Edward's voice

By onedirection_tpwk3

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Le canzoni di Louis si erano posizionate al primo posto in ogni classifica, tanto da vincere i Brit awards. ... More

Mystery
Katy Perry
Golden
H&N
𝐴𝑟𝑖𝑎 𝑏𝑢𝑜𝑛𝑎🍃
Lᴇᴛ ᴍᴇ ᴋɪss ʏᴏᴜ
𝑆𝑡𝑟𝑜𝑛𝑔🪨
-𝟸𝟶𝟷𝟹-
𝐋
𝑅𝑜𝑡𝑡𝑜
Crisi
"It's your fault"
Riconciliazione
Date
Bravery
Once in a Lifetime
the night is calling to me
special
L.A.
Capitolo 21
Brits
Wind
Meeting
Unexpected
Angel
Rain
tension
𝐈 𝐬𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐚𝐫𝐞
𝗧𝗿𝗮𝘃𝗲𝗹
Reveal
Burning
Capitolo 33
Il quaderno
Friendship
Try
w
You said you care
Toronto
I Grammy
L'ultimo tassello
Please don't leave me
Styles Company
Un amico di vecchia data
Only love can hurt like this
hushed person
E tu ricordi?
"Ti ho preso"
Epilogo

Philip

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By onedirection_tpwk3




New York     5 luglio 2016

Luglio ormai era arrivato e aveva portato con se un caldo molto afoso, che costringeva Harry,data la sua alta temperatura corporea, a girare mezzo nudo per casa, non che a Louis dispiacesse ovviamente.

Il tempo stringeva e Harry stava ancora componendo sweet creature, la melodia che avrebbe dovuto portare al suo esame finale. Ancora doveva registrarla, e tutto ciò si risolse con nottate in bianco, da parte di tutti e tre.

Ogni tanto Louis e Liam facevano domande troppo sospettose, e puntualmente i tre dovevano mentire ai due ragazzi e ad Harry stringeva il cuore ogni volta che doveva raccontargli una bugia.
Ecco vedete, Harry è sempre stato una persona sincera, avrebbe sempre optato per la verità nonostante faccia male,che una menzogna. Ma glielo avrebbe detto, lo aveva promesso a se stesso.

«come stiamo messi?» domandò Niall, ormai era l'una di notte e stavano lavorando dalla mattina precedente senza sosta

«beh,» sbuffò «ho scritto il ritornello, e mi piace tantissimo» disse
«haz, solo una cosa volevo domandarvi. Dall'inizio in realtà volevo farlo, ma non si accorgono che sei tu? Cioè voglio dire sei loro figlio, sentono la tua voce da sempre! Come fanno a non capire?»

«zay, mia madre l'ha scoperto da sola. A Gemma l'ho detto io, e mio padre, beh è mio padre. Non mi avrebbe dato una possibilità seria, io lo so, e poi non canto da quando ho dodici anni» spiegò prendendosi un sorso dalla tazza di latte

«a proposito,» si illuminò Niall «i vostri ragazzi, sono troppo impiccioni, che scusa inventiamo questa volta?»
«riunione a tre?» propose Harry
«sembra qualcosa di pornografico ti prego» storse il naso Niall facendo ridacchiare il moro

«beh possiamo dire che vogliamo dei momenti, tra amici. Ci sta no? In alcuni momenti, Liam si confida solo con Louis, o si chiamano offendendosi tra l'altro, in continuazione»
«ha ragione Zayn! Niall è una scusa geniale!»

«si ok, hai ragione. Ora muoviamoci su! Ah ragazzi volevo chiedervi una cosa» borbottò quasi imbarazzato «non trovate, strana la sorella di Louis, ehm Lottie giusto? Si ecco lei! Mi sorride in continuazione e io come un cretino non capisco mai niente,quando lo fa. E non ne capisco il motivo!»

Harry ridacchiò
«forse perché, potrebbe piacerti?» propose
«ma assolutamente no! Tu vuoi farmi uccidere da Louis non è vero? Così preferirà te a me»
«già lo fa idiota!» Niall si imbronciò fintamente

«beh Harry ha ragione. Lottie è adulta No? Chiedile un appuntamento, cos'hai da perdere?»
«ci penserò, ora riccio facci sentire»

«sweet creature» iniziò
E Louis lo era, era una dolce e meravigliosa creatura

«had another talk about where it's going wrong»
Quella telefonata che li aveva costretti a litigare

«but we still young,
we don't know where we're going»
Non lo sapevano, ma Harry poteva immaginarselo

«but we know where we belong»
Si appartenevano a vicenda

«and oh we started, two hearts in one home»
Quando avevano rispettivamente sedici e diciotto anni, quando si incontrarono la prima volta, e ora condividevano uno la casa dell'altro

«it's hard when we argue, we're both stubborn»
Lo erano entrambi, così testardi, da offuscare tutto durante le loro litigate

«ok haz,» sospirò «basta ok, lo so che stai male»

«è così evidente?» i due annuirono
«ho litigato con Louis, di nuovo. Dice che io gli racconto bugie, ma non è vero. Cioè in realtà si, ma non è una seconda relazione» sbuffò

«lui si fida?» e Harry annuì subito
«allora digli che non c'è realmente nessuno, e se non ti crede che vada a fanculo»

«hai ragione, ora però prima dei Brits. Decidiamo il luogo della nostra vacanza, vi va?»
«vediamo,» disse Niall armeggiando il cellulare «Los Angeles, New Mexico, Miami, San Francisco, Las Vegas-»
«ok fermati» ridacchiò il riccio

«potrei già aver detto a Louis e Liam le nostre preferenze e loro potrebbero avermi detto le loro»
«Niall!» urlarono all'unisono

«doveva essere un viaggio fra noi idiota! E comunque io voto Miami o San Francisco»
«sono d'accordo con Harry!»
«bene, i vostri ragazzi hanno scelto Miami, si va a Miami signori! Tra due settimane!»

«ma sei impazzito?! Come facciamo a registrare?» sbottò Harry
«haz, devi scrivere l'ultima strofa, che vuoi che sia» gesticolò con la mano

«già che vuoi che sia vero?! Tanto comporre non costa niente. Perché devi sempre dare tutto per scontato?! Anche la settimana scorsa, quando mi dicevi 'inutile che ti fai paranoie, piacerà lo stesso la tua canzone, finiscila di lamentarti che l'ispirazione ce l'hai' con quel tono superficiale.

Cazzo Niall, non è facile rifletti per una volta! Me lo dici continuamente, perché cazzo non apprezzi quello che per me è un sogno e poi un lavoro?» urlò

Harry si sentì molto offeso, dalle parole del migliore amico qualche giorno prima, non gli aveva dato particolarmente peso, perché Niall molto spesso, non rifletteva e diceva subito ciò che pensava. Harry lo sapeva, ma Niall non sapeva che il riccio era arrivato al massimo, non accettava più allusioni, nemmeno involontarie.

«non volevo offenderti!» urlò
«beh lo fai continuamente! Mi chiedo se per te sia routine Niall James Horan!»
«non osare utilizzare il mio nome per esteso!» ringhiò inferocito
«Harry Edward styles!» urlò
«solo perché ci sono guai in paradiso, non devi prendertela con noi ok?! Non te la prendere con noi, se non hai le palle di dire che sei tu Edward!»

E quelle parole urlate, piene di rabbia, piene di frustrazione, rimbombavano in quella stanza e anche se vi erano pannelli per l'acustica,quelle parole arrivarono dritto al cervello e al cuore di Harry.

Niall sapeva, era consapevole che non era così. Ma quelle parole gli uscirono così facilmente che si chiese se davvero le pensasse, Harry rimase in silenzio incassando il colpo, mentre Zayn fulminava Niall. Non avevano mai litigato, non seriamente almeno, aveva paura, paura di perderlo, ma Niall aveva superato il limite, e si promisero che quando qualcosa non gli fosse andata bene, avrebbero dovuto dirlo.

«haz io-» provò a riparare l'irreparabile
«sta' zitto, va bene così. Hai detto quello che pensavi, ora» lo sorpassò «vado a farmi un giro»

_____

New York era bella, di giorno,di pomeriggio,di sera o di notte,era bella in continuazione soprattutto con le luci dei palazzi,con le luci delle insegne che rendevano la città ancora più viva,le larghe strade e le macchine che pompano a tutto volume le canzoni. Harry si ritrovò alle due di notte, da solo per le strade di New York aspirando quell'aria.

Harry aveva realmente preso in considerazione l'idea di parlare al maggiore della sua identità nell'industria discografica, non aveva paura di fallire o di non rendere piacevoli le sue canzoni,bensì aveva paura di deludere le persone a lui care come ad esempio suo padre,che lo avrebbe accusato di non averglielo detto per così tanto tempo,avrebbe perso Louis. Forse tutto sommato Niall aveva ragione

Stava per entrare in uno dei pub lì vicino per prendere una bibita ghiacciata,quando notò un uomo a terra con solo una T-shirt dei calzini e un paio di pantaloni corti, era infreddolito era evidente

«signore,» disse «buonasera»
«ciao ragazzo» lo salutò l'uomo
«lei ha mangiato oggi?» chiese Harry sedendosi sulla strada,sul cartone,assieme all'uomo

«in realtà no, tutti i soldi donatemi li ho dati a mia figlia, sai lei è così brava a scuola»
«come si chiama?»
«Philip piacere» sporse la mano e Harry la prese gentilmente «mi chiamo Harry signore»

«Harry figliolo come mai sei qui?»
«Philip, forse dovrei chiedere io a lei il perché è qui, io sono qui per cambiare aria. E lei?» domandò
«mia moglie, non mi vuole in casa, non portavo abbastanza soldi per mantenere nostra figlia. E così anche il minimo centesimo lo dono a lei, affinché non abbia questa vita» disse tristemente

Harry era molto sensibile, non si sorprese quando si asciugò una piccola lacrima. Era fortunato ad avere beni di prima necessità, e anche quelli di lusso.

«che ne dice se compro qualcosa da mangiare e lo sgranocchiamo insieme?» gli sorrise
«non posso chiederti una cosa del genere»
«bene, vuole un panino con un hamburger o una porzione di patatine, magari una busta intera di panini? Che ne dice?» l'uomo ridacchiò

«tu non ascolti mai vero?» Harry scosse la testa

Dopo nemmeno dieci minuti, tornò con due porzioni di patatine, due panini, una busta di panini vuoti comprati al supermercato li vicino, e tre bottiglie d'acqua.

«per me è natale oggi» disse l'uomo addentando il panino
«anche per me»

«vogliamo cercare un lavoro? Così avrà una dimora fissa» propose il riccio
«ragazzo, non posso approfittarmi di te»

«glielo lo sto chiedendo io Philip. La prego!»
«va bene, va bene»

Si alzarono e Harry gli offrì le sue scarpe, camminando a piedi scalzi, con i calzini per le strade di New York. Harry era felice, finalmente aveva migliorato la giornata a qualcuno, anche se la sua non era stata un granché. Il riccio credeva nell'amore, in qualsiasi tipo di esso, ecco perché si ritrovò a comprare vestiti, in un negozio lì vicino aperto 24h.

«questi sono settecento dollari, Philip li prenda. Serviranno per il primo affitto, domani ha il colloquio in quel pub, e finalmente potrà pagare da solo l'intero affitto. Che ne dice?»
«Harry, non devi farlo perché ti faccio pena»

Harry guardò l'uomo con uno sguardo addolcito
«non lo faccio, semplicemente avrei voluto che un mio amico mi aiutasse, se mi fossi trovato in questa situazione. Io non la aiuto perché mi fa pena, ma perché ha bisogno di un'altra possibilità»

«grazie» l'uomo abbracciò Harry con gli occhi lucidi
«sappi che sei un angelo mandato da qualcuno da lassù, ti ringrazio, dammi il numero civico di casa tua. Ti restituirò tutti i soldi»

«Philip non si azzardi,» disse con tono serio «però potrebbe fare qualcosa per me. Le scrivo il mio numero, appena avrà una paga, così alta da permettersi un cellulare. Mi chiami» l'uomo annuì

Lo abbracciò forte, e Harry potè annusare l'odore del panino appena mangiato, addosso all'uomo. Sorrise istintivamente e lo accarezzò dietro la schiena.

«Philip stia attento, se ha freddo, le ho comprato una coperta. Mi raccomando faccia la scelta giusta»
«anche tu ragazzo, fa la scelta giusta. Sei venuto qui per dimenticare i problemi del tuo cuore, ma al tuo cuore manca la sua casa»

«e se tornare a casa facesse male?» chiese il riccio
«non è nulla a confronto al dolore che provi a stargli lontano, ricordatelo. Se il dolore è più forte che farti restare, va' cambia aria. Ma se il tuo cuore, soffre troppo quando è lontano, non allontanarlo»




New York 10 luglio 2016

Ci avreste mai creduto, se vi avessero detto che Niall Horan e Harry styles, sarebbero stati cinque giorni senza parlarsi?
Probabilmente no

Beh è quello che successe quando ritornò a casa, molto spesso anche in amicizia,soprattutto nella loro che era molto forte,e iniziava praticamente da quando le loro madri erano incinte di pochi mesi, dovevano prendersi alcuni spazi,capire cosa avrebbero voluto fare.

Molto spesso le parole hanno un peso e forse proprio in quel momento sia Harry che Niall in due posti diversi, se ne resero conto. Il fatto è che quando Harry tornò, non trovò le cose di Niall o almeno una parte delle sue cose e dei suoi vestiti,dei suoi oggetti dei suoi prodotti,non li trovò.

Tutto ciò era strano,in quanto si erano ripromessi che se avessero litigato o se non si fossero parlati non si sarebbero mai allontanati l'uno dall'altro,ma il punto è che entrambi erano orgogliosi ed entrambi effettivamente avevano ragione su punti diversi.

«gems?» urlò Harry svegliandosi col fiatone
«Harry, hey. Ero scesa a prendermi un bicchiere d'acqua, scusami» si adagiò al letto del fratello

«Harry, fratellino,» sospirò «perché non vai a parlargli?»
«no, ha ridicolizzato il mio lavoro. E lui sa quanto mi abbia ferito, e nonostante ciò se n'è andato»

«e allora perché non dormi Louis con te? A me piace dormire con te, ma credevo avessi risolto» spiegò
«è così, ho risolto con lui, ma vedi. Non dormirò con qualcuno che non sia Niall in questi giorni, mi ha fatto male, ma il mio amore fraterno per lui è immenso» Gemma gli accarezzò i capelli della nuca, sudati dall'afoso caldo e si addormentarono

La mattina seguente, sentì un grosso trambusto al piano di sotto,che lo fece svegliare e sobbalzare dal letto contemporaneamente. Si alzò e non si curò del suo aspetto quando scese le scale, solo all'ora, quando si ritrovò davanti a suo padre,Louis,Liam e altri ragazzi e ragazze con gli strumenti,che lo squadravano dalla testa ai piedi, si rese conto di stare con i piedi scalzi,un pantalone del pigiama e senza maglia,i capelli raccolti e un volto terrorizzato

«ok, muovete il culo,» urlò Louis «non c'è niente da vedere» resosi conto degli sguardi famelici da parte dei ragazzi e delle ragazze
«linguaggio» disse Des

«Harry volevi farmi venire un attacco di cuore?» gli sussurrò il maggiore avvicinandosi
«cretino mi sono spaventato, ho sentito un tonfo»
«ah già! Quell'idiota ha fatto cadere uno strumento»

«beh quindi, che fai? Non ti metti una maglia?» Harry sorrise intenerito
«sei geloso loulou?»
«non chiamarmi così, e comunque ma li hai visti?» indicò i musicisti «ti stavano mangiando con gli occhi» sbuffò infastidito

«beh ma l'unico che può farlo realmente sei tu no?» si avvicinò strofinando la sua guancia a quella di Louis
«haz, non farlo ti prego. Mi ecciti perfino quando sei terrorizzato, cazzo! Dovevi vederti quando sei sceso di corsa, per diamine ti avrei preso proprio qui»
«Louis Tomlinson cosa sono queste allusioni così esplicite nei miei confronti?»

Louis di tutta risposta sorrise, e collise le loro labbra, in un bacio lento e pieno d'amore, erano persi l'uno nell'altro e nonostante tutto, Harry ringraziò di avere la presenza del maggiore nella sua vita, soprattutto in quel momento.

«Harry,amore, devo andare a provare. Vieni dopo se ti va Mhh? Che dici? Dopo ti porto a prendere un gelato. E parliamo un po'» Harry annuì
«certo papà ovviamente»
«non chiamarmi così» storse il naso «se proprio devi farlo, fallo a letto»

Inutile dire che se una persona ti manca sul serio, senti la sua mancanza indipendentemente. Quando sei solo, quando sei con tante persone, quanto è notte fonda e dai avvio a una riflessione interiore, o nel bel mezzo di un party.

Harry era consapevole del fatto che, non era possibile pensare alla persona amata, solo nel momento in cui, in una giornata frenetica, ci si fermava e la coscienza assieme ai ricordi, iniziavano a ripresentarsi.

Niall gli mancava e lo sapeva, non aveva passato così tanto giorni senza lui, Harry lo amava e Niall amava il riccio. L'orgoglio tra i due si fece strada piano piano, nonostante fosse qualcosa che, consapevolmente distruggeva i rapporti.

«come stai?» chiese Zayn a Harry
«bene, cioè cerco di farlo»
«anche lui,» disse sedendosi «anche a lui manchi»









Eccomiiii capitolo un po' così, però pieno di dolcezza!!!
I nostri narry

Come state?
Spero tutto ok, io tutto apposto fortunatamente

Sto sentendo le notizie riguardo Zayn e Gigi, sono sconvolta da quanta cattiveria sia riversata nei confronti di un povero ragazzo, così educato, e che non farebbe male nemmeno a una formica.

Ovviamente con questo dico che noi non sappiamo realmente che succede, in quelle quattro mura. Ma vendere sua nipote in quel modo è deplorevole

Anyway, brillate e fate scintille sempre
🌻🌻💛

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