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*CAPITOLO LEGGERMENTE SPINTO, SE  SIETE CONTRARI VI PREGO NON SEGNALATELO MA SCROLLATE DIRETTAMENTE AL PROSSIMO CAPITOLO GRAZIE.*


Jennifer's pov 
Sono in bagno ormai già da qualche minuto, dopo esserci detti per la prima volta "ti amo", con la scusa di dovermi ripulire da tutto quello schifo che si era accumulato sul mio corpo nel corso di questi due mesi, mi sono rinchiusa qui dentro a guardarmi nello specchio. I miei occhi brillano di felicità e nonostante sia più scura del solito in faccia riesco ad intravedere un rossore sulle mie guance; sorrido a trenta due denti  da quando lui è nella mia vita, è la medicina che è riuscita a curarmi dopo tanti anni di sofferenze.
Finalmente riesco a trovare la forza di mettermi sotto il getto di acqua calda della doccia, passandoci minuti interminabili, per bearmi finalmente di un poco di pace e tranquillità. Avvolgo il mio corpo in un enorme asciugamano bianco asciugandomi il più in fretta possibile per riuscire ad asciugarmi i capelli in tempo per la cena, ma mi accorgo di essermi dimenticata praticamente tutti i miei vestiti in camera. Apro di poco la porta del bagno, cercando di capire se lui sia qui o meno; dopo essermi accertata della sua assenza esco di corsa dal bagno per afferrare il più velocemente possibile i miei indumenti, quando però improvvisamente sento dietro le mie spalle un ringhio possente. Sgrano gli occhi e mi giro verso di lui tenendo stretto l'asciugamano per non farlo cadere, mi raggiunge in sole due falcate.
<<Ti sembra corretto piccola? Farti trovare in questo stato, vicino al letto dopo circa due mesi che non ci vediamo? Stai cercando di tentarmi?>> quest'ultima domanda la pronuncia così vicino al mio orecchio, che sento il suo respiro sul collo, mi si accappona la pelle, lo stomaco di contorce e sento il mio corpo andare a fuoco. Le gambe incominciano a cedermi e il respiro ad accorciarsi. 
Le sue mani si arpionano ai miei fianchi e con uno scatto mi attira al suo copro. Nella zona più bassa del mio ventre riesco a sentire tutta la sua voglia di spingermi su questo letto.
<< Perché è così facile tentarti?>> chiedo con tono sensuale. Onestamente non so bene da dove mi sia uscita tutto questo coraggio per essere così sfrontata. Forse la voglia di lui, unita alla nostra separazione forzata mi portano ad essere quasi un'altra persona.
Sento un altro ringhio e il calore del mio corpo salire alle stelle. In meno di due secondi mi ritrovo distesa sul letto, l'asciugamano è leggermente più lento di prima e Alex si trova a cavalcioni su di me.
<<Stai giocando con il lupo sbagliato amore mio... attenta o potrei morderti.>> dice avvicinando il viso sempre di più al mio. Fisso le sue labbra che vorrei così tanto che appoggiasse sulle mie, cosi poggio una mano dietro la sua nuca e poggio le mie sulle sue, incominciando a baciarlo appassionatamente.
Mi slega definitivamente l'asciugamano per accarezzarmi il corpo, con le sue mani calde. I suoi baci e il suo tocco mi erano mancati così tanto, che quasi incominciavo a dimenticarne la sensazione. Le mie mani finiscono istintivamente prima sull'orlo della sua maglia per sfilargliela e gettarla sul pavimento, e poi al bordo dei pantaloni. Nel giro di pochi secondi riusciamo a sentire l'uno il calore dell'altro.
Le sue labbra sono impegnate a baciare le mie labbra e poi il mio collo, mentre le sue mani a toccare ogni centimetro del mio copro. Lentamente mi divarica le gambe, in modo tale da farsi più spazio per sé.  Tra baci passionali, respiri corti e ansimi di piacere, improvvisamente lo sento entrare dentro di me.
Mi riempie completamente, spingendosi ogni volta sempre più in profondità, tagliandomi il respiro. Le mie mani stringono forte le lenzuola del letto, mentre le mie labbra sono premute contro le sue.  I gemiti di piacere di entrambi impregnano le pareti della camera da letto, siamo completamente immersi l' uno nell'altro che probabilmente non ci accorgeremmo neanche di un'eventuale apocalisse.
Il piacere che sto provando è talmente grande da rendermi completamente cieca, ma allo stesso tempo completamente disinibita e forse e proprio per questo che riesco a capovolgere la situazione mettendomi a cavalcioni su di lui, per prendere io il comando.
Incomincio a muovermi lentamente su di lui, mentre lui asseconda il mio movimento con le mani poste sui miei fianchi. Le sue labbra calde sono sul mio collo, sul quale lascia una lunga scia di baci fino ad arrivare alle mie labbra che non riesco a tenere chiuse. Si impossessa di loro iniziando una danza sensuale con la mia lingua.
Non so dire esattamente per quanto tempo continuiamo ad amarci, ma dopo quelle che sembrano ore interminabili arriviamo entrambi al culmine del piacere. Restiamo lì, sul letto abbracciati per svariati minuti a guardarci e a riprendere fiato. Sono così felice in questo momento che potrebbe scoppiarmi il cuore.
<<Wow, dovremmo separarci più spesso se questo è il risultato?>> dice sorridente.
Sgrano gli occhi per le sue parole sarcastiche, vedendo la mia faccia scoppia a ridere e per questo gli tiro un leggero pugno alla spalla.
<<Non dirlo neanche per scherzo stupido alpha dei miei stivali, altrimenti ti faccio vedere io.>> dico minacciandolo, ma il mio sguardo minaccioso simile a quello di una paperella arrabbiata, fa solamente aumentare le sue risate.
<<E smettila di ridere!>> dico ringhiando lievemente mentre mi posiziono a cavalcioni su di lui. E' solo allora che smette di ridere, rimanendo sorpreso dal mio gesto; ma la sua espressione stupita svanisce ben presto per lasciare il posto al suo sguardo provocante.
<<Non mi dire che già vuoi un secondo round piccola?!>> le sue sopracciglia si abbassano e si sollevano ritmicamente, mentre si passa inumidisce il labbro inferiore con la lingua. 
Nonostante il suo gesto sia stato così normale, in questa situazione sento l mio corpo andare nuovamente a fuoco, quindi mi sposto prontamente dal suo corpo per rintanarmi di nuovo nel bagno. Neanche il tempo di chiudere la porta che lui mi rincorre per prendermi per i fianchi e cominciare a solleticarmeli cominciando a farmi ridere come mai prima d'ora.

Dopo circa un'ora usciamo dalla nostra camera per andare nella sala grande, che è stracolma di cibo e piena di luci, ma per la prima volta da quando sono qui il clima che aleggia in questa stanza è gelido, tutti i membri del branco sono cupi, hanno perso la loro tipica allegria. I volti di tutti sono rivolti verso il basso, tristi; molti sono privi di alcuna espressione, mentre altri trattengono a stento le lacrime, molti altri ancora non riescono e palesano a tutti la loro sofferenza.
Mi sento così in colpa per il loro stato d'animo che mentre attraverso il lungo corridoio per arrivare al nostro tavolo mi sento perforare gli organi interni. Non appena ci sediamo, tutti i presenti, come se fossero dei robot, si ricompongono pronti per incominciare il loro pasto.
La cena prosegue silenziosa, nessuno proferisce parola neanche i commensali del mio tavolo. Poso lo sguardo su tutta la sala e quando vedo di nuovo quella povera donna che ha visto il suo povero piccolo impiccato, decido che è il momento di assumermi le mie responsabilità da Luna.
Mi alzo lentamente dalla sedia e mi schiarisco la voce.
<<Posso avere l'attenzione di tutti per piacere?>> tutti quanti si voltano verso di me con sguardi curiosi, ma riesco ancora a vedere la profonda tristezza nei loro occhi. Persino Alex mi guarda confuso. <<Sono Jennifer, so che la maggior parte di voi già mi conosce poichè sono stata dichiarata Luna del branco in quanto compagna del nostro Alpha, ma da quando sono qui non ho fatto nulla per il mio branco, se non arrecare dolore e guai. Sono stata rapita e sono stata via per quasi due mesi, oggi sono ritornata e purtroppo con il mio ritorno è accaduto un'evento... orribile, solo questa è la parola più adatta per descriverlo. Non so cosa si provi a perdere un figlio, posso solo immaginarlo, ma conosco cosa significa perdere un membro del branco, una persona a noi cara. Non sono molto brava con le parole tanto meno con i discorsi motivazionali, in quello è bravo Alex; ciò che sto cercando di dire è che questo crimine non resterà impunito. Uccidere è sbagliato, ma uccidere un bambino è da vigliacchi. Ho intenzione di ripagare il branco Blodmane con la stessa moneta, o meglio ho intenzione di provocargli il triplo della sofferenza. Non molti di voi ne sono a conoscenza, anzi forse nessuno di voi, ma sono una diretta discendente del Sole e della Dea Luna e per questo fin dalla nascita ho un potere speciale ed ho intenzione di utilizzarlo contro di loro, per rendere giustizia al povero Jeffry e a sua madre. Mi unirò in prima persona alla guerra e mi assicurerò che giustizia venga fatta!
Venire qui e vedere tutti voi così tristi mi ha fatto capire che era il momento che mi comportassi come una vera Luna, per far ritornare in qualche modo la tipica allegria di questo branco. Detto ciò... potete ritornare alla cena, scusatemi.>> accenno un sorriso alla fine mentre ritorno a sedermi. Alex mi guata con uno sguardo sorpreso misto a confusione, riesco a sentire una profonda agitazione dentro di lui per questo gli prendo la mano e la stringo nella mia.
Mentre siamo persi l'uno negli occhi dell'altro sento lievemente alzarsi il suono di diversi applausi, mi giro posando lo sguardo sulla sala e con mia grande sorpresa tutti i presenti iniziano ad applaudire felici.
<<Grazie Luna! Grazie!>>
<<Evviva la nostra Luna!>>
Le loro grida di felicità mi riempiono il cuore di gioia, di calore di casa.




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Angolo autrice
Salve a tutti gente, come sempre mi dispiace per i ritardi ma per quanto questo "lockdown" possa donare più tempo per alcune cose, la scuola ti toglie ogni secondo.
Vi ringrazio immensamente per il vostro supporto.❤️
Spero che il capitolo vi sia piaciuto,fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
Baci ❤️

My mysterious mateWhere stories live. Discover now