Una triste partenza

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Angolo dell'autrice:
Scommetto che ancora vi assillano molte domande su cosa è accaduto nella battaglia contro i MIB, soprattutto come Ai si sia fatta quella cicatrice sul viso. Vi prometto che nel prossimo flashback il quadro sarà finalmente completo, ma ancora non è il momento.
Ora voglio farvi rattristare un po'... XD No scherzi a parte, vi lascio a questo capitolo, abbastanza malinconico.

Buona lettura ^-^

Il gruppo era al completo, si trovavano davanti al chek-in, un po' spostati di lato per non bloccare il grande traffico alla lunga coda dei metal detector

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Il gruppo era al completo, si trovavano davanti al chek-in, un po' spostati di lato per non bloccare il grande traffico alla lunga coda dei metal detector.

La ragazza li aveva voluti tutti ed ora li avrebbe salutati uno per uno, se lo meritavano, dopo che si erano presi cura di lei. Saguru Hakuba era più freddo, al suo fianco, con la sua piccola valigia e pronto a partire, il resto dei bagagli se li sarebbe fatti portare direttamente da Londra.

Lei si avvicinò per prima a Sonoko che sorrideva sorniona.

«Mi raccomando Kiaretta al tuo primo film voglio essere la protagonista.» disse maliziosa la bionda.

«Ma quante volte ti ho detto che regista ci diventerò solo con un miracolo?» rispose la ragazza italiana dopo una risata.

«Beh, non si sa mai nella vita... potrei anche convincere mio padre a finanziarti...»

«Te l'ho detto, non voglio aiuti, ce la devo fare con le mie forze!»

«È questo che ammiro di te, sei tenace!» disse, facendo sorridere la bruna che, subito dopo, l'abbracciò, per poi passare a Kikuito che era proprio di fianco.

«Ciao, mi raccomando fai rigare dritta questa pazza!» disse indicando col pollice Sonoko, che intervenne con un «Ehi!» facendo ridere tutti.

«Contaci!» rispose il ragazzo sorridendo, lei ricambiò e poi si avvicinò a Ran.

«Sono contenta che tu sia riuscita a venire alla festa, anche se poi il resto della settimana non è andato granché bene.»

«Perché dici così? È andata alla grande invece. Insomma sono ancora viva, e poi ora abbiamo qualcosa che ci accomuna.» disse toccandosi la coscia.

«È vero entrambe siamo state ferite per essere salvate.» rispose Ran.

«E dalla stessa persona... – si avvicinò a lei per abbracciarla e le sussurrò all'orecchio, così che nessuno altro potesse sentire – Abbi cura di Shinichi, ha proprio bisogno di te in questo periodo.»

Ran fece un cenno di assenso con la testa e Chiara passò al ragazzo.

«Ci rivedremo piccola pazza...» dagli ultimi tre giorni di permanenza in Giappone, Shinichi le aveva dato quell'appellativo, perché secondo lui non stava mai ferma.

«Ok grande detective... – rispose lei sorridendo – A proposito aiuta Kaito, piuttosto insisti per farti dare qualche compito anche a costo d'intrometterti, non far fare tutto a lui, ok?»

«Ovvio, lo sai quanto sono ficcanaso, non c'era neanche bisogno che me lo chiedessi.» scherzò lui, per poi abbracciarla e salutarla nuovamente.

«...Aoko... prenditi cura tu di Kaito da parte mia.» disse e lei per tutta risposta la strinse tra le braccia.

«Sei una ragazza fortunata Chiara e ora so che sei anche una ragazza sincera, promettimi che la prossima volta che tornerai in Giappone diventeremo amiche.»

«Aoko, noi lo siamo già, solo che non lo sapevamo. – disse lei con un sorriso – Invece ti faccio un'altra promessa...» poi si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò qualcosa, facendola ridere divertita.

Kaito era quello messo peggio. Se ne stava fermo immobile, tranne per il piede destro che batteva in modo nervoso. Si avvicinò e lo abbraccio, senza dire una parola e lui ricambiò l'abbraccio, stringendola forte, non la voleva lasciar andare, non ora. Si staccarono dall'abbraccio e la baciò. Un bacio corto, ma con tutta la passione e l'amore che aveva in corpo.

«Ti prego stai attenta.»

«Kaito io sono nata attenta! – lo punzecchiò lei, ma il ragazzo stirò solo un lieve sorriso – Kaito per favore, non voglio andarmene con il ricordo di questo sguardo, com'è successo due anni fa. Ti prego sorridimi, ti prometto che verrò dall'Italia molto più spesso, tanto io e te sappiamo che per noi i soldi non sono un problema.»

Shinichi fece un colpo di tosse che sembrava molto un rimprovero.

«Che c'è Kudo? Pensi forse che sarei riuscita a venire qua, senza usare il vestito bianco?» con quella frase Chiara riuscì a far tornare il sorriso a Kaito, che scoppiò in una grassa risata.

Quando la ragazza però sparì con Hakuba dietro al muro oltre al check-in, si rabbuiò di nuovo.

«Abbi cura di te piccola mia... e torna presto da me...» sussurrò.

Il Segreto della doppia K _ TrilogiaWhere stories live. Discover now