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Jennifer's pov
Esco dal bagno e lo trovo seduto sul letto, con la testa tra le mani strette a pugni come per strattonarsi i capelli. Mi siedo accanto a lui e gli accarezzo la schiena lentamente, ma lui salta come se fosse stato appena risvegliato da un incubo.
<<Ehi tutto okay? Sembri sconvolto.>> chiedo passandogli la mano tra i capelli scuri.
<< Si, si sto bene.>> sospira e avvicina il suo viso al mio, lo faccio anche io a mia volta e sto per baciarlo quando si allontana bruscamente. << A dir la verità no... credo sia arrivato il momento che anche io mi apra con te.>> dice guardandosi intorno con fare nervoso. Si siede e si gira per guardarmi.
<<Come hai potuto ben vedere, la mia famiglia discende da uno dei primi originali, quindi a più di diecimila anni fa. Dai racconti che ci sono stati tramandati, il mio antenato fu colui che fermò la grande guerra tra i branchi RedMoon e i loro alleati e i Fangs con i loro sostenitori. Il nostro branco prevalse e l'Alpha fu uno dei migliori al mondo; gentile, premuroso e sempre pronto a mettere a rischio la sua vita pur di salvare ogni singolo essere vivente. Questo suo carattere fu tramandato di generazione in generazione o così si pensava...>> fa una breve pausa e si alza, iniziando a camminare avanti e indietro e ricominciando a raccontare.
<< Circa cento anni fa si scatenò una ribellione, ma il vero motivo non è mai stato scoperto. C'è chi ipotizza sia stato per via del rapimento di una giovane nobile di uno dei branchi, altri invece hanno presupposto che la ragione fosse per il comportamento del grande Alpha, ovvero il mio bisnonno, Alexei RedMoon. Per sedare la rivolta sacrificò milioni di vite, ma una volta finita, la sua sete di sangue aumentò sempre di più, finché uccidere dei poveri innocenti non divenne il suo unico scopo. La dea Luna si infuriò così tanto che maledisse la persona a lui piu cara, mio nonno.
"Finché la luce e le tenebre non si incontreranno, il sangue ricadrà sulla stirpe rossa, per sempre." Questo è ciò che recitava. All'inizio nessuno ha creduto alle sue parole, poiché nessuno dei suoi discendenti ha compiuto atti talmente brutali, almeno fino a qualche tempo fa...>> si ferma vicino alla finestra e guarda fuori. Il verde degli alberi è reso ancora più vividi dal sole primaverile, mentre il cielo limpido senza nuvole dona a tutto un'aria più serena.
Guardo la sua figura alta e muscolosa tesa come una corda di violino, il suo volto è perso nei ricordi tanto che i suoi occhi sembrano essere da tutt'altra parte, come se stesse rivivendo tutto in prima persona. Così mi avvicino a lui e gli accarezzo un braccio dolcemente, per fargli capire che sono qui per lui, qualunque cosa dica. Si volta leggermente e mi rivolge un flebile sorriso, poi ritorna a guardare fuori.
<<Poco dopo il matrimonio, i mia madre scopri di essere incinta, così andarono subito dal medico per fare dei controlli. Come sai il periodo di gestazione dei lupi è diverso, dura in media due mesi e mezzo. Lei era già incinta di un mese e quindi dall'ecografia si poteva notare quasi tutto; il medico come i miei genitori rimasero sconvolti da ciò che videro. Era incinta di due gemelli, due maschi, ma quel numero durò poco. Durante la visita, si accorsero che attorno a noi due c'era una sorta di aura, o così la chiamavano per lo meno: una era nera come la pece mentre l'altra un po' più chiara. Io e mio fratello iniziammo a muoverci improvvisamente, scontrandoci e causando molto dolore alla mamma, finché ad un certo punto ne rimase solo uno... ancora non si spiegano come sia stato possibile, tutto ciò che sanno è che quei due cerchi che ci avvolgevano si fusero, formandone uno solo che cambiò colore in rosso, un rosso talmente scuro che sembrava essere sangue. Mia madre si spaventò così tanto, che pensava di averci perso entrambi.
Un mese dopo nacqui io, ma non ero come tutti gli altri lupetti appena nati. Di solito i cuccioli appena nati non riescono a tramutarsi, neanche parzialmente; io invece sono nato con i miei occhi... con gli occhi rosso sangue.
Ho vissuto un infanzia normale, fino all'età di nove anni, è lì che Shadow è emerso. Inizialmente nessuno di noi capiva perché cambiassi improvvisamente umore e carattere, perché da un momento all'altro ero gentile e sorridente con Becky e l'attimo dopo per poco non la uccidevo; poi mi portarono da una sorta di sciamano o mago, come preferisci chiamarlo e capirono.
Capirono che la maledizione era vera, che da quel momento in poi le cose non sarebbero più state semplici e che io non ero io... ho assorbito mio fratello che all'età di nove anni è diventato il mio lupo interiore. Nono ho avuto controllo su di lui per molto tempo, poi ho imparato.
Lui rispecchia perfettamente il carattere del mio bisnonno, la sua sete di sangue non è mai sazia è la sua malvagità è senza confini.
Hai ragione quando dici che a volte non sembro più io, quando perdo le staffe per la rabbia, è perché in quel momento non sono più Alex ma Shadow... ho provato a liberarmi di lui più e più volte, ma l'unico modo sembra essere attraverso quelle stupide parole incomprensibili!>> abbassa lo sguardo come se fosse pentito, come se si sentisse in colpa per ciò che ed accaduto in passato.
<<Mi dispiace piccola, mi dispiace così tanto. Non vorrei essere così, vorrei essere normale, vorrei non farti soffrire, vorrei non averti paura di farti male ogni volta che ti sono accanto, vorrei tanto non perdere il controllo e vorrei tanto che tu non avessi mai visto quel lato di me.>> la sua voce si incrina ogni volta che cerca di trattenere le lacrime, per non mostrarsi debole. Così non resisto più, gli prendo il volto tra le mani e lo bacio dolcemente, asciugandogli con i polpastrelli quelle poche lacrime ribelli che gli sono scappate.
<<Alex, tu non devi dispiacerti di nulla. Non è colpa tua ed io non potevo desiderare un compagno migliore di te. Si è vero c'è questa piccola complicazione, se così si può definire, ma ti aiuterò. Risolveremo questo tuo problema insieme, te lo prometto mio bellissimo Alpha.>> dico accarezzandogli il volto e donandogli uno dei miei sorrisi più sinceri.
Mi sorride a sua volta e mi stringe forte a se, prendendomi in braccio e facendomi volteggiare, mentre lui ripete continuamente "grazie".
All'improvviso si ferma e ci guardiamo occhi dentro occhi.
<<Jennifer io...>> viene bruscamente interrotto da Michael che entra come una furia.
<<Mi dispiace interrompervi e ti prego di non arrabbiarti Alex, ma non ce la faccio più ho bisogno di parlare con te!>> dice guardandomi <<Adesso!>>
Deglutisco a fatica e tiro un sospiro annuendo, do un ultimo e veloce bacio al mio compagno e seguo il suo beta, più preoccupata che mai.



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Angolo autrice
Ecco finalmente il capitolo tanto atteso. Ringrazio tutti voi per il vostro sostegno e per i vostri bellissimi commenti.
Spero che anche questo vi piaccia.

Finalmente abbiamo una spiegazione ai comportamenti strani di Alex, ve lo aspettavate?

My mysterious mateWhere stories live. Discover now