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Jennifer's pov
Entro in camera e sul letto vedo un bellissimo vestito  lilla con un tessuto che sembra quasi brillantinato e in vita è stretto da un cinturino con dei brillantini; lo scollo del vestito è leggermente a V ed e sorretto da due spalline sottili come fili. È semplicemente bellissimo!
Mi volto per chiedere ad Alex perché questo bellissimo abito sia qui, ma non lo vedo da nessuna parte. Devo essere stata così incantata da quest'ultimo da non essermi resa conto che lui non era qui con me.

Sono già le sei di pomeriggio, così vado in bagno per farmi una doccia. Ho passato la giornata a in camera, poiché ho scoperto di essere stata chiusa qui dentro da quel "coso" che si definisce essere il mio compagno.
Entro in bagno e mi fiondo subito sotto la doccia e accendo il getto d'acqua calda. Non ci metto molto,  nel giro di cinque minuti sono già fuori ad avvolgermi in un asciugamano. Di solito ci metto di più poiché inizio a pensare a tutto ciò che è successo in passato e a cosa potrebbe avvenire in futuro, incomincio a sperare e ad immaginare un futuro migliore.
Esco dal bagno incurante del fatto che io sia praticamente nuda se non fosse per l'asciugamano bianco, che tengo chiuso con una mano. Alzo la testa dal pavimento per due secondi, il tempo di rendermi conto di non essere più sola.
<<Ehm... scusa non sapevo... me ne vado, volevo solo dirti che ti aspetto nella sala grande. C'è una sorpresa per te, quel vestito è tuo, mettilo.>> Alex esce dalla stanza più imbarazzato che mai, anche se quella che dovrebbe esserlo di più sono io. Mi avvicino a letto per indossare la biancheria e quel magnifico abito, ma la porta che sbatte sulla parete e Becky che entra come un tornado mi fanno saltare sul posto.
<<Ma sei impazzita!? Mi hai fatto prendere un colpo!>> il mio cuore battette impetuosamente a causa dello spavento.
<<Scusa Jen, è che sono così emozionata. Stasera sarà una cena speciale, e sottolineo speciale.>>dice tutta sorridente mentre appoggia le varie valigette che aveva in mano.
<<Perché? Cosa succederà a stasera? È il compleanno di qualcuno?>> chiedo sempre più confusa <<È il compleanno di Alex?!>>
Certo non mi meraviglierei di non saperlo, ci conosciamo da poco e non abbiamo conversato così a lungo da dirci quando siano i nostri rispettivi compleanni.
<<Ehi calmati! Tranquilla non è il compleanno di nessuno, ma è comunque un evento importante e per questo dobbiamo prepararci al meglio amica mia. Quindi siediti qui e lascia che mi occupi di te.>> mi dice indicando con la mano la sedia di legno posta vicino alla scrivania.

Dopo circa due ore e mezza siamo pronte entrambe: lei indossa un bellissimo abito color blu elettrico, che risalta alla perfezione la sua pelle candida e i suoi occhi chiari. Questi ultimi sono truccati in modo marcato, per evidenziarli ancora di più; l'ombretto è sui toni rosati scuri, delineato da una perfetta linea dì eye-liner nero. Le labbra sono lasciate al naturale, ci ha applicato solo del lucida labbra luminoso, che le rende più rosee e lucide.
I capelli lunghi invece sono piastrati e raccolti in una bellissima coda alta, che nonostante tutto li fa arrivare quasi a metà schiena; e per concludere, un paio di tacchi vertiginosi neri che slanciano la sua figura, tanto da farla sembrare alta due metri
Mentre io... quasi non mi riconosco, è come se avesse fatto un miracolo su di me.
Indosso il mio bellissimo vestito nuovo che calza alla perfezione, come se fosse stato cucito apposta per me. I miei occhi scuri sono truccati in modo tale da richiamare i colori del vestito, infatti, gli ombretti sfumati richiamano le sfumature del viola e anche in questo caso sono marcati da una perfetta linea di eye-liner nero. Anche le mie labbra sono luminose grazie al gloss rosato che ha messo Becky.
I miei lunghi capelli ricci, invece, sono raccolti in uno chignon che sembra essere scomposto, ma in realtà è stranamente in ordine, anche se le piccole ciocche ricce che fuoriescono da dietro suggeriscono il contrario. Quelle davanti, la mia bellissima parrucchiera/ truccatrice/ amica ha deciso di lasciarle di proposito fuori posto, ha detto che: "mi rendono ribelle tanto quanto loro."
Per concludere indosso un paio di tacchi aperti bianchi, intrecciati sul davanti fino alle caviglie.
<<Scommetto che quando ti vedrà rimarrà sbalordito.>> dice Becky sorridendo ammiccante.
<<Vogliamo parlare di Jason? Che quando ti vedrà entrare da quella porta ci resterà secco. Avrà occhi solo per te!>> le rispondo sorridendo. Purtroppo però le mie parole la fanno solamente rabbuiare.
<<Non voglio parlare di lui.>> dice scostante.
<<Mi dispiace, non volevo rattristarti. So che siete compagni, l'ho sentito oggi ma a quanto pare le cose tra di voi non vanno molto bene.>>
<<Vorrei solo mi vedesse per quella che sono e non come la piccola sorellina del suo migliore amico. C'è stato un tempo in cui pensavo di piacergli, eravamo piccoli ma credevo ci fosse qualcosa, probabilmente mi sbagliavo. Vorrei solo mi accettasse come sua compagna e che mi rispettasse.>> sospira frustrata e vorrei consolarla anche se non so bene come. << Sai, lui lo sapeva.>> dice voltandosi verso di me mentre camminiamo. <<Lui sapeva che eravamo...ecco... "destinati" e sai cosa ha fatto? Dopo avermi guardata negli occhi e avermi reclamata come sua, è andato a letto con quella stupida sgualdrina di Ella! Ancora non posso crederci... Lui dice che mi sbaglio, che non è successo nulla tra di loro, ma io li ho visti. Ho visto i segni che ha lasciato su di lui, segni che possono essere lasciati solo quando si ha un rapporto intimo.>> sospira di nuovo, si vede che ci sta male. Ora finalmente capisco perché oggi fosse così una furia con quella ragazza è perché fosse così arrabbiata con Jason.
<<Non voglio difenderlo, ma hai ascoltato la sua versione?>> provo a chiederle. Effettivamente dal suo racconto sembra che lei sia saltata subito a conclusioni affrettate, anche se le prove fossero evidenti.
<<No Jennifer, quei succhiotti erano abbastanza evidenti. Esplicitavano in modo chiaro e coinciso le loro azioni, non c'è nessun altra versione!>>dice arrabbiata e ho quasi l'impressione che voglia prendere a pugni anche me.
<<Okay, calma. È solo che mi sembra strano... credevo che una volta trovata la tua compagna/o, anche solo guardare un'altra persona con quel tipo di interesse fosse quasi impossibile....>>
<<A quanto pare per lui no!>> il suo tono fermo mi fa capire che la conversazione è finita, ma le continuerei a chiedere altro se non fosse che siamo già davanti alle porte della sala grande. Già da qui fuori si sente un gran trambusto, segno che lì dentro ci sono tantissime persone.
"Forza Jennifer ce la puoi fare!"
"Si dai Jennifer, che saranno mai diecimila persone?"
"Tu dici sempre cose molto confortanti, eh Angel? Ehi aspetta, cosa hai detto? Diecimila?!"
"Angel?"
"ANGEL!!"
"Stupida lupa che non sei altro!"
Non ci credo mi abbandona proprio nel momento del bisogno, incredibile!
Prendo un grande respiro e con Becky al mio fianco entro nella sala. Tutti si girano a guardarci, inizialmente cala il silenzio che poco dopo lascia spazio ad un leggero brusio, che man mano diventa sempre più forte finché tutti ricominciano a parlare come se nulla fosse successo, fortunatamente.
Arriviamo al tavolo del capo branco, che è già lì ad attenderci. Indossa un abito elegante, il classico smoking nero con la camicia bianca, che lo rende così dannatamente attraente.
"Oh si, eccome se lo è..."
"Sul serio Angel? Prima che avevo bisogno di te decidi di sparire, mentre ora che incomincio a fare pensieri poco puri sul mio compagno ti rifai viva?!"
"Due cose: primo, è il NOSTRO compagno; secondo, questa tua versione NON puritana mi intriga di più rispetto a quella impaurita dalle tante persone, scusa."
Alzo gli occhi al cielo, per poi sedermi accanto ad Alex sotto gli occhi indagatori di qualche membro del branco. La mia amica è seduta dall'altro lato accanto a Jason, che cerca in tutti i modi di attirare la sua attenzione. Nel frattempo l'Alpha si alza prendendo il calice e schiarendosi la voce.
<<Signori e signore per favore un minuto di attenzione. Questa sera come avrete notato, è una sera molto importante. Dopo le cure del nostro abile e fidato medico, Steve Hannig, sono tornato come nuovo, però il merito non è solo suo e credo che lui stesso possa confermarlo. Avrete sicuramente notato che il posto accanto a me non è più vuoto e che per il villaggio si aggira ormai da qualche giorno questa splendida creatura seduta al mio fianco; e bene vi presento Jennifer, la mia compagna e la vostra Luna!>>dice lui fiero mentre io lo guardo sconvolta e per poco non mi viene un attacco di panico.
Gli applausi e le urla di felicità sono ovattate poiché non sento più nulla, le mie emozioni hanno preso il sopravvento e in questo momento ho solo bisogno di scaricare la tensione.
Mi alzo velocemente dal mio posto e corro fuori da quella sala per rifugiarmi in camera e cambiarmi.
Entro in stanza sbattendo la porta dietro di me ed incominciando a camminare avanti e indietro e per calmarmi un poco.
<<Jennifer, perché sei scappata? Che ti prende?>>chiede Alex entrando preoccupato.
<<Che mi prende? Che mi prende?! Questa domanda dovrei farla io a te, Alex. Quando abbiamo deciso che sarei diventata la Luna del tuo branco? Non me lo hai neanche chiesto...>> dico ormai fuori di me.
<<Pensavo fosse scontato, dato che siamo compagni...>>
<< Pensavi fosse scontato?! Alex tu non mi conosci, non hai idea di chi io sia. E se fossi un serial killer? Se fossi una spia mandata qui per distruggerti?>>
<<Lo sei?>> chiede stranito.
<<Cosa? No, certo che no!>>
<<E allora qual è il problema Jennifer?>>chiede sempre più confuso.
<<Il problema è che tu non mi conosci Alex, in questi giorni abbiamo parlato forse per cinque minuti, se non di meno e tu mi presenti come tua compagna a tutti senza neanche chiedermelo! Ma che cos'hai nel cervello? Croccantini per cani?!>>
<<Non ti conviene insultarmi dolcezza...>>mi suggerisce avvicinandosi.
<<Altrimenti che fai? Mi leghi al soffitto, mi torturi e poi mi uccidi?>> chiedo avvicinandomi a mia volta.
<<Oh ti legherei molto volentieri, ma in un'altro posto e si, torturerei anche te ma non nel modo che immagini tu.>> ci ritroviamo nella stessa posizione di questa mattina, a pochi millimetri l'uno dall'altra. Il mio cuore scalpita, il mio stomaco fa le capriole ed Angel che non resiste più dalla voglia di baciarlo, purtroppo per lei io non sono del tutto d'accordo.
<<Ti piacerebbe, razza di bipolare che non sei altro! Peccato che non mi avrai mai, non dopo oggi. Stavi quasi iniziando a starmi simpatico, ma poi hai dovuto rovinare tutto e...>>non riesco a terminare la frase che le sue labbra si premono contro le mie mentre mi gira con la schiena verso la porta appoggiandomici sopra. Sono così dolci e morbide...
Inizialmente è un bacio violento, per farmi stare zitta ma poi subito diventa più lento e dolce, così dolce da farmi scogliere fra le sue braccia forti.
Ci stacchiamo quando sentiamo il fiato mancarci, ci guardiamo negli occhi senza fiatare. È stato il primo bacio più bello che potessi mai desiderare.

My mysterious mateWhere stories live. Discover now