Saudade

By jadezstories

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COMPLETA in REVISIONE con SEQUEL "Our love was made for movie screens" Lei è Ashley Wilson. Introversa, per... More

Prologo
-Chapter 1-
-Chapter 2-
-Chapter 3-
-Chapter 4-
-Chapter 5-
-Chapter 6-
-Chapter 7-
-Chapter 8-
-Chapter 9-
-Chapter 10-
-Chapter 11-
-Chapter 12-
-Chapter 13-
-Chapter 14-
-Chapter 15-
-Chapter 16-
-Chapter 17-
-Chapter 18-
-Chapter 19-
-Chapter 20-
-Chapter 21-
-Chapter 22-
-Chapter 23-
-Chapter 24-
-Chapter 26-
-Chapter 27-
-Chapter 28-
-Chapter 29-
-Chapter 30-
-Chapter 31-
-Chapter 32-
-Chapter 33-
-Chapter 34-
-Chapter 35-
-Chapter 36-
-Chapter 37-
-Chapter 38-
-Chapter 39-
-Chapter 40-
-Chapter 41-
-Chapter 42-
-Chapter 43-
-Chapter 44-
-Chapter 45-
-Chapter 46-
-Chapter 47-
-Chapter 48-
-Chapter 49-
-Chapter 50-
-Chapter 51-
-Chapter 52-
-Chapter 53-
-Chapter 54-
-Chapter 55-
Playlist

-Chapter 25-

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By jadezstories

La settimana scolastica volse finalmente al termine con un giovedì molto movimentato, caratterizzato da tutte le persone possibili ed immaginabili che chiedevano agli altri dei propri costumi o parlavano della festa che si sarebbe svolta il giorno dopo. Un altro argomento gettonato era la partita di football, a cui io non avrei assistito sicuramente. Era già tanto che Will mi lasciasse andare alla festa e il pomeriggio avevo allenamento.

Venerdì partì già dalle prime ore dell'alba. Il QG non era mai stato così movimentato, a parte nel giorno di gara. Tutte le ragazze girovagavano per casa agitate, mentre urlavano e cercavano oggetti dispersi. Dopo un sacco di tempo fummo finalmente tutte pronte e ci scattammo una foto con il nostro costume. Dopo il set fotografico lasciammo l'abitazione e ci dirigemmo verso scuola.

Appena entrate, tutti si girarono verso di noi stupiti e non avevano tutti i torti. I vestiti da suora non erano proprio il top per mettersi in mostra e neppure il nostro crocifisso dimensione uomo era il massimo, ma noi ci stavamo divertendo.

Quando il preside annunciò la riunione nella palestra della scuola per la coreografia delle nostre amatissime cheerleader, scoppiammo tutte a ridere e trasportando la nostra croce nel bel mezzo della folla tutta travestita, arrivammo in palestra. Tutti presero posto sugli spalti, ma noi ci posizionammo nel bel mezzo dell'edificio, così da attirare l'attenzione della folla che prendeva posto. Il preside ci guardava stranito, ma noi non facemmo caso alle sue occhiate. Posizionammo la croce verso la parete per non essere intralciate e feci segno al ragazzo alla console di mettere il remix che avevamo preparato. Appena partì la prima canzone tutti cominciarono a urlare capendo le nostre intenzioni.

Cominciò insieme alla musica anche la nostra coreografia e togliendoci la tunica da suore sfoggiammo i nostri vestiti da cheerleader sapientemente rubati dal coach Strauss. Tutti urlarono ancora più forte per la nostra frecciatina e noi continuammo a ballare. La folla andò a tempo con le mani facendoci ballare con ancora più allegria.

Finì la musica e tutta la folla applaudì. Le cheerleader che nel mentre erano sbucate fuori dal loro camerino, ci stavano guardando tutte arrabbiate, ma noi sorridevamo compiaciute. Mai mettersi contro di noi. Questo lo avevo capito fin da subito e lo dovevano capire anche loro, la nostra non era una semplice squadra. Era una famiglia.

Salutammo la folla andandocene a sederci sulle prime gradinate e subito ci si avvicinarono le persone più odiose della scuola.                                                                                                                                                              <<Sono profondamente offesa per questa specie di balletto che avete fatto>> disse la capa suprema delle cheerleader, nonché la ragazza più stronza del quarto anno, di cui non avevo idea del nome che avesse.
<<Mi dispiace per te ma sembra che gli altri abbiano apprezzato>> tutti gli sguardi erano puntati su di noi, curiosi di sapere cosa sarebbe successo.

<<E poi dove avreste trovato le nostre cose?>> chiese squadrandomi.

<<Sai, forse qui tutti preferiscono noi a voi cheerleader per fare proprio quello che fate voi>>

<<Sai chi sono io, vero?>> finsi di pensarci ma non poteva importarmene di meno.

<<Una cheerleader che cerca attenzioni da tutti?>> chiesi.

<<No, cretina. Sono Olivia Johnson e dovresti imparare a tenere la bocca chiusa tesoro, altrimenti ci vorrà un pugno per chiudertela definitivamente>> quando disse il suo nome ebbi un dejavù. Mi avevano parlato di lei perché era la ex di Logan e lo capivo anche il perché. Era bella e antipatica, proprio come lui.

<<Credo che questo sia un paese libero dove tutti possono esprimere la propria parola, ma se proprio vuoi, accomodati pure ma sappi che c'è fila>> le risposi a tono. Non mi piaceva affatto che le persone mi provocassero.

<<Tesoro abbassa la cresta che sei ancora piccola per queste cose>> rispose un'altra bionda, probabilmente amica dell'altra. La guardai con sufficienza, finché Autumn non mi disse di lasciar perdere e mi sedetti al mio posto.

La giornata passò normalmente e quasi mi scordai dello scontro della mattina con le due cheerleader, finché prima di uscire da scuola non mi urtarono entrambe ed andai a finire contro un'altra persona. Alzai gli occhi al cielo e mi girai verso la figura a cui ero andata addosso. Quando alzai lo sguardo mi ritrovai due occhi verde smeraldo a fissarmi.                                                                                                                                                        <<Ora capisco perché Noah mi diceva di far attenzione ad Olivia, a quanto pare ha scelto la sua prossima vittima>> disse scherzoso. Mi allontanai da lui facendo alcuni passi indietro.

<<Se la prenda quanto vuole con me, tanto non credo avrà molte soddisfazioni>>

<<Ci farei attenzione comunque se fossi in te, l'anno scorso non eri qui ma ha fatto cose peggiori per molto meno. Se le sei antipatica sarà la fine>>

<<Non credo sia un pericolo per la mia vita, ci sono perone peggiori di lei>> dopo i miei genitori, credevo che il mondo non potesse darmi altre persone peggiori. Era impossibile.

L'allenamento fu molto divertente. Ogni allenatore si era travestito da un personaggio dei cartoni animati e noi dovevamo indovinare. Il coach Strauss fu il più divertente, travestito da Peppa Pig.

Ripassai nuovamente la coreografia di gara sia a trave sia a corpo libero e feci anche volteggio, facendo provare il coach a fare il salto indietro in buca, il suo sogno di una vita.

Tornai a casa carica per la festa di quella sera, ma decisi di non vestirmi con il costume che avevamo indossato a scuola e invece mi travestii con qualcosa che nessuno avrebbe mai saputo cosa fosse. Mi ero fatta stampare una maglia apposta qualche anno prima e ogni volta la indossavo fiera. La maglia era come quelle da football, solo che dietro al posto del nome c'era quello di uno dei miei personaggi preferiti dei libri. Misi dei jeans e le mie Nike air rosa.

Dopo che Alice parcheggiò la macchina, scendemmo tutte super felici della festa. Finalmente arrivammo alla casa in cui si svolgeva la festa e ci imbucammo nel giardino posteriore. Era pieno di persone danzanti o sedute su delle sdraio con dei cocktail in mano.

Scrissi un messaggio a Sophia e subito dopo la raggiunsi in un angolino della sala. Questa volta, a differenza delle altre feste, le decorazioni non erano solo dei soprammobili, ma erano anche a tema Halloween con zucche e ragnatele ovunque.

Partecipammo ad un beer-pong ma non bevemmo molto grazie alle nostre mire infallibili.                                          <<Dov'è Matt? Non lo ho ancora visto oggi>> guardai intorno a noi ma non vidi nessuno che conoscevo. <<Non so, mi aveva detto che doveva andare a fare una cosa con i suoi amici e poi non lo ho più visto>>
<<Andiamo fuori a prendere un po' d'aria? Sto per morire soffocata>> le proposi e lei annuì, così facendoci spazio nella folla, attraversammo il salone e andammo nel giardinetto.

Appena arrivammo però notai subito delle presenze non gradite e mi innervosii.                                                                                                                               <<Vuoi che andiamo da qualche altra parte?>> mi chiese Sophia notando il mio cambio d'umore.                          <<No, non me ne vado solo perché ci sono quelle>> dissi sedendomi su una sedia da giardino e Sophia fece lo stesso, ma attirammo l'attenzione del gruppetto tutto molto poco vestito.                                                         <<Oh ma guarda chi si rivede!>> disse ironica la bionda.                                                                                                    <<Ma ciao! Vedo che hai cambiato look>> le ignorai continuando la conversazione con la mia amica che mi risultò difficile ascoltare.                                                                                                                                                             <<Speri di farti notare ancora di più vestita così?>> mi chiese. <<Mi sa che non funziona molto però, se sei una puttana rimani sempre tale>> tutto il suo gruppo cominciò a ridere irritandomi.                                                <<Hai proprio preso tutto da tua madre e da tua sorella, deve essere una cosa genetica!>> quando sentii la parola sorella andai fuori di senno. Mi alzai di scatto facendo prendere paura anche a Sophia. Mi avvicinai al gruppetto con gli occhi pieni di ira.                                                                                                                                              <<Che cosa hai detto?>> chiesi cercando di calmarmi, ma con la loro faccia davanti era impossibile. Non riuscivo a stare calma quando si parlava di mia sorella.

<<Lo so che tua sorella era uguale a te, stesso sangue non mente, guarda come siete. Farai la sua stessa fine>> disse aggiungendo una risatina. Ne avevo abbastanza. La presi per il collo con tutta la forza che avevo e tutte le sue amiche cominciarono ad urlare. Sentii dei rumori alle mie spalle e persone che parlavano, ma per me c'era solo quella ragazza da disintegrare.

Improvvisamente mi ritrovai sollevata da terra e cominciai a dare calci a chiunque mi stesse tenendo.                                                                                                                <<Stai ferma, è impossibile tenerti se fai così>> in quel momento non mi importava di nessuno, tranne di quella sottospecie di ragazza a cui volevo dare una bella lezione. Lei aveva intorno tutte le sue amiche che la stavano consolando guardandomi storto e io ero stata trascinata via da chissà quale persona che voleva fare il moralista.

Entrammo in casa in non so quale stanza della casa, isolata da tutto e tutti. Sembrava l'imitazione della sala da gioco della casa della scorsa festa, ma senza metà arredamenti.

La persona che mi aveva trascinata fin lì mi fece sedere sul divano mentre che lui restava in piedi a gironzolare per la stanza. Io mi alzai di nuovo, determinata a portare a termine la mia missione, ma venni nuovamente ostacolata. La persona mi prese di peso per i fianchi e mi buttò sul divano.

<<Smettila, ora resta qui che hai già fatto abbastanza>> riconobbi all'istante la voce ed alzai la testa. All'istante entrai in collisione con gli occhi di Logan. La sua espressione era alquanto incazzata.              <<Posso sapere cosa ti è passato per la testa? Ci ha chiamato la tua amica perché stavi per strozzare Olivia>> lo sguardo di ghiaccio che piano piano si era sciolto nel mio volto, era tornato più forte di prima, anche se le lacrime minacciavano di uscire.                                                                                                                                            <<Chiedilo alla tua amica, io non voglio parlare con te>>                                                                                                   <<Non fare la bambina, altrimenti...>> non terminò la frase.                                                                           <<Altrimenti cosa? Finisci la frase>> lo incitai. Ma con tempismo perfetto entrò nella stanza Noah.

<<Sei una belva! Le hai lasciato il segno su tutto il collo!>> era quasi estasiato da ciò che era successo.              <<Non è il momento>> gli disse il fratello tenendo lo sguardo fisso su di me.                                                  <<Dimmi cosa ti ha detto Olivia>> deviai lo sguardo sulla stanza, era troppo da sopportare. <<Avanti, dimmi cosa ti ha detto>>

<<Ha insultato mia sorella e non mi è piaciuto>> dissi chiudendo gli occhi. Già era difficile parlare di lei, figuriamoci degli insulti che riceveva. Era un po' come tornare indietro di alcuni anni a quando ero bullizzata e non reagivo per la paura che mi attanagliava.                                                                                                                  <<Hai una sorella?>> chiese confuso Noah, ma in risposta ricevette solo un'occhiataccia dal fratello.                                                 <<Ti avevo detto di starle lontana, adesso sa che reagisci e quindi ti prenderà ancora più di mira>> disse riflettendo e continuando a gironzolare per la stanza, incapace di stare fermo.

<<Cazzo, siamo messi male>> disse Noah prendendo coscienza solo in quel momento di quello che sarebbe stato.                                                                                                                                                                                   <<Sentite>> cercai di spiegare. <<Me la cavo da sola, non mi serve il vostro aiuto, quindi potete anche non interessarvi alla mia vita>> entrambi rimasero fermi immobili e poi annuirono quasi in modo ironico.

Uscii dalla stanza alla ricerca di Sophia e la trovai nel bagno ad asciugarsi le lacrime.

<<Che ti hanno fatto?>> chiesi preoccupata entrando nel piccolo bagno.

<<Niente, loro non mi hanno fatto niente>> disse in un fil di voce.

<<Allora che è successo?>> non la avevo mai vista così, era come stata devastata.

<<Io e Matthew abbiamo litigato>> corrugai la fronte. Era grave se lo aveva chiamato con l'intero nome. <<Io volevo entrare con te e i Robinson, ma lui era ubriaco e mi ha detto una cosa che mi ha offeso, io me ne sono andata ma lui non mi ha nemmeno guardata>> io ero in silenzio, non potevo credere che Matt avesse fatto una cosa del genere, ma essendo ubriaco e per di più teso per la situazione magari gli poteva essere scappata qualche parola non gentile nei confronti della fidanzata.

<<Senti Sophia, oggi è stata una lunga giornata e magari lui era stressato dalla situazione. Può darsi che gli sia scappato qualcosa che non pensava, ma credo che lui non ti volesse ferire davvero. Magari per lui era più uno scherzo e non credeva che la prendessi male. Ora secondo me dovresti lasciargli passare la sbronza e quando sarà depurato ne riparlerete. Non prendertela troppo e andiamo a divertirci, altrimenti la festa finisce>> le presi la mano e le asciugai l'ultima lacrima per poi trascinarla nel salone a ballare.

Ritornai a casa parecchio tardi. Sophia ed io eravamo rimaste un sacco di tempo sulla pista da ballo e dopo avevamo dovuto procurarci un passaggio a casa, offerto gentilmente da una nostra compagna della classe di inglese.

Appena aprii la porta della villa dei miei genitori, il silenzio finalmente invase le mie orecchie e salii al piano di sopra. Era quasi impossibile che i miei genitori fossero in casa, dato che il giorno prima mia madre mi aveva scritto che si trovavano in Florida per alcune questioni di un contratto con un'azienda. Non avevo mai capito perché si muovessero sempre in coppia mio padre e mia madre. Dove andava uno andava sempre l'altra, era molto strano e speravo che non fossero scambisti o cose simili.

Il weekend fu tranquillo, il sabato andai ad allenamento e poi a cena con Will, mentre la domenica rimasi a casa a fare i compiti per tutta la settimana. Da giovedì fino al lunedì dopo non ci sarei stata a scuola per la gara che dovevo disputare, ma mi presi comunque avanti.

Non ero troppo tesa, sapevo che se avessi fatto bene la mia gara mi sarei potuta classificare tra le prime. Ma sapevo anche che gli errori stupidi potevano sempre capitare, e con Will vicino non sarebbe stato così semplice rimanere concentrata a lungo.


Spazio autore:

Ciao a tutti, come state? Spero vi sia piaciuto il capitolo anche se di passaggio. Nei prossimi episodi vedremo la gara di Ashley, speriamo bene. Vi ricordo i miei social instagram: saudade_wattpad e tik tok: jade_stories

A presto,

Giada

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