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By decay_for_disaster

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[...Io... Io non sarò come mio padre... Non ti lascerò mai solo, perché ti amo e sei il mio Omega ed io...son... More

prologo
scheda personaggi
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By decay_for_disaster

Gli strumenti ripartirono così come la voce della cantante che si prodigava a finire quella canzone

Senza notare, che le dita di Hibiki si erano fermate, che il fiato affannato stava aumentando la tachicardia del ragazzo, mentre altre due gocce salate si aggiunsero alle precedenti su quel palco

E le pupille erano spaventosamente ridotte e tremanti

Incollate a quelle dell'altro ragazzo che spaventato e stupito quanto lui, lo aveva finalmente riconosciuto, unendo nella sua mente tutti i punti mancanti

H,Y : "H-i-bi / Yori "

***

Yori guardava il ragazzo sul palco senza nemmeno sapere cosa pensare.

Non sentiva nulla mentre l'immagine del suo ex ragazzo si sovrapponeva perfettamente a quella del chitarrista di fronte a sé.

Non poteva essere vero

Hibiki... Hibiki era morto, troppi anni addietro perché quella visione potesse essere vera

Non riusciva a pensare

Nella sua mente solo un ronzio frastornato riempiva ogni singola sinapsi

Le palpebre non si chiudevano

Il respiro non dava sollievo alle sue membra

Mentre il suo corpo, muovendosi da solo, gli fece allungare un braccio verso quel ragazzo così come il primo passo venne posto in avanti per raggiungerlo
E anche il secondo ed il terzo si sarebbero susseguiti se non fosse stato per una forza, che divenne sempre più ferrea, sul suo polso.
Tanto da costringere Yori a voltarsi, tanto da permettergli di mettere a fuoco un altro volto, al suo fianco, pallido e preoccuparto.

L'alpha al suo fianco muoveva le labbra, ma alcun suono raggiungeva le sue orecchie

Quel ronzio fastidioso nella sua testa si trasformò in un fischio doloroso

Ma, ancora una volta, le iridi del castano cercarono quel volto di fronte a sé, solo, per scorgere una coda a lui fin troppo nostalgica, sparire, di nuovo, dietro le quinte del locale.

Numerosi puntini neri iniziarono ad offuscargli persino l'unico senso rimastogli, mentre, portandosi le mani alle orecchie, Yori si accovacciò su se stesso scuotendo ripetutamente il capo

Sapeva cosa stava per succedere

Ma non aveva né la forza né la voglia di opporvisi

Non voleva, perché combatterlo voleva dire ricominciare a pensare e pensare significava cercare risposte, risposte che in quel momento non voleva sentire.

In fondo quel ronzio non era così male

Faceva male, era nauseante e sentiva la terra mancargli sotto i piedi, ma sicuramente era un dolore più sopportabile di quello che avrebbe dovuto affrontare altrimenti.

Gli occhi gli si chiusero e in un istante si sentì realmente sollevare da terra.

Non sapeva perché, non sapeva come, solo il suo omega lo rassicurava, assicurandogli che non ci fosse un estraneo a tenerlo fra le braccia in quel momento.

In un qualche modo, il suo istinto si fidava di quelle braccia e ancora una volta, Yori non fece resistenza.

Una brezza fresca gli colpì il viso accaldato facendolo rabbrividire, mentre anche la sua trachea sembrava sfiammsi.

Passarono ancora pochi minuti e finalmente un dolce profumo di nocciole e arance sembrò riportarlo alla realtà

Y: "k-kait-"

K: "shhhh, non sforzarti, siamo quasi arrivati a casa, va tutto bene ora, sei fra le mie braccia, non hai nulla da temere, manca poco"

Le palpebre del minore sembravano incollate, nonostante i diversi tentativi di riaprirle gli pareva impossibile, la gola secca richiedeva acqua, ma anche solo provare a parlare gli sembrava peggio di ingoiare carboni ardenti.

Altri minuti in completo silenzio finché l'odore familiare della stanza del rosso avvolse i ragazzi e la superficie morbida del letto fece mugugnare di sollievo il più piccolo

K: "torno subito, ti preparo qualcosa di caldo da mangiare e arrivo"

Yori annuì, per poi rannicchiarsi e su sé stesso e, dettato dall'istinto, stringersi al cuscino del maggiore mentre sentiva il rumore della porta che dava alla zona giorno aprirsi.

Lentamente e non senza fatica, riuscì a riaprire gli occhi, tentando di mettere a fuoco tutte quelle immagini sfuocate che sapeva essere arredi di quella stanza.

Cosa è appena successo?

Per quanto si sforzasse sembrava che i ricordi di quella serata fossero in un qualche modo bloccati.

Non aveva una completa amnesia, si ricordava del concerto, si ricordava di aver, in un modo che nemmeno si spiegava, rivisto Hibiki, si ricordava di essere stato male per quello eppure, in un qualche modo, sembrava solo il racconto di un film.

In quel preciso istante Yori non provava nulla, se non un forte mal di testa ed una confusione totale.

Scalciando con le gambe riuscì a spostare le coperte, trovando il calore di cui aveva bisogno fra le lenzuola che lo coprivano fin sopra il capo.

Lui... Lui è... Vivo

Ma come è? Perché?

Un respiro profondo venne preso dal ragazzo dandosi un contegno nel tentativo di risolvere il problema come aveva sempre fatto

Con calma Yori, va tutto bene, sei al sicuro, devi semplicemente razionalizzare la cosa, non è difficile, pensa senza sentimenti, è la cosa che ti viene meglio no?
In parte ci sei già riuscito e questo è un bene, ti sei sfogato abbastanza, ora, una cosa alla volta come ti ha insegnato papà, così non impazzisci ed è la cosa migliore per tutti

Allora

Io, ho semplicemente rivisto il mio ragazzo che credevo aver ucciso ai tempi del liceo...

Hi-hib-

No, no, no, Yori no, non pronunciare quel nome prima che tutto questo torni reale.
Il mio cervello mi ha già aiutato una volta, non lo farà una seconda, andiamo, come hai imparato a fare, guarda il film dall'esterno

punto due

Ai tempi del liceo io ero svenuto e mi ha salvato papà

Quindi, mio padre sa qualcosa.

Nota per domani: fai il quarto grado a tuo padre finché non mi aiuterà a capire che cazzo è appena successo.

Punto tre ...

rumore di passi e la testa di Yori sgusciò fuori dal tessuto, rimanendo sorpreso nel vedere Kaito con un vassoio e posato al di sopra un piatto di minestrina fumante insieme ad un bicchiere d'acqua

Y: "g-grazie, m-ma se mi ch-chimavi ti avrei raggiunto"

Gli occhi di Kaito si sgranarono mentre raggiunse il suo compagno posandogli il pasto in grembo per poi stendersi al suo fianco

K: "non dire cazzate, sei a pezzi... Ed è solo colpa mia"

L'ultima frase venne sussurrata, abbassando lo sguardo colpevole e rimanendo stupito ancora una volta quando la mano completamente ghiacciata del più piccolo si posò sulla sua guancia.

Y: "no non lo è, come potevi sapere che Hi-... Che lui... Fosse lì, tuo padre ci ha regalato il biglietto se-"

K: "no"

Il silenzio calò di nuovo nella stanza mentre nessuno osava muoversi

Y: "cosa no? Non hai colpe Kaito e poi, sto bene, davvero, non è successo null-"

K:" non lo dire... Ti prego non dire che non è nulla, non quando è stato Hibiki a chiedermi di portarti a quel concerto ed io ho accettato di farlo"

E solo in quel momento il volto di Kaito si risollevò, con gli occhi pieni di lacrime, posando la propria mano su quella del compagno, ancora ferma sulla sua guancia, allontanandogliela lentamente, mentre si sentiva dilaniare, ancora una volta il cuore, nel vedere gli occhi di Yori sgranarsi nuovamente.



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