EVELYN
Ti prego parliamo di te,
che se parlo di me,
mi manca il respiro.
-Calcutta
Stavolta c'era Daniel davanti con Simon.
Cris ci avrebbe raggiunti direttamente al pub.
«ragazze, da me stasera?» chiesi.
«sì va bene, ma domani devo passare a casa a prendere i libri» disse Lily.
«anche io, passeremo prima di andare al college» continuò Wendy.
«come vanno gli studi? Avete quasi finito il secondo no?»
La voce di Daniel interruppe la nostra conversazione.
Ci guardammo per un attimo sorprese di quella domanda.
«sì, ci mancano due esami, a Wendy tre» dissi.
Wendy mi fece una smorfia e soffocai una risatina.
«li daremo tra qualche giorno, e dopodiché...», allargò le braccia. «arriviamo Tenerife!» disse entusiasta.
Simon la guardò dallo specchietto retrovisore, mi sembrò di vederlo con un sopracciglio inarcato.
Daniel si girò verso di noi.
«andate a Tenerife? Bello! E quanto state?» chiese.
Aveva già fatto tre domande, mi sorpresi.
«Una settimana poi vediamo se...» Wendy non finì di parlare che Daniel prese parola:
«sapete, ho i miei nonni che sono originari di lì, infatti dovrei avere nelle vene un seme spagnolo, effettivamente la mia azienda è nata...» Continuò a parlare e noi sgranammo gli occhi.
Stavolta stavamo dicendo: -Dio mio, ma davvero parla così tanto?- Soffocammo una risatina tutte e tre e annuimmo fingendo di ascoltarlo.
Arrivammo al pub per fortuna poco dopo. Cris ci aspettava già all'ingresso.
Lily gli si avvicinò rigirandosi una ciocca del caschetto moro intorno all'indice.
Wendy e io ci scambiammo un'occhiata divertita.
«entriamo?» disse e seguimmo Wendy all'ingresso.
Il posto era carino, piccolo e accogliente, ci andavamo sempre quando non avevamo voglia di andare a ballare e vestirci bene, quel posto era diventato un po' una seconda casa.
Aveva divanetti comodi posti intorno ai tavoli.
Le luci soffuse, e la mia parte preferita: una biblioteca a parete, dove il proprietario, sotto mio modesto consiglio, aveva organizzato un "prendi un libro e lasciane uno".
Ero entusiasta a vedere come quell'iniziativa funzionasse e Gregory -il proprietario- mi aveva più volte proposto di occuparmi della parte estetica del locale.
Non lo feci, credevo di non essere in grado, ma quell'inverno io e le mie amiche accettammo il posto come bariste lì.
«allora, cocktail?» chiese Daniel guardando tutti.
Wendy accettò, io e Lily rifiutammo.
Non volevo bere quella sera e decisi di prendere un analcolico fruttato.
Mentre Simon provava a parlare con Wendy di vacanze insieme mi persi a vedere quali nuovi libri avevano lasciato nella biblioteca.
«ti piace leggere?» Mi sorpresi, di nuovo, per la domanda posta da Daniel.
«sì, mi piace» dissi senza continuare, aspettando che prendesse il sopravvento con qualche suo discorso.
«che genere?» mi chiese subito dopo.
Quella sera mi stava sorprendendo e pensai che forse lo avevo giudicato troppo velocemente.
«mi piace Freud, oltre a studiare psicologia sono anche interessata ai libi fuori dal college» dissi
«Ad esempio?»
«per lo più romanzi storici, saggi sulla filosofia, scienze e arti» dissi ripercorrendo nella mente la biblioteca che avevo in camera.
«bello! C'è una mostra di arte moderna al centro questo fine settimana, mio padre è l'organizzatore, ti va di andarci?»
Non sapevo cosa pensare, ma mi faceva piacere conoscerlo un pochino meglio.
Mi convinsi che effettivamente lo avevo giudicato troppo velocemente.
«Certo, perché no, possiamo invitare anche...» Feci per dire.
«in realtà ho solo due biglietti da poter utilizzare, ma posso provare a chiedere a mio padre se me ne da altri per le tue amiche» disse con un sorrisino.
Lo ringraziai e provai a seguire il discorso di Cris.
Ma i pensieri presero il sopravvento.
Se non fossero venute le altre non sarei andata. Ero ancora troppo scossa da quel che aveva fatto Carter, lui lo conoscevo da una vita mentre Daniel da solo qualche settimana, non mi sarei fidata così facilmente a stare da sola con un ragazzo che non conoscevo...
Ryan non contava, ci ero stata insieme anni, e sebbene mi sembrasse di non conoscerlo più, non percepivo nessun senso di pericolo o disagio quando ero con lui.
Wendy mi sventolò una mano davanti agli occhi e interruppe il flusso dei miei pensieri.
«Evelyn» disse a bassa voce dandomi una spallata.
«che c'è? Ci sono!» dissi massaggiandomi il fianco colpito.
«Guarda» indicò con il mento l'ingresso del pub.
Katrine.
Sentii un fastidio nel petto e scossi la testa rimanendo concentrata su quella figura bionda.
Stavolta la osservai meglio.
Aveva dei pantaloni di pelle e una camicetta bianca quasi trasparente, non che servisse molto dato che era sbottonata tanto da far vedere il reggiseno nero, un tacco altissimo su cui camminava perfettamente e una coda di cavallo alta che sventolava a destra e a sinistra a ogni passo.
Osservai dietro di lei, impaziente di vedere i due occhi verdi che cercavo, e non sapevo nemmeno io perché li stessi cercando.
Entrò David, alto e castano, magrolino e un bel ragazzo oggettivamente, i capelli legati in un codino dietro la nuca, gli occhi neri facevano un po' impressione.
Subito dietro di lui entrò Yuri, gli occhi marroni e i capelli rasati, sembravano castani per quel poco che si vedeva.
Era poco più alto di David ed entrò con un sorriso malizioso in volto, decisi che non mi stava simpatico a prescindere.
Dietro di loro si chiuse la porta, non lasciando spazio a nessun altro.
Ryan non c'era.
Mi sorpresi quando notai effettivamente quanto ci ero rimasta male che non ci fosse.
«mica male, come si chiamava?» disse Wendy.
La guardai sorpresa e diedi un occhiata a Simon, per vedere se l'avesse sentita, ma stava tranquillamente chiacchierando con Daniel e Cris.
«Oh, stasera gli parlerò e metterò le cose in chiaro, non mi piace, si comporta come se fosse già il mio ragazzo e io mi sento sotto pressione, per essere amici sono disponibile», disse alzando le spalle. «beh quindi? Come si chiama il rasato?»
«dovrebbe essere Yuri» dissi scuotendo le testa.
Notai che Lily ci lanciava sguardi per chiederci di cosa stessimo parlando.
Le risposi senza parlare, dicendole che le avrei spiegato dopo.
Yuri, David e Katrine si sedettero su un tavolo poco distante dal nostro.
«ma cosa ci fanno qui?» chiesi a Wendy.
«non lo so, ti direi che venendo nel nostro campus magari vogliono frequentare questi luoghi per ambientarsi, ma guardandoli in faccia direi che non è così» disse non staccando lo sguardo da Yuri.
Le diedi una gomitata.
«smettila! O ci noteranno»
«e dovrebbe essere un problema?»
Sbuffai.
Mi sentii due occhi piantati addosso e notai che Daniel aveva seguito ogni nostro movimento per tutto il tempo.
Mi ricomposi di corsa.
«Senti, devo dirti una cosa» disse Daniel avvicinandosi.
Wendy se ne accorse e riprese a parlare con Simon.
«dimmi» dissi con la fronte corrugata.
«volevo chiederti scusa per l'altra sera...io volevo...volevo dire qualcosa ma...» cercò di dire.
Era in evidente imbarazzo, si stava togliendo qualche pellicina dalle dita.
«oh, non preoccuparti, non dovevi fare niente tu, è stata una brutta storia, non ho voglia di parlarne» dissi.
«Si...», disse mordendosi il labbro inferiore imbarazzato. «Ma...cosa è successo poi?» chiese.
«scusami Daniel, davvero non ho molta voglia di parlarne, poi magari te lo racconto» Cercai di chiudere quella conversazione lì.
Per un momento sperai che riprendesse a parlare dei suoi soldi e la sua azienda.
Daniel non fece altre domande e si ricompose.
Sospirai.
«ma guarda un po', l'amichetta di Ryan» Una voce stridula mi fece girare di scatto.
Gli occhi celesti di Katrine sembravano volessero perforarmi.
«siamo venuti qui, ma ce ne stavamo andando, questo locale è di una noia mortale! Non fate niente di divertente voi qua?» disse sbuffando.
«dipende cosa intendi per divertimento» risposi senza troppo entusiasmo.
Yuri e David la raggiunsero, mettendosi al suo fianco, ma con un passo indietro. Come se lei fosse il capo. Non diedi per scontato che non fosse così.
«hai trovato l'amica di Ryan, che bello rivederti bambolina» disse Yuri, forzando l'ultima parola. Come per prendermi in giro.
«che ci fate anche qua?» chiese Wendy.
Lily ci guardava incredula e Simon, Cris e Daniel seguivano la nostra conversazione.
«Che c'è? Vuoi dirmi che non ti piace vedermi in giro e fare qualche sogno erotico su di me?» disse Yuri con un sorrisino malizioso e facendo l'occhiolino.
«non li definirei erotici, per lo più splatter in verità» disse Wendy con aria di sufficienza.
Soffocai una risata.
«comunque», disse Katrine guardandoli male. «mi sembra di averti già detto che frequentiamo il vostro campus qui a Shell, e farsi un ora da Riwort tutti i giorni era stressante, così abbiamo preso un alloggio qui temporaneo, o almeno fino a che il nostro campus non verrà riparato. Speriamo presto» disse alzando gli occhi al cielo.
«quindi ci vedremo in giro principessina» disse Yuri rivolgendosi a Wendy.
Mi sembrò di vederla arrossire.
«ciao bambolina» mi schernii subito dopo.
Uscirono tutte e tre dal locale, attirando l'attenzione delle ragazze dei ragazzi al loro passaggio.
Decisi che non mi sarebbero stati simpatici a priori.
«chi sono?» mi chiese Daniel attirando la mia attenzione.
«nessuno d'importante, in verità non li conosco nemmeno io» dissi alzando le spalle.
«interessante» chiuse gli occhi in due fessure ma si ricompose subito dopo, iniziando a parlare, ovviamente, della Maserati e di quanto fossero potenti i cavalli.
Wendy e Simon uscirono dal locale poco dopo, immaginai che lei le stesse dicendo di voler solo un amicizia da lui.
Ogni tanto davo occhiate fuori per vedere se andasse tutto bene, parlavano tranquilli e non mi agitai, ma rimasi comunque in allerta.