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Se potete per favore leggete l'angolo autrice, grazie.

Alex's pov
L'ho portata nel mio studio, che nell'ultima settimana è diventato anche la mia camera da letto. Mi siedo dietro la scrivania, sull'enorme sedia girevole e, porto lei con me facendola sedere sulle mie gambe.
<<Mi dispiace per come mi sono comportato questa settimana, non avrei dovuto trascurarti tanto. Non dopo quello che mi avevi detto.>> dico con tono dolce e pacato.
<<Sai Alex, non me ne faccio nulla delle tue scuse e sono sempre più convinta che tu sia un pazzo bipolare! Non è normale che all'inizio sei dolce e carino con me e pochi minuti dopo sei antipatico e cominci ad evitarmi come la peste, non è un comportamento umanamente normale e sono stufa!>> comincia ad inveirmi contro, mentre si alza dalle mie gambe e fa su e giù per l'ufficio. <<Credevo di piacerti almeno un pochino o almeno è ciò che mi hai fatto intendere... sei incredibile! Tutti quei discorsi su: "sei la mia Luna", "sei la mia compagna e sei importante per me" e poi sei tutto fumo e niente arrosto.>> dice scimmiottando la mia voce.
È così bella quando si arrabbia che potrei saltarle addosso ogni volta, ma ora mi sto davvero arrabbiando anche io. Come può solo lontanamente pensare che tutti i miei discorsi fossero finti? Non sono mai stato così sincero in vita mia.
<<Sei seria Jen? Davvero pensi che ti abbia mentito? Si è vero, non sarò la persona più normale di questo mondo ma non ti mentirei mai e lo sapresti se solo provassi a conoscermi.>> mi alzo e le vado vicino, il mio respiro è irregolare, poiché sto incominciando ad innervosirmi sempre di più.
<<Se solo provassi a conoscerti?! Ti ricordo che tra i due, chi non ha mai detto nulla su di se sei tu. Ti ho parlato della mia vita precedente o per lo meno di ciò che ricordo di rilevante e ti ho anche mostrato la mia forza da lupa. Purtroppo non so dirti cosa io sia, non so se sono nata così o se è un effetto collaterale dei mille esperimenti fatti su di me, ma per lo meno io di me ti ho parlato...>> dice scuotendo la testa, poi mi volta le spalle ed esce sbattendo la porta dietro di sé.
Ripenso alle sue parole e al suo gesto per qualche secondo, poi decido di seguirla.
Sto per scendere le scale, quando sento la sua voce è la sua risata insieme a quella di... un altro uomo? 
Non ho mai provato gelosia prima d'ora, forse solo per mia sorella, ma ora è diverso. Mischiata alla rabbia questo sentimento mi fa completamente perdere le staffe.
Ho seguito il suono della sua voce e la trovo a parlare con quell'imbecille di Aaron, fortuna per lui che è uno dei combattenti più abili che abbiamo, altrimenti sarebbe già fuori di qui.
<<Sei veramente carina Jennifer, lo sai? È stato... un miracolo incontrarti.>> lo vedo appoggiare una mano sulla sua spalla e accecato dalla gelosia li raggiungo in due falcate.
<<Toglile le mani di dosso Aaron, prima che te le tagli...>> dico a denti stretti mentre lo fulmino con lo sguardo. Abbassa subito la mano e deglutisce a fatica.
<<... tu vieni con me invece!>> le prendo un braccio e la strattono via con me.
<<Lasciami troglodita, mi stai facendo male!>> urla a denti stretti mentre cerca di divincolarsi dalla mia presa. <<Lasciami subito ho detto!>>
Percorro il corridoio fino alla nostra stanza, entro e sbatto la porta con forza e solo allora la lascio andare.
<<Se si dovesse formare un livido faresti meglio a scappare il più lontano possibile da me, se non vuoi ritrovarti sotto terra.>>
<<Ma che paura...>> dico fingendomi spaventato.
<<A quanto pare anche tu sei diversa da come appari... non credevo fossi una di quelle ragazze che subito trova un rimpiazzo. Non credevo fossi una stupida sgualdrina!>> neanche finisco di dire la frase che la mia faccia viene girata di novanta gradi. La mia guancia destra va a fuoco, come se avesse appena avuto un incontro ravvicinato con un tronco infuocato o qualcosa di incandescente per quanto brucia.
Giro lentamente la faccia e noto i suoi bellissimi occhi in fiamme ritornare normali e riempirsi di lacrime.
<<Ma come ti permetti ?!>>dico afferrandole la mano ancora leggermente sollevata per poi spingerla verso la parete. <<Prima ti trovo a parlare con un altro uomo, dopo neanche due minuti che abbiamo litigato e poi mi dai uno schiaffo talmente forte che sento ancora la guancia bruciare.>>
<<Tu sei pazzo! Pazzo! Non stavo facendo nulla di male, gli ho solamente dato un consiglio neanche lo conosco ma tu subito salti a conclusioni affrettate. Ma soprattutto come diavolo ti permetti di chiamarmi sgualdrina? Probabilmente così sono tutte le ragazze che hai conosciuto fino ad ora, ma non io... e adesso lasciami! Mi stai facendo male, lasciami Alex!>> dice piangendo a singhiozzoni. È allora che riprendo completamente il controllo di me stesso, le lascio subito andare i polsi che tenevo stretti nella mie mani ma non mi allontano da lei neanche di un centimetro.
Come ho potuto dirle tutte quelle brutte cose? Come ho potuto perdere il controllo in questo modo con lei? Potevo farle davvero malissimo.
Continua a piangere con la testa bassa mentre si massaggia i polsi doloranti. È colpa mia se ora è in questo stato e non riuscirei a biasimarla se non volesse più che la toccassi in alcun modo. Tuttavia ci provo, le alzo la testa lentamente sollevandola con una mano dal mento. Ha gli occhi rossi e lucidi che grondano di lacrime, gliele asciugo lentamente facendo attenzione a non farle male, mentre i miei occhi sembrano una pallina rimbalzante poiché mi alterno a guardarle le labbra e quei bellissimi occhi scuri.
Le accarezzo la guancia e mi avvicino lentamente a lei fino a far scontrare le nostre labbra. La bacio lentamente, con una mano gioco con i suoi capelli all'inizio del collo mentre con l'altra le circondo la vita avvicinandola di più a me. Le chiedo implicitamente il permesso di approfondire il bacio, le nostre lingue si incontrano e incominciando a ballare insieme una danza tutta nuova.
Dopo non so quando tempo stacco lentamente le mie dalle sue e appoggio la mia fronte alla sua.
<<Mi dispiace, sono stato uno stronzo lo so. Hai ragione, non ti ho detto nulla su di me e ti ho trattata da schifo e ho detto delle cose brutte poco fa ma ti prego perdonami. Ti giuro che farò tutto per rimediare ai miei errori ma perdonami.>> le chiedo in tono supplichevole. Resta in silenzio per qualche secondo ma quando sto per arrendermi lei mi sorprende. Mi afferra con una mano la nuca e mi attira a se per baciarmi. Sono baci lenti ma allo stesso tempo passionali che mi fanno andare su di giri.
<<Non farmene pentire Alex, questa è l'ultima occasione.>> dice guardandomi negli occhi, mi lascia un bacio a stampo veloce e poi sgattaiola fuori dalla mia presa.
La guardo sorridermi e poi andare in bagno, io nel frattempo mi siedo sul letto per poi cadere a peso morto su di esso con la schiena.

"Oh ma che carina, ti ha perdonato."
"Shadow sparisci, se ho perso le staffe è solo per causa tua. Te lo giuro, un giorno troverò il modo di liberarmi di te."
"Alex, Alex, Alex... tu dai a me sempre la colpa di tutte le tue perdite di controllo e della tua crudeltà, ma non hai mai pensato che in realtà sei proprio tu ad essere così? Malvagio ed assetato di sangue."
"Io non sono così. Sei tu!"
"Certo, certo... continua a crederci fratellino."



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Angolo autrice
Ehilà, volevo ringraziare tutti voi, per leggere la mia storia e supportarmi con i vostri bellissimi commenti.
Spero che la storia vi continui a piacere.
Fatemi domande e datemi un vostro parere.
  
Kisses ❤️

My mysterious mateWhere stories live. Discover now