So, diary, I'll confide in you (parte 3)

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Elena, una volta salutato Damon, si era affrettata a tornare davanti alla mensa, dove le era parso di vedere le teste dei suoi migliori amici, ma sul muretto non c'era già più nessuno.

Trovò la cosa molto strana, anche perché aveva avuto il sospetto che la stessero aspettando, ma poi rifletté che dovevano essere già andati in classe, oppure, nel caso di Caroline, a prepararsi per gli allentamenti delle cheerleaders a cui mai sarebbe arrivata in ritardo.

«Dov'eravate finite tu e Care alla pausa pranzo?» Bonnie la sorprese con la sua domanda curiosa, mentre si avviava all'armadietto per riprendere la borsa.

«Io ero con Damon.» replicò lei, subito dopo essersi ripresa dallo spavento di essersela sentita arrivare alle spalle. «Care... onestamente, non lo so. L'ultima volta che l'ho vista era con Stefan.»

Ma aveva una bizzarra sensazione al riguardo, cosa che venne enfatizzata dal broncio pensieroso della sua migliore amica. Non era strano che Caroline passasse del tempo con Stefan, di solito, ma dalla storia di Valerie era capitato più che litigassero che altro, poi c'era stato il trattamento del silenzio e dopo ancora... non sapeva proprio definire, parlavano sì, ma... era strano, specialmente con un allenamento alle porte, sarebbe stata in giro a radunare le ragazze, eppure Bonnie non l'aveva incrociata.

Sentì comunque il bisogno di tranquillizzarla a riguardo, non era necessario preoccuparsi inutilmente in due.

«In ogni caso, ehm... la vedrai agli allenamenti.» le disse, con un debole sorriso. «Non se li perderebbe nemmeno se fosse senza gambe.»

Avrebbe costretto anche loro ad andare senza gambe, quindi non c'era pericolo, se anche fosse successo qualcosa.

«Tu non vieni?» le domandò l'altra, quando si accorse che non la stava seguendo verso la palestra.

Elena scosse la testa, lanciando uno sguardo distratto all'orologio. «Ho il corso di scrittura creativa che comincia... oh, mamma! Cinque minuti fa!» controllò subito di avere un blocco di appunti nella borsa. «Scappo.»

Le diede un bacio al volo e corse in classe.

Gli studenti erano già tutti là: fu costretta a prendere posto in fondo, vicino a un altro banco vuoto, tanto non conosceva comunque nessuno. Forse c'era qualcuno della sua stessa classe di Letteratura, ma nessuno con cui avesse davvero parlato o stretto amicizia.

Non si era portata nulla da fare, come tanti che avevano un libro da leggere, quindi passò i successivi cinque minuti a guardarsi intorno e fuori dalla finestra, che era un pelino troppo lontano per non sembrare imbarazzante, così pensò di cominciare a scrivere quello che poi avrebbe ricopiato nel suo diario, per ammazzare il tempo, sul suo tempo passato insieme a Damon e dei regali di Caroline, di quella busta che per ora era chiusa al sicuro nel suo armadietto e aspettava solo di essere portata a casa.

Dopo, arrivò Stefan, con la camicia abbottonata male di chi si è rivestito troppo in fretta e i capelli scombinati, il che era un dettaglio preoccupante, perché lui teneva ai suoi capelli più di qualunque altro aspetto del suo look.

Elena non gli diede nemmeno il tempo di salutarla: «Che ti è successo?»

L'ultima volta che l'aveva visto sconvolto era stato per il ritorno di Damon a Mystic Falls, e dato che lo stato dei suoi capelli era quasi lo stesso... era probabile che fossero di nuovo affari di famiglia.

Poteva esserci solo una spiegazione: qualcuno gli aveva detto di sua madre!

E forse questo aveva generato una specie di rissa tra lui e Damon? Si erano incontrati forse mentre il più grande andava via?

Dear Diary - The Vampire DiariesWhere stories live. Discover now