"Cuore e Spade"

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Angolo dell'autrice:
Ed eccoci di nuovo qui. Allora adesso inizia una parte un po' particolare di questa saga, che durerà un po' di capitoli. 
È  una parte particolare perché vedrete la recita completa del liceo. Ho voluto fare questa cosa visto che mi era dispiaciuto un sacco non conoscere la storia della principessa Heart e del cavaliere Spade per intero, quando la vidi per la prima volta nell'episodio di Detective Conan, quindi me ne sono immaginata e creata una io.
Inoltre le battute che conosciamo le ho lasciate quasi tutte uguali, perciò scusatemi se parlando di Medioevo faccio invocare ai personaggi Zeus (so che non c'entra un tubo, ma volevo lasciare com'era).
Nient'altro da dire quindi, se non godetevi la recita.

Buona lettura ^-^

«Siamo lieti di presentarvi la recita scolastica della scuola Teitan intitolata "Cuore e Spade", speriamo vi divertiate

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«Siamo lieti di presentarvi la recita scolastica della scuola Teitan intitolata "Cuore e Spade", speriamo vi divertiate.» disse una voce che proveniva dai megafoni piazzati per tutto il teatro scolastico, mentre gli ultimi ritardatari si sedevano e le luci si spegnevano.

Il sipario di velluto rosso era ancora chiuso e un occhio di bue ne puntava il centro. Proprio qualche secondo dopo che il faro si accese un ragazzo uscì dalle tende. Era alto e slanciato, i vestiti a palloncino di un viola, quasi porpora e il liuto che aveva in mano, facevano capire che rappresentava un cantastorie medievale.

«Ah, il Medioevo, il periodo dei cavalieri e delle dame, dei principi e delle damigelle in pericolo, degli amori e delle battaglie. La nostra storia comincia proprio lì, nel cuore del Medioevo, dove una dolce principessa chiamata Heart aspetta con ansia il suo matrimonio con un perfetto sconosciuto...»

Il cantastorie scappò verso una quinta, mentre il sipario finalmente si aprì con il sottofondo di una dolce melodia suonata al piano.

Il palco rimase per qualche secondo buio, poi più faretti si accesero illuminando il lato sinistro del palco, dove si ergeva una torre su cui era affacciata la principessa, interpretata da Ran. Era vestita con un bellissimo vestito bianco, molto scollato e pieno di orli rosa e sopra la testa indossava una leggera corona argentata. Guardava tristemente il pubblico, poi rivolse gli occhi al cielo:

«Oh grande Zeus, onnipotente e onnisciente, perché mi sottoponi a una simile crudeltà, qual è la mia colpa? Mi stai forse spingendo a rassegnarmi a questo matrimonio senza amore?» dopo di che scoppiò in lacrime e mentre il suo pianto si smorzava i faretti di sinistra si spegnevano dando il cambio a quelli di destra che illuminarono un'altra torre. Questa volta però affacciato alla finestra c'era un ragazzo, o almeno così si poteva immaginare. Era vestito tutto di blu, almeno la parte che si vedeva affacciata, compreso l'elmo che gli copriva interamente il volto, tranne per la bocca e il mento e quel poco che si poteva vedere degli occhi. Anche lui rivolse il volto mascherato al cielo.

«Oh grande Zeus, onnipotente e onnisciente, quando finirà questa tortura? Il mio cuore sembra scoppiare ed essere giustiziere non basta più, è questo il mio destino?»

Anche i faretti della seconda torre si spensero, accompagnati da uno scroscio di applausi.

Mentre tutti applaudivano Sonoko, seduta vicino a Kazuha e a Kogoro, si avvicinò alla ragazza e le sussurrò qualcosa all'orecchio, mentre lei sgranava sempre di più gli occhi, sorpresa di quello che le stava dicendo l'amica.

Il palco s'illuminò di nuovo dopo qualche minuto. Ora la scenografia era molto più dettagliata, con molti casolari, alcuni proiettati semplicemente sul fondo bianco del palco, altri di cartongesso costruiti appositamente. Era la rappresentazione di un villaggio, si capiva dalla gente che andava e veniva, piena di merce e trascinando carretti, oppure che si fermava a parlare sotto qualche portico.

A un tratto dalle quinte di sinistra uscirono la principessa, che questa volta indossava un vestito più semplice di un celeste chiaro, e un uomo in armatura leggera.

«La ringrazio per avermi accompagnato, Lord Saul.» disse Ran, continuando la sua lenta passeggiata col suo accompagnatore.

«Ma si figuri, altezza, è un piacere – rispose il soldato, rimase zitto per qualche secondo poi continuò a parlare – Scusi l'invadenza mia principessa, ma a palazzo ho notato che è molto tesa in presenza di sua maestà, il Duca.»

«Sì, è vero! – rispose la ragazza afflitta – Detesto l'idea che mi dica chi sposare. Anche se è mio padre.» aggiunse alla fine.

«Capisco... – rispose nuovamente il soldato, poi si fermò un attimo e la guardò, anche lei si era fermata e aveva un'aria più triste – Lei per caso ama qualcun altro?» chiese con un tono dolce, come volesse consolarla.

«Cosa? – domandò lei stupita girandosi verso il soldato, che ricambiò il suo sguardo con un sorriso – Mi spiace, ma ora è troppo invadente.» concluse con aria altezzosa, tipica di una principessa.

«Mi perdoni mia principessa, non accadrà più.» fece allora lui, accennando un inchino.

Erano già nel centro del palco, quando una freccia colpì il terreno, proprio di fronte a loro. Tutta la gente che si trovava sul palco, lanciò grida di terrore, lasciando lo scorcio visibile del villaggio vuoto. La principessa e il soldato rimasero da soli al centro del palco, solo per pochi secondi. Perché all'improvviso irruppero altri soldati, vestiti in modo diverso dall'accompagnatore della principessa, che li circondarono con le spade sguainate.

La platea trattenne il fiato.

«Se non vi dispiace la principessa viene con noi.» disse uno dei soldati che colpì Lord Saul facendolo cadere a terra.

Poi, quando il soldato si stava avvicinando a Ran, dal soffitto del palco partì una folata di vento, come se fossero stati accesi dei ventilatori. Il vento era accompagnato da piume nere come la pece. Nello stesso istante una figura agilissima colpì uno dopo l'altro tutti i soldati con la sua spada, per poi saltare agilmente sul tetto di una casupola. Era il cavaliere, che il pubblico aveva visto nella scena prima affacciato alla torre. Egli si mise la mano all'estremità bassa dell'elmo e chinò il capo davanti alla principessa. Quando rialzò lo sguardo vide lei prendere i lembi del suo vestito e ricambiare la riverenza.

Le luci del palco si spensero su quell'inchino e un nuovo applauso esplose nella platea. Mentre il sipario si richiudeva per cambiare tutta la scenografia, Sonoko e Kazuha si guardarono nuovamente ridacchiando.

Il cantastorie uscì di nuovo dalla tenda di velluto rosso che si era chiusa poco prima.

«Eh sì, il fato finalmente li ha fatti incontrare, ma la nostra storia mica è finita, perché il matrimonio della principessa è imminente! Cosa nasconderà mai il Cavaliere Nero sotto all'elmo, oltre il suo volto? Quali altri segreti dovremmo scoprire?»

Il ragazzo suonando due note col suo liuto scappò via, mentre il sipario si apriva di nuovo sulla solita torre di sinistra della principessa. I faretti erano già accesi e Ran aveva di nuovo gli occhi rivolti al cielo.

«Oh grande Zeus, onnipotente e onnisciente, dov'è finito l'uomo che ho sempre amato? Fin dove è giunto per fuggire all'ira di mio padre?»

I faretti si spensero alternandosi nuovamente con quelli di destra che illuminavano la torre del cavaliere, ancora mascherato.

«Oh grande Zeus, onnipotente e onnisciente, per quale motivo mi stai facendo questo? A quale scopo farmela rincontrare? Vuoi forse vedermi morto tra le braccia di suo padre? Non posso più aspettare.»

Con lo spegnimento degli ultimi faretti il solito applauso partì ma fu subito zittito. La voce di Ran risuonò potente, anche se la scena era buia.

«Ma padre...»

Un'altra voce profonda e possente la interruppe.

«Niente discussioni! Tu sta sera ti sposerai che tu lo voglia o no!»

E stavolta l'applauso partì e non venne fermato.

Il Segreto della doppia K _ TrilogiaWhere stories live. Discover now