Responsibility || Niall Horan

By holdmeoned

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"Che vuol dire che sei incinta?" Niall era a bocca aperta, letteralmente a bocca aperta. "Come é possibile?"... More

Capitolo uno.
Capitolo due.
Capitolo tre.
Capitolo quattro.
Capitolo cinque.
Capitolo sei.
Capitolo sette.
Capitolo otto.
Capitolo nove.
Capitolo dieci.
Capitolo undici.
Capitolo dodici - parte uno.
Capitolo dodici - parte due.
Capitolo tredici.
Capitolo quindici.
Capitolo sedici.
Capitolo diciassette.
Capitolo diciotto.
Capitolo diciannove.
Capitolo venti.
Capitolo ventuno.
Capitolo ventidue.
Capitolo ventitré.
Capitolo ventiquattro.
Capitolo venticinque.
Capitolo ventisei.
Capitolo ventisette.
Capitolo ventotto.
Capitolo ventinove.
Capitolo trenta.
Capitolo trentuno.
Capitolo trentadue.
Capitolo trentatré.
Capitolo trentaquattro.
Capitolo trentacinque.
Capitolo trentasei.
Capitolo trentasette.
Capitolo trentotto.
Capitolo trentanove.
Capitolo quaranta.
Capitolo quarantuno.
Capitolo quarantadue.
Capitolo quarantatré.
Capitolo quarantaquattro.
Capitolo quarantacinque.
Capitolo quarantasei.
Capitolo quarantasette.
Capitolo quarantotto.
Thank You.
Capitolo quarantanove.
#Wattys2015
Capitolo cinquanta.
Capitolo cinquantuno.
Nuova fan fiction.
Capitolo cinquantadue.
Capitolo cinquantatré.
Capitolo cinquantaquattro.
Capitolo cinquantacinque.
Capitolo cinquantasei - The End.
Ringraziamenti.
Sequel.

Capitolo quattordici.

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By holdmeoned

Stava piovendo.

Era da tanto che a Orlando non veniva una pioggia del genere. Era strano che piovesse così in quel periodo.

Stava piovendo e Niall pensava, si spremeva le meningi per trovare una risposta alle sue domande.
Perchè?

Pensava e guardava dalla finestra le grosse gocce d'acqua cadere dal cielo e schiantarsi sull'asfalto. Come se volessero proprio gettarsi da una nuvola e morire spiaccicate per terra.

A Niall piaceva la pioggia. Sin da piccolo aveva il vizio di sedersi sul pavimento, davanti la porta-finestra della cucina e osservare quel paesaggio. Gli piaceva proprio guardare il giardino della sua vecchia casa mentre veniva inondato di acqua e della leggere foschia tipica di quando piove. Soprattutto, amava sentire il suono delle gocce d'acqua che colpivano il vetro delle finestre. Lo rilassava e lo aiutava a pensare.

Proprio come in quel momento.

Dove sei, Beatrice?

Non faceva altro che chiederselo da quando si era concluso il concerto, da quando era entrato in camerino convinto di trovarla lì e invece lei non c'era.

L'avevano cercata praticamente ovunque all'interno dell'edificio, ma di lei nessuna traccia.

Non avevano trovato nemmeno la sua roba.

Per questo, Niall era arrivato a due conclusioni: forse Beatrice era solo stanca e aveva preferito tornare in albergo o magari...

Non voleva nemmeno pensarci. Era qualcosa di surreale. Insomma, che motivo avrebbe avuto di lasciarlo di punto in bianco e ritornare a Londra?

Tuttavia, fu l'unica conclusione plausibile rimasta quando ritornarono in albergo e non la trovarono nemmeno lì.

"Niall, dobbiamo andare o perderemo il volo"

Harry entrò nella camera per avvisare l'amico.

"Non risponde"

Seguirono parecchi istanti di silenzio perchè quella non era esattamente la risposta che il riccio si aspettava.

"Non risponde neanche a Zayn"

Fu la sua risposta.

Entrambi sapevano di chi stavano parlando. Non avevano bisogno di fare il suo nome.

Niall rimase in silenzio. Non sapeva cosa dire.

"Starà bene"

incinta. Lo capisci? È incinta e non sappiamo dove si possa essere cacciata."

Niall sembrava parecchio preoccupato. Era strano da ammettere, ma... si, lo era terribilmente.

Forse perchè si trattava semplicemente del fatto che Beatrice fosse incinta.

O forse perchè... cazzo, non lo ammetterà mai a qualcuno, ma è per lei. Dopo circa due mesi, ha imparato a conoscerla e adesso stare in sua compagnia non è poi così spiacevole come pensava.

Quando Mark lo venne a prendere fino in camera, Niall non poté fare altro che seguirlo e salire nell'auto che lo avrebbe portato in aereoporto.

Il volo di ritorno per Londra lo stava aspettando, con o senza Beatrice.

***

Stava piovendo.

Stava piovendo da un pezzo a Londra. Era da tanto che non pioveva. In quei giorni il tempo si era limitato ad essere nuvoloso, ma mai aveva piovuto.

Erano le quattro del pomeriggio e Beatrice, un maglione di lana e una tazza di té fumante tra le dita, guardava fuori dalla finestra e pensava.

Pensava a Niall. Si domandava se lui la stesse cercando. Si chiedeva se sentisse la sua mancanza. Si immaginò la sua reazione una volta che si sarebbe accorto della sua assenza.

Ma era sicura di star facendo la cosa giusta. Almeno così non avrebbe provocato alcun danno.

Aveva parlato con il proprietario del locale dove lavorava. Si erano messi d'accordo e dal giorno dopo Beatrice avrebbe ripreso a lavorare regolarmente, come sempre.

Adesso che era sola, doveva far di tutto per poter riuscire a mantenere il bambino che sarebbe arrivato tra qualche mese.

A questo punto sapeva che Niall non sarebbe venuto a fargli compagnia durante la prossima visita dal ginecologo. E se ci pensava, si sentiva così dannatamente sola.

***

"Niall, su, ti muovi o no?"

Niall trascinò la grande valigia sul marciapiede.

Più che la valigia, sembrava che stesse trascinando se stesso.

Sbuffò quando la scatola grigia fu quasi sul punto di rovesciarsi a causa di un sasso. Oltrepassò la porta di ingresso e la scaraventò a fianco all'entrata.

Non ascoltò neanche quello che Mark gli stava dicendo. Si preoccupò solo di fare quello che per tutto il viaggio di ritorno lo aveva tormentato. Andò subito al piano superiore, in camera di Beatrice.

Trovò la stanza chiusa. Non bussò neanche, tanto sapeva già che non l'avrebbe trovata lì dentro. E così fu.

Il letto era esattamente come lo aveva lasciato, con le lenzuola bianche e pulite che ricoprivano il materasso.

Niall si avvicinò al suo obbiettivo. Spalancò l'armadio e rivelò la parete vuota. Una sola gruccia a riempire quello spazio così vuoto.

Niall inspirò a pieni polmoni.
Se n'era andata.

Non poteva crederci. Lei se n'era andata.

Sentì il sangue ribollirgli nelle vene, la voglia di prendere qualcosa a pugni. Scese di corsa le scale sbattendo i piedi come se così facendo avrebbe sbollito un po' la tensione.

"Niall" la voce di Mark attirò la sua attenzione. Lo guardò, ancora con la fronte corrucciata dalla rabbia.

"Ho trovato questa chiave"

E lì Niall si accorse del mazzo di chiavi che Mark faceva girare tra le dita. Sentì il cuore mancare un battito.

"Dove l'hai trovata?" chiese, anche se in realtà non era esattamente la domanda a cui voleva una risposta.

"Sul mobiletto in soggiorno" rispose l'altro.

Erano le chiavi di Beatrice.

Quelle lì erano le sue chiavi. Quelle che Niall le aveva procurato subito dopo il suo trasferimento.

E adesso erano l'unica cosa che gli rimaneva di lei.

Perchè lei se n'era andata.

Niall gli strappò letteralmente il mazzo di chiavi dalle mani. Aprì la porta d'ingresso e si diresse a grandi falcate verso l'auto parcheggiata precedentemente nel vialetto.

"Niall? Dove vai?" gli urlò dietro Mark.

Lui lo ignorò. Salì al posto di guida e mise in moto l'auto. Mark fece giusto in tempo ad aprire lo sportello e scaraventarsi dentro prima che la macchina partisse a tutta birra.

"Dove vuoi andare?"

"Per quale fottuto motivo ha preso tutte le sue cose e se n'è andata?"

Niall era rosso in faccia. Non accettava l'idea che lo avesse fatto per davvero. Secondo lui, Beatrice non ne aveva motivo.

Mark addolcì il suo sguardo.

"Stai andando a casa sua?"

"Si, deve essere per forza lì, cazzo"

"Okay, però calmati"

Mark si pentì subito di aver detto una cosa del genere. Si zittì immediatamente quando l'altro lo guardo con uno sguardo assassino.

Dopo l'auto piombò nel silenzio più totale. Il rombo del motore a fare da sottofondo e i respiri accelerati di entrambi ad avvolgerli.

Niall sapeva dove abitava Beatrice. Una volta l'aveva accompagnata quando era tornata lì per prendere le sue cose, prima che si trasferisse a casa di Niall.

Prese la via che portava allo svincolo dell'autostrada e poi si infilò in una piccola stradina. Un grande palazzo incombeva al lato di questa strada. Niall accostò al di sotto di esso e scese velocemente dall'auto, seguito da Mark.

Fortunatamente trovò il portone aperto. Si infilò all'interno e chiamò l'ascensore. Tuttavia era troppo nervoso per stare lì fermo ad aspettare. Così decise di salire le scale a piedi. Saltò i gradini a due a due, con Mark dietro che cercava di convincerlo a rallentare.

"Niall" continuava a chiamarlo.

Lui si fermò esattamente al quarto piano, davanti la porta sulla quale spuntava la scritta "Mudden's house". Originale, pensò Niall e rise sotto i baffi mentre avvicinava un dito al campanello e suonava.

Il suono di esso rimbombò per tutto l'appartamento, Niall lo sentì da dietro la porta di legno.

Ma nessun altro rumore arrivò a sfiorargli le orecchie.

Niall riprovò. Avvicinò nuovamente l'indice al campanello e suonò.

Ma di nuovo non ci fu nessuna risposta.

Continuò per diversi minuti a suonare, invano. Quando perse la pazienza, emise un gemito di frustazione e mollò un pugno al muro.

"Lo so che sei qui" mormorò poggiando la fronte al piano di legno, lentamente.

Sapeva che Mark lo stava guardando e sapeva anche che probabilmente stava parlando da solo.

Ma lui ne era convinto. Secondo lui, Beatrice era lì. Doveva essere lì.

Niall frugò nelle tasche e ne tirò fuori un vecchio volantino che gli avevano dato per strada. Lo voltò rivelando la faccia completamente bianca.

A quel punto si voltò verso Mark.

"Hai una penna?"

Questo tirò fuori dal taschino interno della giaccia una bic blu. Gliela porse. Niall scribacchiò qualcosa sopra al pezzo di carta. Poi si chinò e lo fece passare nel piccolo spazio tra il pavimento e la porta.

Prima o poi Beatrice lo avrebbe visto quel pezzo di carta.
"Perchè?"

Il foglio recitava solo questa frase.
Perchè Niall voleva sapere solo questo.

Spazio Autrice:

Salvee ♥

Okay, sono esausta. Oggi ho avuto la mia prima lezione di Pilates e mi fanno male tutte le braccia e le spalle. Bene.

Ora, non so se il capitolo vi piacerà, forse è pure un po' corto. Ma spero che lo apprezziate perchè mi impegno sempre molto a scrivere (Non sembra, lo so)

Mi scuso per eventuali errori. Anzi, se ne trovate, siete liberissimi di avvisarmi. Mi fareste un favore.

Grazie mille a tutti quelli che seguono questa fan fiction.

Vi amo ♥♥

Fatemi sapere cosa ne pensate e cosa secondo voi succederà nel prossimo capitolo ♥

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