Edward's voice

By onedirection_tpwk3

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Le canzoni di Louis si erano posizionate al primo posto in ogni classifica, tanto da vincere i Brit awards. ... More

Mystery
Katy Perry
Golden
H&N
𝐴𝑟𝑖𝑎 𝑏𝑢𝑜𝑛𝑎🍃
Lᴇᴛ ᴍᴇ ᴋɪss ʏᴏᴜ
𝑆𝑡𝑟𝑜𝑛𝑔🪨
-𝟸𝟶𝟷𝟹-
𝐋
𝑅𝑜𝑡𝑡𝑜
Crisi
"It's your fault"
Riconciliazione
Date
Bravery
Once in a Lifetime
the night is calling to me
Philip
special
L.A.
Capitolo 21
Brits
Wind
Meeting
Unexpected
Angel
Rain
tension
𝐈 𝐬𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐚𝐫𝐞
𝗧𝗿𝗮𝘃𝗲𝗹
Reveal
Burning
Capitolo 33
Il quaderno
Friendship
Try
w
You said you care
Toronto
I Grammy
L'ultimo tassello
Please don't leave me
Un amico di vecchia data
Only love can hurt like this
hushed person
E tu ricordi?
"Ti ho preso"
Epilogo

Styles Company

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By onedirection_tpwk3



New York 28 maggio 2017

«Cari signori e signore, siamo qui oggi, perché la situazione sta diventando insostenibile. Simon e Ben, alle spalle di mio padre e anche alle vostre, stanno aggiungendo clausole ai vostri clienti.» disse Harry

«so che avete principi morali. So che a voi interessa il benessere del cliente. Ecco perché sono qui.»

«ragazzo se i clienti firmano senza leggere il contratto, questa battaglia serve a ben poco.» disse uno di loro «lo so» annuì Harry «ma sapete anche che non possono ingannarli. Loro aggiungono clausole dopo, e sono più che certo, che facciano controllare i contratti ad avvocati corrotti!» affermò

«Harry sono accuse di molto conto quelle che stai lanciando. Lo sai vero?» domandò una donna, Molly «lo so signora Molly, ma non lo farei se non ne fossi sicuro» affermò

«cosa ti ha dato la spinta a fare ciò?» chiesero

«hanno toccato ciò che è mio. E soprattutto hanno mancato di rispetto a mio padre, nonostante sia il membro più importante. Voi lo sapete, non giriamoci attorno. Mio padre ha il 40% delle azioni, e nonostante ciò non è stato in grado di fermarli.»

Loro annuirono, leggermente preoccupati «perché ci hai chiamati qui?»

«signor Steve, come si sentirebbe se suo figlio o sua figlia non fosse tutelata?» chiese di punto in bianco Gemma «io credo che le verrebbe da sfasciare mezzo mondo, no?» l'uomo annuì

«ecco, vede. Io so cosa sta frullando nella testa di tutti e cinque, del signor Steve, di sua moglie, di voi signore e signora smith, e della tua Jonathan.»

Jonathan era il figlio di Ben, figlio che lui non ha più riconosciuto appena scoprì di essere gay.

«Jonathan io voglio tutelare chi è come noi. Chi viene discriminato solo per la persona che ama. Che assurdità è questa?! La musica è musica, la vita privata è la vita privata, io so che tu capisci. Lo so.»

«Harry, lui non è più mio padre. Per me è solo Ben, che mi ha lasciato questa fonte di guadagno, niente di più, per il resto non voglio saperne niente di lui. Ha massacrato di botte il mio ragazzo, una volta. E non glielo perdono, non mi ha mai accettato! Ed è ora che marcisca all'inferno!» esclamò alla fine

«cosa pensi di fare piccolo Harry?» la signora smith, doveva ammetterlo, era il suo membro preferito, sempre materna con lui, da piccoli lui e Niall, erano soliti giocare con la loro figlia: Sophia. Che ora si trovava in Giappone, era un'interprete.

«signora smith, voglio togliergli tutto il potere.» lei annuì «Sophia ti saluta» gli sussurrò, lui sorrise «anche io» lei annuì sorridente

Gemma, a quel punto, gli passò esattamente cinque fogli, uno per ogni persona li presente. «cos'è questo?» chiese il signor Steve «una rinuncia.» disse il riccio,guardando prima sua sorella, e poi i presenti

«io non rinuncio a una fonte di guadagno piccoli styles!» esclamò il signor Steve,«mio marito ha ragione. Ho investito tanto, e credo che anche loro» disse indicando i restanti tre «non vogliamo rinunciare a una fonte di guadagno!»

«signori calma. Il mio cliente, non vuole togliervi qualcosa di redditizio per voi, anzi ha un'impresa più nobile di ciò. Parli tu H?» il riccio annuì

«io non voglio che voi rinunciate a tutto! E soprattutto non voglio che non abbiate più una fonte di guadagno.» spiegò

«quello che sta dicendo il signor styles, è che lui comprerà le vostre azioni.»





«Maddison?» chiese Harry a fizzy «in bagno» lui annuì «perché sei scappata qui fizzy?» ridacchiò il riccio «non sono sicura di volertelo dire.»

«mi spaventi.» disse lui, prendendo uno spicchio di mela rossa, dal suo piatto «Louis ha invitato per cena i genitori di Lucas.» in un attimo la mela gli andò di traverso

Iniziò a tossire, e la ragazza a dargli colpi dietro la schiena. «cristo non soffocare haz!»

«ah quindi ha deciso di fare le cose per bene.»

«presumo. Non sono d'accordo, me ne sono andata proprio per questo, le mie sorelle non sono riuscite a scappare in tempo.» il riccio annuì, ignorando il dolore lancinante che provava

Hai deciso di rinunciare Louis, hai deciso di porre fine alla nostra storia.

Dopo che Maddison scese le scale, Harry le invitò a sedersi con lui in giardino, ovviamente non era per niente collegato al fatto, che volesse vedere Louis in compagnia dei genitori di Lucas. Ovviamente!

Maddison si sistemò su una sedia di legno, e fizzy accanto a lei, mentre Harry era in piedi e cercava un gioco con cui passare il tempo.

Maddison dopo aver rivelato tutto quello che teneva dentro, si sentì più leggera, e quando Harry tornò a notte fonda, lei lo accolse con un abbraccio silenzioso, fatto solamente di speranze, perché finalmente poteva andare avanti, potevano lottare insieme. Lei promise ad Harry di dirgli sempre tutto, qualsiasi cosa, e ciò valeva anche per il riccio.

«braccio di gesso, proponi un gioco!» Maddison sbuffò «quante volte ti ho detto di non chiamarmi così?!» disse lei, ma Harry alzò le spalle

«Harry, non girarti. L'idiota di mio fratello, ci sta facendo una radiografia completa, prima a noi due ora è passato a te. Dopo mi farà un'enorme ramanzina!» disse Félicité sbuffando

Harry si irrigidì di colpo, gli occhi di Louis sul suo corpo, sulla sua persona, gli hanno sempre fatto bene, l'hanno sempre fatto sentire amato, capito. Ora si sentiva solamente triste. «non preoccuparti.» disse in maniera sbrigativa

«non vedo l'ora di togliermi questo gesso!» urlò disperata, Harry e fizzy si guardarono e scoppiarono a ridere

«signorina Maddison Stacey, detta braccio di gesso mi concede questo ballo?» Harry si inchinò, mentre Maddy accettò la richiesta storcendo il naso

Dall'altra parte della strada, la situazione non era così divertente come Harry immaginava. Louis aveva invitato i genitori di Lucas a cena, per il semplice gusto di avere una conversazione diversa dal solito. E non si sorprese più di tanto, quando Félicité era completamente scappata, e le altre sue sorelle erano lì controvoglia.

«mamma» sussurrò Daisy «dimmi amore» sussurrò jay di rimando «posso andare anche io da Harry? Ti prego!» sua madre capiva la situazione, cercava sempre di fare la cosa corretta, di essere giusta, in tutto ciò che facesse, ma in quel momento non sapeva quale fosse.

«Daisy amore, appena finisce la cena, andrai da loro ok?» la bambina sbuffò, scuotendo il capo

«papà!» urlò phoebe, i genitori di Lucas, compreso lui stesso si intenerirono a sentirla, mark si girò «posso andare anche io li?» la bambina indicò l'altro lato della strada «dai! Harry sta ballando con Maddy e prima anche con Félicité! Voglio andarci!» Louis si sentì male, il suo stomaco lottava per non farlo piangere e per non indurgli il vomito.

Alzò il capo e notò il vero Harry. Quello che lui si ostinava a nascondere, ballava con Maddison per farla divertire, per farle dimenticare la sofferenza che gli aveva causato. La inglobò in un valzer, molto improvvisato, poi un twist veloce con sua sorella, che Harry prese in braccio per farla passare da un lato all'altro dei fianchi. Si stavano divertendo come matti, Harry era la ragione del sorriso di tutti.

Lo era anche del suo, ma non ora.

Notò come fizzy fosse nervosa negli ultimi giorni, come fosse tesa, a causa di Maddy. Louis d'altronde non dormì per due notti di fila, immaginandosi Harry steso in un bagno, senza vita. Non lo ammetterebbe mai, ma il liscio pianse tanto, e ad asciugargli le sue lacrime c'era Liam, quando si ubriacava e vomitava anche l'anima, l'unico a ripulirlo era sempre e solo Liam.

Vide con i suoi occhi, quanto bene facesse quel ragazzo che gli ha spezzato il cuore, alla sua famiglia. Phoebe un giorno gli raccontò di come Harry, si sia fidato di loro e abbia parlato del dolore che il maggiore gli aveva causato. Phoebe gli rivelò inoltre, che Harry già voleva andarsene da tempo, ma voleva aspettare che le cose andassero male.

E così andarono. Malissimo.

«phee tesoro,» ridacchiò nervosamente «ci sono ospiti, non mi sembra cordiale!» disse mark

«mark figurati! Se vuole andare,lascia che vada a divertirsi!» intervenne la madre di Lucas, Stacey.

«oh ma quello è Edward! Cioè Harry!» esclamò la donna «tesoro contieniti, scusatela! È una sua fan!»

Si Edward, Harry, non so nemmeno come chiamarlo più, pensò Louis.

Lucas sbuffò «mamma! Ti avevo detto di non dire niente!» esclamò con occhi rabbiosi «scusa tesoro.»

Phoebe corse con Daisy, di fronte casa loro, bussarono e furono aperte, probabilmente da Glen. Quando Harry le vide gli si illuminarono gli occhi, e aprì le braccia, le gemelle gli si gettarono letteralmente addosso. E per poco non caddero.

«scusatele, da parte mia» disse Louis

«oh tesoro, non essere sciocco. Sono bambine, anche Lucas, non stava un attimo fermo da piccolo!» disse la madre  «immagino» sorrise Louis

















New York 31 maggio 2017

Harry lo sapeva che stava tergiversando, sapeva che doveva sbrigarsi, ma il suo piano di conquistare la fiducia di Louis, nuovamente, sembrava non portagli a nulla. Se non al dolore.

Ogni giorno cercava un contatto col maggiore, ma quest'ultimo fingeva che Harry non esistesse, lo seguiva dappertutto quando era in casa sua, dato che lavorava lì, si piazzava nella sala prove, per ascoltarlo, ma dopo ciò che disse la volta scorsa, non ci entrò più, nemmeno per posare un po' d'acqua a suo padre.

«Harry puoi gentilmente andartene? Comunque sei la concorrenza.» gli aveva detto Louis, e Harry incassò un altro colpo, annuì vedendo il volto di Lucas completamente soddisfatto. Si alzò e andò via.

Ogni ora che passava, sembravano sempre più intimi, così tanto che quasi gli passò per la mente di farsi da parte. Quel giorno si era svegliato col buonumore, la battaglia legale, che aveva iniziato con Gemma, stava per portare buoni frutti. In soli tre giorni, era qualcosa di formidabile.

Quel giorno di fine maggio, con i raggi che gli colpivano il viso, sorrise e si stiracchiò. Quando c'era buon tempo, amava fare colazione all'aperto, infatti chiese gentilmente a Glen, di preparare tutto fuori in giardino, mentre andava a prepararsi. Era una bella giornata, l'avrebbe usata per comporre.

«buongiorno di nuovo Glen.» disse il riccio sorridente, la donna ricambiò e Harry uscì fuori, si poggiò al tavolo, e inzuppò i suoi cereali nel latte.

Chiuse gli occhi per bearsi di quel primo calore nell'aria. Li aprì solo quando sentì il vociare delle gemelle, erano molto chiassose, soprattutto di mattina che litigavano sempre per i cereali da dividere, sorrise istintivamente.

Ma poi mise a fuoco.

Avete mai immaginato una lastra di vetro sottile, rompersi? Quella sottile dovrebbe fare meno rumore, secondo alcune teorie, e quella pesante molto di più.

Caso vuole, che proprio quella più sottile si frantumi con un tempo più veloce, e con un rumore acuto maggiore. Il suo cuore quella mattina era quella lastra di vetro, ci avevano lanciato di tutto, ma nulla fu in grado di distruggerla. Poi però una mattina di fine maggio successe.

Harry li vide.

Lucas che abbracciava Louis, da dietro e il maggiore sorrideva quasi imbarazzato. Era un gesto così intimo, così privato che solo un genere di persone potevano permettersi. Aveva perso.

Harry lo aveva perso.

Questa considerazione lo fece alzare veloce, corse in bagno, chiuse la porta e vomitò, doveva liberarsi di quel peso. Stava male, e pensare che avrebbe affrontato di tutto per Louis, si era sorbito tutti i suoi insulti. Tutte le sue parole taglienti.

«Harry basta seguirmi ovunque! Sei frustrante, non voglio parlarti. Sei il figlio del mio manager e discografico, questo è tutto!» gli aveva chiarito, e Harry ancora una volta incassò annuendo «va bene» aveva detto

Si pulì, sciacquandosi più volte il viso, sospirò e si guardò allo specchio. «ti resta una sola cosa Harry. La tua voce, la voce di Edward» finalmente i treni si erano incontrati, non si erano scontrati.

«smettila di piangere Harry.» si disse

Just stop your crying

Col passare delle ore, nulla migliorò, Harry si era spento definitivamente, trascinava le sue gambe come un peso morto. Respirava a fatica, era partito bene questo giorno, e si spaventò rendendosi conto di quanto potere avesse Louis su di lui.

Indossò a fatica una tuta, aveva detto a Niall e Zayn di prendersi un giorno libero, voleva starsene in solitudine, camminava avanti e indietro, scervellandosi su alcuni spartiti. Non riusciva a venirne a capo, troppo veloce, troppo lento, troppo drammatico o troppo felice.

Lui era triste, e componeva musica triste.

«just stop your crying, it'll be right.» mormorò

«Mhh andrà tutto bene?» si girò vedendo la figura di Lucas «che c'è?» chiese

«smetti di piangere andrà tutto bene. Mhh eddy come ci si sente ad aver perso—come lo chiamavi tu? L'amore della tua vita.» ridacchiò, Harry dilatò le narici

«Lucas credi di avere il coltello dalla parte del manico? Mhh? Secondo te io non sono a conoscenza della tua losca alleanza con Josh?» il cuore di Lucas tremò, sgranò gli occhi, e iniziò a sudare

Come sapeva? Si chiese

«cosa c'è? Non ti dice niente questo nome?» lui scosse il capo, erano vicini «strano, Tim mi ha detto il contrario.» disse «traditore» sussurrò a denti stretti «che succede qui?» subentrò Louis, mai nessuno dei due accennò a rispondere

«Lucas vieni qui» disse Louis, e come un cagnolino Lucas ubbidì, non c'era da sorprendersi «esegui i suoi ordini come un fottuto cagnolino!» alzò la voce

«Harry bada a cosa dici!» esclamò Louis

«Lucas qual è il problema?» chiese il liscio a sua volta, notando lo sguardo perso del ragazzo «già Lucas, qual è il problema, cagnolino?» il ragazzo dai capelli castani chiaro fece un passo avanti verso Harry, ma fu fermato dal maggiore «hey! Hey non ne vale la pena, hai capito?» Lucas annuì

Non ne vale la pena

«prima di dire una cosa del genere Louis, chiediti perché il tuo fottuto contratto è stato prolungato ad altri tre anni. Chieditelo! Chi è il responsabile?!» ma Louis non capiva, come poteva?

«giuro Lucas, che arriverà quel giorno dove ti porterò Josh in ginocchio da te. Vorrei vedere se anche davanti a lui avrai il coraggio di negare! Te lo sto giurando, tant'è vero che il mio nome è Harry Edward Styles»

Chi è josh? Questo diceva lo sguardo di Louis

Lucas era terrorizzato, Harry lo vide, vide la sua stessa paura, quella di perdere Louis.

«ah! Lucas, giusto per essere chiari,» iniziò «non dubitare mai delle cose che potrei fare. Sai Louis non è a conoscenza di ciò che tu hai fatto, e sono sicuro che non glielo dirai. Gli rifilerai la scusa del 'non sono pronto a dirlo ora'. Fatti un esame di coscienza.»



Era notte inoltrata, tutti gli stagisti e assistenti, erano andati via. Erano rimasti solamente Des e Louis, Liam aveva il giorno libero, probabilmente l'avrà passato con Zayn. Sorrise istintivamente.

Faceva ancora un po' di freddo la sera, le temperature si abbassavano di molto. Aveva persino letto che in alcuni casi avrebbe portato la pioggia.

La pioggia

La odiava

Sorrise quando ricordò Louis che gli disse
«ti amo rain
quando gli aveva detto il suo ultimo ti amo? Non lo ricordava, e faceva male, però sorrise, per quel che vale, Harry sorrideva. La vita era troppo breve, per piangersi addosso ogni giorno, per soffrire per una persona che non gli stava degnando di uno sguardo.

Si sedette, sull'erba, nel suo giardino gli irrigatori avevano appena bagnato il prato, e c'erano dei piccoli lampioni che illuminavano il tutto. Ma non erano luci forti, Harry non le sopportava, erano luci soffuse. Sussultò quando sentì qualcuno sedersi al suo fianco, molto lentamente.

Louis

«cosa intendevi prima?» spezzò il silenzio

«ora ne valgo la pena?» sospirò

«sai che non volevo intendere quello. Lucas non ha nulla a che fare con te. Smettila di attaccarlo.»

«Louis tu non sai cos'ha fatto, e non sarò io a dirtelo. Non—non è compito mio» disse

«avevi ragione» disse il liscio, Harry ancora non lo guardava, nemmeno Louis. Guardavano un punto ignoto li davanti «Mhh?» mormorò Harry

«non me l'ha detto.» Harry annuì «scontato.»

Caddero in un silenzio angoscioso, uno di quei silenzi che non era né assordante né imbarazzante. Era solo doloroso. Il silenzio fu spezzato da un tuono improvviso, strano il cielo di New York, l'attimo prima ti racconta una storia felice e serena, l'attimo dopo una dolorosa e spaventosa.

Harry sussultò «sarà meglio che vada.» disse Harry prima che iniziasse a piovere «c'è la pioggia.» mormorò il liscio, ma ancora una volta Harry non lo guardò.

«io odio la pioggia Louis.» Harry incontrò gli occhi di Louis, li vide dispiaciuti, dopo tanto tempo

«vorrei dirti che la mia vita privata non deve interessarti.» disse Louis «te ne sei andato e credo che tu accetta le conseguenze di aver tradito la mia fiducia» disse infine «va bene» gli rispose Harry

Il sangue di Louis iniziò a ribollirgli nelle vene, il più piccolo si era appena girato, per andarsene. «perché cazzo non discuti?» sbottò Louis, il riccio si fermò di spalle e si girò «perché non sono più quell'Harry Louis, sono cambiato. Hai sentito tu stesso cos'ho fatto lì a Los Angeles.» alzò le spalle, iniziò a piovere

«non è questo il motivo Harry, tu sei cambiato si. Ma c'è qualcosa, ancora una volta che non hai detto, a nessuno l'hai detto. Cos'è?» il riccio chiuse gli occhi

Lui mi ha sempre capito

«nulla Louis. Ora sono trasparente, non ho nulla da nascondere. Nessun ritardo, nessun quaderno chiuso, niente bugie. Sono io.» alzò le braccia in aria

Una goccia gli cadde sulla fronte «Louis va' a casa tua io torno dentro. Odio bagnarmi.» il liscio scosse il capo «cadrai Harry. Tu cadrai, ti stai tenendo tutto dentro, non mi urli contro, non reagisci. Assumi un atteggiamento dispiaciuto, e dopo sei felice, dopo ancora rabbioso.» intanto la pioggia bagnava entrambi, bagnava l'asfalto, il prato nuovamente, e anche i loro cuori.

«me lo merito dopotutto.» alzò le spalle Harry

Louis a grandi falcate, si pose davanti ad Harry, poteva guardarlo dal basso, e Harry lo guardava abbassando gli occhi, avevano il respiro accelerato, la pioggia si stava abbattendo su di loro, il ciuffo di Louis era completamente bagnato e anche i capelli di Harry, erano completamente fradici.

«si» annuì in un sussurro Louis «te lo meriti. Ma meriti anche amore-» gli disse il maggiore, ad Harry si fermò il cuore «-amore, che da parte mia non è bastato. Non ti è bastato, e va bene. Può succedere.»

«non l'hai capito ancora? Io me he sono andato, non perché il tuo amore non mi bastava, ma perché volevo darti la possibilità di scegliere, senza avermi tra i piedi!» disse alzando il tono di voce

«io avevo scelto te!» gridò

Louis era stanco, Harry lo capiva, era stanco di lottare, lo capiva, poteva capirlo, perché fino a quel momento era Harry che lottava per entrambi.

«tu avevi scelto l'idea di Harry. Non Harry.» disse il più piccolo «e di chi è stata la colpa?!» gridò

Una goccia d'acqua dolce, si mischiò con una goccia d'acqua salata, proveniente dalle sue lacrime. Proveniente dalla considerazione, che aveva perso Louis, per sempre.

«mia Louis!» esclamò «vuoi sentirtelo dire?! Si è colpa mia!» urlò spezzato

Si fermarono, di nuovo il silenzio, si sentivano solo i loro battiti, che facevano da sottofondo alla pioggia. «va' da lui. Ti prego» sussurrò spezzato

«vai Louis» disse avvicinandosi, gli posò una mano sulla guancia, Louis non la ritrasse «è più facile lo sai anche tu. Puoi amarlo, anche dopo che saprai, si aggiusterà tutto. Potrai amarlo» disse con un flebile sorriso «inizia a correre da Lucas,Louis. Perché la tua libertà, sta arrivando.» Harry si girò, sconfitto

«io non voglio lui.» disse

«è più facile Louis. Tu hai smesso di lottare per noi quando mi hai visto prendere quel Grammy in mano mentre io ho continuato. Fino ad oggi.» confessò

«fino a che non hai ammesso che io non ne valgo la pena. Per quel che vale, il nostro amore era forte, forse non è arrivato in un buon periodo, io insicuro tu ancora spezzato.» confessò Harry, tra le lacrime

«quindi è finita?» chiese il liscio in un flebile sussurro «si Louis, è finita. Ora lo è.» annuì

«quindi smetti di lottare?» Harry scosse il capo, sorridendo «Louis—tu hai ragione. Io crollerò, ma sono in piedi, ora per te. Perché voglio essere migliore di ciò che ho fatto a Maddison, crollerò e non ci saranno le tue braccia a sorreggermi.» disse

«ho smesso di lottare, perché ho visto come vi siete guardati questa mattina. Va tutto bene Louis, non eravamo destinati al per sempre.»

«sei solo un codardo Harry!» faceva male

«va bene Louis. Perché hai ragione lo sono.» ammise

«e ti odio così tanto per quello che mi hai fatto! Ti odio! Mi hai sentito?!» a quel punto, il riccio decise di entrare in casa, definitamente

Forse in un'altra vita...

Si, forse













New York 1 giugno 2017

e ti odio così tanto per quello che mi hai fatto! Ti odio! Mi hai sentito?!

Glielo aveva detto, Louis glielo aveva urlato, quando tornò quella sera, si rintanò tra le coperte, era fradicio col cuore a pezzi. Si sentiva così solo, così impotente, lo odiava, ma era l'unica persona che più avrebbe amato.

Quando si accasciò sul pavimento, dopo essersi alzato, per il tremendo mal di testa, fu jay a trovarlo singhiozzante. Lo prese fra le braccia, proprio come faceva quando era bambino, e si sbucciava il ginocchio giocando a calcio.

Singhiozzava, e jay gli asciugava le lacrime, lo cullava, Louis urlò, urlò frustrato, dando pugni ai cuscini. «Va bene bambino mio, sfogati. Urla.»

Poi lo aveva portato in cucina, con gli occhi rossi, e il corpo molle, gli aveva preparato un the.

«l'amore è per i rari Louis. E tu e Harry lo siete.» gli aveva detto, il liscio si limitò ad annuire, tirando su il naso, e asciugando le lacrime.

«ricorda Louis, che l'amore e la libertà, sono i doni più belli che una persona possa darti. E se un giorno dovessi trovare una persona del genere, saprai che è quella giusta.» Louis abbracciò forte sua madre, prima di crollare definitivamente

Il solo ricordo della notte scorsa gli fece venire i brividi, Liam lo aveva telefonato, doveva recarsi all'ufficio della Styles-Modest, anche Des era lì, ma lui non sapeva il motivo.

«mio figlio, ha detto che sarei dovuto venire.» gli disse «mi ha chiamato Liam. Non so che succede»

Che succede?

Erano tutti lì fuori, appostati a una sala riunioni del piano terra, proprio di fronte all'entrata.

Nessuno sapeva cosa stesse succedendo in quella sala, Louis non poteva sapere che proprio lì c'erano Harry e Gemma, contro Simon e Ben.

«bene, avete voluto un incontro con noi. Che volete?» sputò Simon

«lei è la signorina Gemma styles. Il mio legale»

«sappiamo chi siete. Andate al dunque!» sbottò Ben

Harry sorrise furbamente, «ecco voi, avete mancato di rispetto a mio padre. Aggiunto clausole una volta firmato il contratto, delegato avvocati corrotti, e infine avete privato a diversi clienti della libertà.» lèsse tutti i punti sul foglio li presente

«e quindi?» chiese Simon

«beh c'è che non è giusto.» alzò le spalle

«solo perché il frocio di Tomlinson ti è entrato nei pantaloni non devi difenderlo per forza.»

Sta' calmo

«sa signor Ben. Io ho la testimonianza di Johnathan, lei ha percosso il suo ragazzo. Quindi secondo la legge, avrebbe degli anni da scontare, Signor Simon lei ha minacciato violentemente i suoi clienti, e abbiamo dei filmati. Sufficienti per farla arrestare.»disse Gemma

«non è sufficiente!» gridò Ben sbattendo i pugni

«signore si calmi. Se non è sufficiente, non alzi i toni con la mia legale.» Harry solo sfidò

«siete finiti. Mio padre ha firmato.» Ben e Simon spalancarono gli occhi «che significa?» chiesero

«mio padre mi ha ceduto le sue quote e le sue azioni. Gemma Anne Styles mi ha ceduto le sue. Ho comprato le azioni di Johnathan, ho comprato le azioni di tutti! Dei signori Smith e del signor Steve e della signora Molly» rivelò, per la prima volta i due uomini si guardarono preoccupati

Avevano perso

«bene signori. Le quote in totale devono raggiungere non il 100%, bensì il 120%. Questo per la presenza di tutte queste azioni in vendita, e voi lo sapete. Bene! Io sono in possesso dell'80% della società. Se firmate non sporgerò denuncia.» alzò le mani in aria con un sorrisino colpevole

«mai!» sputò Simon

«ah-ah. Avvocato Styles cosa dice il codice penale nei riguardi della violenza fisica e psicologica?»

«Articolo 610 del Codice Penale. Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare qualche cosa,è punito con la reclusione fino a quattro anni.» disse lei guardandoli negli occhi

«inoltre se la violenza o la minaccia è commessa nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico ovvero con armi o da più persone riunite, vi è un ulteriore aumento della pena.»

«bene. Voi avete minacciato insieme, più clienti che erano soli, molte volte li avete indotti alla depressione, e pagato avvocati. E ho le prove per quello tranquilli! E pagato persone per pestare altri.» avevano perso, Simon lo sapeva, nel momento in cui Ben prese la penna

«te le faremo pagare care queste azioni.» lo minacciò Simon «oh caro Simon! Il prezzo lo avete deciso voi, non può essere cambiato. Ricordi quella riunione del mese scorso? Proprio quella!» Simon battette i pugni sul tavolo. Era infuriato.

Nel momento in cui la penna di entrambi, fece un rumore sordo sul tavolo di vetro, simbolo che avessero finito di firmare. Harry seppe che aveva donato, la libertà al suo Louis, che ora tanto suo non era.

«ora, sei il proprietario della Styles-Modest ragazzino!» disse Ben «no signor Ben, sono il proprietario della Styles Company. Eravate così impegnati a firmare, che non avete notato nemmeno il cambio di nome. Ora se permettete me ne vado!»

Gemma prese i fogli firmati, dal tavolo. Harry spalancò le porte sbattendole in maniera violenta, incontrò gli occhi spalancati di Louis. Niall e Zayn lo affiancarono, chiedendogli se fosse andato tutto secondo i piani, Gemma annuì.

«non finisce qui!» urlò Simon dietro di lui

«sai già cosa fare Niall. Io vado in auto, questo posto è asfissiante.» disse, mentre si incamminava verso l'uscita seguito da Gemma e Zayn, che lo abbracciava

«Niall che succede?» chiese Louis

«un secondo, Paul!» disse Niall, e l'uomo si avvicinò «dica al signor Simon e al signor Ben di prendere i loro affetti dai loro uffici. Il signor styles li ha licenziati.» affermò Niall

«grazie signor styles. Detto tra noi!» disse l'uomo verso Des «hai sbagliato signor styles» ridacchiò lui «ah!» aggiunse «il capo della sezione legale è Gemma styles. Manda via quegli imbroglioni» disse con tono severo

«quindi?» lo incalzò Louis

«quindi Louis. Harry è il proprietario della Styles Company, ha comprato tutte le azioni.» spiegò

«come?» provò il liscio

«Louis non preoccuparti di come. Ti basti sapere che il bugiardo e il traditore ti ha reso libero. Ti ha donato la libertà.» Niall lasciò lì impalato Louis

Sono libero

Harry mi ha reso libero























Capitolo molto più lungo del solito, ma a parer mio troppo soddisfacente.

Come state scintille ???

Io tutto bene fortunatamente.

Vi amo immensamente, e vi ringrazio per le 11k visualizzazioni, grazie infinite.

La vostra Louise❤️❤️❤️

Box cambiamenti:

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