Edward's voice

Da onedirection_tpwk3

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Le canzoni di Louis si erano posizionate al primo posto in ogni classifica, tanto da vincere i Brit awards. ... Altro

Mystery
Katy Perry
Golden
H&N
𝐴𝑟𝑖𝑎 𝑏𝑢𝑜𝑛𝑎🍃
Lᴇᴛ ᴍᴇ ᴋɪss ʏᴏᴜ
𝑆𝑡𝑟𝑜𝑛𝑔🪨
-𝟸𝟶𝟷𝟹-
𝐋
𝑅𝑜𝑡𝑡𝑜
Crisi
"It's your fault"
Riconciliazione
Date
Bravery
Once in a Lifetime
the night is calling to me
Philip
special
L.A.
Capitolo 21
Brits
Meeting
Unexpected
Angel
Rain
tension
𝐈 𝐬𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐚𝐫𝐞
𝗧𝗿𝗮𝘃𝗲𝗹
Reveal
Burning
Capitolo 33
Il quaderno
Friendship
Try
w
You said you care
Toronto
I Grammy
L'ultimo tassello
Please don't leave me
Styles Company
Un amico di vecchia data
Only love can hurt like this
hushed person
E tu ricordi?
"Ti ho preso"
Epilogo

Wind

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New York      17 agosto 2016

«sicuro?» domandò Louis titubante
«assolutamente, prima o poi devo farlo»

Harry aveva capito che Louis fosse la sua ancora, quello che lo teneva fermo e lui era la sua corda, quello che lo teneva saldo. In quel momento erano nella stanza del più piccolo, Louis gli aveva promesso che lo avrebbe aiutato ad affrontare le sue paure. Nonostante Harry fosse completamente terrorizzato, sapeva che Louis c'era, c'era per lui.

«spegniamo la luce, io lascio la porta aperta. Corri da me Harry, se ti senti soffocare corri da me, sono nella stanza degli ospiti, qui di fronte» lo rassicurò

Harry quella sera avrebbe dovuto affrontare almeno metà della sua paura del buio, ed era terrorizzato era convinto che con Louis affianco ce l'avrebbe fatta,ma aveva paura,il buio lo inghiottiva e lui non riusciva a scorgere la luce.

«se non vuoi più farlo-»
«voglio, facciamolo insieme. Tu lì e io qui. Porta aperta e buio completo, da solo. Ci sono»

Louis si avvicinò e lo abbracciò, facendo aderire il suo mento alla spalla di Harry, e vi lasciò un bacio. Poi passò alle labbra, e si sentiva così bene, era il posto giusto per lui.

«sono fiero di te. Sempre» gli disse prima di uscire

Ora toccava ad harry e la sua paura, aveva deciso di non dargliela vinta. Lentamente si diresse verso il suo letto, scostò il lenzuolo e si sedette facendo aderire la schiena alla testiera del letto, chiuse gli occhi e iniziò a pensare, a riflettere.

Una delle poche cose che aveva assimilato dai vari incontri con molti psicologi, è il fatto che lui non dovesse pensare all'accaduto,doveva focalizzarsi su un ricordo su un'immagine che gli portasse sollievo.

Il suo corpo fremeva, respirava velocemente in maniera troppo intensa,le sue dita cercavano qualcosa da strappare.nIniziò a togliersi ferocemente tutti gli anelli e a posarli sul comodino, era una battaglia che lui doveva vincere, o lo avrebbe sconfitto per tutta la vita.

Si legò i capelli, aveva la fronte impregnata di sudore, si tolse i pantaloni del pigiama e rimase in boxer, stava sudando, era troppo accaldato. Si pose una mano sul petto, per costatare che il suo battito stesse sulla soglia del regolare, ma non era così, e questo lo agitò ancora di più.

Si alzò, camminava avanti e indietro, a destra e a sinistra, non si calmava. Abeba bisogno di Louis, sono un tale fallito! Pensò Harry

Canta

«non posso farlo, non darmi strane idee» sussurrò a se stesso, cercando di convincersi

Canta e andrà tutto bene

È così lo fece, iniziò con una melodia casuale fino a cantare intere canzoni. Lo faceva perché si sentiva bene, si sentiva libero, poteva fare qualsiasi cosa, ma quando il suo cuore cominciò a scalpitare, il respiro pesante, i polpastrelli sudati

«sto cadendo di nuovo» disse solo Harry

«Louis!,» urlò «Louis ti prego» e il maggiore dall'altra stanza, ascoltò il lamento, non lo ignorò, ma aspettò che venisse Harry da lui

«Harry sono qui, alzati e vieni da me» gli urlò dalla soglia, e Harry lo odiò così tanto, ma si dette forza

Si alzò barcollando, con un volto cadaverico, mise la pianta dei piedi sul pavimento freddo, fece un passo nel buio, e chiuse gli occhi. Ne fece un altro, e uscì un singhiozzo, fece l'ultimo e si accasciò su Louis.

«amore mio, sei venuto da me. Sei arrivato da me, hai attraversato la stanza da solo, al buio» lo lodò

Ecco perché Louis non voleva muoversi,perché Harry,avrebbe capito che tutte le volte che ci provava e aveva una crisi Louis sarebbe stato lì, a correre verso lui e ciò non era corretto,perché doveva farsi forza da solo, poteva aiutarlo,sostenerlo ma doveva affrontare la sua paura da solo perché Louis lo aspettò sulla soglia della porta

Il suo cuore subì una fitta quando lo vide quasi strapparsi i capelli, gli occhi spalancati,il viso e tutte le sue dita impregnati di sudore. Harry doveva essere aiutato, e doveva chiedere aiuto a una persona specializzata. Questo pensiero gli vagava nella mente, già da molto tempo.

«lou, perché non sei venuto da me? Mi hai lasciato solo, avevo paura» Louis appena lo vide lo avvolse e lo portò in camera, lo fece stendere con lui

«haz perché tu sei tanto coraggioso, e se fossi venuto ad aiutarti, non ti saresti alzato. Harry io ci tengo così tanto a te amore, puoi fare per me una cosa?»

«va bene,» disse Harry «ho un amico che è uno specialista in traumi e-»
«no, no categorico» rispose secco il più piccolo

«fammi finire, andiamo insieme. Haz ti prego, voglio aiutarti, vengo con te, se tu mi vorrai dentro io ci sarò, altrimenti ti aspetterò fuori»
«se verrai con me, posso andarci anche domani. Non mi importa, rimani con me lou»

«rimarrò per sempre con te Harry, ormai sei scolpito nel mio cuore» e il più piccolo sorrise prima di addormentarsi tra le braccia dell'uomo che ama

«ti amo» disse Louis, ma Harry già era dormiente





Manhattan       20 agosto 2016 ore 11:00

Sotto lo sguardo fiero di Des,Anne,Gemma e tutti i loro amici, Louis aveva portato Harry, da uno dei suoi amici più fidati con cui passava molto tempo al liceo, nonostante avesse frequentato alcuni anni a Doncaster e poi penultimo e ultimo anno, a New York aveva legato molto con lui poi le loro vite si erano separate in base ai loro lavori

In quel momento Harry, si trovava in auto e stava conversando al cellulare con Niall e Zayn, in una videochiamata di gruppo, per tranquillizzarsi, lo faceva molto spesso, il supporto e la voce dei suoi migliori amici spiravano calma, anche se erano un uragano

«ni ti ho detto che è tutto ok, Louis è in un bar, sta prendendo dei frullati e poi andremo dal suo amico»

«promettimi che se questo tizio supera il limite te ne andrai. Promettimelo,» si sentì il rumore dei tasti del cellulare di Zayn, che digitava qualcosa
«hey! Zayn perché usi tale violenza»
«perché sei un idiota!» rispose il moro

«ok va bene così. Zayn non torturare Niall e Niall sta' tranquillo,Louis sa cosa sta facendo. Ora sta tornando, lo studio del suo amico è proprio qui di fronte. Ci vediamo a casa, vi voglio bene»
«anche noi» esclamarono all'unisono dopodiché la telefonata terminò

«hey tesoro» disse Louis col suo frullato «è tutto ok? Sei ancora sicuro?» domandò

«tutto ok, sono solo—solo nervoso»
«capisco è normale, ma giuro che Stan è il migliore»

Dopo aver sorseggiato i loro frullati, scesero dall'auto e si diressero fuori lo studio di Stan, Harry aveva il cuore a mille e Louis lo capì,ecco perché gli prese una mano e cercò di tranquillizzarlo. Bussò il tasto del citofono per richiamare l'attenzione sul loro arrivo.

«salve chi è?» rispose probabilmente il segretario
«Tomlinson» disse Louis e l'uomo aprì

E per la prima volta ad Harry venne un brivido lungo tutta la colonna vertebrale, pensando al fatto che mentre Louis rispondeva 'Tomlinson' Harry era stretto a lui, proprio come una coppia sposata.

Quando salirono al secondo piano, la prima porta a sinistra,Harry esitante bussò e furono aperti da un uomo di mezza età,vestito casual, dopo averli salutati educatamente, gli indicò quale fosse la porta dello studio

«avanti» rispose probabilmente stan

«hey Stan, amico» Louis lo abbracciò forte, battendo le mani sulla schiena, non si vedevano da tanto

«come te la passi?» chiese l'amico
«bene, e tu? Con Stacey?»
«tutto bene, dimmi cosa succede a quest'uomo affascinante» indicò Harry 

«si ecco lui è Harry, è il mio ragazzo, però già sei informato sulla riservatezza» stan annuì «Harry lui è stan, un mio amico di vecchia data»

Harry sporse la mano per stringerla e lo stesso fece Stan «piacere mio Harry»
«potrei dire lo stesso stan» rispose educatamente

«Louis tu rimani qui ad ascoltare o ti accomodi fuori? Di solito la prima volta vorrei conoscere solo il paziente» spiegò
«si certo, lou non preoccuparti. Credo che andrà tutto bene, puoi aspettarmi fuori?» il maggiore annuì fiero, per poi lasciargli un bacio veloce e uscire

«Harry raccontami un po' di te, dei tuoi hobby magari, o dei tuoi amici. Ti va?» chiese educatamente

«certo» annuì «ho due migliori amici di cui mi fido ciecamente, Zayn e Niall, e uno dei miei amici molto confidenziali è Liam. Il migliore amico di Louis» iniziò a spiegare la situazione

«molto bene, si conosco Liam. Raccontami della tua famiglia, hai fratelli o sorelle? Tutto quello che vuoi»

«ho una sorella di quasi quattro anni in più di me, si chiama Gemma e con lei ho avuto sempre un buonissimo rapporto fin da quando ero piccolo. Lei è stata la prima persona a cui ho confidato di essere gay. Lei è la mia metà, ha un pezzo del mio cuore, come credo sia per tutte le persone a cui tengo»

«come ti sei relazionato quando hai fatto coming out?» domandò Stan

«sono andato in camera sua, e lei notò quanto fossi strano, mi chiese il motivo e lì risposi che ad un obbligo, ad una festa un ragazzo mi aveva baciato e mi era piaciuto. Ciò che non succedeva con le ragazze» si mise meglio seduto sul divano di stoffa

«quindi lei ti ha subito dato il suo supporto?» Harry annuì e stan scrisse qualcosa sul suo blocchetto

«continua» e Harry lo fece, sospirò «mia madre, appena glielo confessai, mi rispose che già ne era a conoscenza perché sono suo figlio e mi conosce meglio di chiunque altro. Mio padre ecco, non mi aspettavo una reazione positiva da lui»

«come mai? Non ti spirava fiducia?»
«assolutamente, solo che—ecco alcuni miei amici avevano fatto Coming out con i propri genitori, e la percentuale più alta non era stata accettata dai propri padri, sbagliai ad essere così influenzabile. Perché riflettendoci mio padre è sempre stato un uomo, a cui confidare tutto. Nonostante mi abbia mortificato molte volte» espirò «quando glielo confessai saltò dalla gioia, perché vide quanto fossi spaventato» sorrise ricordando quel momento

«ora ti dico la mia riflessione in merito a questa prima parte che mi hai raccontato. Harry tu sei circondato da persone che ti amano, forse sei tu che non riesci ad accettare che loro ti amino,» si tolse gli occhiali «io sento che sei una persona buona, e dovresti amarti. Ma non lo fai, perché? Mi hai detto che sei stato mortificato, continua stai andando bene»

«io volevo essere un cantante,ecco perché ho intrapreso una strada universitaria che a livello di studi si avvicinava a farmi comprendere i contratti, eccetera anche per non essere preso in giro. Da parte di tutti avrei avuto un appoggio,una spinta,ma mio padre questa rassicurazione non me l'ha mai data, mi considerava troppo piccolo o troppo incapace o le mie corde vocali non erano stabili e faceva leva anche sui problemi di salute che io ho a livello respiratorio.

Il fatto che lui non mi considerasse abbastanza o all'altezza o addirittura mi considerasse semplicemente un po' intonato, all'inizio mi ha buttato giù,i primi anni io non accettavo che mio padre mi considerasse così poco capace, poi col tempo capii che non dovevo dimostrargli qualcosa, ma dovevo dimostrare qualcosa a me stesso, che avrei potuto farcela» fu una confessione struggente che buttò fuori con tutto il sentimento di rabbia che aveva in corpo, costellato dalla tristezza

«come hai affrontato quest'esigenza di dimostrare a te stesso quanto vali?» tasto dolente

Harry abbassò il capo, non era pronto a confessare chi fosse realmente a livello discografico, anche se sapeva che vi fosse un rapporto professionale tra paziente e dottore, ma non era ancora pronto a raccontarlo una persona estranea

«va bene se non vuoi dirlo—ti va di parlarmi di qualcosa che ti ha deluso proprio tanto? Oltre a questi episodi molto significativi»

«non mi viene niente in mente» confessò

Bugiardo

«io sono sicuro che c'è, ma me lo racconterai la prossima volta. Ti va?» Harry annuì

«e con Louis, come va? E prima che tu mi risponda, Harry questa conversazione non uscirà mai e poi mai di qui. Louis è mio amico, ma io sono professionale»

«si ecco, Louis è semplicemente Louis. Non mi annoio mai con lui ed è così speciale, e pensare che io prima lo odiavo. Perché mio padre gli dedicava molto tempo, e trascurava noi a casa.

Louis è quel vento che vorresti ti pizzicasse in continuazione la pelle. Quando è inverno e le guance diventano rosse o quando è estate e arriva un vento caldo, che ti fa sudare peggio di quanto non lo sia già»

«come mai lo odiavi? Forse per la gelosia dell'essere preso sul serio?»
«non ero geloso di lui, a me dava fastidio la sua presenza ecco, perché mio padre era una contraddizione vivente. Non mi permetteva di cantare perché ero un ragazzino,ma Louis aveva poco più di due anni in più rispetto a me»

«quindi ne eri geloso» sentenziò

«forse» rispose Harry

«va bene Harry, credo che potremmo fare un buon lavoro, io e te assieme. Ci vediamo la prossima settimana nel primo pomeriggio?» chiese conferma prima di annotarlo sull'agenda

«va più che bene» rispose il riccio «ah Stan, grazie veramente tanto»

«non ringraziarmi, è il mio lavoro. E poi sei cosi una brava persona, ti aiuterò» gli diede una pacca sulla spalla, prima di aprire la porta e rivelare un Louis impaziente e armeggiante di cellulare su una sedia

Scattò in piedi «haz amore, tutto bene?»
«tutto bene» rispose

«ciao stan e grazie tante,scusa per il poco preavviso»
«Tomlinson non scusarti mai con me, e non ringraziarmi nemmeno. È stato un piacere, ci vediamo la prossima volta»

I due salutarono Stan, e scesero le scale con un po' più di spensieratezza, uscirono e si fermarono davanti all'auto.
«come ti è sembrato?»
«mi ispira fiducia lou, mi piace Stan come persona, sono sicuro che può aiutarmi molto. Grazie lou» il più piccolo lo intrappolò in un abbraccio pieno di devozione e amore

«non ringraziarmi haz, sei troppo importante nella mia vita. Farei qualsiasi cosa per te»

Si rimisero in auto, e il loro viaggio di ritorno presso l'abitazione di entrambi continuò. Harry guardava dal finestrino tutti i palazzi,che scorrevano veloce e le nuvole che si muovevano da sinistra verso destra, segno dell'ignoranza umana, l'uomo era così tanto convinto di essere al centro della terra,al centro dell'universo, che pensava di essere lui fermo e che le nuvole si muovessero attorno a lui.

Le nuvole si muovono,ma quando l'uomo è in movimento non sono loro a muoversi,ma l'uomo.
Di conseguenza,l'uomo non è più il centro della terra ed è qui che con il senso di insicurezza umano inizia a riflettere sul suo essere insicuro.

Fino ad oggi non ci aveva mai riflettuto sul serio,ma quando Stan gli fece notare della sua insicurezza dal punto di vista musicale che è la sua vita, la musica è la sua vita,nient'altro e nessun altro; lui viveva per la musica e la musica viveva in Harry, iniziò a rammentare frammenti della sua vita. E ora parve tutto più chiaro.

«a che pensi?» lo risvegliò Louis

«niente lou, ripenso a quanto incredibilmente sia andato bene quest'incontro,» buttò lì «la prossima settimana vorrei andarci da solo, se non ti dispiace»

«Harold ma scherzi? Ovvio che puoi andarci da solo. Significa che stai prendendo sempre più coraggio, ciò non significa che io non ci sarò per te»

«lo so lou, ci saremo per entrambi sempre. Qualsiasi cosa accada. Va bene?» il maggiore annuì 





New York        27 agosto 2016

Harry era appena tornato dalla sua seduta settimanale, i suoi genitori erano molto contenti dei suoi progressi,tanto che iniziò a voler dormire da solo al buio, non ci riusciva per tutta la notte,ma ci provava, la prima volta ci riuscì un'ora,la seconda due ore e così via aumentando però di mezz'ora.

La paura era costante ma se non l'avesse sconfitta prima poi l'avrebbe inghiottito, terminando in un baratro buio.

«haz amore, stasera che ne dici di fare una follia?»
Harry lo guardò stranito

«cosa lou?»
«facciamoci un tatuaggio, non per forza di coppia insomma, però facciamolo lo stesso giorno. Ti va?»

«si» annuì «andiamo ora, ho già in mente cosa voglio tatuarmi. È simbolico»

presero l'auto di Harry e iniziarono a guidare per le strade di New York, si avvicinarono nel negozio di fiducia di Louis, lo stesso sin dal primo tatuaggio. Una ragazza li fermò e chiese una foto con entrambi, in poco tempo molti seppero della presenza dei larry in centro a New York.

«separati?» domandò Louis e Harry annuì

Harry già sapeva cosa voleva tatuarsi, non avrebbe mai detto a Louis che voleva farlo per lui,per la sua presenza nella sua vita, voleva tatuarsi l'ancora, Louis lo era. L'ha tenuto fermo e lucido in momenti dove avrebbe voluto solamente accasciarsi al suolo, e non rialzarsi mai più.

«cosa vuoi tatuarti lou?» domandò il ragazzo a Louis, mentre Harry già procedeva nella stanza affianco con una ragazza

«una corda, come quella» indicò il disegno «con l'intreccio dell'infinito» spiegò

«come mai se posso chiedere? Tatuaggi di coppia?»

«no assolutamente, il mio è per lui. Ma non deve saperlo Mike, avevamo promesso di farci tatuaggi separati, che non fossero collegati, ma per me lui è importante. E poi siamo solo amici»

«si amici, va bene Louis. Iniziamo col tatuaggio, fattelo dire, conosco la cospirazione larry, e credo che dopo oggi li vedrò più spesso» ridacchiò

«sanno che siamo qui vero?» Mike annuì

«che cazzo!» borbottò
«sta' fermo» lo rimproverò

_____

«beh che dici, al mio tre scopriamo?» chiese il più piccolo ancora elettrizzato

«va bene, è una cosa simbolica per me haz»
«anche per me lou»

Al loro tre, iniziarono a scoprire, prima la pellicola e subito dopo a spalmare la crema bianca, affinché non vi fossero infezioni. Piano piano,mentre scoprivano i loro tatuaggi, non erano consapevoli che stavano assaporando l'amore.

«non ci posso credere» mormorò Louis

«lou, io—io ho tatuato l'ancora» disse
«io la corda, Harry tu mi tieni fisso a te, e mi tieni saldo, nonostante tutto. Mi tieni legato a te, nonostante tu abbia moltissime paure»

Harry era la sua corda, Louis la sua ancora. E inevitabilmente avevano pensato l'uno all'altro, simbolo di quanto fossero entrati sotto la pelle dell'altro. Di quanto amore ci fosse

«ti amo Louis» uscì così spontaneo che Harry realizzò solo dopo, ciò che aveva detto

Louis d'altro canto stava osservando il tatuaggio del minore, udendo quelle parole, scattò col capo in alto
«anche io Harry, non puoi immaginare quanto io ti ami» quella confessione fu l'incentivo per stipulare un patto tra loro

Un parto fatto di carezze, di baci e di litigi

«sei come il vento lou» gli confessò all'orecchio mentre lo abbracciava

«come?» chiese stranito
«come il vento, tu sorprendi lou. Fai muovere gli alberi, fai arrossare le guance, dai sollievo in estate, ma puoi distruggere. Tu hai il potere di distruggermi, Wind»

«ti amo Harry»
«anche io wind»





Con questo capitolo pieno di rivelazioni e molto sentimento volevo dirvi che se siete in un momento difficile,potete contare sul mio aiuto e soprattutto se non riuscite ad uscirne fuori,vi prego di parlare con qualcuno che magari può aiutarvi,qualcuno competente in questo campo.

Non pensate che sia da vigliacchi, da deboli perché credo che questa sia una delle forme di coraggio più alte che ci siano.

Detto questo, piccolx scintille come state?
Spero tutto bene, anche io un po' stanca ma sto molto bene

Ok questo è lo sportello dei consigli, qualsiasi cosa, scrivete. Vi vedo!!!

Vi amo tanto -L

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