi per la seconda notte quella sera.

Un soffio di vento primaverile mi scompigliò leggermente i capelli ed io mi portai una ciocca dietro l'orecchio che, ad ogni modo, persistette ad essere accarezzata da quella brezza delicata. La luce dei lampioni illuminava parzialmente le foglie degli alberi immerse nella penombra, così come l'asfalto sotto i miei piedi che era costellato qui e là da mozziconi di sigarette e ramoscelli secchi.
Alle mie narici, oltre all'odore pungente della nicotina, giungeva il profumo dolce dei gelsomini in fiore e per un attimo mi ricordai di quanto mia mamma li amasse e come fosse solita incastrarne uno o due tra le ciocche dei miei capelli quando ero bambina, asserendo che il loro candore risaltasse in modo splendido tra le mie ciocche scure che erano tanto simili alle sue.

" L'ultima volta che ho parlato con Bella, lei ha scelto di raccontarmi la sua favola, se così possiamo chiamarla, preferita, l'unica che non avevo mai avuto il privilegio di ascoltare.
Raccontava di una sirena che da piccola aveva salvato un bambino dall'affogamento, il suo nome era Alyssa. Significa ninfa proveniente dal mare. Da quel giorno i due diventarono amici. Il bambino fece conoscere alla sirena come funzionava il mondo degli umani, le fece assaggiare cibi che sott'acqua non era possibile trovare e con il trascorrere degli anni la loro amicizia si trasformò in un giovane amore.
I due iniziarono a fare progetti per il futuro, sognando come sarebbe stata la loro vita quando, una volta raggiunti i vent'anni, la sirena avrebbe avuto la possibilità di camminare sulla terra. Desideravano fuggire e vivere felicemente, avere dei figli e invecchiare insieme.
Tuttavia, John, il ragazzo, apparteneva ad una famiglia nobile e quando compì diciotto anni fu costretto a sposare un'altra donna. La notte prima delle nozze, lui si recò sulla spiaggia, raggiunse gli scogli sui quali era solito incontrarsi con la sirena e chiamò Alyssa a gran voce. Quando lei lo raggiunse, lui le spiegò che il giorno seguente si sarebbe sposato, ma le promise che loro due si sarebbero di certo incontrati di nuovo, che lui sarebbe stato disposto ad aspettare in eterno per vivere il loro amore, anche se avesse dovuto aspettare un'altra vita per poterlo fare.
Alyssa però non aveva mai confessato al suo amato che le sirene possedevano il potere di cancellare la memoria degli umani e così, attraverso un bacio d'addio, lei cancellò ogni ricordo che la riguardasse dalla mente del ragazzo.
Dopo un anno, ad ogni modo, la moglie di John morì in seguito ad una grave malattia.
Il tempo passò e sia Alyssa che il suo amato, che ormai l'aveva dimenticata, divennero adulti e il destino li fece incontrare di nuovo.
Infatti, la sirena fu catturata da un gruppo di pescatori e portata al loro villaggio, convinti di potersi arricchire grazie a lei. Tra gli abitanti di quel piccolo villaggio, infatti, si vociferava che le sirene fossero in grado di esaudire i desideri e che le loro lacrime si trasformassero in bellissime perle.
Alyssa fu portata da un potente nobile del villaggio che rimase incantato dalla sua bellezza e se ne innamorò, ma il cuore della sirena apparteneva già a John, il quale era divenuto un marinaio.
Quando alle orecchie dell'uomo giunse la voce della cattura di una sirena, si recò subito nella casa del nobile per poterla vedere e quando gli occhi di Alyssa incontrarono i suoi ogni ricordo riaffiorò. Nonostante la sirena avesse cancellato la memoria di John, il suo cuore non aveva dimenticato il loro amore.
Una notte, lui riuscì a trafugare Alyssa al nobile e a riportarla in mare. Da allora la loro storia d'amore rincominciò da dove si era interrotta, Alyssa e John ricordarono gli anni trascorsi in compagnia per ore, ma giunta l'alba lui tornò al villaggio.
Quando il giorno seguente il conte realizzò la scomparsa della sua sirena, andò su tutte le furie e ordinò ai suoi soldati di catturarla nuovamente.
Alyssa era ormai diventata adulta, perciò decise di lasciare l'oceano per cercare John al suo villaggio, ma i soldati del conte la trovarono e la catturarono per portarla da lui. La sirena disse al nobile che il suo cuore apparteneva già qualcun altro e che per lei era impossibile ricambiare il suo amore.
Nel sentire le sue parole, lui si arrabbiò al punto da torturarla, portandola a piangere così tanto da riempire un'intera cesta di splendide perle bianche.
John scoprì ogni cosa fosse accaduto grazie ad un suo fedele amico e corse a salvare Alyssa, permettendo così al nobile di scoprire chi fosse l'uomo amato dalla sirena che lo aveva rifiutato.
John condusse la sua amata sugli scogli dove erano soliti incontrarsi da bambini e dopo un ultimo bacio tra sirena e umano, i due furono costretti a dirsi addio, ormai rassegnati davanti al loro destino avverso, promettendosi che di certo si sarebbero incontrati in un'altra vita.
Alyssa, si tuffò in lacrime nell'oceano, lasciandosi una scia di perle alle sue spalle; mentre John, una volta tornato al villaggio, fu accusato dal nobile di aver rubato da casa sua ciò che non gli apparteneva e di aver familiarizzato con una strega, e per questa ragione fu condannato a morte.
Per vendicarsi contro la sirena, il nobile decise che John sarebbe dovuto essere ucciso su una barca, in modo che Alyssa potesse vedere morire il suo amato. Inoltre, sapendo che di certo la sirena sarebbe stata presente nel momento dell'esecuzione, comunicò ai suoi soldati di ucciderla.
Quando giunse la notte, John fu condotto su una barca e portato in mare aperto, dove sarebbe stato ucciso per mano del suo amico soldato. Assieme a loro vi erano anche il nobile e i suoi soldati, muniti di frecce e arpioni, pronti ad attaccare la sirena in seguito alla morte di John. Quest'ultimo vedendo le armi realizzò quale infimo piano avesse escogitato il nobile e tentò di ribellarsi, ma era troppo tardi.
Alyssa si era ormai avvicinata alla barca, preoccupata per il suo amato, dopo aver visto una spada puntata contro di lui.
Non appena la sirena fu vicina, il nobile comunicò ai suoi soldati di attaccarla e questi presero a scagliare frecce nell'oceano. Alyssa era agile e veloce, perciò riuscì ad evitarne molte, ma con il trascorrere dei minuti iniziò ad affaticarsi e i suoi movimenti a diventare più lenti.
Quando il nobile afferrò in arpione, John si tuffò in mare, deciso a salvare la sirena che amava e l'abbracciò per difenderla. L'arpione lo trafisse e in breve tempo John morì, così Alyssa, presa dalla disperazione per aver perso l'uomo che amava, spinse il manico dell'arma più a fondo, in modo che la lama trafiggesse anche lei.
Sai, dicono che le sirene si innamorino una sola volta e che sia per sempre. Il loro cuore batte solo per una persona, fino alla morte.
I due morirono assieme, stretti in un abbraccio eterno e sperando che il destino avrebbe concesso al loro tragico amore una seconda possibilità in un'altra vita " raccontò Matt, interrompendosi di tanto in tanto per fare qualche tiro dalla sua sigaretta.

" Credevano così tanto nel loro amore da essere convinti che fosse abbastanza forte da sopravvivere alla morte.
Bella amava questa storia, diceva che nonostante fosse incredibilmente triste, fosse piena di speranza. Ammirava il modo in cui due persone potessero amarsi al punto da morire l'una per l'altra.
Riesci ad immaginare un amore così? " continuò, voltandosi a guardarmi e porgendomi il suo pacchetto di sigarette invitandomi tacitamente a prendere una.

Era difficile da comprendere un amore di tale portata, perché sembrava essere al contempo essenza della vita e veleno letale.
Trovavo affasciante e alquanto terrificante che due persone potessero sentirsi tanto legate l'una all'altra da non poter vivere separate. L'amore era al tempo stesso rovina e salvezza dell'essere umano.

" Una volta ho letto che, secondo un'antica leggenda giapponese, le persone nascono un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che le collega alla loro anima gemella. Non importa quanto queste siano distanti, il destrino troverà sempre un modo per farle tornare l'una dall'altra.
A causa delle esperienze che ho vissuto, ho avuto prova dell'esistenza del destino e proprio per questo motivo posso confermarti che quando due persone si amano trovano sempre un modo per ricongiungersi. Anche se sono costrette ad aspettare un'altra vita per vivere a pieno il loro amore.
Perciò sì, riesco ad immaginarlo" spiegai, pensando a mia sorella e Scott.

Anche loro avevano fatto piani per il futuro, sognato di viaggiare insieme e desiderato che la loro storia sarebbe sopravvissuta al tempo, ma avrebbero dovuto sapere fin dall'inizio che nessuno può prevedere la fine.
Io sapevo come ci si sentisse a sapere che la persona che ami non è più con te, a trascorrere le notti svegli, senza riuscire ad impedire alle lacrime di cadere. Conoscevo la nausea che attanagliava lo stomaco dopo un pianto disperato e la sensazione di non riuscire a respirare, quasi qualcuno ti stesse affogando.
Io avevo trovato il mio ossigeno tra le acque profonde di Aiden. Eppure Matt sembrava non ricordarsi più come si faceva a respirare e il suo cuore a battere, troppo tumefatto dalle ferite.
Mi domandai quante lacrime avesse versato, quante notti insonni avesse trascorso a pensare a qualcuno che non c'era più. In quanti pezzi il suo cuore fosse spezzato e se avesse intenzione di raccoglierli per tentare di ricostruire ciò che era rimasto o se, semplicemente, si fosse completamente rassegnato e volesse lasciare i cocci rotti sul pavimento. Mi chiesi se Matt volesse vivere di ricordi o se fosse intenzionato a lasciarsi il passato alle spalle una volta per tutte.

" Mi chiedo se il nostro amore, il mio e di Bella, fosse abbastanza forte.
Sai, quando lei mi ha lasciato io ero in Maine dai miei nonni. Sono stato via tre giorni, in visita dai miei nonni e quando sono tornato ho scoperto che lei se ne era andata. Per sempre. Non le ho nemmeno detto addio o avuto il tempo di imprimere nella mente il ricordo del suo viso.
Mi ero così abituato alla sua presenza che quando non l'ho più avuta accanto mi sono sentito perso. Ho sempre pensato che mi avesse lasciato in eredità il vuoto che sentiva lei, come se avesse voluto sfidarmi a conviverci.
Ho imparato a memoria il biglietto che mi ha lasciato, l'ho riletto così tante volte che per me dimenticarlo è impossibile.
Diceva: Matt, amore mio, mi dispiace. Ti chiedo scusa se non sono stata abbastanza forte, se mi sono persa nella droga e ho dimenticato cosa fosse la felicità.
Però voglio che tu sappia che non è colpa tua, ma solo mia. Io non sono riuscita a sopportare il peso della mia stessa vita, né della mia esistenza e per questo mi dispiace.
Io ho sempre amato la libertà e tu me l'hai fatta conoscere in ogni sua più piccola sfaccettatura, te ne sono grata.
Volevamo scappare insieme e cambiare vita, in un luogo che fosse abbastanza lontano da New York perché tutti i nostri problemi potessero restarvici intrappolati. Però nessuna distanzia mi avrebbe mai permesso di allontanarmi da me stessa e dal marcio che porto nel cuore.
Ti amo Matt, con ogni briciola di me stessa e so che ciò che ho fatto è imperdonabile, però voglio che tu sappia che continuerò ad amarti. Per sempre.
Ricordati la storia che ti ho raccontato e che in un'altra vita al nostro amore sarà data una seconda possibilità.
Capisci, tesoro? Io la amavo e lei provava lo stesso per me.
Immagino che a volte l'amore non sia sufficiente" confessò, la si andò che la sua voce venisse rotta dall'emozione e che alcune lacrime silenziose gli solcassero il volto.

Avevo assistito alla tristezza altrui un numero indicibile di volte, ma quella di Matt mi sembrava così profonda che il tempo non sarebbe mai riuscito ad alleviarla. Era come avesse perso una parte di sé e non fosse in grado di ritrovarla, non importava quanto vi ci provasse.
Metteva i brividi solo a guardarlo e pareva essersi rassegnato dinanzi a quel dolore, quasi vi ci fosse così abituato da non poterne più fare a meno, una droga distruttiva è letale, un veleno per il quale l'antidoto era stato ormai perso.
Matt cercava Bella nelle piccole cose, come la luna, il braccialetto di stoffa che portava al polso sul quale erano ricamate le sue iniziali e quelle della ragazza che amava. La cercava in Hanna e nei ricordi che custodiva nella mente, in quei dettagli microscopici che, ad ogni modo, riuscivano a tenerlo in vita.

" Purtroppo esiste un tipo di dolore che rimane indelebile sulla pelle. Si può tentare di cancellarlo, di reprimerlo, ignorarlo o sostituirlo con l'odio perché è più facile, però è impossibile eliminarlo del tutto. E alla fine, l'odio che è stato usato per nasconderlo come una maschera, finisce per consumarti fino al midollo.
Matt, tu sei libero di fare ciò che vuoi, però non cancellerai mai quel dolore, puoi solo imparare a conviverci. Io l'ho fatto, più di una volta e ne pago le conseguenze ogni giorno. Ma se lasci che l'odio e il dolore siano tutto ciò che possiedi, di te non rimarrà più nulla.
Io non la conoscevo, ma non credo che Bella volesse questo per te" dissi, prima di lasciar cadere il mozzicone della mia sigaretta la suolo e di schiacciarlo con la suola della mia scarpa.

Sapevo che Matt ed Aiden si odiassero e che il loro rapporto fosse divenuto ormai irrecuperabile, però non riuscivo a fare a meno di chiedermi dove li avrebbe condotti quel sentimento distruttivo. Mi domandai come sarebbe stata la loro vita se, invece di odiarsi reciprocamente, si fossero sostenuti l'un l'altro da buoni amici e se provare così tanto rancore li avesse fatti sentire meglio come speravano o se, semplicemente, avesse reso più sopportabile il dolore che portavano dentro.

" Grazie tesoro. Ora però, forse, è meglio che tu vada. Sono certo che domani debba andare a scuola e io ho bisogno di restare un po' da solo. Buonanotte" rispose semplicemente Matt, prima di accendere l'ennesima sigaretta e tornare a rivolgere il suo sguardo verso il cielo.

Annuii silenziosamente, per poi alzarmi dalla panchina sulla quale sedevo e dirigermi verso casa. Speravo davvero che Matt ritrovasse la felicità che aveva ormai perduto, che riuscisse nuovamente a sorridere genuinamente e che cessasse di provare quel dolore che lo stava logorando giorno dopo giorno.
Desideravo che tra le stelle sarebbe riuscito a ritrovare il cammino che lo conduceva verso un futuro privo di lacrime e colmo di risate.
Quando tornai a casa, mi accasciai sul letto e osservai lo schermo del mio cellulare, restando a leggere il messaggio che aveva ricevuto da Aiden nel quale mi chiedeva di fotografare il gatto senza pelo di Kyla il giorno in cui mi sarei recata a casa sua. Voleva avere una prova del fatto che fosse la fotocopia di Dobby l'elfo.

Ma io cosa ho fatto per avere un ragazzo così cretino?
In realtà nulla di speciale. Hai solamente ballato da sola su un marciapiede come un'idiota.

" Angelo, a quest'ora le persone normali dormono. Tu cosa fai ancora sveglia?" disse Aiden, rispondendo alla mia telefonata.

Aveva il tono di voce chiaramente divertito e riuscivo ad immaginarmelo straziato nel suo grande letto e lo sguardo rivolto verso le stelle che Ash gli aveva dipinto sul soffitto della camera. Per qualche ragione, in quel momento mi sentii incredibilmente nostalgica. Sentii la mancanza delle forte braccia di Aiden avvolte attorno al mio corpo e del modo in cui era solito creare disegni immaginari sulla l'elle del mio braccio con la punta del dito.

" Sicuramente non sto a pensare al gatto di Kyla come, invece, fa qualcun altro di mia conoscenza. Ti andrebbe di venire qui? Lo so che è tardi e che sei stanco perché hai avuto gli allenamenti di basket oggi, però mi sento sola. Non so cosa mi prende stasera, ho incontrato Matt e mi ora mi sento tristissima. Mi manchi " replicai, cominciando ad arrotolarmi una ciocca di capelli attorno al dito.

Dall'altro capo del telefono udii Aiden ridere leggermente, nell'udire la mia risposta e fui certa che a causa delle mie parole sulle sue labbra fosse dipinto il sorriso ammiccante che tanto detestavo. Quel pensiero mi portò a roteare gli occhi e a sospirare lievemente.

" Non saprei, il mio letto è così comodo" disse il ragazzo in tono titubante, nonostante fossi perfettamente in grado di udire il suono emesso dalla coperta del suo letto che veniva scostata.

Non ero propio in grado di comprendere perché mai mi sentissi tanto malinconica dopo aver parlato con Matt, forse era a causa della storia che mi aveva raccontato. Il punto era che mi sentivo in astinenza degli abbracci di Aiden e dalla sicurezza che questi mi infondevano. Per un attimo mi sentii una bambina capricciosa per aver chiesto al ragazzo di raggiungermi a quell'ora della notte, però erano giorni che io ed Aiden, per un motivo o per l'altro, trascorrevamo del tempo e di conseguenza ero certa che anche lui sentisse la mia mancanza.

" Sono nuda" mentii, tentando in ogni modo di trattenere una risata e sforzandomi di non immaginare l'espressione di Aiden in quella circostanza.

" Mi sto mettendo le scarpe, sarò lì tra cinque minuti. Aspettami " disse il ragazzo, prima di mettere fine alla telefonata e spingendomi a ridere di gusto, costringendomi ad attutire il suono della mia risata con il cuscino.

Non trascorse molto prima che Aiden si presentasse alla porta di casa mia e non appena io la aprii, saltai tra le braccia di lui e attesi che facesse lo stesso, stringendomi a se e promettendomi silenziosamente di non lasciarmi più andare.
Aiden mi baciò la fronte delicatamente e mi permise di aggrapparmi al tessuto della felpa che indossava, quasi fossi stata una bambina spaventata da un brutto sogno che cercava rifugio e protezione in un paio di braccia.

" Pensavo avessi detto di essere nuda " sussurrò Aiden, prima di prendermi in braccio e condurmi verso camera mia.

Poggiai il capo nell'incavo del suo collo e lasciai che le mie narici si riempissero della fragranza del suo profumo che mi era ormai divenuta estremamente familiare. Essa sortì un effetto calmante sui miei nervi tesi e parve dissolvere lentamente la malinconia che si era poggiata sul mio cuore come faceva la prima neve dell'anno sui tetti.

" Mi sono rivestita. E poi volevo essere certa che venissi qui, perché volevo abbracciarti e fare questo " risposi in tono diverto, alzando il capo dal petto di Aiden e posando le mie labbra sulle.

Il mio cuore prese ad accelerare i suoi battiti, esattamente come quello di lui che sentivo martellare nel suo petto attraverso il palmo della mia mano. Strinsi tra le dita il tessuto della maglietta che indossava con fare bramoso, mentre il nostro bacio si faceva sempre più bisognoso. Lasciai che la coltre di neve composta di malinconia si sciogliesse, mentre il mio corpo veniva incendiato dalle fiamme del nostro amore.
Quando mi allontanai dalle labbra di Aiden, tornai a poggiare il capo sul suo petto e ad ascoltare il suono prodotto dai battito del suo cuore, pensando che fosse la melodia più bella che le mie orecchie avessero mai udito.
Restammo accoccolati l'uno accanto all'altra, immersi nel buio della mia stanza che veniva squarciato dal bagliore proveniente dal televisore acceso. Non proferimmo alcuna parola e mentre io tracciavo cerchi immaginari sul petto di Aiden con la punta del dito, lui faceva lo stesso sul mio braccio, interrompendosi di tanto in tanto solo per lasciarmi qualche tenero bacio sulla fronte o sulla punta del naso.
Mi sembrò che quel momento fosse carico di amore e di un tipo di intimità che non necessitava che i vestiti fossero ammassati gli uni sugli altri sul pavimento della stanza, poiché erano sufficienti i nostri cuori che battevano all'unisono creando una melodia inimitabile.
Era come se vi fosse nulla da dire, o da spiegare. Come se non fosse necessario raccontare ad Aiden quanto quella sera avessi sentito la sua mancanza, perché lui provava la medesima emozione. Non vi erano parole da pronunciare, perché entrambi eravamo in grado di capirci attraverso il silenzio.
E forse le mie lacrime non si trasformavano in perle, però Aiden era il mio oceano ed io avevo nuotato in profondità per conoscere ogni suo segreto, per esplorare i suoi fondali fino a perdere il fiato. Ero la sirena che si era lasciata coccolare dalle onde, era sopravvissuta alle tempeste e custodiva il cuore di quelle acque come il più inestimabile dei tesori.

Spazio marshmellow:
Ciao a tutti! Stasera sono un po' della serie " ma si Alex, aggiorna anche alle tre del mattino, tanto non c'è gente che attende".
Lol scherzi a parte, chiedo venia per averci messo la vita ad aggiornare ma sono stata un po' incasinata...come vi è parso il capitolo?
Grazie di tutto!
Vi voglio bene
Xoxo
-Alex

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