Dark Truths

By JadeF_

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VOLUME I Avete mai provato la sensazione di cadere ed essere avvolti dalle tenebre che lentamente si annidano... More

Dedica
Trailer
Characters
!Avvertenze!
PROLOGO - L'inizio della fine
1. Mura bianche - Part 1
1. Mura bianche - Part 2
2. Luce e buio - Part 1
2. Luce e buio - Part 2
3. Capelli rossi
4. Ricordi
5. Attimi eterni
6. Lividi
7. A piccoli passi
8. Il coraggio di vivere
9. Occhi color smeraldo
10. Il ritorno, la vita, la sfida
11. Il finto appuntamento
12. Tentare o esitare?
13. Ciak, si gira
14. Dammi una possibilità
15. Strane coincidenze
16. Momenti impressi nel cuore
18. Sul nascere
19. Complici
20. L'ultima melodia
21. La strana festa
22. A pezzi
Parte seconda
23. Scomparsa
24. In trappola
25. Una difficile collaborazione
26. Occhi color ghiaccio
27. L'enigma, la pista, i sospetti
28. Chi sono realmente?
29. Enormi bugie
30. L'innocenza che vola via
31. Perdersi
32. Alla ricerca della libertà
33. L'incontro, lo scambio
34.Una fine per un nuovo inizio
Epilogo - E se...
Novità
Parte prima
⏳⏳

17. Verità nascoste

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By JadeF_

Che cos'è la Verità? In materia di religione,

è semplicemente l'opinione che è sopravvissuta.

In materia di scienza, è l'ultima sensazione.

In materia d'arte è l'ultimo umore di un singolo.
Oscar Wilde

Taylor

Giugno 2019

Quando si cerca la verità, bisogna essere pronti a qualsiasi cosa, si può incorrere a sgradevoli rilevazioni o a piacevoli scoperte. Non sono mai stata in agitazione nell'incontrare qualcuno, ogni centimetro del mio corpo è in fibrillazione. 

Devo rilassare i muscoli, altrimenti il mio stomaco sarà così in subbuglio da perdere completamente l'appetito. La troppa ansia, in alcuni momenti, attacca il mio corpo e, da un elemento psicologico, si tramuta in qualcosa di fisico. 

Sono in camera mia mentre cerco di decidere cosa indossare, opto per un abbigliamento semplice: una maglietta azzurra e un paio di jeans neri. Le temperature stanno iniziando ad alzarsi, l'aria primaverile viene sostituita dalla calura estiva. 

Nell'entroterra accade spesso di percepire maggiormente l'afa, spero che non renda Jessica più instabile; a volte mi preoccupo troppo. Osservo l'ora sul mio cellulare e sono circa le otto e mezza, mi starà sicuramente aspettando. Non sono mai ritardataria, ma conversare con lui mi mette molto a disagio. 

Sto per scendere al piano di sotto, quando mi accorgo delle mie pillole poggiate sul comodino. La mia mente viaggia indietro a quel giorno: la caduta dalle scale e il discorso di Christian. Mi ha raccomandato di assumerle in modo regolare e, se voglio avere una minima possibilità di convincerlo, devo tradire mia nonna. Se le assumo, non riesco a vederla. 

Sbuffando, le afferro e mi reco in cucina. Ho sempre avuto il problema nel deglutire le pastiglie perché se sono troppo grandi, finisco per strozzarmi. Apro la scatola e ne estraggo una, per fortuna sono molto piccole. 

Riempio un bicchiere ben colmo d'acqua, posiziono sulla lingua la compressa e bevendo, mando giù il tutto. Prima di uscire, prendo la maglia verde scuro di una tuta con la cerniera e la indosso. Preferisco andare a piedi e quindi mi incammino lungo il marciapiede. 

Nel mio piano terapeutico è consigliata l'attività motoria, favorisce la circolazione sanguigna e allevia lo stress. La mia vita sta andando a rilento ma nessuno prova a mettermi fretta, hanno capito che la scelta migliore è lasciarmi in pace.

Circa un anno fa, ho preso la patente. Ho affrontato la prova scritta senza nessun problema, potrei dire lo stesso di quella pratica, ma sono talmente fifona che stare dietro a uno sterzo, mi provoca trepidazione. Non so cosa sia, riesco a mantenere la stabilità del veicolo però, quando si tratta di cambiare le marcie, me ne vado in tilt. 

È capitato che dovevo scalare dalla seconda alla prima, ho dimenticato di schiacciare il pedale della frizione. Sono un caso perso. Stamattina, una bella passeggiata, può solo farmi bene. Sono pigra pure negli sport, odio sudare. Ringrazio solo di non averne bisogno perché sono normopeso. 

Ho così tanti difetti che i miei pregi nemmeno si scorgono. Lungo la strada si possono osservare molti alberi di frutti. Uno tipico della mia zona è il paw paw. Ha una forma arrotondata e una colorazione che va dal verdastro al giallo, fino a virare al nero con la maturazione. La polpa è dolce, cremosa e ricca di aromi particolari e contiene semi di colore marrone. 

Dopo mezz'ora, finalmente intravedo in lontananza l'ospedale e cerco di trovare la collocazione del bar. Non è stato difficile da individuare, è l'unico situato da quelle parti. Non mi resta che rintracciare James, scruto dei bei ricciolini castani che ondeggiano, cullati dalla brezza mattutina. È lui, se ne accorge della mia presenza e, con un cenno della mano, mi invita ad avvicinarmi. Mi affretto a raggiungerlo.

‹‹Buongiorno, accomodati. Cosa posso offrirti? Ti piace il cioccolato?›› mi dice James nel frattempo che mi siedo.

‹‹Buongiorno, sì, però ordino solo un cappuccino.››

‹‹Certo. Cameriera!›› Lei si avvicina e lui sfoggia il suo sorriso perfetto. La ragazza resta interdetta, quasi le cade la penna e il taccuino dalle mani. ‹‹Non si agiti, capisco di fare quest'effetto.›› Le rivolge un occhiolino, la giovine arrossisce completamente. ‹‹Per me un caffè con quei deliziosi dolcini che preparate sempre, mentre per la signorina un cappuccino e un cornetto al cioccolato.›› Annota tutto velocemente e se ne va.

‹‹La smetti di fare così?››

‹‹Così come?›› Mi guarda in modo magnetico, volgo lo sguardo dalla parte opposta. Quegli occhi verdi sono talmente intensi da mandarmi in crisi.

‹‹Il cascamorto. Ecco... metti a disagio. Comunque non lo volevo il cornetto.››

‹‹Non è colpa mia se non riuscite a reggere la mia personalità, quelle gote rosse ne sono la conferma.›› Sogghigna, con la mano destra tocco la guancia sinistra e mi rendo conto che è calda. ‹‹Un po' di zuccheri ti servono. A parte le guance, sei pallida. Devi mangiare, ti vedo deperita.››

‹‹Tutti avete il vizio di dirmi cosa devo fare?›› Mi innervosisco grattandomi le pellicine con le unghie. Dopo circa cinque minuti, arriva l'ordinazione. La cameriera sistema delicatamente le tazzine e i piattini con il dolce.

‹‹Quanto sei permalosa. Su rilassati. Dunque arriviamo dritti al nocciolo della questione, cosa volevi chiedermi di lui?›› Mi rivolge completamente l'attenzione mentre morde dei pasticcini alle mandorle.

‹‹Non so da dove cominciare... da quanto lo conosci? È sempre stato in questo modo? Perché parla in modo criptico? Cosa gli è successo?›› Gli espongo i miei mille dubbi.

‹‹Frena Taylor! Vacci piano, mi sembri fin troppo invadente così. Occorre che impari a dosare la tua esigenza di sapere troppo.›› Abbasso lo sguardo, come sempre ho esagerato. ‹‹Comunque Christian ha una personalità complessa, occorre che si fidi per poter dire delle cose troppo personali. Non è facile e non ti consiglio di tirare troppo la corda. Non so se capisci cosa intendo.››

‹‹Sì, hai ragione, scusami.›› Mi sento mortificata.

‹‹Alza la testa, non ti sto attaccando!›› Obbedisco e lo ascolto in silenzio. ‹‹Allora, ci conosciamo dall'età di sei anni, da quando eravamo bambini. All'epoca era una persona diversa, più solare. Abbiamo frequentato la scuola insieme, per un periodo condiviso anche la stessa casa. Il college è stata la sua rivincita e, ora, è il primario che tutti conoscono. Ha sofferto in diverse situazioni, alcune troppo pesanti da portare dentro di sé. I suoi tormenti insistono a non lasciarlo in pace. Volevo che qualcuno lo apprezzasse per quello che è, solo con te ha scelto di rompere gli schemi. Parlo dell'uscita al ristorante, ha sempre rifiutato. Non vuole legami che lo fanno stare male.››

‹‹Perché con me? Non ho nulla di speciale.››

‹‹Sei troppo dura con te stessa. Sorridi di più, guarda che lui non è stupido. Se l'hai colpito, è perché ha visto qualcosa. L'unico consiglio che mi sento di darti è questo: se ci tieni davvero insisti ma se la tua è solo curiosità, lascialo in pace. L'ho già visto crollare in tante occasioni, non ha bisogno di altri problemi. Capito?›› 'Messaggio percepito forte e chiaro, James.'

In pochi minuti, mi ha dato la possibilità di rivalutare completamente il modo di pormi nei confronti di Christian, ma nello stesso momento anche l'esigenza di continuare a scavare dentro la sua anima. Uno dei mattoncini l'ho sentito cadere quel giorno. Ne sono sicura! Ho percepito qualcosa che si è smossa soltanto dal suo sguardo, da quegli occhi macchiati di oscurità. 

Non so cosa provo, ho bisogno di avere almeno la possibilità di comprenderlo. Il vero problema resta Thomas, non voglio che sappia perché non mi capirebbe ma neanche mentirgli. Mi sento come se fossi una fune in una sfida, dove ai capi opposti ci sono loro due che tirano. Mi spezzerò prima o poi, ne sono certa, nonostante ciò, preferisco rischiare che vivere con il rimorso. 

Amo il mio ragazzo, l'ho sempre rispettato dal primo momento, tuttavia, qualcosa sembra essersi rotta. La chimica dei primi anni l'ho vista dissiparsi come il calore che fuoriesce da un fuoco che si affievolisce. È triste, dovrei dirglielo ma non me ne dà mai l'occasione. In me ci sono solo ombre che tentano di spingere per uscire fuori. 

Termino la mia colazione, mi congedo da James e decido di tornare a casa da sola, imperterrito mi riaccompagna con la sua auto. Quando dico che il suo carattere mi mette in soggezione, non mi sbaglio. Non sarei capace di gestire un uomo come lui. Appena giungiamo davanti al cancello, scendo dalla macchina e lo saluto. 

Apro il portone principale e dentro non trovo nessuno, sicuramente mia madre sarà andata dalla nonna Sophie e mio padre a lavoro. Ho preso una decisione importante. Non avendo più un impiego, ho preferito tornare a studiare. Nessuno è a conoscenza della mia scelta, aspetterò di affrontare la prova di ammissione prima di comunicare questa notizia a tutti. 

Guardo l'orologio, sono le undici. Siccome non ho niente da fare, vado in cucina e inizio a pensare cosa cucinare per pranzo. Non ho idee e allora, aprendo il frigorifero, vedo del radicchio e del guanciale. Ci sono! Un bel risotto. Prendo una pentola in cui preparo il brodo vegetale e la lascio bollire sul fuoco. 

Nel frattempo, taglio a cubetti il guanciale e lo rosolo in una padella, sfumando con del vino bianco. Sminuzzo il radicchio e lo inserisco. Non appena si appassisce, butto il riso e lo tosto. Infine, aggiungo il brodo vegetale a più riprese, facendolo assorbire a fiamma bassa. A fine cottura, chiudo il fornello, aggiusto di sale e manteco con parmigiano e burro.

‹‹Mmm... che buon profumino.›› Di sottecchi, intravedo Jessica che entra con tre buste. Lo shopping è una delle sue passioni. Sarebbe capace di comprare qualsiasi cosa se la carta di credito lo permettesse.

‹‹Metti il tavolo, su!›› gli ordino in modo ironico, so che la infastidisce.

‹‹Oh ma sei uno stress. Ora sono tornata.›› Sbuffa.

‹‹È un vizio di famiglia litigare eh!›› Interviene Thomas all'improvviso. Non mi ero accorta che si fosse infilato nella stanza. Si avvicina e mi stampa un bacio sulle labbra.

‹‹Che cosa ci fai qui? Non lavori? O forse sai fare altro?›› Sogghigna mia sorella.

‹‹Divertente Jessica. Devo comunicare a Taylor una cosa importante.›› Mi guarda.

‹‹E dai, muoviti che ho fame. Ho altri impegni, non posso aspettare tutto il giorno.›› Comincia a mettere la tovaglia e le posate.

‹‹Quali? Dare fastidio?›› Intervengo.

‹‹No, quella sei sempre tu, miss perfettina.››

Sorvolo roteando gli occhi e mi rivolgo direttamente a Thomas. ‹‹Resta a pranzo, ti va? Ho preparato del risotto.››

‹‹No, ho dei documenti da finire però, tesoro, prometto che mi farò perdonare per ogni cosa.››

Rimango un po' delusa. ‹‹Ok, cosa volevi dirmi?›› Mia sorella si siede sul divano come se stesse per assistere a un film al cinema. Leggo curiosità nei suoi occhi, è pronta a godersi lo spettacolo.

‹‹Te lo dico senza girarci intorno. Ho accettato un lavoro molto importante e, se andrà bene, potrò darti la vita che hai sempre voluto. Non voglio essere un semplice interior designer di un piccolo paesino, ma ambisco a diventare qualcuno di importante. Sai che per me non è facile, conosci la mia storia. Non siamo tutti ricchi e questo comporta dei sacrifici. Dovrò partire per tutta l'estate, è un impegno che al momento non permette di farmi tornare in sede.››

‹‹Cosa? Ma stai scherzando?›› La mia espressione è un misto tra incredulità e disappunto.

‹‹No. Ma ti prometto che tornerò per il tuo compleanno a settembre. Con la tecnologia dei nostri tempi sarà facile sentirsi.››

‹‹Lo so, ma tu accetti una cosa del genere senza nemmeno consultarmi prima? Quanto sono importante nelle tue scelte? Dimmelo!››

‹‹Se posso arrivare a capire certe cose prima di te, certo. Sei importante Taylor ma tu continui a lamentarti, io invece tento di trovare una soluzione. Questo è anche essere maturi, prova a capirmi.››

‹‹Thomas, mi lamento? Anche io sto provando a ricominciare, solo che per me non è facile. Non è giusto.››

‹‹Per aver perso un lavoro? Io ne ho cambiati tanti, eppure non mi arrendo. Provaci anche tu. Comunque lo sapevo che reagivi così ma so che poi mi ringrazierai. Chiudiamo il discorso qui. Parto domani.››

‹‹Me lo dici solo ora?›› Mi sento messa da parte per l'ennesima volta.

‹‹Basta, ho già deciso. Non farne una tragedia.›› Si avvicina a me e mi abbraccia.

Non provo nient'altro che rabbia dentro di me, non si possono prendere decisioni da soli quando in una coppia si è in due. Sono sempre propensa ad ascoltare, a trovare un punto di incontro, così è come fare parte di un circuito chiuso dove non potrò mai né spegnere e né accendere l'interruttore. 

Mi saluta con un bacio e se ne va. Mia sorella mi osserva con aria affranta, capisce anche lei che si è spinto troppo oltre. Forse ne varrà la pena oppure no, in questo momento non so dirlo con certezza. Una lacrima scorre sulla mia guancia, se qualcuno l'assaggiasse avrebbe il sapore agrodolce. 

L'amarezza di un rapporto che tende a sciuparsi sempre di più. Lo so che ci prova a modo suo, ciò che non sopporto, è il sentirmi esclusa dai futuri cambiamenti che intende apportare per noi. Volevo raccontargli della mia ripresa negli studi per averlo come sostegno, desideravo regalargli questa sorpresa prima di tutti gli altri, purtroppo non ne avrò l'occasione. 

Butto fuori un enorme sospiro e tento di calmarmi. Mi trovo in un limbo dove non so quale strada percorrere. Poi ripenso alle parole di James, alla paura costante di imbucarmi in un percorso tortuoso ma pur sempre affasciante. 

Nei confronti di Christian non sono solo curiosa, ho voglia di sentirmi amata, capita, ascoltata e soprattutto non abbandonata. E se i nostri cuori fossero attratti perché sono feriti in egual modo? Sto fantasticando troppo. 

Il sentiero che intendo esplorare, però, è complicato e molto rischioso. Piuttosto che autocommiserarmi, userò questi tre mesi in cui sono sola per intuire cosa il mio cuore sta cercando di rivelarmi. Qualcuno si farà male ma ovunque arriverò, potrò vivere senza il rimpianto di non averci provato. 

Song: I love you so - The Walters

SPAZIO AUTRICE

Ciao cuori, rieccoci con il nuovo capitolo. Io, onestamente, sono più confusa di prima. James non ha detto più di tanto, ha come creato un ulteriore alone di mistero intorno a Christian. Sarà forse questo ad aver creato maggiore curiosità in Taylor? Oppure l'ennesimo diverbio tra lei e il suo ragazzo? Voi come avreste reagito alla sua scelta di lasciarla sola? 

Siete curiosi di conoscere come si trascorre una giornata con il nostro amato primario? Vi aspetto nel prossimo aggiornamento. 

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