Capitolo 41

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Elanor's pov
Era ormai Luglio inoltrato ed io mi stavo rilassando nella piscina dei miei zii, immersa fino alle spalle.

La mia famiglia, da parte di madre, era originaria della Florida, e come ogni anno andavamo a far visita ai parenti.

Era in assoluto il momento che preferivo.
Nella tenuta di mia zia vigeva una pace dei sensi quasi eterea, potevo rilassarmi senza pensare al mondo esterno, ma non mancavano certo i momenti di caos e allegria generale. Ogni estate si organizzavano cene e pranzi per festeggiare la riunificazione della famiglia, c'era cibo fino a scoppiare, musica e risate fino a tarda notte.

Qui avevo vissuto molti dei momenti più belli della mia vita, i miei primi amori e il senso di libertà.

Ma sentivo che stavolta mancava qualcosa, qualcosa che l'ultima volta non avevo.
Mentre ero immersa nell'acqua cristallina il suo pensiero mi tornò in mente, non che se ne fosse ma andato in realtà.

Ma dopotutto non era un pensiero triste, l'avrei rivisto da lì a poche settimane, eppure lo avrei voluto al mio fianco anche in quei momenti.
Mi dissi che un giorno ce lo avrei portato.

Decisi che per quel pomeriggio avevo preso abbastanza sole, e inoltre era anche ora di cena.

Uscii dalla piscina, mi avvolsi in un asciugamano e tornai in casa per una doccia
veloce.

Quando uscii dal bagno mi diressi nel giardino sul retro dove mia zia aveva apparecchiato la tavola sotto il gazebo.

"Elanor cara, è arrivato questo strano uccello per te, rifiuta di consegnare quella lettera a chiunque"
Disse mia zia in tono apprensivo.

I miei parenti babbani erano sempre stati al tempo stesso affascianti e impauriti dalla magia.
Ricordavo ancora quando arrivò la mia lettera e mia zia pensò che fosse uno scherzo di cattivo gusto, poi però insieme alla lettera arrivò anche la Professoressa McGranitt in forma di animagus.
Inutile descrivervi la faccia di mia zia quando tornò umana davanti ai suoi occhi.

"Si grazie zia, è normale"
Dissi io avvicinandomi al gufo che avevo riconosciuto come quello dei Malfoy.

Ero emozionata all'idea di leggere quella lettera, Draco mi mancava da morire.
Presi l'involucro e diedi una carezza al gufo che volò via.

Ehi El,
Sono Draco, spero ti stia divertendo con la tua famiglia e mi dispiace dovervi separare, ma è tutto pronto per il tuo arrivo. Mia madre ha ordinato agli elfi di preparare una stanza nella stessa ala della mia, spero vada bene. Verrò io stesso a prenderti l'ultima sera di Luglio sul tardo pomeriggio.
A domani Xx.
P.s Non vedo l'ora di conoscere la tua famiglia

Ripiegai la lettera e andai a riporla in camera mia, finalmente avrei potuto riabbracciarlo.

Ma l'idea di fargli conoscere la mia famiglia mi rendeva ansiosa, e se non gli fossero piaciuti?

Accantonai i brutti pensieri in un angolo della mente e lasciai posto all'euforia.
Dovevo fare i bagagli e salutare tutti in poco tempo ma ne valeva la pena.

Quando il mattino seguente mia madre entrò in camera spalancando le finestre mi svegliai acciecata dal sole.

"Mamma! Ma ti sembra il modo?"
Protestai stropicciando gli occhi.

"È tardi Elanor! È quasi ora di pranzo e tu devi fare ancora i bagagli. Alzati da quel letto e aiutami e riporre tutte le tue cianfrusaglie magiche nel baule. Non voglio fare la figura della ritardataria difronte al ragazzo di mia figlia."
Disse lei risoluta.

Mia madre era sempre stata così, apprensiva e nervosa quando si trattava di ospiti o lunghi viaggi, e in quel caso si trattava di entrambi.

"Calmati mamma, è solo Draco, non è mica un alieno."
Risposi tentando di farla ragionare.

Amor Incantatio Where stories live. Discover now