Capitolo 27 (Gryffindor in Slytherin)

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Elanor's pov
Tristezza, rabbia, paura e sconfitta.
Erano le emozioni che in quei momenti guidavano i miei pensieri, lì, nell'occhio del ciclone.
Con tutta probabilità avevo nuovamente causato forte scompiglio tra le persone presenti al castello, ed ero anche consapevole che sarei finita in grossi guai.

Ma non riuscivo a smettere, non riuscivo a placare la tempesta, specchio del mio animo in subbuglio.

Sentii che Hermione stava provando ad attraversare la barriera.

Glielo permisi.

Arrivò in cima e si inginocchiò abbracciandomi da dietro.
Scoppiai nuovamente a piangere singhiozzando.

"El mi dispiace un sacco devi credermi"
Esordì lei asciugando le mie lacrime.

"Hermione ero felice. Ero finalmente felice. Perché non può mai durare?"
Le chiesi tra i singhiozzi.

Hermione non rispose, mi abbracciò forte e mi accarezzò i capelli cullandomi lentamente.
Forse era meglio così, non c'era molto da dire o da fare in fin dei conti.

Tra le braccia della mia migliore amica il mio cuore trovò un po' di pace, la tempesta si placò e un fioco e tardo sole tornò ad illuminare la torre.

"Vuoi scendere giù El?"
Mi chiese Hermione.

"Non ancora per favore, c'è così tanta pace qui. Non credo di essere ancora pronta ad affrontare le conseguenze"
Lei annuì comprensiva e ci sdraiammo insieme a guardare il cielo.

Non saprei dire quale fosse il motivo, ma avevo un gran bisogno di osservare il tramonto. Era come se gli attribuissi un significato ben preciso, quasi come fosse simbolo di una parte della mia vita che spariva oltre l'orizzonte.

Quando le prime stelle cominciarono a fare capolino decisi che era arrivato il momento di scendere giù ed affrontare le mie responsabilità, così come il mio dolore.

Alla base della torre ormai non c'era più nessuno, solo Gazza a cui era stato affidato il compito di sorvegliare l'entrata in caso mi fossi decisa a tornare alla realtà.

"Uhh Signorina lei è in un mare di guai mi creda. Mi è stato chiesto di accompagnarla all'ufficio del preside, ma non le è andata così male in fondo. Ai miei tempi venivi trascinato nei sotterranei."
Sorrise in modo macabro reggendo una lanterna per farci strada.

Hermione prese la via che portava ai sotterranei per andare a dormire, mentre io rimasi sola con Gazza.

Una volta arrivati davanti alla porta dell'ufficio di Silente, quello strano personaggio se andò fischiettando allegro con il suo gatto alle calcagna.

Presi coraggio e salii le scale che portavano all'ufficio e vidi Silente girato di spalle, scrutava la notte con una fenice sul braccio.

Prima che potessi annunciare la mia presenza, il preside parlò.

"Alla buon'ora Signorina Evans, era un po' che la stavo aspettando."
Disse rimanendo ancora affacciato alla finestra.

"Mi scusi Professore, ho trovato solo ora il coraggio per scendere"
Risposi chinando la testa in segno di vergogna.

"Scommetto che ha avuto paura delle conseguenze, non è forse cosi cara?"
Mi chiese girandosi.

La fenice mi guardò per un secondo, come se volesse scrutare il mio animo, e poi se ne andò sul suo trespolo.

Annuii semplicemente, non trovavo altro da dire.

"Beh non erano timori del tutto infondati. Non si può certo causare tanto scompiglio senza aspettarsi almeno un ammonimento."
Continuò Silente guardandomi da sopra i suoi occhiali a mezzaluna.

Io non risposi, stavo solo aspettando in silenzio la mia punizione.

"Ma per sua fortuna un ammonimento è tutto ciò che riceverà stasera Signorina Evans."

Alzai lo testa sbigottita dalle parole del Preside.

"Non ha intenzione di punirmi? O togliere punti alla mia casa?"
Chiese incredula.

"Non oggi Signorina. Il caso ha voluto che il Signor Malfoy passasse da quest'ufficio prima di lei, e ho avuto modo di apprendere i punti focali della vicenda."
Rispose pacatamente.

"Quindi lei sa?"
Gli chiesi mentre il dolore, temporaneamente accantonato, tornava più forte di prima al solo ricordo.

"Io so. Mi dispiace molto Signorina Evans, e per stavolta è scusata. Ma vorrei chiederle il favore di evitare di ricreare certe baraonde in futuro."
Disse tormentandosi la barba.

"Certamente Professore, ci proverò"

"Molto bene cara. Ora non vorrei certo metterti paura bambina, ma ho il sospetto che i suoi poteri possano esserci di grande aiuto nel momento della resa dei conti."

"Cosa intende con resa dei conti Professore?"
Chiesi confusa.

"Intendo dire che siamo alle soglie di una seconda guerra Signorina Evans, e intendo anche dire che la sua barriera di forza potrà salvare molte vite."
Spiegò Silente.

Rimasi un po' interdetta.
Sapevo che l'atmosfera nel mondo magico era tesa dal ritorno di Voldemort, non ero mica un'ingenua.
Ma l'idea di dover partecipare attivamente alla guerra e di essere responsabile della vita di molti mi turbava.

"Credo che per stasera non serva aggiungere altro. Le auguro una buona notte Signorina Evans, e dorma sonni tranquilli, abbiamo ancora qualche tempo prima che la guerra inizi."

"Buonanotte Professor Silente."

Mentre tornavo ai sotterranei provai a riflettere sulle parole del preside, ma la mia mente sembrava ricordare solo la frase 'abbiamo ancora qualche tempo prima che la guerra inizi', così tutto ciò su cui riuscii a concentrarmi fu il dolore lancinante che mi attanagliava il cuore.

Amor Incantatio Where stories live. Discover now