Capitolo 28 (Slytherin in Gryffindor)

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Elanor's pov
Mercoledì.
Cominciai a tenere il conto dei giorni, persino delle ore in cui lui non era con me.

Da due giorni il gruppo Serpeverde si era trasferito nella Sala Comune dei Grifondoro, quel luogo era davvero stimolante, ma mi sarebbe piaciuto ancor di più se non fosse stato per lo stato di apatia in cui mi ritrovavo.
Si, credo che apatia fosse proprio il termine corretto.
Non sentivo nulla, nemmeno più dolore, ero solo un guscio vuoto, un fantasma, non parlavo, non dormivo e a malapena mangiavo.

L'unica cosa che di tanto in tanto mi faceva tornare a provare qualcosa era vederlo.
Vederlo così vicino a me e non poterlo toccare faceva male.
Ma faceva ancora più male vederlo insieme a lei, vederlo mentre lei gli accarezzava i capelli, e non potevo fare a meno di pensare che una volta ero io quella che lo faceva.

Hermione e gli altri non facevano altro che ripetermi che prima o poi sarebbe passato tutto, che sarei tornata quella di un tempo, ma cominciai a credere che le ferite che avevo fossero troppo profonde per poter sperare che guarissero del tutto.

Quella mattina non mi ero presentai a lezione, in effetti non mi presentavo da un bel po' di giorni, ma che senso avrebbe avuto andarci se con la mente non ci fossi stata.

La sera mi ritrovai in mezzo al solito caos che si creava nella Sala Comune dei Grifondoro, ma stavolta stavano facendo anche più casino perché Grifondoro aveva battuto Tassorosso nella partita di oggi.

Pur essendo in mezzo al putiferio io non ne facevo realmente parte, mi sentivo come una macchia scura in mezzo ad un mare di vivacità. Sentivo la gente ridere ed esultare in torno a me ma era tutto come un suono ovattato, come se fossi lontana chilometri da quel posto.

"Per Salazar! Fate sempre tutto questo chiasso?!"
Esclamò Blaise esasperato risvegliandomi dal mio stato di trance.

Ma nessuno badò a lui, continuarono a festeggiare come se niente fosse.

Decisi che per quel giorno ne avevo avuto abbastanza, cercai Hermione e la informai che sarei andata a dormire.

Mentre passavo in mezzo alla folla notai Draco e Daphne seduti in disparte intenti a chiacchierare a bassa voce, mi dissi che era normale, infondo la futura zia doveva poter parlare con il cognato.

Draco's pov
Dentro quella Sala c'era un inferno rosso e oro.
Non ci si poteva  nemmeno muovere per il trambusto che si era creato, nemmeno avessero vinto la coppa del mondo.

Vidi Daphne seduta da sola in disparte e decisi di unirmi a lei, avevo bisogno di fare quattro chiacchiere.

"Ehi"
Dissi andandomi a sedere sulla poltrona libera.

"Ehi"

"Come mai così in disparte? Di solito sei tu l'anima della festa"

"Potrei farti la stessa domanda"
Rispose lei divertita.

"Uhm, troppi inetti che si credono straordinari"
Dissi in tono distratto, lei si mise a ridere.

"Dai Daphne, sappiamo entrambi che c'è qualcosa che non va"
La incalzai cercando di spronarla.

"È solo che una persona a cui voglio bene ha fatto una cosa terribilmente sbagliata"
Disse lei in tono grave.

"È così grave?"
Le domandai cercando di alleggerire l'atmosfera.

Lei mi guardò e sorrise amaramente, quasi stesse cercando di scusarsi.

Amor Incantatio Where stories live. Discover now