Capitolo 61

763 29 1
                                    

Alhena's pov
King's Cross si faceva sempre più piccola, il paesaggio scorreva via via più veloce mentre il treno si allontanava da Londra.

Ero allo stesso tempo emozionata e spaventata a morte dai mesi che mi aspettavano.
Aveva una paura tremenda della solitudine, ero terrorizzata all'idea di non farcela senza la mia famiglia.
Avevo anche timore dei possibili fallimenti accademici, ma c'era una cosa che più di tutte non mi aveva fatto dormire bene la notte negli ultimi giorni: e se il Cappello Parlante decidesse di non smistarmi in Serpeverde?

Tutti i Malfoy lo erano stati, l'avevo saputo grazie a tutti i racconti del nonno.
Papà cercava sempre di scoraggiare la nonna e il nonno dal raccontarmi troppi dettagli delle sue storie, non riuscivo mai a comprenderne il perché e spesso mi infuriavo con lui.

La cosa che però sapevo con certezza era che i nonni non sarebbero stati orgogliosi di me se non fossi finita in Serpeverde.

Io però cosa volevo davvero?

Anche la mia mamma era una Serpeverde, e tutti non facevano altro che ripetermi quanto incredibile ed eroica fosse. Volevo essere esattamente come lei, e il primo passo da fare sembrava proprio essere smistata nella sua stessa casa.

Non conoscevo molto di mia madre.
Non avevo mai visto nessuna sua fotografia e papà cercava di parlarne il meno possibile.
Quando lo faceva però gli occhi gli brillavano per qualche attimo, poi però tornava ad incupirsi e si rifiutava di parlarne ulteriormente, come se il solo discuterne lo facesse ancora soffrire troppo.

Io dal canto mio non preservavo nessun ricordo di mia madre, morì che ero troppo piccola per ricordare qualcosa di più di un volto sfocato.

Papà a volte mi diceva che le assomigliavo un po', e Astoria a volte mi abbracciava forte quando incrociando i miei occhi le veniva in mente mia madre.
Era sempre lei a portarmi a far visita alla sua tomba, papà non voleva mai venire con noi e anzi, si rinchiudeva in biblioteca da solo per tutto il giorno.

I nonni parlavano ancor più raramente di lei, anzi era solo la nonna a farlo quelle poche volte, e tutto ciò che aveva da dire era "una donna molto forte".

Anche se certo volte avvertivo l'assenza di un qualcosa nella mia vita, non potevo dire di non essere amata dalla mia famiglia.
Le risate, soprattutto da quando era nato Scorpius, non mancavano mai tra noi quattro, e ciò ci faceva spesso guadagnare le occhiatacce del nonno.

Lui spesso tentava di insegnarmi cose strane, ideologie un po' contorte che però venivano prontamente cancellate dall'ammonimento di Astoria e mio padre.

Ad ogni modo mi ritrovai talmente persa nei miei pensieri che quasi non mi accorsi di essere arrivata alla stazione di Hogsmead.

"Primo anno! Primo anno!"
Prese ad urlare un omaccione alto quanto una piccola quercia non appena mettemmo piede sulla piattaforma.

Ci radunò tutti per farci dirigere sulla sponda di un immenso lago, dentro di me sentii già che avrei amato quel posto.
Teddy Lupin, che si trovava accanto a me e che aveva trascorso il viaggio nel mio stesso vagone, vedendomi un po' nervosa mi strinse una mano e mi fece un lieve sorriso di incoraggiamento.

Adoravo Teddy, era sempre stato il mio compagno di giochi preferito assieme ai Weasley, ma lui purtroppo non poteva comprendere il peso di generazioni e generazioni di Serpeverde che portavo sulle spalle.

Ci accomodammo su una grande barca, io, Teddy e uno strano ragazzino silenzioso.
Attraversammo il lago sotto un magnifico cielo stellato finché non arrivammo in sita del castello.

Era una visione mozzafiato, in quel momento si poteva percepire tutta la magia emanata da quel luogo maestoso.

Quando arrivammo in Sala Grande, la Preside McGranitt ci fece disporre tutti a semicerchio.
Prese in mano un logoro cappello poggiato su uno sgabello altrettanto vecchio e srotolò una pergamena.

"Anne Broadmoor"
Chiamò la Preside.

Venne avanti una timida ragazza dai capelli castani che si andò a posizionare sul piccolo sgabello.

Il cappello la sfiorò appena e subito prese vita gridando "Grifondoro!"

La povera Anne si diresse al tavolo che le spettava, profondamente intimidita dalla folla roboante.

"John Canon"
E un altro ragazzetto dai capelli rossicci andò a sedersi sul medesimo sgabello.

Il cappello stavolta sembrò pensarci su per qualche minuto, ma dopo parlò chiaramente.
"Serpeverde!"

Quanto lo invidiavo.
Mentre guardavo John Canon andarci ad accomodare a quell'agnato tavolo l'ansia mi divorava.

"Ted Lupin"

Il mio amico si allontanò verso lo sgabello dopo avermi lanciato un'occhiata complice.

"Tassorosso!"
Urlò quello strano cappello, mandando un Teddy tutto sorrisi a sedersi al suo tavolo.

"Alhena Malfoy"

Quando la Preside chiamò il mio nome vidi le teste di tutti gli insegnati, e anche di alcuni degli studenti più grandi, girarsi verso di me.

Andai a sedermi sullo scomodo sgabello e aspettai che il cappello mi venissi calato sulla testa come la mannaia del boia.

"Mmh interessante. C'è del conflitto in questa piccola testolina."

Improvvisamente sentii una strana e vecchia voce intrufolarsi nei miei pensieri.
Sussultai.

"Dove ti metto? Hai un certo desiderio verso Serpeverde ma credo che la tua indole suggerisca altro..."
Continuò il cappello senza badare alle mie suppliche interiori.

"Ma infondo non vedo perché no... Serpeverde!"
Urlò, facendomi tirare il sospiro di sollievo più lungo della mia vita.

Andai tutta contenta a sedermi accanto a John Canon, lanciando occhiate verso Teddy che dal tavolo dei Tassorosso alzava i pollici nella mia direzione.

Quella notte andai a dormire serenamente, riproponendomi di scrivere a casa il giorno dopo per comunicare la notizia alla mia famiglia.

Purtroppo però il giorno dopo il mio buonumore venne rovinato dall'arrivo a colazione di una certa rompiscatole di nome Belinda Yaxley, Serpeverde.

"Guardate, la vergogna dei Malfoy."
Mi derise rivolgendosi alla sua amica, Ally Prince.

"Quale sarebbe il vostro problema?"
Chiesi sgarbatamente finendo il mio succo di zucca.

"Sei una sanguesporco, come la tua mamma. Ecco dove sta il problema. Hai interrotto secoli di purezza nella famiglia Malfoy!"
Continuò guardandomi con disgusto.

"E tutto solo perché suo padre è stato stregato da quella feccia della madre."
Continuò Prince con quella sua faccia da procione.

"Cosa ne sapete voi di mia madre?"
Chiesi mentre sentivo la rabbia crescere dentro di me.

"Assolutamente nulla per fortuna. Era solo una buona a nulla come tutti voi mezzosangue."

Non ce la feci più.
Le spintonai entrambe facendole cadere col sedere per terra e corsi velocemente via da lì.

Non conoscevo bene il castello, anzi non lo conoscevo affatto.
Vagai per un po' senza una meta precisa, guardandomi intorno di tanto in tanto con stupita meraviglia.
Alla fine arrivai ai piedi di una scala a chiocciola che sembrava non dovesse mai finire.
Decisi di salire, magari lassù avrei trovato un posto in cui potermi sfogare in solitudine.

Continuai a salire finché non arrivai in quella che sembrava un grande terrazza.
Era in parte coperta ma era aperta su tutti i lati.
Mi avvicinai al parapetto e quasi mi venne da vomitare, sembrava di essere sulla cima di una montagna!
Ma non ero molto in vena di ammirare il paesaggio.

Mi tornò in mente tutto quello che quelle due odiose mi avevano detto, e mi misi a piangere.

Tra i miei singhiozzi però ad un tratto sentii una voce che sembrava provenire dall'altura stessa.

"Perché sei così tanto triste bambina?"

Amor Incantatio Onde as histórias ganham vida. Descobre agora