He smiled (parte 4)

1.4K 44 69
                                    

Tadaaaaa. Habemus capitolum XD

Caroline Forbes non era mai stata una ragazza timida, mai, proprio nella vita. Eppure, quando Giuseppe e Mary, poco dopo Elena, erano usciti dalla cucina, per andare anche loro a letto, si era trovata un po' a disagio.

Si era prefissata, anche se troppo tardi, di andarci piano con Stefan, di non buttarsi a ruota libera come aveva fatto finora, che ci era sempre rimasta fregata – anche se si erano saltati addosso già in più di un'occasione, e il pensiero sembrava quasi stupido.

Il problema, comunque, era uno: che cosa fai con un ragazzo, quando siete da soli? Specie con uno che passa dall'essere passionale al timido chiuso a riccio in un tempo relativamente breve.

Adesso doveva essere con la sua versione imbarazzata e taciturna.

«Che cosa pensi che dovremmo fare?» gli chiese, dunque.

Stefan si mosse a disagio sulla sedia. «Andare a dormire?» offrì.

Caroline l'avrebbe volentieri preso a schiaffi, ma si costrinse a sospirare e mandare giù della saliva per non saltargli al collo, e non in quel modo che sapeva sarebbe piaciuto a entrambi.

Dopotutto, non poteva aspettarsi che quel ragazzo si sarebbe comportato come il più esperto degli sciupafemmine solo perché stavano insieme.

Anche per questo era una cosa piuttosto complessa: non era mai stata con qualcuno che avesse meno esperienza di lei.

«Va bene.» concesse, quindi.

Non era abituata a rispettare i tempi di qualcuno che li avesse più lenti dei suoi, e non erano di sicuro mai stati un problema per i suoi partner precedenti. Certo, con Stefan era già successo tutto quanto, anche più velocemente di quello che si sarebbe mai immaginata, ma fin da quello stesso giorno in ospedale, le sembrava che avesse un po' messo il freno, che volesse andarci piano.

Anche lì avevano solo pomiciato un po'... eppure, alla fine aveva scelto lei e non la gallina francese.

E sapeva che prima o poi avrebbero dovuto affrontare anche quell'argomento.

Lo seguì fin su per le scale, con la mano in quella di lui, una stretta non troppo forte ma nemmeno troppo molle, una di quel tipo dolce, che la senti ma non è troppo né troppo poco.

Esattamente perfetta, un po' come Stefan stesso.

«Mi dispiace, sono ancora un po' disorientato per via della sbornia di oggi.» ammise il ragazzo, una volta che si fu chiuso la porta alle spalle.

Caroline c'era stata tante volte, nella sua camera, ma mai in piena notte, specie in una simile situazione. Al massimo era andata a tirarlo per le orecchie... o il ciuffo.

Adesso era tutto un po' più intimo.

Avrebbe avuto la tentazione di andare da Elena se solo non fosse stata con Damon e avesse rischiato di interromperli di nuovo in un momento abbastanza compromettente. Stavolta non era sicura che il ragazzo della sua migliore amica gliel'avrebbe perdonata.

O anche lei stessa, visto che erano miracolosamente riusciti a fare pace.

Eppure questa non era Caroline Forbes: lei non si imbarazzava mai di niente. Era lei che andava a cercare i ragazzi e li tirava fuori dalla loro timidezza.

Ma tutti non facevano altro che dirle di andarci piano, stavolta. Perché è quello che si fa quando è la persona "giusta", anche se lei, di persone giuste, non ci capiva assolutamente niente: lei era quella che seguiva il flusso, anche se, alla fine, non le era mai andata granché.

Dear Diary - The Vampire DiariesWhere stories live. Discover now