Saudade

By jadezstories

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COMPLETA in REVISIONE con SEQUEL "Our love was made for movie screens" Lei è Ashley Wilson. Introversa, per... More

Prologo
-Chapter 1-
-Chapter 2-
-Chapter 3-
-Chapter 4-
-Chapter 5-
-Chapter 6-
-Chapter 7-
-Chapter 8-
-Chapter 9-
-Chapter 10-
-Chapter 11-
-Chapter 12-
-Chapter 13-
-Chapter 14-
-Chapter 15-
-Chapter 16-
-Chapter 17-
-Chapter 18-
-Chapter 19-
-Chapter 20-
-Chapter 21-
-Chapter 22-
-Chapter 23-
-Chapter 24-
-Chapter 25-
-Chapter 26-
-Chapter 27-
-Chapter 28-
-Chapter 29-
-Chapter 30-
-Chapter 31-
-Chapter 32-
-Chapter 33-
-Chapter 34-
-Chapter 35-
-Chapter 36-
-Chapter 37-
-Chapter 38-
-Chapter 39-
-Chapter 40-
-Chapter 41-
-Chapter 42-
-Chapter 43-
-Chapter 44-
-Chapter 45-
-Chapter 46-
-Chapter 47-
-Chapter 48-
-Chapter 50-
-Chapter 51-
-Chapter 52-
-Chapter 53-
-Chapter 54-
-Chapter 55-
Playlist

-Chapter 49-

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By jadezstories

<<Secondo te?>> gli chiesi mentre i nostri respiri erano accelerati e le parole uscivano sotto forma di sospiri. <<Potrebbe anche essere la soluzione migliore>> disse prima di appoggiare la testa alla testiera del letto. <<Non lo so, mi fa paura tutto questo>> i nostri occhi erano incrociati nella penombra che era calata nella stanza. <<Questo cosa?>> mi chiese tra un sospiro e l'altro. <<Dovermene andare>> socchiusi gli occhi mentre il respiro era ancora irregolare e le sue mani mi accarezzavano la pelle.

<<Segui i tuoi sogni, non guardare indietro se sai che quello a cui vai incontro è quello che hai sempre sognato>> le lenzuola ci coprivano solamente le nostre gambe nude. <<Ma non so se quello è il mio sogno, forse lo era tempo fa, ma ora non ho più certezza di nulla>> la sua mano si spostò sulla mia guancia. <<Non pensare agli altri>> forse era una convinzione mia tutto questo discorso, ma lui in ogni caso non mi lasciava affrontare queste cose da sola. <<Non sto pensando agli altri, sto pensando a me>> lo guardai <<E a te>> i sospiri erano ancora pesanti e i respiri ancora irregolari.

<<So che può sembrarti difficile ora, ma vedrai che se ci provi funzionerà>> mi mise dietro l'orecchio una ciocca di capelli ricaduta sul mio viso. <<E se non funziona?>> la percentuale più alta era che non funzionasse, queste cose non funzionavano mai. Neanche se le due persone se lo promettevano che sarebbe funzionato.

<<Funzionerà>> andai con lo sguardo alle sue labbra per poi tornare con l'attenzione sui suoi occhi. <<Ho i miei dubbi>> i suoi occhi si scurirono leggermente. <<Toglieteli>> sospirai pesantemente. <<Grazie, molto utile il tuo consiglio>> sorrise avvicinandomi un po' di più a sé.

<<Sai, ho una teoria>> il suo sguardo confuso mi fece sorridere. <<Aspetta, non sono pronto>> si sistemò meglio. <<Ok sentiamo cosa nasconde la tua mente>> lo guardai di sbieco.

<<Secondo me tutte le persone possiedono fin da quando sono nate un'anima gemella, quella persona con cui è destinato a fare pazzie e innamorarsi perdutamente, che sia maschio o femmina non importa, ma è tutto già prestabilito>> il suo sguardo mi faceva capire che non mi stava seguendo molto.

<<Tutti sono destinati a trovare quella persona, prima o poi il destino li farà incontrare se sono davvero loro due le rispettive anime gemelle e se nella tua vita non la trovi o non hai cercato abbastanza, o è morta prima di potervi incontrare>> guardai Logan aspettando una sua reazione. <<L'ultima frase sembra un po' crudele>> alzai le spalle. <<Come lo è il destino di certe persone. Basta pensare a mia sorella, lei non troverà mai quella persona e la sua anima gemella non troverà mai lei>> annuì.

<<E secondo te noi siamo anime gemelle?>> ci pensai un attimo. <<Non lo so, lo vedremo andando avanti>> <<Quindi vuoi andartene per trovare la tua anima gemella?>> mi chiese. <<E se fosse così?>> gli chiesi sfidandolo. <<Torneresti da me perché sono io>> cercai di non sorridere. <<Non mi piace la tua convinzione>> avvicinò di più il suo viso al mio. <<Dovrai farci l'abitudine>>

**

<<Ciao Ashley, sempre un piacere vederti>> mi salutò il coach Strauss mentre entravo in palestra. <<Buongiorno anche a te>> gli risposi riponendo le mie cose a terra. Mi avvicinai a lui dato che era l'unico che poteva allenarmi dopo la partenza di Will. <<Che hai in programma oggi?>> gli chiesi anche se sapevo che doveva seguire la scaletta che utilizzavo sempre con Will, ogni giorno era diverso ma quando erano anni che facevi le stesse cose ogni settimana imparavi tutto a memoria e non te lo potevi più scordare.

<<Vuoi seguire la scaletta di Will o vuoi aiutarmi a fare una cosa?>> se avevi due opzioni e una era sconosciuta dovevi sempre scegliere la sconosciuta. <<Che tipo di cosa?>> gli chiesi curiosa.
<<Megan vuole far allenare oggi le candidate per entrare in squadra l'anno prossimo dato che la squadra altrimenti non esisterebbe più. Aveva chiesto a me di aiutarla, ma se tu hai detto che non vuoi fare allenamento potresti venire anche tu>> annuii. <<L'importante è che non lo sappia Will>> era più una scongiura la mia. <<Sarà il nostro piccolo segreto>> gli sorrisi.

<<E così l'anno prossimo avrai una nuova squadra di pazze, eh?>> chiesi ironica al mio coach mentre lui osservava le sue nuove possibili atlete. Si voltò verso di me. <<Purtroppo si e non sarà di sicuro facile>> era quasi malinconico mentre parlava. <<Ci si affeziona alle persone più di quanto si voglia in realtà, chiedilo anche a Will>> spostò per un attimo lo sguardo su di me per poi tornare alle ragazze che stavano facendo riscaldamento.

<<Sono stato due anni qui alla Saint Ville e mi sono affezionato davvero tanto a te e alle tue compagne. Veder crescere le vostre capacità, i vostri sorrisi e la vostra soddisfazione ormai è diventato per me il quotidiano e pensare che l'anno prossimo dovrò ricominciare da capo fa paura, tanta>> sorrisi. <<Ma sarà anche bello conoscere nuove atlete e vederle crescere>> sospirò.
<<Ma il brutto di quello che faccio è che è un continuo far crescere per poi lasciar andare. E' inevitabile affezionarsi, ma anche dovervi lasciare andare via, crescere per conto vostro>>
<<Potrai sempre rivederci>> cercai di fargli vedere il lato positivo anche se capivo il suo abbattimento.

<<Ma anche se vi rivedrò, saprò che nulla è più come prima. Una di qua, una di là, ci si rivede quando capita e siete diventate adulte. Sai che non riavrai mai completamente indietro quella squadra, quella complicità e quelle risate che c'erano state in passato ma te ne fai una ragione>> si alzò dopo che Megan lo chiamò, lasciandomi sola. Era vero e capivo il sentimento che provava il coach Strauss. Come per le mie compagne iniziava un nuovo capitolo della loro vita, anche per il coach si chiudeva un cerchio di anni passati insieme a loro.

Ma in quel momento più che mai mi sentii capita. Anche a lui faceva paura il futuro, quello che non conosceva ancora, quello che doveva ancora testare. Non sapeva cosa aveva davanti e voleva rimanere nel presente, ma anche il presente sarebbe passato e sarebbero arrivati i momenti tanto temuti. Li avrebbe affrontato e ci avrebbe riso su, pensando a quando ne aveva paura. Finalmente avevo capito che tutti avevano le propri paure, le proprie incertezze, ma prima o poi avrebbero dovuto affrontarle. Io per prima.

**

<<Allora, hai già un piano per dimenticarci per sempre?>> mi chiese Noah sarcastico mentre mi porgeva un drink preso al bar. <<Stai tranquillo, tu sarai il primo ad essere dimenticato>> gli dissi sorridendogli. Mi lanciò uno sguardo misto tra ferito e divertito. <<Comunque si, ho già alcune cose da fare in Michigan>> Logan mi lanciò un'occhiata interrogativa. Lasciai perdere e mi persi nei miei pensieri.

Una delle prime cose che volevo fare era andare a trovare mia sorella. La sua tomba era nella cittadina in cui abitavamo lì e dopo tutti questi mesi avevo deciso che ci volevo andare, per la prima volta nella mia vita volevo fare visita alla lapide di Heather. Volevo finalmente scusarmi con lei, perché avevo capito le mie colpe e forse quello era il primo passo per mettermi l'anima in pace. Sapevo che era colpa mia per non esserle mai stata accanto, per aver sempre provato invidia nei suoi confronti e per non esserle mai stata accanto, soprattutto dopo l'incidente. Avevo sempre pensato troppo a me stessa e di questo ne ero pentita. Forse l'incidente doveva capitare a me, o forse la sua morte doveva capitare alla sottoscritta, ma ormai il danno era fatto. Mi potevo dare la colpa per sempre ma non potevo di certo tornare indietro e cambiare le cose.

Spostai il mio sguardo su Logan che aveva appena afferrato la mia vita e mi aveva sistemata sulle sue gambe. <<Sei sicura di stare bene?>> mi sussurrò all'orecchio. Annuii anche se ero ancora presa dai miei pensieri. Eravamo in uno dei bar che frequentavano loro e in cui non c'era nessuna persona sotto i venticinque anni. Tutti li conoscevano, ma nessuno diceva nulla.

<<Oggi com'è andata a scuola?>> mi chiese Cameron per distrarmi. Ci pensai su. Olivia e il suo gruppetto ovviamente era venuto a stuzzicarmi, per cercare di scatenare qualcosa in me che non avrebbero mai trovato.

<<Ciao Ash, come va?>> mi chiese Olivia con il suo solito sorrisetto. La guardai per alcuni secondi con le sopracciglia alzate, per poi sorpassarla. <<Perché non ci saluti?>> chiese Ilary fingendosi dispiaciuta da questa mia indifferenza nei loro confronti. <<Perché dovrei salutarvi esattamente?>> chiesi continuando a far finta che le persone intorno a noi non esistessero.

<<E' maleducazione non farlo>> rispose la terza. <<Forse non lo avete capito, ma tutta la scuola non vi sopporta>> dissi. <<Sempre meglio del sapere che tutta la scuola pensa che tu sia una stronza troia>> sollevai le spalle. <<Non si può stare simpatici a tutti, non è così? Voi dovreste saperlo bene>> Olivia mi puntò contro il suo artiglio smaltato. <<Provaci ancora Ash-ash, vedrai che fine farai anche tu>> continuai a guardarla impassibile. <<Ti prometto che prima o poi te la farò pagare, per tutto quello che hai fatto>> annuii. Lei poteva rimanere nella sua convinzione, ma contro di me non avrebbe mai osato fare niente.

In quei giorni, soprattutto quando Logan era occupato con il football o era al bar con Noah e Cameron, avevo fatto delle ricerche tra gli archivi di casa dei miei genitori e su internet, scoprendo che l'azienda del padre di Olivia si reggeva in piedi grazie a mio padre. Se lui avesse tagliato i fondi, l'azienda dei Johnson sarebbe crollata, facendo di conseguenza crollare loro.

L'azienda di mio padre infatti era quotata in borsa e se anche avesse interrotto i fondi sarebbe restata della grandezza in cui si trovava in quel momento. Potevo gestire io tutto, anche senza l'aiuto di mio padre. Se avessi detto a lui quello che stava succedendo probabilmente non mi avrebbe ascoltata, o avrebbe fatto finta che non fosse accaduto niente. Ma sapevo più o meno come fare, qualche carta straccia, qualche telefonata e gli accordi sarebbero saltati, nulla di molto eclatante.

<<Abbastanza bene, non è successo nulla di interessante>> gli risposi mentre Logan mi accarezzava il fianco. <<A te invece come è andata la giornata?>> chiesi cercando di far finta che le sensazioni provocate dalle carezze di Logan non esistessero. <<Come sempre, stronzi pezzi di merda ovunque che si attaccano come zecche>> dopo aver detto questo prese un sorso più lungo di birra. Guardai il telefono per vedere l'orario. <<A che ora avete la partita?>> Logan riaccese lo schermo del mio cellulare. <<Esattamente adesso>> guardai attraverso la porta a vetri del bar. <<Sta diluviando>> Noah rise. <<E' più divertente spaccare la faccia a quei figli di puttana sul fango dove rimane impressa>> alzai le mani in segno di resa. <<Fai pure>>

Cameron e io decidemmo di restare al bar mentre Logan e Noah andarono a scuola a giocare la partita. Il diluvio sembrava non volersi calmare e quando Logan mi scrisse che avevano terminato la partita decidemmo di andargli incontro, anche se in assenza di ombrelli.

Fuori dal campo non c'era molta gente, se non i genitori dei giocatori più piccoli o qualche alunno che aspettava i compagni. Ci riparammo sotto una tettoia mantenendo le distanze da tutti gli altri presenti. <<Volevo solo dirti che gli fai bene, tanto>> guardai Cameron. <<A chi?>> mi strinsi nella felpa quasi totalmente bagnata dalla pioggia. <<Ad entrambi. Non sono mai stati così felici, soprattutto Logan>> cercai una fonte di calore inesistente. <<Da cosa lo capisci?>> mi avvicinò a sé per riscaldarmi. <<Non fa lo stronzo, con te si comporta bene e sorride sempre quando sta con te, anche se non con la bocca lo fa con gli occhi. Credimi che ho visto tanti lati di Logan, ma questo mai>> mi strinse più vicino. <<E ti ringrazio perché hai tirato fuori il meglio di lui>> sorrisi guardando il marciapiede bagnato.

Uscirono i primi giocatori e dopo alcuni minuti anche Logan e Noah. Tutti si voltarono verso di noi mentre li raggiungevamo e sorridevo a Noah. <<Hai stampato qualche faccia in 3D sul fango?>> gli chiesi. <<Ben tre, direi che possiamo fare le maschere per carnevale>> feci una smorfia prima che Logan mi afferrasse attirandomi vicino a lui. La pioggia ci batteva sul capo diretta, ma non ci importava. I suoi capelli bagnati e la felpa che gli si incollava al petto mi facevano venire strane idee. <<Non qui, voglio ricordarvi che le protezioni nell'acqua sono meno efficaci>> sentii qualche donna ridere dietro di noi mentre Noah mi sorrideva sghembo. <<Fottiti Noah, davvero>> lui accentuò ancora di più il suo sorrisetto. <<Tu fotti qualcun altro, cara la mia Ashley>> gli feci il dito medio prima che lui corresse verso la macchina seguito da Cameron.

<<In effetti non hai sbagliato di molto, guarda il tuo fratellone>> disse Cameron a Noah un po' troppo ad alta voce. <<Sali in macchina coglione>> gli rispose Logan e mentre Noah e Cameron si infilavano nella macchina del primo, io e Logan salimmo sulla sua verso casa dei miei genitori. Nel tragitto cercai di fare una lista di cosa prendere per la partenza, avevo alcune cose nella mia stanza e avrei preso altre cose in prestito, se così si poteva dire, per sopravvivere in Michigan con Will.

<<Si fermano qui anche Noah e Cameron?>> chiesi a Logan mentre accostava vicino al vialetto della villa. <<Penso di si, avevo detto a Noah di venire>> scesi dalla macchina e osservai la strada mentre i fari dell'auto di Noah mi accecavano.

<<Cazzo, quando ci passo davanti mi stupisco ogni volta di quanti soldi si possano possedere, ma non sapevo che dovevo sborseggiare te per averli>> sorrisi mentre i miei accompagnatori continuavano a guardare la casa in tutto il suo splendore. Presi coraggio e mi avvicinai al portone d'ingresso per entrare. Con il buio ci misi un po' di più per trovare la chiave giusta tra le varie che erano messe insieme nel mazzo d scorta, ma infine riuscii a trovare quella giusta. Misi il pollice sotto il chiavistello per sbloccare la seconda serratura e il codice per la terza e riuscii ad entrare. Spalancai la porta e accesi le luci mentre aspettavo che tutti entrassero. Non mi persi più di molto a guardarmi intorno, andando dritta su per le scale verso camera mia. Presi da sotto il letto alcuni scatoloni che avevo utilizzato per il trasferimento quell'estate e tornai al piano terra per consegnarli ai miei aiutanti. <<Prendete tutto ciò che vi sembra appropriato avere in casa.

Sentitevi liberi di prendere qualunque cosa senza il mio permesso, io torno di sopra>>

In camera mia cominciai a frugare dentro l'armadio, mettendo tutti i body e alcuni vestiti dentro per gli scatoloni. Presi i libri, i soprammobili e gli accessori che mi sarebbero serviti, mentre lasciai le cose che mi ricordavano i miei genitori e mia sorella lì a prendere la polvere, come loro avevano fatto con me. Appena vidi una cornice con una foto della mia famiglia la scaraventai a terra, senza curarmi dei pezzetti di vetro che erano sparsi a terra.

Lanciai a terra dei vestiti che appartenevano a mia sorella e tolsi dalla parete un nostro ritratto. Io non avevo fatto parte della sua vita, ero solamente stata una comparsa casuale e non volevo ricordi di questo. Volevo avere una mia vita, come lei se ne era costruita un'altra prima di morire. Rimasi a guardare il pavimento pieno di indumenti e pezzi di vetro mentre il mio telefono cominciava a squillare sopra la scrivania di legno bianco.

Cercai di riprendere fiato prima di andare a vedere il mittente della telefonata. Mi avvicinai lentamente e feci giusto in tempo a vedere il nome della segretaria di mio padre prima che tornassi a respirare a fatica. Cominciò a girarmi la testa e tornai in quel tunnel. Crollai a terra ferendomi la mano e il braccio con le schegge mentre il telefono di casa squillava. Era sempre lei, ma non avrei risposto e neppure i ragazzi che erano al piano di sotto.

<<Ashley!>>urlò Noah. La sua voce mi arrivava ovattata mentre guardavo il sangue sulla mia mano e il pezzo di vetro ancora incastrato nel mio palmo. Avevo la testa pesante e i pensieri troppo rumorosi mentre qualcuno arrivava in cima alle scale e cominciava a camminare verso di me. Sentivo troppi rumori spaccarmi il cranio in due mentre il mio busto oscillava pericolosamente avanti e indietro. I miei polmoni facevano sempre più fatica ad incanalare aria mentre sul pavimento in legno la pozza di sangue continuava ad ingigantirsi sempre di più.

Mentre osservavo il rosso del mio sangue sul pavimento arrivò qualcuno e migirò la testa verso di sé. Guardai gli occhi verdi di Logan mentre il suo sguardo sembrava oscurarsi sempre di più. Urlò qualche parola incomprensibile mentre i miei occhi si chiudevano lentamente e il mio respiro era sempre più affannoso. Aprii gli occhi un'ultima volta per guardare il suo volto mentre lui mi prendeva in braccio. I suoi occhi erano preoccupati mentre guardava il mio volto.

Cercai di mettere insieme tutte le mie forze per sorridergli, ma era un tentativo inutile. La mia testa si appoggiò al suo petto e poi il vuoto. Non ricordavo più nulla. Solo il volto di mia sorella vittoriosa, quello di mia madre che mi guardava con odio e mio padre che era impassibile. Il passato non si sarebbe mai cancellato, mai. Si poteva cercare di andare avanti, ma il mio sarebbe sempre tornato ad investirmi come un tir in piena corsa. Sarebbe rimasto impresso in me per sempre. 

Spazio autore:

Ciao a tutti, come state? Povera Ashley, cosa le sarà capitato questa volta? E Logan come avrà reagito? Lo scopriremo soltanto andando avanti. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ricordo di seguirmi su instagram: saudade_wattpad_ e su tik tok: jade_stories che ogni tanto pubblico qualche spoiler.

Vi voglio bene,

Giada

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