Edward's voice

By onedirection_tpwk3

76.1K 3.2K 4.3K

Le canzoni di Louis si erano posizionate al primo posto in ogni classifica, tanto da vincere i Brit awards. ... More

Mystery
Katy Perry
Golden
H&N
𝐴𝑟𝑖𝑎 𝑏𝑢𝑜𝑛𝑎🍃
Lᴇᴛ ᴍᴇ ᴋɪss ʏᴏᴜ
𝑆𝑡𝑟𝑜𝑛𝑔🪨
-𝟸𝟶𝟷𝟹-
𝐋
𝑅𝑜𝑡𝑡𝑜
Crisi
"It's your fault"
Riconciliazione
Date
Bravery
Once in a Lifetime
the night is calling to me
Philip
special
L.A.
Capitolo 21
Brits
Wind
Meeting
Unexpected
Angel
Rain
tension
𝐈 𝐬𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐚𝐫𝐞
𝗧𝗿𝗮𝘃𝗲𝗹
Reveal
Burning
Capitolo 33
Il quaderno
Friendship
Try
w
You said you care
I Grammy
L'ultimo tassello
Please don't leave me
Styles Company
Un amico di vecchia data
Only love can hurt like this
hushed person
E tu ricordi?
"Ti ho preso"
Epilogo

Toronto

1.2K 63 109
By onedirection_tpwk3



Toronto 15 aprile 2017

«è stupenda!» esclamò mark, mentre guardava Toronto dal traghetto che avevano affittato

«infatti! Guarda che luci!» esclamò sorridente Louis, mentre il suo naso diventava rosso per il freddo

«già! Lou dobbiamo andare al Royal Ontario, ci sono stato da giovane, dovresti vederlo!» Louis annuì contento.

Erano arrivati lì quella mattina, Louis si sentiva leggermente sollevato perché si rese conto che forse quella sua agonia,era dovuta dal peso di rimanere lì, radicato in quella città. Che aveva fatto tanto male non solo ad Harry, ma anche al maggiore.

Louis e Mark si sedettero su due seggiole malandate ormai scolorite, mentre potevano scorgere lo spettacolo che offriva la città, con le luci che si riflettevano sulle acque. Louis non era amante delle città, erano momentanee, fugaci, ma se non fosse per la sua famiglia non sarebbe rimasto in Inghilterra o lì in America. Dovette ammettere a se stesso,che senza Harry, senza sapere dove fosse, nessuna città poteva dargli pace.

Il desiderio di raggiungerlo, di dirgli che lo amava, più di ogni altra persona al mondo, lo stava logorando. Louis lo voleva, avrebbe lottato per harry, ma il più piccolo avrebbe lottato per il liscio?

«Louis, tutto bene?» chiese suo padre, leggermente preoccupato

«tutto bene, mi sento molto meglio qui. Forse dovevo andare via da quello strazio!» disse

«hai ragione, ci voleva una pausa! Come ti senti?»

«libero, cioè mi sento libero, ma non lo sono.» sospirò, mentre suo padre lo guardava triste «arriverà la tua salvezza un giorno. Potresti essere tu stesso, o anche Simon in persona. O qualsisia altra cosa, arriverà Louis, il momento che sarai libero.»

Louis si limitò ad annuire, non voleva andare oltre, dopotutto il senso del viaggio era, di non essere tristi

Una leggera pioggerella si sarebbe abbattuta su quella piccola nave, e Louis ne era terrorizzato. La pioggia è stata il luogo sicuro di Harry e Louis, il luogo delle rivelazioni, dove hanno abbassato la guardia, non poteva cadere sul viso di Louis se non c'era Harry, a togliergliela dallo zigomo.

Si incamminarono presso il museo, della sfilza di quadri, di strumenti o di vasi, ciò che lo colpì fu un dipinto. The Voyageurs, si intitolava.

«non è bellissimo?» chiese una voce femminile dietro di lui, subito si voltò «certamente»

«sono Louis, piacere.» stese la mano alla ragazza

«Eleanor, molto lieta. Non sei di qui vero?» il liscio scosse il capo «allora lascia che ti spiega il quadro»

«l'artista voleva dipingere la profondità, l'oscurità, questo è chiaro. Ma molti non si chiedono il motivo. Perché scegliere di voler far affondare una barchetta che portarla a Riva e risparmiare tutti? È affascinante» disse la ragazza dai lunghi capelli castani

«voleva dare l'idea che stessero sprofondando.» disse Louis «esattamente» annuì la ragazza

«la mano dell'uomo, la vedi? Tocca il lago, e se fosse un romanzo di Stephen king che si rispetti, dovrebbe comparire uno squalo e mangiarlo!» i due ridacchiarono «ma comunque indica il viaggio tortuoso, la paura e lo spavento. È comprensibile!»

«non voglio annoiarti più di quanto io abbia già fatto. Il turno mi chiama!» esclamò

«sei una guida?» Eleanor annuì

«sei molto brava. Mi piace come esponi e fai comprendere le opere, spero di incontrarci di nuovo» Eleanor lo salutò, e si diresse verso il piccolo gruppo di scolari, pronto alla visita guidata

«ti cercavo» disse all'improvviso Mark 

«scusa papà, una guida mi ha gentilmente spiegato un dipinto. È molto bello questo museo» mark annuì

«Lou, forse dovresti chiamare le guardie del corpo, il museo è circondato!» disse

«ma come hanno fatto a trovarci? Comunque non preoccuparti, chiamo Paul.»


***

Alla fine erano andati via da quel museo grazie all'aiuto di molte guardie del corpo, avevano deciso di passeggiare per le piazze lì presenti. Si rese conto che vi erano molti manifesti,relativi alla premiazione dei Grammy del mese successivo, manifesti che ritraevano Taylor Swift, Katy Perry, persino lui stesso e sorrise teneramente.

«papà! Guarda ci sono io li!» esclamò puntando in alto il dito, e ridacchiando come un bambino

Alla fine lo shooting che aveva organizzato all'epoca, con Niall e Harry, lo avevano svolto in una fortunata giornata soleggiata a New York, così come lo spot.

«Louis, aspetta! Mettiti qui davanti, ti scatto una foto con un enorme te dietro!» ridacchiò mentre scattava la foto dal cellulare

** «guarda lo spot!» urlò, mentre la piazza era gremita di persona, c'erano display ovunque, che raffiguravano pubblicità di ogni tipo, comprese le classifiche musicali.

«ciao sono Taylor Swift! E credo che mi state guardando proprio in questo momento, volevo dirvi che è solamente grazie a voi se sono qui ora, e sono stata nominata. Un bacio! Sto scrivendo il prossimo album, non vi deluderò.» alla fine lo schermo si fece nero, per fare spazio al prossimo cantante che si rivelò fosse Ed Sheeran.

«guarda ed! Era così in imbarazzo quel giorno! L'abbiamo girato assieme.» ridacchiò Louis, poi invitò mark a trovare un ristorante per cenare

«ciao a tutti.» disse una voce robotica, Louis si fermò subito e si girò

Edward

«come ben sapete, non amo mostrarmi. So che la mia musica vi sta colpendo nel profondo, vi vedo e vi ascolto continuamente. Sono così fiero di voi! Io e il mio team, che si sta allargando, decisamente allargando! Abbiamo una sorpresa per i Grammy. Fate sogni sereni.» disse infine, tutte le persone erano ferme lì col respiro mozzato

Fate sogni sereni

Quella frase continuava a ronzargli in testa, e suo padre lo notò. Mark era sempre stato per Louis un punto fisso, un porto sicuro, guardava il padre con ammirazione, dal basso. Quando era più piccolo, aveva la sua piccola mano incastrata in quella del padre, e lo guardava dal basso, col capo in alto. Come se suo padre avesse la testa nel blu del cielo.

«Louis, figliolo. Che succede?» lo riscosse dai suoi pensieri

«niente, ho solo un dubbio che mi frulla in testa.» confessò «parlamene»

«mesi fa, trovai un quaderno,che teoricamente dovrebbe essere di Harry. Ma papà, alcune parole, alcuni versi, sono simili se non uguali, a quelli di Edward.» si portò le mani alle tempie, per massaggiarle, dirlo ad alta voce, gli costò molto.

«hai mai pensato che-» subito scosse il capo

«-mai. A lui non piace cantare, l'ho sempre supportato, volevo che lo facesse, non l'ha mai fatto.» disse Louis

«va bene. Allora perché ti senti così?» ma Louis non rispose

«te lo dico io figliolo. Perché scoprire che se Edward fosse chi immagini, non ti farebbe male perché lo sia, ma perché sentiresti la tua fiducia, tradita.»

Ancora una volta, Mark aveva ragione.




















Los Angeles 18 aprile 2017

«sono contento haz. Hai superato definitivamente la paura del buio! Sono orgoglioso di te!» esclamò stan dallo schermo

«grazie Stan, se non fosse per te e per-»

«dillo, di il suo nome.» disse

«-per Louis» disse convinto

«c'è qualcosa che non mi hai detto Stan, te lo leggo dal volto. Che succede?»

«Harry, la seduta è terminata. Ora parleremo in via confidenziale, da amici. Va bene?» il riccio annuì

«sono orgoglioso di te, sei riuscito a sollevarti nonostante ti stessero schiacciando. Hai superato le tue paure, e hai superato il tuo dolore, il dolore di un cuore spezzato. Già prima di Louis.»

«il fatto è che—non sei più tu Harry. Che succede? Cos'è successo all'Harry sempre sorridente, con le battute squallide pronte? Innamorato del romanticismo, della vita, della pioggia, dell'amore stesso? Che succede?» gli chiese Stan

«è morto stan. Quell'Harry è morto. Ho capito col tempo che devo avere fegato per far parte di questa industria, quell'harry era troppo debole. Ora sono forte, dormo da solo. Non soffro più. Se dovrò innamorarmi lo farò, altrimenti rimarrò solo.» lo psicologo rimase quasi a bocca aperta, non era Harry a parlare, era ancora il dolore, anzi la frustrazione che doveva liberare, solamente in un modo: parlando con Louis.

«Harry, so che fa male, ma innamorarsi non è qualcosa che bisogna fare, avviene e basta! Capisco il tuo dolore, ma non puoi rinunciare a quella parte di te, a quella pura!» il riccio scosse ripetutamente il capo

«Stan, Louis non c'entra nulla. È partito tutto da me, l'amore fa male, non essere abbastanza per lottare, fa male. Ma ho posto fine al mio dolore, ora sono finalmente libero.»

No che non lo era, Harry non poteva essere libero, non finché non avrebbe affrontato Louis. Solo in quel momento sarebbe divenuto un uomo libero. Terminarono la loro seduta, e non fece in tempo che il suo cellulare squillava, Gemma lo stava cercando.

«fratellino» disse

«gems, tutto bene?» la ragazza annuì

«Aveva ragione fizzy. Quel bastardo ha allungato il contratto di Louis, e imposto alcune clausole a Selena e Ed. Harry se non ci sbrighiamo andrà sempre peggio, tu sei sempre sicuro?» Harry boccheggiò un momento

«s-si. Sarà complicato, dobbiamo dirlo a papà. Dobbiamo dirgli cosa vogliamo fare, abbiamo bisogno della sua firma, della tua e della mia. A quel punto sarà finita.» la sorella annuì di rimando

«sono un mucchio di soldi. Papà non lascerà mai l'azienda lo sai vero?»

«certo che lo so! Ma dobbiamo provarci, se lui si dimette gems, è fatta. Lo sai anche tu.» disse

«va bene, dimmi come stai

«meglio di ieri.» rispose solo

«l'hai detto anche ieri» lo incalzò la ragazza

«perché è la verità. Sto meglio di giorno in giorno, mi sto ricostruendo da solo!» affermò deciso

«hai scoperto chi possa essere il ricattatore?» Harry scosse il capo «sto cercando nella mia testa, ma non mi viene nessuno in mente. Nulla, e non so che fare! Io devo tornare a New York, Gemma. I Grammy si svolgeranno lì, e devo farlo prima della data, e se questa persona lo rivelasse prima. Sarebbe un putiferio!» esclamò

«continua a minacciarti?» chiese

«si, minaccia di far prolungare il contratto di louis. Non credo sia Simon, ma qualcuno che conosce bene me e anche Louis,qualcuno abile a fare foto, sempre pronto lì a scat-» lì realizzò

«haz? Mi senti?» Harry non rispose, se non dopo due minuti «eccomi, scusami devo lasciarti» terminò subito la telefonata, era a un passo da una possibile pista

Questa persona sapeva il suo segreto, ma tutte le persone che ne erano a conoscenza, sono fidate. E ne ha provato la fedeltà molte volte, era una persona molto vicina a loro, e questo Harry lo sapeva, perché riuscì a estorcere quest'informazione da Niall, che lo fece giurare di non rivelare nulla a Maddison.

Sapeva delle telefonate di Lucas a qualcuno li a
New York, e a Los Angeles. Il ragazzo c'entrava, ma era sicuro che non fosse a conoscenza di nulla, altrimenti lo avrebbe ricattato dal principio.

Lucas non era la mente, a questa conclusione arrivò Harry, ma ha aiutato qualcuno per questo piano, e non poteva essere negato. Li a New York, chi era a conoscenza del suo segreto? Fino a farlo allontanate da Louis? E sopratutto li a Los Angeles.

Le telefonate qui, sono state fatte quando Harry era a Londra, al suo compleanno, ma nessuno era al cellulare quella sera, l'orario della telefonata di Lucas corrispondeva, con la piccola cena fatta a casa sua. Ripensò a tutto, l'arrivo degli invitati, la cena e la torta, era stato semplice. Avevano anche giocato, tutti tranne—

«oh mio dio» esclamò Harry

«non ci posso credere» scosse la testa, ma tutto combaciava, tutti i pezzi del puzzle si incastravano

«pronto» rispose Maddison con voce assonnata

«Maddy» la sua voce era seria

«haz, che succede? Devo preoccuparmi?» chiese

«Maddy, so delle telefonate. Che hai controllato il cellulare di Lucas assieme a Zayn, mi serve un favore. Lui è lì a New York ora, domani incontratevi»

«immagino che il biondo tinto abbia ceduto.» sbuffò «comunque si haz, qualunque cosa.» disse

«puoi controllare se la chiamata provenisse da Pacific Palisades?» domandò Harry

«si, lo scrivo per non sbagliarmi. Pacific Palisades giusto?» Harry annuì «mi spiegherai il perché?»

«forse, un giorno. Sta' tranquilla ho tutto sotto controllo, tra cinque giorni prenoto un volo per
New York, ho scoperto chi è w. Anzi chi sono.»

Maddison sbarrò gli occhi «Harry, sai cosa significa vero?» annuì «che sono libero. Ma nessuno deve sapere che sono tornato, sarà una sorpresa ai Grammy» borbottò

«oh si non vedo l'ora di vedere la faccia di Lucas!»

«certamente. 'Tanto Edward non è così bravo da vincere un Grammy no?'» lo scimmiottò

«buonanotte Maddy, grazie ancora, ci sentiamo quanto prima!» finalmente tirò un sospiro di sollievo, era la terza chiamata in quella giornata, era completamente esausto.

















New York                27 aprile 2017

«non devono scoprire che sono qui.» disse Harry, rivolto a suo padre e sua madre

«Harry tesoro, ti rendi conto che vengono qui sempre? E che noi siamo da loro continuamente?» quasi lo rimproverò sua madre, Harry sbuffò

«ero a Los Angeles, va bene?!» sbottò

«che cosa?!» urlò sua madre «tuo padre ha negato fino all'ultimo che fossi lì! Des! Giuro che per te si mette male, mi hai sentita?!» Des ebbe sul serio timore per la sua vita, tanto che si avvicinò con un sorriso innocente ad Harry

«ora che sai dove trovarmi. Puoi cercare gentilmente di essere tu a recarti li? Per favore?» chiese

«e va bene!» Anne era esasperata

«tu però, se li senti arrivare fila in camera!» disse

«certamente!» esclamò Harry «chi sa che sono qui?» sua madre lo guardò con aria quasi preoccupata «Harry, solo noi. Io, tuo padre e Gemma. Niall,Zayn e Maddison li hai avvertiti tu. Tra qualche giorno arriveranno Mitch e Sarah, come ci hai informati tu»

«a proposito, come faranno a passare anche loro inosservati?» chiese Des «staranno in hotel. Mi sono rifiutato,volevo rimanessero qui, ma non volevano compromettere il piano.» disse il riccio

«abbiamo avvertito il tuo amico. Tim. Come ci hai detto tu, anche se non so a quanto possa servire, questa scaltrezza, se poi avverti chiunque!» lo rimproverò il padre «li a Los Angeles, sanno che sei qui?» chiese sua madre «presto. Lo sapranno presto, ne sono sicuro. Arriverà la lettera da w.» disse mentre sul suo volto si dipingeva un sorriso soddisfatto

Harry, andò a riposare. Nonostante le ore di differenza fossero poche, era stanco, forse anche troppo. Aveva lasciato che il sonno divenisse un optional per lui, mentre era molto importante, ma anche la risoluzione del dilemma lo era.

Quando lo capì, ancora una volta si maledisse, perché credeva nella bontà umana. Credeva nella crescita interiore, credeva che l'uomo potesse pentirsi totalmente, ma avveniva troppo raramente. Per un primo momento il cuore gli doleva, dovette ammetterlo, subito dopo, volle smascherate tutto, anche se avrebbe fatto male, a se stesso, a Louis, e alle persone accusate.

«ciao! Louis caro!» Anne alzò la voce di proposito affinché potesse udirla Harry «ehm—ciao. Come mai urli così tanto?» ridacchiò il liscio

Ancora una volta Louis gli faceva un certo effetto, non sapeva come il maggiore avesse la capacità, di farlo. Louis aveva il potere di far rimbambire Harry, di renderlo ancora più buono, di quanto fosse già, lo avrebbe perdonato, sempre e in qualunque caso. Ma non quella volta.

«scusa caro, è che ho un fischio nelle orecchie. Passa tra poco, sicuramente! Dimmi cosa posso fare per te?» chiese la donna, nel mentre passò li davanti un Niall frustrato perché Glen non aveva acquistato il suo pacco di biscotti preferito.

«Niall?» chiese Louis

«oh ciao cognato!» lo derise, mentre Louis arricciava il naso «non chiamarmi così.»

«Louis tua madre può prepararmi quei biscotti buonissimi?! La signora Anne qui presente non vuole farmeli!» incrociò le braccia al petto «Niall! Lo sai che ingerisci troppi zuccheri! Smettila!» gli disse

«devo dare ragione ad Anne caro mio irlandese!» il biondo sbuffò «sono qui per Des, mi ha detto di prendere alcuni vecchi spartiti dal—dal piano di sopra.» disse annuendo, Harry sbarrò gli occhi

Suo padre se ne era completamente dimenticato, ne era certo, fortunatamente tutta l'attrezzatura, l'aveva portata con se, ma la camera, era evidente che fosse stata utilizzata da poco. Anne e Niall si guardarono.

«sicuro che l'abbia detto Des? Lui non metterebbe mai piede nella stanza di mio figlio. Harry è molto severo a riguardo, anche quando—quando non c'è quella stanza rimane chiusa.» disse la donna

«e va bene!» gemette frustrato «devo andarci io, perché mi serve un quaderno di-» sospirò

«-di Harry» continuò Niall per lui

«si, ed è importante che io lo abbia»

«Louis, io non so di che quaderno tu parla. Harry non ha lasciato nulla qui, e se magari sapessi dove fosse glielo spedirei» affermò la donna

«non posso dare un'occhiata veloce?» chiese supplicante

Niall ti prego, si ritrovò a pensare Harry

«Louis, per favore. Se dovesse venire a scoprilo, sarebbe la fine-» disse

«-ma non lo farà! Niall tu credi sul serio che possa mai ritornare? Qui?! Dopo tutto quello che ci siamo fatti? Nessuno può spingerlo a tornare nuovamente, nemmeno io ne sono stato capace.» disse

«vado io,va bene? Dimmi com'è questo quaderno, di arrabbierà di meno se ci andrò io.» disse il biondo, mentre Louis accennò un sorriso

«è nero, con delle iniziali strane.» Niall sapeva di che quaderno si trattasse, Harry sbarrò gli occhi prima di schiaffeggiarsi la fronte

Vide la figura, non molto alta e snella, di Niall, che si precipitava nella sua camera «che razza di storia è questa?! Il mio quaderno delle canzoni?» sussurrò Harry a Niall

«che facciamo ora? Non so che fare! Se non lo trovo verrà lui a cercare qui!» sbuffò

«Niall, portiamo tutto nella camera dei miei genitori! Le valigie e i vestiti che ho sulla scrivania li, lasciamo tutto così com'è. Fallo salire, va bene?» il biondo controvoglia annuì

«Louis! Non lo trovo,vieni qui!» gridò Niall dal piano superiore, il liscio salì le scale e aprì la porta

Vi fu un attimo dove Louis chiuse gli occhi, annusò l'odore nell'aria, era la sua colonia. Com'era possibile che la sentisse?

«è—è il suo profumo» fece su col naso

«non so di che parli,» disse Niall «ho comprato la sua stessa colonia.» disse nervoso

«no» scosse il capo Louis «non è una colonia. È il suo profumo, ma forse sarà una mia sensazione. Hai provato nella stanza comunicante?» chiese, il biondo annuì «non lo trovo, cerca tu stesso!»

Louis aprì quella porta, e trovò un mucchio di vecchi giocattoli, proprio come aveva sempre detto Harry. Molti quadri che raffiguravano paesaggi, e delle foto di Gemma e Harry, di quando erano molto piccoli, una cosa balzò ai suoi occhi. Un registratore, lui era entrato in quella stanza, non era la prima volta che arrivasse lì, anche se l'aveva fatto di nascosto, ma non lo aveva mai notato.

Qualcuno è entrato

«chi è entrato qui?» chiese il liscio

«oltre a me e a te, in questa stanza comunicante nessuno.» alzò le spalle «mhh—strano. Comunque grazie, magari Des gliel'ha spedito.» disse frettolosamente prima di uscire

«Louis, aspetta! Perché lo cerchi?» Harry era nella camera dei suoi genitori, poteva ascoltare tutto grazie al tono alto dei due

«io—ecco prima che Des ristrutturasse la stanza giù, io l'ho preso. Per sbaglio, giuro! Non sapevo fosse suo, l'ho riconosciuto dalla calligrafia, lenta e elegante. C'erano dei testi, che non ricordo. Appena ho ascoltato le canzoni di Edward, mi sono ricomparsi in mente.» disse, Niall sbiancò come un lenzuolo

«possibile che Edward lo conosca? E abbia rubato i suoi testi?» quell'insinuazione fece ribollire il sangue al biondo

«perché Edward dovrebbe rubare i testi di Harry? Nessuno sa chi sia! Nemmeno io e nemmeno Harry, come mai l'opzione che fosse lui, non ti ha sfiorato nemmeno?! Hai così poca fiducia delle sue capacità?!» sembrava quasi isterico, per quanto il ragionamento fosse corretto, avrebbe fatto saltare tutto.

«scusa, io—non so che mi sia preso.» il biondo si scusò, anche se Louis lo comprese perfettamente «hai ragione, non avrei dovuto fare insinuazioni del genere.» disse, prima di sedersi sul letto del riccio

«sai,io l'ho sentito canticchiare. È bravo—forse il mondo ha bisogno della sua voce, della sua gioia e della disperazione. Non credere che io sia stupido Niall, so che parlate con lui. So perfino che fizzy ha il suo numero.» sospirò

«perché non hai preso il cellulare di tua sorella?»

«perché Harry è uno spirito libero. Quante volte avrei voluto che fosse libero con me? Ma non poteva. Non solo per il contratto, ma per ciò che succedeva con Lucas, ero così ferito che tutto ciò non l'ho mai capito. Ma non c'è stata volta, in cui abbia pensato a dare una seconda possibilità a Lucas.» disse con tono fermo, mentre cercava di inghiottire le lacrime

«è l'unico, lo sarà sempre. Ormai sono quasi cinque mesi che è via, l'ho lasciato andare. Stan mi ha aiutato a liberarmi del dolore, professionalmente. Anche se vedevo, che era triste, sono andato avanti da solo, perché devo capire che persona vorrei essere, e dopo si valuterà se dare una possibilità a un ragazzo.» Niall prestò attenzione all'intero discorso 

«io per te ci sono sempre. Anche Zayn. Solo che lo hai fatto soffrire capisci? All'inizio non potevo vedere la tua faccia.» confessò, il liscio intanto ridacchiò

«ti manca?» gli chiese

«come l'aria, ma l'ho perdonato per essere andato via. L'unico che non perdonerò è me stesso, che l'ho fatto soffrire, gli ho mentito riguardo la manipolazione di Lucas, ho perdonato anche lui sai? È la persona più bella che abbia incontrato.» il biondo poggiò un suo braccio attorno alle sue spalle, poggiando il palmo della mano aperta, sulla spalla destra.

«Louis, vi amavate tanto.» si limitò ad annuire

«sarà così sempre. Io ne sono consapevole. Ora però basta con le lacrime e la tristezza! Prima o poi io non avrò più effetto su di lui, e lui si me.» 

Ma tutti sapevano che quel proposito, sarebbe morto nel momento in cui gli occhi di Louis, avrebbero visto quelli di Harry e viceversa. Il liscio uscì da casa Styles, rammaricato del non ritrovamento del quaderno, ma allo stesso tempo sollevato, per essersi confidato e sfogato con Niall. Stan aveva ragione, parlare con un amico, avrebbe risolto almeno metà problema, perché lo si stava ammettendo a se stesso.

«è andato?» chiese Harry, l'amico annuì

«è stata dura.» disse quasi in un singhiozzo, si catapultò tra le braccia di Niall, stringendolo forte «ti prego ni, non lasciarmi. Hai sentito con quale voce ti ha parlato? L'ho spezzato»

«va tutto bene, risolverete tutto. Vi siete spezzati a vicenda Harry, ma non significa che non potete aggiustarvi.» lo chiuse in un abbraccio più stretto, che in quel momento gli urlava che lui c'era, nonostante tutto.

«va bene, ora mettiti a letto. Io vado a preparati una tazza di latte bollente.» Harry sorrise e annuì «puoi farmi un favore Niall?» il biondo annuì «va' da Lottie, va bene? Dopo che mi hai portato una tazza di latte fumante, va' da lei. So che è preoccupata quanto fizzy. Ha bisogno di te»

«ma tu sei mio fratello Harry»

«vorrei rimanere solo, questa è la verità. E so che non mi lasceresti mai, per nulla al mondo. Ma in questo momento, vorrei stare da solo.» fu così che Niall con un bacio sulla fronte, si diresse in cucina, e dopo aver preparato il tutto, si recò da Lottie

«hey ni» disse lei in un sussurro

«lots, che succede? Sei stanca?» lei annuì

«allora resto a dormire. Per te è ok?» i suoi occhi si illuminarono, e annuì entusiasta

«vieni qui piccola» la inglobò in un abbraccio, che dopo un po' fu espanso alle gemelle, che ridacchiavano come matte.

«Maddy» la salutò Niall, dato che la vide in lontananza, lei alzò la mano in segno di saluto

«sei meno biondo. Che succede?» ridacchiò lei

«ha-ha simpatica. Come procede?» mormorò al suo orecchio, ma lei sbuffò «è scaltro. Stasera, gli ruberò il telefono, ora è qui fuori. Sta al cellulare, l'hai visto vero?» il biondo annuì

«ti ho detto che è qui!» tuonò Lucas al cellulare, prima si girò verso l'interno, per costatare che nessuno potesse sentirlo

«calmati! Non ne siamo sicuri, qui a Los Angeles non lo vediamo da un po', a lui piace essere solitario. Se è lì, il ricciolino avrà un problema.» rise nervosamente

«come fai ad esserne sicura?» chiese Lucas

«Ho le mie fonti. Comunque lui sta arrivando da Londra, li a New York, ce ne saranno delle belle! Tim come sta?» ridacchiò la ragazza

«messo male. L'ha pestato per bene chi hai ingaggiato, non avevo dubbi!»  esclamò lui

«questo succede a mettersi contro di noi. Comunque sta' tranquillo, se Harry non è in quel cazzo di quartiere il suo segreto salta!» disse

«perché non vuoi dirmelo?!» sbuffò

«perché sei uno sciocco, che lo ricatterebbe. Ma ci ho pensato già io, ho fatto prolungare il contratto.»


















Grazie immensamente, 9k e tra poco anche 10k, non ho parole per descrivere come mi fate sentire, quanto anche solo unx di voi legge la mia storia.

Come state? Spero molto bene, io per fortuna me la cavo, mi raccomando fate le vostre supposizioni.

Vi amo scintille
xxxL

**non so se avete visto la casa di carta, ma rimanda alla scena, di quando i display si accesero in una piazza della Spagna

Continue Reading

You'll Also Like

29.7K 2.3K 17
in cui Luke elenca a Michael i motivi per cui piange. 2016, michbael.
39.6K 2.3K 42
𝗗𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗦𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮: "𝐄 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐜𝐡𝐞... 𝐓𝐮 𝐦𝐢 𝐜𝐚𝐝𝐢 𝐟𝐫𝐚 𝐥𝐞 𝐛𝐫𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚..." "𝐏𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐚..." sussurra prima di bu...
266K 13.5K 31
" Mi sentivo uno stupido ragazzino viziato che poteva avere tutto con il semplice schiocco delle dita, ma sentivo che qualcosa ancora mi mancava. Non...
643K 48.5K 26
Molti di noi hanno un iPhone ed hanno almeno una volta nella vita,usato Siri. Siri è robot,o almeno così dicono. Ma se non fosse così?Se dietro Siri...