Please, tell me what to say (Parte 2)

Mulai dari awal
                                    

Con un grugnito, uscì di casa e bussò alla porta del suo migliore amico. Ormai doveva essere tornato, con quanto tempo aveva rimuginato e rimuginato.

Dall'interno provenivano dei suoni abbastanza concitati.

«E adesso?» chiedeva una voce che avrebbe riconosciuto tra mille. «Mica mi posso nascondere sotto al letto!»

«Non farti vedere.» l'avvisò l'uomo. «Ci vorrà un secondo.»

Aprì la porta, con una faccia strana. Damon notò che stava cercando di dissimulare il suo nervosismo.

In modo pessimo.

«Damon.» lo salutò Alaric, impacciato. «Cosa fai... ehm... da queste parti?»

Avrebbe riso se non fosse stato maledettamente preoccupato. «Ci vivo.» replicò, secco. Lo spostò da una parte. «E ho bisogno di un consiglio.»

«Ma che cazzo?»

Caroline si nascose dietro un plico di libri.

«Stai calma, Barbie.» fece il ragazzo, contrariato. «Non sono qui per denunciare Ric che irretisce ragazzine appena maggiorenni.»

L'uomo sospirò, di sopportazione. «Tu irretisci una ragazza della stessa età da almeno sei mesi, ti ricordo.» gli rifilò uno scappellotto. «E comunque non è qui per questo.»

Ci tenne a precisarlo, anche se Damon scrollò le spalle.

«Non mi interessa perché è qui.»

Forse avrebbe dovuto importargli: Caroline era la ragazza di suo fratello, e Alaric era super fidanzato con Jenna, la zia della sua ragazza, ma non riusciva davvero a interessarsi di qualcosa che non riguardasse direttamente Elena, non in quel preciso istante.

«Comunque nessuno te l'avrebbe detto.» chiarì la ragazza, piccata. «Sappi solo che è una buona ragione.»

«Ne sono sicuro.» era ironico. Occhieggiò i fogli sulla scrivania, accanto a lei: erano compiti. Ne prese qualcuno. «Questi non sono compiti di storia.»

Alaric si affrettò a strapparglieli dalle mani.

«Li ho solo presi in prestito dalla sala insegnanti.»

E avrebbe anche dovuto riportarceli il prima possibile, prima che qualcuno si accorgesse che mancavano, perciò era meglio che non li toccasse nessuno. Damon specialmente.

Il ragazzo alzò le mani in segno di resa. «Non sono qui per giudicare.»

«Perché sei qui, allora?» lo incalzò Caroline, alzando solo gli occhi dallo schermo del portatile.

Sembrava digitare cose furiosamente.

«Non per qualcosa di cui parlerei davanti a te.» stavolta fu lui a rispondere piccato.

Lei però stava borbottando quello che leggeva e dopo lo copiava sul PC.

«Oh, perfetto.» l'aveva sentito, dopotutto. «Nessuno di noi due dovrebbe essere in questa stanza. Sarà il nostro segreto. Se tu non dici niente di su me, io non spiffererò niente su di te.»

Dopo, proseguì nel suo lavoro.

Ogni tanto cercava il supporto e il consiglio di Alaric con delle frasi del tipo: "Questo secondo te è buono?" oppure "Ti sembra che possa andare bene? È coerente?"

Lui si limitava a stare là, senza davvero guardarli.

Aveva un fottuto bisogno di confidarsi. Alaric era sicuramente l'unico a cui poteva chiedere, e forse il fatto che la Barbie fosse lì era un segno del destino: chi meglio della migliore amica della sua ragazza poteva indirizzarlo sul modo giusto di fare le cose?

Dear Diary - The Vampire DiariesTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang