Capitolo 57

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Elanor's pov
Lasciammo Alhena con Andromeda Tonks assieme al piccolo Teddy Lupin, figlio di Remus e Ninfadora.

Andromeda altri non era che la zia di Draco, sorella di Narcissa e Bellatrix.
Lei però era stata l'unica sorella Black a sposare un nato babbano, e per tale motivo venne ripudiata dalla sua famiglia.
Da ciò ne conseguiva il fatto che Draco non avesse mai conosciuto la zia e che, quando il suo nome veniva menzionato, ella fosse oggetto di disprezzo per la famiglia Malfoy.

La somiglianza tra Andromeda e Bellatrix inizialmente mi sconvolse, ero restia a consegnare la mia bambina a qualcuno che mi ricordava terribilmente colei che aveva tentato di ucciderci entrambe.

Ma non appena la sentii parlare mi resi conto che il suo tono di voce era più calmo e docile rispetto a quello selvaggio e maligno della sorella.
Pian piano notai anche altre caratteristiche che le differenziavano: Andromeda, pur condividendo i ricci ribelli con la sorella, li aveva più chiari.

Andromeda promise che avrebbe tenuto Alhena al sicuro durante la battaglia e che l'avrebbe difesa fino alla fine se le cose fossero andate nel peggiore dei modi.

Prima di lasciare quella casa, diedi un ultimo bacio alla mia bambina, che strinse la mia giacca nei suoi piccoli pugni quando tentai di porgerla ad Andromeda. Sembrava quasi mi stesse chiedendo di non andare, di non lasciarla.
Le lacrime cominciarono a bagnarmi il viso e capii di non poter indugiare un momento di più, o mi sarei persa.

Draco aveva strenuamente cercato di persuadermi a rimanere a casa con Alhena, ma semplicemente non potevo. Avrei tanto voluto rimanere con la mia piccola, ma non potevo abbandonare tutto proprio in quei momenti. Silente l'aveva previsto, aveva intuito che forse le mie capacità sarebbero state decisive in questo scontro, e io non potevo tirarmi indietro. Avrei affrontato con coraggio quella tempesta, e l'avrei superata in nome di mia figlia.

Quando arrivammo ad Hogwarts, quasi non riconobbi il castello che per tanti anni era stato la mia casa, il luogo in cui avevo trovato tutte le fortune che possedevo.
L'atmosfera era tetra, l'aria soffocante e il morale a terra.

Trovammo Harry con tutti gli altri nella stanza delle necessità, e non appena rividi i miei amici, corsi ad abbracciarli.

"Elanor! Cosa ci fai qui?! Devi tornare subito indietro, dov'è Alhena?"
Chiese Hermione sbigottita, cercando di spingermi nuovamente nel passaggio che portava alla Testa Di Porco.

"Hermione calma, ho lasciato Alhena in buone mani. Si trova dai Tonks assieme al piccolo Lupin."
Risposi tentando di farla ragionare.

"Anche tu dovresti essere la! Ti prego El, sei ancora in tempo per tornare indietro."
Disse Harry dando manforte ad Hermione.

"Voi non capite, non posso rimanermene con le mani in mano mentre i miei amici rischiano la vita, sapendo per giunta di poter essere in grado di salvarli!"
Risposi infuocandomi.

Prima che qualcun altro potesse opporre ulteriori obiezioni, aggiunsi:
"Mi rendo conto dei pericoli che corro, non sono più una mocciosa. Niente di ciò che direte mi potrà far cambiare idea."

"Ragazzi, io appoggio profondamente tutto quello che avete detto, e io stesso non potrei trarre sollievo più grande nel mandarla a casa. C'ho provato e riprovato, ma non c'è verso purtroppo."
Intervenne Draco sconfortato.

A quel punto tutti tacquero.

Tornai vicino a Draco per tentare di confortarlo, sapevo quanta apprensione gli procurasse la mia presenza lì, e probabilmente se non fosse stato per me, non si sarebbe nemmeno azzardato a venire.
Ma come dargli torto infondo, ciò voleva dire combattere contro la sua stessa famiglia.

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