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Continuo a correre più veloce che posso, nonostante sia molto stanca, sarà forse un'ora o giù di lì che continuo a scappare. Ormai non riesco neanche più a controllare la mia lupa, che per evitare che mi stanchi di più a volte prende il sopravvento.
Dopo anni finalmente sono riuscita ad evadere, sono riuscita ad andare via da quel covo di dolore e sofferenza.
Mi volto per capire se sono riuscita a seminarli o meno, dietro di me non vedo nessuno, quindi rallento un po' provando a riprendere fiato. Mi guardo intorno per cercare di capire dove mi trovo e se c'è un posto dove posso riposarmi senza destare sospetti, quando una freccia si conficca nell'albero accanto alla mia testa e capisco che mi hanno raggiunta. Angel, la mia lupa, prende il controllo facendomi trasformare e iniziando a correre più veloce del vento.
Le zampe però dopo un po' di tempo incominciano a farmi male e a tremare, sintomo della mia grande stanchezza. Credo che tutti dopo ben due ore di corsa sarebbero stremati. Sto quasi per cedere quando sento degli ululati, che mi stimolano a continuare a scappare. Purtroppo la stanchezza sovrasta la paura, il mio passo rallenta e barcollo, a pochi passi da me intravedo delle luci, mi faccio forza, ma nulla... mi ritrasformo nella mia forma umana, le gambe vengono meno facendomi cadere sul terreno, gli occhi si chiudono ma prima di perdere completamente i sensi, percepisco un ringhio spaventoso e un odore strano, mai sentito prima ma che stranamente mi tranquillizza.

Mi sveglio sentendo un caldo infernale, come se le fiamme dell'inferno fossero tutte intorno a me. Apro lentamente gli occhi, sentendo ovunque intorno a me odore di menta e cioccolato.
"Magari qualcuno mi ha affogata in un mare di cioccolato e menta..."
"Si certo... credici!"
"Oh ma grazie Angel!"
"Prego mia stupida ma dolce umana."
Mi guardo attorno, per capire dove mi trovo. Sono in una stanza molto grande, su un letto altrettanto enorme, ai lati del quale ci sono due comodini con delle lampade. Sono coperta da delle lenzuola bianche e da un copriletto nero come la pece, dal lato  opposto al mio c'è un grande armadio in legno, accanto al quale c'è una porta che presumo conduca al bagno. Difronte al grande letto matrimoniale c'è un'altra porta che credo porti fuori da questa camera, accanto alla quale c'è un'altro mobile. Dal mio lato, ovvero sul lato dentro c'è una scrivania in legno sormontata da una piccola libreria.
Dopo aver fatto la scansione a raggi X, quasi, alla stanza, appoggio di nuovo la testa al cuscino pensando a dove possa essere. Cerco di ricordare ma è come se avessi un blackout totale degli ultimi posti in cui sono stata. Si ricordo cosa ho passato negli ultimi anni e soprattutto a causa di chi, ma non ricordo il luogo dove tutto ciò è avvenuto. Sarò ancora in America? O quei luridi idioti mi avranno portata altrove ?
Mi fascio la testa di domande, finché non sento la porta aprirsi lasciando così entrare lo stesso odore  stupendo che invade tutta questa stanza.
<<Finalmente sei sveglia!>> sento una voce dura e possente che mi spinge ad alzarmi di scatto con il busto. Davanti a me ho una specie di dio greco: alto, muscoloso, dalla carnagione ambrata, i capelli neri che ricadono leggermente sulla fronte e gli occhi di un azzurro così chiaro che sembrava essere ghiaccio. Resto imbambolata a fissarlo, il cuore batte a mille e la mia lupa fa i salti di gioia. Non credevo che lo avrei mai trovato e soprattutto non credevo di averlo.
"Quello è il nostro compagno Jennifer!"
Si Angel quello è il nostro compagno, penso tra me e me stupita.

My mysterious mateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora