Le coincidenze ci ricordano che siamo molto di più di ciò che vediamo e che dobbiamo incominciare a credere nel nostro istinto e nella nostra voce interiore. - Stephen Littleword
Taylor
Settembre 2013
Sono arrabbiata da diversi giorni e cammino nervosamente nella mia stanza. Maddison mi osserva con espressione annoiata perché ogni volta che delle fantastiche corna adornano la mia testa, deve sopportare le mie sceneggiate.
Mia madre mi dice sempre che dovrei darci un taglio nel legarmi alle persone, dovrebbe parlare con quello stupido del mio cuore. Mi tradisce sempre. Da circa un mese Josh Blade, il mio ex ragazzo ha definitivamente rotto con me perché mi ha sbattuto in faccia che sono una ragazza difficile da sopportare.
Le sue parole sono state: "Mi dispiace Taylor ma non posso stare dietro a una ragazzina troppo gelosa. Mi togli il respiro." Ma chi non lo sarebbe se ha accanto qualcuno che lavora costantemente il suo fisico in palestra, ha degli occhi di un colore simile alle sfumature blu dell'oceano Atlantico, un sorriso perfetto e dei maledetti capelli biondi caramello.
In aggiunta con un carattere focoso da mandarmi in tilt il cervello solo sfiorandomi? Ho creduto di essere un problema, piangevo come una stupida ogni giorno perché ci tenevo troppo a lui ma alla fine scopro che mi aveva già rimpiazzata.
‹‹Basta! Non voglio conoscere nessun ragazzo, sono tutti uguali!›› dico a Maddison furiosa mentre mi ascolta seduta sul letto. Sto leggendo un messaggio sul mio cellulare in cui un certo Thomas mi invita ad incontrarci per trascorrere del tempo insieme. Ha usato la tattica dei social, ha visto una mia foto mentre ero a una festa di laurea e mi ha riempita di complimenti.
‹‹Ma smettila e rispondigli, magari è un'ottima distrazione. ›› ribatte la mia amica.
‹‹E perché dovrei? Guardalo, utilizza una scusa banale. Dice che i nostri genitori si conoscono da tanto tempo, non mi interessa. Non voglio uscire con qualcuno, non adesso. Magari è l'ennesimo stronzo di turno!››
Maddison si alza improvvisamente, mi ruba il cellulare dalle mani e spacciandosi per me, programma un appuntamento con il misterioso Thomas. La fulmino con lo sguardo, ma lei ride, il suo piano malefico è andato a buon fine.
Un'ansia mi assale, non sono mai uscita con una persona che abbia un collegamento con il mio passato. E se mi annoia? E se conosce troppo di me? E se poi lo scopre qualcuno dei suoi parenti e già mi programma il matrimonio? Ok, calmati ragazza.
Non sto firmando un contratto, magari è brutto e lo scarico subito dopo. Obbligo la mia amica ad aiutarmi a scegliere cosa mettere, in fondo lei mi ha cacciato in questo pasticcio, me lo deve.
Decido di mettere un paio di jeans neri e una maglietta semplice blu, anche se lei opta per un top scollato. Non ci penso proprio a mettermi cose del genere in estate, figuriamoci ora che l'autunno è alle porte.
Verso le quattro del pomeriggio, una macchina blu si ferma davanti al cancello. È ovvio che avrebbe agito così, ha dei legami con la mia famiglia, dovevo prevederlo. Che vergogna, nessuno alla prima uscita si presenta davanti l'ingresso.
Di solito sono abituata ad incontrarci in un luogo e ci arrivo da sola. Salgo in auto e lo vedo: è un ragazzo con gli occhiali da sole neri, i capelli castani leggermente mossi, ha un tatuaggio sulla parte sinistra del collo raffigurante una croce e un bellissimo sorriso accompagnato da una barbetta con un pizzetto accentuato.
Indossa un paio di jeans blu e una maglia nera a mezze maniche. In quell'istante resto folgorata da qualcosa, non so spiegarlo. Forse non è stata una cattiva idea, grazie amica mia. Ci rechiamo in un bar a prendere un gelato e parlando del più e del meno, iniziamo a conoscerci.
Sembra davvero interessato perché mi chiede delle mie passioni, di quello che mi piace organizzare durante il tempo libero e soprattutto mi ascolta senza interrompermi. Non sono così fastidiosa come diceva Josh, altrimenti l'avrei capito dagli atteggiamenti che lo annoiavo.
Solo il tempo mi dirà se avrò fatto la scelta giusta. Mi riporta a casa, parcheggia e avvicinandosi al viso mi stampa un delicato bacio sulla guancia. Arrossisco completamente e per evitare che se ne accorga lo saluto velocemente scendendo dalla macchina. Lui riparte e l'osservo andar via. Sono stata molto bene.
ℭℭℭℭℭℭ
Febbraio 2019
Negli anni sono emersi tutti i suoi difetti e ben presto scopro che Thomas preferisce restare in camera a dormire, piuttosto che essere quel ragazzo sorridente che ho conosciuto nell'ormai lontano 2013.
È come se la sua indole giovanile si sia tramutata in un animo decrepito, troppo vecchio per avere dei ritagli da dedicare allo svago. Eppure ha solo quattro anni in più di me. In alcuni giorni mi abbandona dalla mattina alla sera, senza nemmeno inviarmi un messaggio o un preavviso, comparendo alla porta di casa a notte fonda.
Spesso litigo con mia madre perché non apprezza che lui faccia come vuole. Alcune volte però mi piace passarci del tempo, ci rilassiamo in stanza guardando la nostra serie tv preferita "Criminal Minds".
Ci coinvolge totalmente perché insieme cerchiamo di capire chi è il colpevole del reato appena commesso. Così facendo, ci ritroviamo a fare a gara nell'intuire per primo il killer.
Il mio personaggio preferito è Spencer Reid, un giovane laureato in scienze comportamentali che con il suo carattere folle riesce sempre a comprendere chi è il criminale.
Thomas, invece, non adora particolarmente qualcuno ma si diverte a farmi ingelosire, dicendomi come sono belle le donne che vede. Cerca di essere simpatico ma non è capace.
‹‹Ti è piaciuto? Sono belli i film d'azione. Non come quelli sdolcinati, sono abbastanza noiosi.›› Thomas si volta mentre usciamo dal cinema.
‹‹Ah guarda, sicuramente sono perfetti da vedere durante la festa degli innamorati.››
‹‹Quante storie! La prossima volta lo scegli tu, così almeno non ti lamenti. Non ti va mai bene niente, ultimamente.››
‹‹Certo, come se la mia opinione ti pesa sempre.››
‹‹Vuoi litigare anche oggi? Ti riporto a casa, non mi va di sentire discorsi infantili!››
‹‹Cavolo, tu sei un uomo talmente maturo che si è dimenticato di avere ventinove anni! Sono stanca del tuo modo di fare!›› Un enorme nervosismo avvolge il mio stomaco capovolgendo. Percepisco quasi delle fitte. È quell'ansia che bussa alla mia porta ogni qualvolta che mi sento sopraffare delle amozioni.
‹‹Ah sì? E allora perché non mi lasci? Forse il motivo è semplicemente uno. A primo impatto ti conoscono come la dolce Taylor, sempre solare. Con gli anni ti trasformi in qualcosa che è un continuo lamento, forse se ti fermi a riflettere e la smetti di criticarmi sempre... magari ti accorgi che la sbagliata sarai te!›› Quell'unica parola riecheggia nella mia mente che porta a farmi tacere. È da quando è morta la nonna che mi sento tale, sbagliata in tutti i sensi.
E sentirmelo dire da una persona che amo colpisce la mia autostima sotterrandola ancora di più. Delle lacrime lottano per uscire dalle mie orbite ma provo a impedirlo per non dargli la soddisfazione di vedermi crollare.
‹‹Chiudiamo il discorso qui ed entra in macchina!›› Apro lo sportello e mi accomodo sul sedile con lo sguardo rivolto verso il finestrino. Non riesco a guardarlo in faccia, la ragazzina che è in me non smette mai di frenare la lingua.
Durante il tragitto ci accompagna un silenzio imbarazzante. Mantengo fisso il volto dalla parte opposta perché sto asciugando le lacrime con la manica della mia giacca. Mi vergogno nel continuare a piangere e non essere capace di affrontare le diverse situazioni che mi si palesano davanti.
Non so se troveremo mai un punto di incontro per aprirci e capirci senza filtri. È davvero lui la persona giusta? Quella che voglio al mio fianco per il resto della mia vita?
Thomas continua a guidare senza batter ciglio, il suo orgoglio non gli permette di cambiare opinione. All'improvviso la macchina scricchiola, emettendo suoni strani.
Thomas si insospettisce e decide di rallentare per poter trovare un posto lungo la carreggiata che sia in sicurezza, il suo obiettivo è quello di capire cosa non vada nell'auto. Mentre diminuiamo sempre di più la velocità, una luce abbagliante ci acceca completamente.
Una sterzata veloce mi spinge contro l'airbag e il buio mi travolge completamente. Riapro lentamente gli occhi ritrovandomi con la faccia sull'asfalto. L'odore è pungete, un misto tra quello del bitume e il sangue mentre del fumo si innalza verso il cielo.
Il cuore batte all'impazzata, percepisco un dolore così forte che mi attraversa completamente, tento di muovermi ma non ci riesco, sembra di aver perso il controllo del mio corpo. Provo a girare la testa e noto che Thomas è svenuto ma l'ansia mi divora nel momento in cui vedo un osso fuoriuscirgli dalla gamba sinistra.
Ho paura, piango ininterrottamente cercando aiuto a qualsiasi forma di vita che ci sia nei dintorni ma più tento di urlare e più la voce mi muore in gola. Del sangue defluisce dalla mia testa provocandomi un senso di nausea che sfocia in vomito.
Del liquido rossiccio fuoriesce dalla mia bocca, un sapore acre che induce a successivi conati. All'improvviso la vista si annebbia, mi sembra di intravedere una luce. Dei passi si stanno dirigendo verso di noi, non so chi sia.
Quello che riesco a riconoscere è il volto della nonna, pare che mi stia chiamando. Vorrei allungare le mie mani per seguirla ma sono bloccata. Come fa ad essere viva? Non è possibile.
Le palpebre calano e mi abbandono a un sonno che mi doma completamente come se fossi la sua preda e quel temibile felino mi abbia azzannato tra le sue fauci, soffocandomi.
SPAZIO AUTRICE
Ciao bella gente, l'incidente è stato uno dei momenti più difficili per la nostra giovane coppia. Cosa accadrà d'ora in poi? Riusciranno a superare anche questa nuova difficoltà. Vi volevo chiedere, cosa ne pensate di Thomas? Vi aspetto nei commenti!!