Edward's voice

By onedirection_tpwk3

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Le canzoni di Louis si erano posizionate al primo posto in ogni classifica, tanto da vincere i Brit awards. ... More

Mystery
Katy Perry
Golden
H&N
𝐴𝑟𝑖𝑎 𝑏𝑢𝑜𝑛𝑎🍃
Lᴇᴛ ᴍᴇ ᴋɪss ʏᴏᴜ
𝑆𝑡𝑟𝑜𝑛𝑔🪨
-𝟸𝟶𝟷𝟹-
𝐋
𝑅𝑜𝑡𝑡𝑜
Crisi
"It's your fault"
Riconciliazione
Date
Bravery
Once in a Lifetime
the night is calling to me
Philip
special
L.A.
Capitolo 21
Brits
Wind
Meeting
Unexpected
Angel
Rain
tension
𝐈 𝐬𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐚𝐫𝐞
𝗧𝗿𝗮𝘃𝗲𝗹
Reveal
Burning
Il quaderno
Friendship
Try
w
You said you care
Toronto
I Grammy
L'ultimo tassello
Please don't leave me
Styles Company
Un amico di vecchia data
Only love can hurt like this
hushed person
E tu ricordi?
"Ti ho preso"
Epilogo

Capitolo 33

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By onedirection_tpwk3



New York 20 dicembre 2016

«dimmi cosa succede Harry» tuonò Niall «ho mandato via Louis, solo perché mi hai detto tu di farlo. Ora devi dirmi il motivo»

Harry da quando era tornato, dalla vista di Louis e Lucas, si era chiuso in camera, ha chiuso il suo cuore, il maggiore ha provato a parlargli, ma Harry supplicò Niall di non farlo entrare.

«ti prego» gli occhi di Harry iniziarono a riempirsi di lacrime, fino a bagnare le guance

«hey, no» sussurrò Niall

«mi sento così tradito, è andato lì con lui. Niall capisci?! Lui mi ha—ha tradito» la realizzazione, faceva ancora più male, non lo aveva ammesso ad alta voce, non lo aveva fatto

«shh, hey. Io ci sono, ti tengo sono qui» Niall, il suo posto sicuro, aveva chiamato Zayn quella notte stessa, Harry ora aveva due ancore, quando quella principale, se stesso, si perdeva, eccole li.

«fa male!» gemette «fa fottutamente male! Mi brucia il petto, vorrei che mi strappassero questo cuore. Non riesco a fare nulla se non piangere.» si alzò di scatto mettendosi le mani tra i capelli, voleva strapparli, voleva tirarli tutti

«devo tagliarmi i capelli.» disse all'improvviso, il biondo lo guardò con fare interrogativo «cosa?» e Harry gli rispose «devo cambiare, voglio cambiare. È finita Niall, non posso essere sempre la sua seconda scelta» il biondo si limitò ad annuire, e a cullarlo.

La situazione per Louis, non era la stessa, anzi si può dire che era molto peggio. Aveva trovato i fiori, quando se ne era andato, furioso, deluso, dal fatto che Harry, ancora una volta, non avesse scelto la sua compagnia.

Aveva incontrato Lucas li per caso, e si erano seduti assieme, poi il liscio vide che il più piccolo non accennava ad arrivare, e si fece bastare la compagnia del bruno. Quando poi andò via, lo vide, lo vide il biglietto, ma non riuscì a collegare i pezzi.

Perché sei andato via?

«Louis» lo richiamò Liam «dimmi» sospirò «sembri un morto che cammina, vagli a parlare, perché devi distruggerti così? Ho parlato con Zayn, voi due idioti, state allo stesso modo» ma Louis non riusciva a respirare, senza Harry era in apnea

Non gradiva la presenza di nessuno, non voleva nessuno, non tollerava il the di sua madre, il cibo di Lottie e i giochi delle gemelle e si odiava, perché era la sua famiglia. Avrebbe fatto di tutto per lui.

«Liam, io vado a letto. Ci sentiamo dopo» Liam lo salutò, e si diresse verso casa di Des, poiché aveva delle trattative da sbrigare

Si stese sul letto, gli mancava, ed era arrabbiato. Un controsenso vivente, non aveva fatto sulla di male, questo si ripeteva Louis, passarono così due ore, a contemplare il nulla «hey» sussurrò fizzy, entrando nella sua camera

«fizzy, non è giornata.» disse solo, ma sua sorella non lo ascoltò, si sedette sul letto, e sospirò «ricordi quando eri qui con Lucas, e io sono corsa fuori da Harry? In auto?» Louis annuì distrattamente «ecco noi siamo andati da Madison, la ragazza che hai conosciuto a casa di Harry.» iniziò a raccontare

«mi sono precipitata da lei perché, mi piace. E non ci giro attorno, mi piace sul serio, e credimi lou se ti dico che lei è fantastica.» Louis sorrise teneramente «ecco, lei però è etero. Non mi ha mai mancato di rispetto, e sottolineo mai, anche se fosse a conoscenza della mia cotta, non mi ha mai mancata di rispetto. E io l'ho accettato.» confessò

«però quando corsi da lei, quel giorno, assieme ad Harry, lei capì quanto valesse per me. Avevo lasciato tutto ciò che stavo facendo in quel momento, solo per lei. Mi ha dato una possibilità, siamo uscite, lei è fantastica e si è trovata bene con me.»

«continua» la spronò Louis

«lei però non è pronta, sta ancora riflettendo su se stessa, e anche se è stata lei a baciarmi, io lo capisco. È tutto nuovo per lei, ma Madison lo sta facendo per me, capisci?! Si sta interrogando per me.» concluse

«cosa vuoi dirmi fizzy?» domandò il fratello

«che devi porti delle domande Louis, per Harry. Chiediti se ne valga la pena, inutile dirti le mie preferenze, ma ho notato come tu ti sia avvicinato nuovamente a Lucas. Se lui ti rende felice, io sono felice lou, ma non dimenticarti mai, come ti fanno sentire entrambi. Chi ti fa venire le farfalle nello stomaco.» fizzy lasciò suo fratello lì sul suo letto, dopo averlo abbracciato, lo lasciò lì con i suoi demoni da combattere

«devo superare questi muri» fu l'ultima cosa che disse Louis, prima di alzarsi, come una furia, indossare le sue vans, e correre.

Corse con tutto il fiato che aveva, corse e bussò. «signorino Louis» lo salutò Glen «ciao Glen, dov'è?» la signora indicò il piano di sopra, e nel contemporaneo Niall scese le scale velocemente, aveva sentito la voce di Louis, dal piano superiore.

«Louis ti prego, non voglio cacciarti di nuovo» gli disse il biondo, avvicinandosi «deve ascoltarmi!»

Louis voleva un affronto, voleva una discussione, voleva parlarne. Loro facevano l'amore, non la guerra, quando è stata l'ultima volta? Nemmeno lo ricorda, e questo non era da loro.

«deve scendere!» urlò Louis «ora! Harry mi senti?! Scendi!» urlò, Niall provò a tappargli la bocca, per le urla forti «ma sei pazzo?!» sbottò il biondo

«devo parlargli» aveva il volto stanco, gli occhi arrossati, il corpo stanco, l'anima stanca, i capelli spettinati e il cuore in piccoli pezzi.

«non vuole, non è cambiato nulla.» ma Louis non voleva arrendersi «cosa cazzo gli ho fatto?!» urlò con tutto il fiato che avesse in corpo, i suoi polmoni gridavano assieme a lui, nel vano tentativo di essere ascoltato dal più piccolo

«si è fidato Louis, e tu non lo hai rispettato.» poche volte Niall era molto serio e arrabbiato, soprattutto sulla difensiva, e quando vi era Harry di mezzo, era più che serio, la sua ira, sprizzava da tutti i pori.

«ma di che diavolo parli?! Io l'ho aspettato per tre ore! Tre! E non si è presentato» la sua voce si spezzò nell'ultima parte, voleva piangere, dimenarsi, però voleva capire il perché Harry lo avesse abbandonato.

«e tu eri da solo giusto? Mentre lo aspettavi» Louis lo guardò stranito «cosa?» provò a dire «rispondi!» tuonò Niall più forte di lui, le loro urla stavano riempendo quella casa, di dolore e tristezza

«basta» affermò Harry, sopra la rampa di scale, scese con tutta calma, era stanco, lo vedeva dal volto.

«Niall me ne occupo io, grazie» il biondo annuì e li lasciò soli, salì in camera.

«dimmi» riuscì a dire il più piccolo, con un filo di voce spezzata «dimmi?! Questo hai da dirmi?! Tu mi hai lasciato solo!» gemette urlando Louis

«eri in compagnia» disse Harry, con voce calma, sembrava un sussurro, rispetto ai toni di Louis, ma il maggiore sembrava non capire

«eri nel nostro posto!» iniziò ad alzare la voce, le prime lacrime gli rigarono il volto «con lui!» urlò, Louis inizialmente non capiva, non capiva. Perché la presenza di Lucas, per lui non era importante tanto quanto quella delle persone a cui teneva veramente

«io l'ho incontrato per caso!» urlò Louis

«e io dovrei crederci?» il più piccolo rise «io volevo convincermi che ti saresti innamorato di me, che lo avresti dimenticato, un giorno. Non è così» disse scuotendo violentemente il capo

«sei così accecato dall'amore che provi per lui, che nemmeno te ne accorgi che provi qualcosa.» Louis provò a controbattere, ma Harry non glielo permise, urlò ancora più forte «così fottutamente accecato da lui,che non ti accorgi che ci sta sabotando!»

«quello lo hai fatto tu!» disse Louis puntandogli il dito contro, facendo tre passi avanti

«io non ho fatto un cazzo! Sono arrivato lì e tu eri con lui, felici e contenti, me ne sono andato. Non volevo disturbare» agitò le mani in aria

«sei un ipocrita!» urlò Louis

«mai quanto te Louis, che fingi di amarmi, per convincerti di essere andato avanti. Non lo fai fatto, sei ancora legato a lui» disse il riccio, chiudendo gli occhi, lasciando che le sue lacrime, affilate come lame, gli bagnassero le guance.

«io ti amo, e tu lo sai!» esclamò il liscio

«tu!» urlò Harry avvicinandosi «lo ami ancora!» urlò spingendolo per farlo indietreggiare «mi hai tradito, sei andato lì in quel posto, e ci hai portato lui. Hai tradito la mia fiducia, la mia persona!»

«non ti permetto di dire una cosa del genere! Non quando è colpa tua! Tu che non riesci mai ad arrivare in tempo perché sei impegnato, in Dio solo sa cosa, e sai Lucas mi aveva avvertito. Mi aveva detto che anche lui lo faceva, quando voleva stare solo, quando voleva riflettere se stare con me o meno»

«io non sono lui!» un urlo di disperazione, di dolore, disumano, che fece sbarrare gli occhi a Louis, e fece accorrere Des, li. Che però rimase in disparte.

«ovvio che tu non sei lui. Lui non è un traditore»

Traditore

«io sono un traditore?» chiese quasi singhiozzando e Louis annuì, non ci pensò due volte

«va' via Louis. Fuori da questa casa! Io non mi sono mai annullato per nessuno, però per te l'ho fatto! Che stupido, mi sono annullato per una persona che non vuole un futuro con me. Non lo vuole, perché guarda ancora al passato, che non nega le mie accuse» questa volta non urlò, non ne aveva bisogno, lo stava lasciando, Louis lo sapeva.

«Lucas aveva ragione, non posso più crederti» sospirò alla fine Louis, Harry strabuzzò gli occhi
«tu—tu gli credi?» il maggiore abbassò il capo

«è finita» mormorò Harry, sconfitto dal dolore e dalle lacrime, così come Louis
«non l'ho fatta finire io» disse il maggiore

«no infatti, è stato lui» fu l'ultima cosa che Harry disse, prima che Des si avvicinasse «vai via Louis» disse l'uomo, con tanta rabbia, e anche il liscio ne rimase sorpreso

«c-come?» balbettò «ho detto vai via» tuonò duro

Louis, la sua tempesta, il suo vento, si girò con gli occhi pieni di lacrime, guardò Harry negli occhi, sapeva che era l'ultima volta, che lo avrebbe fatto. Così impiegò più tempo del dovuto per farlo, sospirò mentre gli dava le spalle, chiuse la porta.

Louis si accasciò sull'uscio della porta, portandosi una mano alla bocca per non singhiozzare rumorosamente, e Harry cadde tra le braccia del padre, singhiozzante. «fa male» provò a dire, Des annuì «lo so bambino mio, ma tu non sei un traditore» lo abbracciò forte, suo padre era lì, era lì per lui.

«papà io voglio andarmene, il dolore che mi trattiene qui è più forte di quello che proverei se me ne andassi» Des capí, gli accarezzò i capelli «lo so, va' viaggia, e rendimi felice. Solo se tu lo sarai, io potrò esserlo, Harry io credo in te. Nella tua persona»

Pianse, io credo in te.

Io credo in te

«devo dirti una cosa» si asciugò il naso «dimmi»

«siediti comodo, sarà un racconto lungo»














New York            21 dicembre 2016

«haz....» sussurrò Niall, erano le tre del mattino, e Harry fissava ancora la finestra della sua camera, che dava letteralmente sull'abitazione dei Tomlinson

«smettila di fissare quella casa» Niall si avvicinò a lui, con una tazza di latte e cacao, che lo fece sorridere «se non ci fossi tu.» gli disse Harry

«se non ci fossimo noi haz, io, tu e Zayn. Assieme supereremo anche questa,ok?» il riccio si limitò ad annuire, chiuse gli occhi aspirando l'odore del latte caldo, e spostando i polpastrelli su e giù per la tazza, dato il calore di essa.

«sai ni, credevo fosse quello giusto» gli confessò

Niall lo guardò «lo è. Solo non ora, non lo è ora haz, voi dovete crescere. Tu devi superare la tua paura, e Louis deve affrontare la sua paura del passato.» ancora una volta, Niall aveva ragione, Harry si limitò ad annuire, e a sistemarsi la coperta sulle spalle.

«mi fa male il petto, sai cosa significa andarmene davanti a loro?» chiuse istintivamente gli occhi, e due lacrime solitarie, gli rigarono il volto

«sarà difficile, ma devi farlo Harry. Questa città ti sta facendo male, io ti raggiungerò tra un mese, nessuno dovrà sapere dove sei diretto.» Harry annuì «chi lo sa che domani pomeriggio partirai?» il riccio bevve un sorso dalla sua tazza «Daisy e Phoebe» disse

«ecco ieri,ho fatto una telefonata»

«sanno dove?» Harry scosse il capo, Niall mormorò un 'bene' per poi mettersi a letto «posso dormire da solo, l'ho superata» Niall lo guardò con uno sguardo serio e allo stesso tempo triste, turbato «lo so. Ma ora hai bisogno di un abbraccio, dal tuo migliore amico. Vieni.» disse e Harry non se lo fece ripetere

«mi manca» iniziò a piangere

«lo so haz, lo so. È un momento x, lo supereremo»

«mi ha chiamato traditore. Tu non hai visto il suo volto, quando l'ha detto. Volevo sprofondare, cadere e non rialzarmi mai più.» confessò

«è uno stronzo. Fattelo dire, ma io non posso interferire haz, capisci? Era il tuo segreto, e tu dovevi fidarti o meno. Si è sentito deluso, ma non lo giustifico. Ha sbagliato, ora dormi ok?! Dovrai guidare per molte ore» il più piccolo si accoccolò tra le braccia del biondo, annuendo «ti voglio bene»

Niall sorrise «anche io, tanto»

La mattina dopo, quando si alzarono, Harry sembrava un'anima in pena, trascinava il suo corpo. Gemma lanciò un'occhiata preoccupata a Niall, il quale cercò di tranquillizzarla, ma nulla ci riuscì.

«vuoi?» chiese Gemma porgendogli il dolce al cioccolato, preparato da Glen, Harry scosse il capo

A quel punto Gemma lanciò un'occhiata a Glen, che scosse il capo tristemente. «signorino, le ho fatto la spremuta, la beve? Vorrei constatare se fosse buona.» Harry scosse la testa «Glen ti prego, sono Harry. E non costringetemi a mangiare, non ne ho voglia, posso bere latte e cacao. Niente di più»

Quando qualcuno a casa styles stava male, era di rito passare più tempo possibile, con chi soffriva. Anne, Des, Gemma, Niall e Harry, si sedettero sui divani del salotto, mentre facevano una maratona di Friends. Harry in quel momento girò il capo, vide come suo padre e sua madre stessero ridendo, come Niall e Gemma si lanciassero i pop corn.

Si sentì incredibilmente fortunato, sorrise, Harry per la prima volta in tante settimane, rivolse a se stesso a chi voleva bene, un sorriso sincero.

«sei convinto Harry?» chiese sua madre, il riccio annuì «devo, questa città non era per me.»

«ho deciso di anticipare la partenza, così arriverò prima. Vi chiamerò promesso» disse il riccio, prima di alzarsi per andare in camera a vestirsi.

Fuori all'abitazione styles, i domestici stavano preparando l'auto, con alcune valige, e alcuni dei suoi affetti personali. Nessuno sapeva della partenza di Harry, solamente la sua famiglia, e le gemelle.

Nessuno sapeva cosa stesse succedendo, la famiglia Tomlinson, Liam e Lucas, erano lì a fare colazione, per risollevare il morale a Louis, ma non ci fu verso, il maggiore non voleva mangiare.

Se ne stava in disparte, non partecipata ai dialoghi, lo faceva solo se interpellato. E a mark piangeva il cuore, così come a tutti i presenti, tranne che per Lucas, per motivi ovvi.

«che succede lì?» chiese Jay, facendo scattare in alto il capo di Louis «forse Anne e Gemma vanno in vacanza» ipotizzò Liam «guarda quante valigie» fece notare Lucas, le gemelle di guardarono e annuirono tra loro, erano preoccupate.

«che avete voi due?» domandò Louis

«niente, sembra strano che vadano in vacanza ora» borbottò Daisy, e Louis si limitò ad annuire

«strano Des non ce ne ha parlato» disse Liam «Anne non mi ha avvertita che sarebbero andate in vacanza, oggi pomeriggio avremmo dovuto passare il pomeriggio assieme» disse sua madre

Nel frattempo, Harry si raccolse i capelli in uno chignon, indossò un jeans largo, e delle sneakers con una felpa nera, indossò un giubbotto nero più pesante, dato il freddo. Aveva gli occhi arrossati dal pianto, dal dolore, dalla tristezza. Si infilò le scarpe, e i suoi anelli, si guardò intorno, la sua camera, pianse, a singhiozzi. «haz» lo richiamò Gemma

«hai fatto la cosa giusta, lo sai» gli disse sua sorella «hai risolto quasi metà problema» Harry scosse il capo «finché Louis non dirà addio al passato, io non posso fare parte del presente e del futuro. E soprattutto non posso sentirmi amato. Questo è il problema» sua sorella lo abbracciò, uno di quegli abbracci fatti di anima e amore, non dal corpo.

«abbi cura di te, ok?» Harry annuì, scese a fatica nel salotto, e salutò sua madre e suo padre, già piangenti

«dite a Louis, che non ho mai avuto l'intenzione di spezzargli il cuore» confessò alla sua famiglia, Des annuì

«Gemma, non lasciare che la tua vita, voli in basso. Tu sei destinata a volare alto» sua sorella lo abbracciò, e gli lasciò un bacio sulla guancia

«Niall» si pose davanti al biondo «non ho mai avuto l'intenzione di farti piangere» Niall gli si gettò tra le braccia, «verrò da te» gli sussurrò

«mamma, non lasciare che la tua vita e quella di papà, sia semplice, vivete, divertitevi. Volate in alto, ridete anche se non ci saremo io e Niall a farvi ridere» Anne e Des lo abbracciarono

«dai non stai partendo per la guerra!» borbottò Niall

«dite alle gemelle, fizzy, Lottie, mark e jay che mi mancheranno, come l'aria. E soprattutto dite a Liam di resistere, di tenersi stretto assieme a Zayn ciò che provano, è la sensazione migliore che ci sia.»

Tutti annuirono, e lo accompagnarono fuori. Harry poggiò lo stivaletto sull'asse di legno bianco del portico, cigolò, ha sempre cigolato, e sorrise.

«sto scommettendo su di noi lou,so che il nostro amore,un giorno si muoverà nella stessa direzione.» si fece questa promessa, con uno zaino sulle spalle, e una montagna di problemi da caricare e da affrontare.

Niall scese prima di lui, ancora con le lacrime agli occhi, uscì fuori l'immenso cancello e la famiglia Tomlinson era tutta lì, ad osservare il biondo.

«che succede?» chiese Lottie a voce alta

Louis si alzò per vedere ciò che stesse succedendo, Niall piangeva, singhiozzava. Perché? Che succede?

«perché piange?» chiese fizzy «Daisy...» mormorò Phoebe, sua sorella la guardò per poi esclamare «no! No—no non può essere» urlò «che succede?» urlò di rimando Louis, facendo girare tutti nella sua direzione.

In quel momento, scorsero la figura di Harry, con il borsone in spalla, che ringraziava i suoi domestici per aver riposto la sua chitarra, con cura, nei sedili posteriori. Aveva pianto, era evidente, si mise gli occhiali da sole, e abbracciò il biondo, dandogli una pacca dietro la schiena.

Il cuore di Louis, si stava fermando, che succede?

Tumm

Tumm

Tumm

Harry se ne va

Tumm

Tumm

Tumm

Harry guardò il cielo di New York, guardò la città che gli aveva fatto male, guardò le persone di fronte a lui e rabbrividì, li salutò con la mano, da lontano. Vide Louis, immobile che lo osservava.

Non guardarmi così, ti prego.

Prese coraggio e salì in auto.

«no!» urlò phoebe «No ti prego! Non l'ha fatto sul serio! Non lo sta facendo» Daisy l'abbracciò, loro due sapevano, sapevano il suo desiderio, di lasciare Louis libero

«è colpa tua!» ringhiò Daisy verso Lucas, che in quel momento si sentì spaesato

«Harry» riuscì a sussurrare Louis «il mio Harry»

«non è tuo.» urlò sua sorella Daisy

Cadde in ginocchio, con le labbra mezze aperte, l'auto stava partendo. «Harry» disse Louis

L'auto imboccò la strada «Harry» pronunciò più forte di prima, camminò lentamente «Harry»

Ma l'auto di Harry non c'era più, era partito. Se n'era andato, per colpa sua. Vide Niall, dall'altra parte della strada, lo vide con gli occhi rossi, gonfi. Poi vide sua sorella Lottie, correre in suo soccorso, abbracciarlo, confortarlo. Lui fermo lì,su quel vialetto, mentre ha visto andarsene, l'amore della sua vita.

Nessuno seppe però, quanto fu difficile per il più piccolo, lasciare tutti, con un futile saluto di mano, non sanno quanto gli sia costato, guardare Louis, che pronunciava il suo nome. Come il suo cuore, si fosse frantumato in mille pezzi, come le lacrime che uscirono, una volta che imboccò l'autostrada.

Nessuno sapeva.

«è la cosa giusta amore mio, tornerò quando saremo pronti. Ora non lo siamo.»
















Los Angeles 22 dicembre 2016

«eccolo qui! Il mio inglese preferito!» esclamò Mitch appena lo guardò, Harry buttò il borsone ai suoi piedi e abbracciò l'amico

«Sarah?» chiese a quel punto «sta arrivando, dimmi un po', com'è stato il viaggio?»

«tranquillo» si limitò a dire «allora, come stai?»

Come stai

«vorrei affogare Mitch, vorrei farlo sul serio. Io amo la pioggia, ora con quell'acqua vorrei affogarmi.»

«intenso haz, molto intenso. Non ha provato a chiamarti? Louis» gli chiese «ti prego non—non nominarlo Mitch, e comunque ho cambiato numero. Sapevo che almeno una volta avrebbe provato, e io avrei risposto. Buttando all'aria tutto» confessò

«farà male, non te lo nascondo. Ma ce la faremo. Tra l'altro qui c'è anche Zayn, no?» Harry annuì «verrà anche Niall, tra qualche settimana. Spero solo di stare bene Mitch, domani voglio tagliarmi i capelli»

«per quale assurdo motivo?» borbottò

«perché a lui piacevano» disse Harry suscitando una reazione di stupore nell'amico «ce la faremo ok? Tu dormi ancora con qualcuno la notte?» Harry scosse il capo «lui mi ha insegnato a farlo, ora devo dormire senza lui, incredibile la vita»

«Harry, siediti. Raccontami tutto, per filo e per segno» il riccio annuì, si sedette di fronte al camino e iniziò a raccontare, tutto.

«tutto iniziò quando stavamo facendo compere» gli raccontò di come avessero conosciuto Lucas, di come si fosse insediato nelle loro vite, di come si trovasse sempre a casa Tomlinson e di come tutti in quella casa non lo sopportassero.

«è sempre presente quando io non ci sono, sembra lo faccia apposta! Louis—gli crede, gli crede ancora, dopotutto quello che gli ha fatto» sospirò esausto

«cosa gli ha fatto? Non capisco. Oltre a rompere le palle» Harry ridacchiò «lui voleva costringere Louis a fare coming out, e stava per accadere qualcosa di brutto tra lui e sua sorella. Hanno avuto una discussione molto accesa, e nonostante ciò è ancora in quella casa» sbuffò portandosi una mano sulle tempie, era veramente esausto

«non puoi immaginare quanto mi sia costato. Lasciarle lì, mentre urlavano 'no' e 'non può farlo sul serio', Mitch io già le avevo accennato di volermene andare, però volevo restare per Louis» abbassò il capo «hey, non sentirti in colpa. Tu non ne hai, non ne potevi più di stare lì, per una volta sii egoista e pensa a te Harry. Per favore.» sentirono le chiavi che giravano nella serratura

«Sarah!» urlò il riccio prima di correre ad abbracciarla, e lo stesso fece la ragazza «styles mi sei mancato! Sempre in mezzo tu eh?! Anche all'università» scherzò «tu lo sai Sarah, che la mia specialità è infastidirti!» lei rise sonoramente «oh lo so! Anche se mi basta Mitch!» ridacchiò

«scusate ragazzi se vi disturbo, non sapevo dove andare» disse dispiaciuto «ma sei impazzito?!» urlò la ragazza, facendolo quasi sobbalzare «tu dovevi e sottolineo dovevi, venire qui. E starai qui per tutto il tempo che vorrai, ovviamente passerai le feste con noi, vero?!» Mitch le inviò un'occhiata fulminante

«certo, rimarrò qui per le vacanze. Ma lasciatemi cercare un appartamento però, dopo le feste vorrei sistemarmi» i due annuirono e lo invitarono in cucina, dove l'amico aveva già apparecchiato

***

«scusi dove trovo questo posto?» chiese Harry ad un passante, stava cercando un negozio di strumenti

«guardi, deve andare in fondo alla strada, e girare a destra.» Harry lo ringraziò e seguì le indicazioni

Si ritrovò davanti a un negozio di strumenti, molto accogliente, era bellissimo, entrò e si avvicinò alla sezione dei pianoforti, era ammaliato. «serve qualcosa?» chiese la ragazza

«vorrei solo degli spartiti, e un nuovo plettro. Anzi forse mi servirebbe anche qualcosa per poggiarli» la ragazza annuì, e gli portò subito ciò che gli serviva

«credevo fossi interessato ai pianoforti» sentì il bip dello strumento, che registrava l'acquisto «sono più un tipo da chitarra» ammise

«capisco» ridacchiò lei «ti ho già visto, è possibile?» chiese la ragazza brunetta «intendi qui?» lei annuì

«no ci sono venuto in vacanza, ma forse potresti conoscere la mia amica, Florence» la ragazza strabuzzò gli occhi «aspetta! Florence di don't worry darling?» Harry annuì «mio Dio! È bellissima, puoi dirglielo?! Ti prego» il riccio annuì divertito «certamente, tu sii sempre così solare. Mi raccomando» la ragazza annuì e gli sorrise














La bomba è stata sganciata

Mio Dio, mi aspetto denunce, e niente voglio solo dirvi che nonostante tutto, ci sarà sempre la luce.

Voglio incitarvi a raccontare se qualcosa vi turba, ad uscire da relazioni che forse non fanno per voi, e ad avere il coraggio di dire basta. Vi voglio un gran bene.

Come state scintille?
Spero tutto bene.

Box cambiamenti:

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