Edward's voice

By onedirection_tpwk3

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Le canzoni di Louis si erano posizionate al primo posto in ogni classifica, tanto da vincere i Brit awards. ... More

Mystery
Katy Perry
Golden
H&N
𝐴𝑟𝑖𝑎 𝑏𝑢𝑜𝑛𝑎🍃
Lᴇᴛ ᴍᴇ ᴋɪss ʏᴏᴜ
𝑆𝑡𝑟𝑜𝑛𝑔🪨
-𝟸𝟶𝟷𝟹-
𝐋
𝑅𝑜𝑡𝑡𝑜
Crisi
"It's your fault"
Riconciliazione
Date
Bravery
Once in a Lifetime
the night is calling to me
Philip
special
Capitolo 21
Brits
Wind
Meeting
Unexpected
Angel
Rain
tension
𝐈 𝐬𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐚𝐫𝐞
𝗧𝗿𝗮𝘃𝗲𝗹
Reveal
Burning
Capitolo 33
Il quaderno
Friendship
Try
w
You said you care
Toronto
I Grammy
L'ultimo tassello
Please don't leave me
Styles Company
Un amico di vecchia data
Only love can hurt like this
hushed person
E tu ricordi?
"Ti ho preso"
Epilogo

L.A.

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Los Angeles    22 luglio 2016

«cazzo Louis! Più veloce» ansimò Harry, contro la parete della stanza del loro albergo
«piccolo, con calma» era a corto di fiato

Louis aveva due dita che sforbiciavano nell'entrata di Harry. Erano appena tornati da una cena, fatta piena di provocazioni da parte del più piccolo, appena tornati in albergo, Louis lo spinse contro l'ingresso della loro suite.

«cosa c'è ricciolino? Mi hai provocato tutta la sera, dimmi cosa vuoi» gli disse nel suo orecchio
«voglio—voglio che tu entra, t-ti prego» ansimò

Louis aumentò la velocità delle sue dita, aggiungendone addirittura un'altra. Girò Harry dal lato della parete, così che la sua guancia fosse spiaccicata su essa. Si abbassò i boxer, e si infilò il preservativo.

Il maggiore ordinò al più piccolo di stare fermo, come infatti Harry aveva le sue mani sulla sua testa, ferme in aria, stava impazzendo, voleva toccarsi, ne aveva bisogno. Louis osservava ogni lembo della sua pelle, osservò il suo sedere, che ogni giorno grazie agli esercizi, diventava sempre più sodo

«Louis!,» urlò «porca puttana, entra. Ti prego»
«haz, il tuo culo—cazzo» gemette premendo il suo membro alla superficie dell'entrata

Harry strizzò gli occhi, per la grandezza e durezza del membro di Louis, dopo quasi due mesi, non si era ancora abituato alle misure del membro del maggiore,infatti socchiuse gli occhi, grazie alle spinte di Louis, che trovarono il fascio di nervi giusto

«Louis, lì—si ti prego» urlò il più piccolo, ed era musica per le orecchie di Louis, mise le sue mani sui fianchi di Harry, dandosi più forza per le spinte, esse aumentavano sempre di più, più veloci, più forti, più violente e soprattutto più piacevoli.

Louis gli morse la clavicola, lasciando il segno dei denti e della saliva, succhiò quella parte di pelle ormai marchiata, come il resto del suo corpo, e gli lasciò un segno ben evidente. Il maggiore si riversò bel preservativo, e quando uscì Harry si sentì immediatamente vuoto. Era questa la conseguenza, dell'assenza di Louis? Si ritrovò a pensare

Il maggiore lo girò con irruenza, per strappargli più baci possibili, lo trovò con il viso ancora scombussolato per l'orgasmo ricevuto, le gote leggermente arrossate, i capelli scompigliati, gli occhi socchiusi dal piacere.
«mi fai impazzire cazzo» gli sussurrò
«mi hai appena scopato, contro la parete dell'ingresso della nostra suite, non sei sazio?» gli domandò con voce leggermente stanca e affannosa

«mai Harold, di te non sono mai sazio. Segnatelo, io ti legherò a quel letto,» glielo indicò «e urlerai il mio nome, peggio di quanto tu abbia fatto stasera»
«pervertito» 

Louis se lo tirò a se, baciandogli tutto il viso, le guance, poi il naso, il mento, la fronte e poi le labbra, tutto molto velocemente, tanto da far ridacchiare Harry, e Louis colse l'occasione per succhiargli le fossette, e rise ancora di più. Entrambi si liberarono dei boxer e dei pantaloni che erano ai loro piedi, e si spinsero reciprocamente sul letto

«lou, non ce la faccio per un secondo round»ammise
«hazza per chi mi hai preso?,» lo canzonò «voglio rilassarmi con te» il più piccolo annuì

«non credevo che un giorno saremmo finiti così» confessò Harry, mentre accarezzava i capelli di Louis, che aveva il capo sul suo petto
«in che senso?» chiese
«lou, prima io non ti sopportavo sul serio. Ricordi,» iniziò a ricordare «fine gennaio del 2014, quando dovevo venire lì a New York, e mia sorella voleva correre in aeroporto, già tre giorni prima quando lo scoprì?»

«certo,» annuì «mi ricordo che, tuo padre era felice di vederti, e beh io, finalmente ti avrei rivisto dopo quanto? Quattro anni! Erano tutti eccitati haz»

«gia, vedi io non venni più,» provò a spiegargli «mio padre, mi aveva promesso che ci sarebbe stato, dopotutto il primo febbraio sarebbe stato il mio compleanno, avrei compiuto vent'anni.
Non era niente di speciale, però era la prima volta che mio padre ci sarebbe stato,» sospirò rammentando

«beh, non offenderti,ma quando tu lo chiamasti, il giorno prima e gli chiedesti di precipitarsi da te, non rammento il motivo in realtà, lui mi lasciò un messaggio dicendo,» si schiarì la gola
«'scusa figliolo, ma una delle mie priorità mi chiama, tu sei una delle prime e ti prometto che festeggeremo' Un piccolo spoiler: io non festeggiai»

«ti ho odiato così tanto lou, che quasi me ne vergogno, perché ora tutto provo tranne che odio. Ma ce l'avevo così tanto con te, e con mio mio padre, che non partii, e da lì che è iniziato il mio silenzio. Natale del 2014 e 2015 Harry non tornò, non tornai perché non se lo meritava, Gemma—lou

Non l'ho mai vista così arrabbiata, sembrava arrabbiata quasi quanto quella sera, per dirti, spaccò una porta»

«haz io—io non ti ho mai fatto del male consapevolmente, se ti dicessi che non ci ho mai pensato, cioè che fosse colpa mia, ti direi una bugia» iniziò a spiegargli

«lou, non è colpa tua e ho impiegato anche troppo tempo a capirlo»
«no aspetta, fammi finire» lo fermò

«hai ragione, ti ho tolto molti momenti con tuo padre, e non ero nessuno per farlo, so quanto faccia male. Io non vedevo il mio per lavorare, e anche a lui pesava il fatto che, purtroppo in alcune questioni non poteva aiutarmi, perché effettivamente non c'entrava un bel niente in quel contratto,capisci?» Harry annuì comprensivo, consapevole del fatto che e si stavano aprendo e confidando col cuore in mano

«quando mi hai raccontato di tre anni fa, Harry io mi sono sentito morire, non come in situazioni imbarazzanti, ma come un situazioni dove la colpa è solamente tua, e non puoi farci nulla, se non scusarti e stare male. Io non ho mai fatto niente, per farti del male, da quando avevi sedici anni ed eri un ammasso di ricci adorabili. E parentesi, secondo me mi piacevi dall'ora. Haz credimi quando ti dico che saresti l'ultima persona qui sul globo, a cui farei del male. Mi dispiace così tanto» Louis lo abbracciò

Si ancorò al suo bacino con entrambe le braccia, e la testa sul petto del più piccolo. Iniziò a lasciargli tanti baci sul ventre e sul petto, all'altezza del cuore.

«lascia che mi prendi cura di lui Harry»

«si Louis, non farmene pentire»



Los Angeles 24 luglio 2016

Los Angeles era afosa, completamente incandescente e questo i cinque amici lo capirono anche molto bene. Scesero in spiaggia, in una più isolata, per dare spazio a Harry e Louis.

La spiaggia era di quel colore marroncino di sempre, il rumore delle onde, faceva da sottofondo al chiacchiericcio della gente in strada, dei flashmob, e quasi dispiacque ad Harry, delle acque così, e un suono così maestoso, erano sprecati di giorno.

Harry si avvicinò alla riva, annusando il sale che c'era nell'acqua, poggiò un piede all'interno per costatare che non fosse gelata, ma così era. Non ebbe tempo di obiettare e tornare indietro, sentì delle mani piccole, ma belle forti, che conosceva bene, solleticargli i fianchi e spingerlo con lui in acqua.

«Louis!» urlò ridendo

«Louis sei un idiota!»
«dai haz! Ti ho facilitato tutto» ridacchiò

«sto arrivando!» urlò Niall, prima di buttarsi con un tuffo a bomba in acqua, schizzando tutti
«giuro su Dio Niall, se osi bagnarmi, finisce male!»
«zay tesoro, non essere così aggressivo» lo prese in giro Liam, che ottenne un'occhiataccia da parte sua

«vorrei tanto...» iniziò a sussurrargli Harry, ma le sue parole morirono in gola

«anche io Harry, vorrei tanto baciarti qui in mezzo, e prenderti lì vedi,» indicò un punto sulla riva «scoparti lì Harry, davanti a tutti, col sottofondo delle onde, e così tutte queste gatte morte che ti stanno squadrando dalla testa ai piedi, possano capire. Ma capiranno presto te lo giuro»

Quelle parole sussurrate, quasi come una promessa o come una speranza, Harry non riuscì a capire a quale delle due dovesse aspirare. Louis era perfetto, gentile, buono e premuroso, ma allo stesso tempo, era così testardo da sbatterci così tante volte la testa, e Harry glielo rinfacciava, quando litigavano urlavano, come quella volta che precedette la lite con Niall. Urlavano ma poi si guardavano, e tutto cambiava, capivano che si stavano innamorando.

«stasera cosa facciamo?» Zayn ruppe i suoi pensieri

«beh c'è un locale qui, che fa il karaoke. Perché non andiamo, ci potremmo divertire» propose Liam

E cazzo no, no che non si sarebbe divertito, cercò aiuto a Zayn e Niall, che lo guardarono con occhi preoccupati e allo stesso tempo spalancati.

«Harry non ha un buon rapporto con il canto» ci pensò Louis al posto loro
«no ma ragazzi io posso venire lo stesso, solo che non canto. Vi sostengo dalle quinte» ridacchiò

«Harry non esiste, scusami è che io non lo sapevo. O tutti o nessuno no?»
«Liam insisto, mi piacerebbe sentirvi cantare. Ti prego fallo per me, andate»

«va bene allora andremo, e tu haz ci ascolterai» mise in chiaro Niall
«si certo va benissimo» disse sbrigativo il riccio

«prima o poi canterai per me, ti farò superare le tue paure Harry» gli sussurrò all'orecchio e quasi non sussultò per la presenza del suo corpo dietro il suo e per le parole dette

«credimi lou, questo è l'ultimo dei miei problemi, quando si parla di paure» sospirò
«lo so, quando torneremo a New York tra una settimana, vedrai cosa intendo»

Dopo tante ore passate in spiaggia, fatte di schizzi, secchiate d'acqua, e baci rubati furtivamente, i cinque ragazzi si ritrovarono a mangiare la frutta alle sei del pomeriggio li sui loro teli, mentre ridevano a squarciagola per una storia che stava raccontando Liam, che riguardava una sua figuraccia, fatta qualche anno fa ad un evento.

Mentre Louis rideva, e si formavano le rughette sotto agli occhi, Harry lo guardò con sguardo adorante. Louis gli piaceva molto, e non credeva che dopo tutto quel tempo passato ad odiarlo, si sarebbe ritrovato così, in questo modo, a bramare le sue labbra sulle sue, anche se non potevano

Harry si alzò dicendo di voler tastare la sabbia bagnata in acqua, voleva che l'acqua gelida gli fermasse i suoi pensieri.

«pensieroso?» gli chiese all'improvviso una ragazza, prima di accendersi una sigaretta

«scusami? Parli con me?» chiese il riccio, forse lo aveva scambiato per un'altra persona
«si con te» espirò il fumo

«ti ho visto con quel ragazzo, occhi azzurri. Siete belli insieme» la ragazza dal nome sconosciuto, gli parlava senza guardarlo in viso, osservava l'orizzonte e ogni tanto abbassava il viso per buttare il mozzicone in un bicchiere che aveva tra le mani

«non stiamo insieme»
«stronzate» disse lei girandosi

Era una bella ragazza, Harry lo dovette ammettere, aveva la pelle abbronzata, un viso angelico, ma forte, era imponente, trasudava di vita vissuta. Aveva i capelli biondi che le arrivavano alle spalle, con le punte colorate di viola, snella e molto più bassa di lui

«sono Florence comunque» gli tese la mano
«Harry, piacere» rispose il riccio

«non credere che io non sappia chi tu sia,» incominciò a parlare buttando fuori il fumo «ma non per questo grido come una ragazzina in calore, perché ti ho visto. Sei una persona normale dopotutto, non prendertela ovviamente»

«figurati, sono più contento che tu mi tratti uno straccio perché ti va di farlo, e non mi idolatri perché sono famoso. Florence non l'ho scelta io questa vita»

«lo so perfettamente, ma ti agevola. Comunque ti saluto, il tuo ragazzo mi sta incenerendo con lo sguardo. Magari ci si vede in giro» lo salutò

«Florence!» la fermò «ti va se il tuo gruppo si unisce al mio stasera? Andiamo al karaoke qui»
«non ho nessun gruppo Harry,» storse il naso «sono qui con un'amica, Sydney» gli disse

«bene, allora vediamoci qui davanti alle nove. Mi incuti simpatia» ridacchiò
«nah, ricciolino ancora non mi conosci se dici questo, comunque va bene a dopo» lo liquidò

Subito dopo le loro strade si separarono, lei andò verso la sua amica ad informarla del piano per la sera stessa, ed Harry sotto il sole ancora cocente, ritornò sotto l'ombrellone, sotto gli sguardi interrogativi dei suoi amici, e omicida di Louis

«chi era?» chiese Zayn

«si chiama Florence, e si è unita ai miei pensieri,» ridacchiò «mi ha trattato come se fossi normale, non famoso. E mi ha detto che io e Louis siamo una bella coppia, ovviamente ho negato, dicendo che siamo amici, ma non ci ha creduto» spiegò ai suoi amici

«ho invitato lei e la sua amica stasera»
«bene! Più siamo meglio è» esclamò Liam
«Liam amore,un po' meno entusiasmo, si?» il castano roteò gli occhi

«credevo ci stesse provando con te» mormorò Louis
«Louis....» iniziò
«lo so che mi devo fidare, ma sembrava il tuo tipo»

«Louis, sono gay fino al midollo. Insomma, mi hai visto per caso?» alzò un sopracciglio

«ah solo per questo?!» gli pizzicò il fianco
«eh va bene! Perché ho un ragazzo»
«ridillo» gli ordinò
«ho un ragazzo, non prendo ordini da te»
Louis avrebbe voluto baciarlo lì mezzo, ma si limitò a guardarlo, come solo lui poteva fare

«hey andiamo a farci una doccia? Prima che scopiate qui davanti a tutti!» fu Niall a rompere il loro incontro visivo e farli ridacchiare

_____

«piacere Sydney!» si presentò la ragazza mora
«bene fatte le presentazioni, andiamo!» urlò Niall

Entrarono in questo locale,con tante luci colorate, ma fioche. Verdi, blu, rosa, rosse e viola,e qualche anche gialle e arancioni, insomma l'arcobaleno intero. Si sedettero in una sezione privata, che avevano prenotato, c'erano due tavoli piccoli, e dei divanetti neri morbidi.

«sei osceno stasera, avrei dovuto strapparti questi vestiti, marchiarti e rimetterteli di nuovo» gli sussurrò Harry, mentre si godeva la vista del sedere di Louis, fasciata in un jeans molto stretto

«Harry, non provocarmi. Non possiamo fare sesso in bagno, e per carità ti sei visto? Questa camicia è totalmente aperta» sbuffò per l'ultima parte

«geloso» storse il naso

«hey ragazzini in calore» li richiamò Florence
«a proposito di questo—vedi» Liam provò a intavolare il discorso, sul fatto che non avrebbero potuto parlare di questa serata, con anima viva

«non diremo nulla» li rassicurò la mora
«lo so, ma dovete comunque firmare questo contratto. C'è scritto che pagherete una somma molto alta, se le informazioni rivelate stasera verranno spifferate. Quindi cosa fate?»

«restiamo Liam, e firmiamo» rispose Florence

Nel giro di pochi minuti erano tutti a ballare in pista, quei pezzi erano forti, e Harry pensò al fatto che appena rilascerà kiwi, potrebbe essere uno dei pezzi che verranno messi in discoteca, dato il suo ritmo.

«lo ami non è vero?» chiese Florence a Louis

Harry e Niall si stavano dimenando lì vicino, con una canzone che ballavano in continuazione da quando era stata rilasciata, erano così maldestri, che non passava minuto, e si calpestavano i piedi a vicenda

«non sai quanto»










AAAAAAAAAA Florence!!!
Non avete idea, avevo già prefissato di inserirla nella storia, e niente, sarà un personaggio che avrà un'importanza a se, e capirete bene il perché.

Innanzitutto come state?
Io tutto bene fortunatamente, mi sto riposando, alla grande e poi di riprende a studiare tra un po'.

Sto amando voi e i vostri commenti, buona serata e niente, vi amo fate scintille

xxxL

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