45. Senza vergogna

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Dal giorno dopo la festa per il compleanno di Louis, io e Claire non abbiamo avuto un attimo di pace. Abbiamo trascorso questi sette giorni saltando da una casa all'altra di tutti i nostri parenti, districandoci tra i vari lati della famiglia, come è d'obbligo per i figli di genitori divorziati. La cena della Vigilia che tanto mi rendeva nervosa alla fine si è pure rivelata piacevole e sembra che quest'anno anche nostro padre sia riuscito a farsi ammorbidire dall'atmosfera natalizia, tanto da non sentirlo lamentarsi o discutere per quasi l'intera serata. Ovviamente non abbiamo parlato di quello che è accaduto alla festa aziendale e non mi sarei aspettata nulla di diverso, ma io e mia sorella siamo comunque rimaste stupite quando ci ha accolto con un sorriso caloroso, perché eravamo certe che l'accoglienza non sarebbe stata delle migliori e che non avrebbe fatto nulla per nascondere il suo disappunto. Invece per una volta Mike Stevens ha messo da parte il suo orgoglio e la sua testardaggine e sono sicura che il merito non sia solo della magia del Natale, ma sopratutto di quello che io e Claire gli abbiamo detto l'ultima volta che ci siamo visti. Forse alla fine si è fatto un esame di coscienza e le nostre parole l'hanno colpito più di quanto pensassimo, tanto da ritrovarci a fine serata strette in un abbraccio e con la velata richiesta di farci sentire più spesso. Ovviamente lo apprezzo, ma la strada da fare per recuperare il nostro rapporto è ancora lunga e sono fin troppe le delusioni che ci ha dato in tutti questi anni. Però sono pronta a dargli una possibilità, perché in fondo è nostro padre e se anche la maggior parte delle volte ci tratta come se fossimo delle sue dipendenti, gli voglio bene e gli sono grata per averci sempre dato un tetto sopra la testa, una tavola sempre piena di cibo e la possibilità di poter studiare.

Al contrario le cene o i pranzi con il lato materno della famiglia sono stati una passeggiata. Ci siamo godute nostra mamma fino all'ultimo, visto che poi tra due giorni dovrà di nuovo ripartire per l'ennesima missione umanitaria. L'unica sera che ci è stata lasciata libera dai mille impegni famigliari è stata quella di ieri, l'ultimo dell'anno e anche il giorno del rientro di Harry da New York. Proprio per questo abbiamo deciso di festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo nella casa di Santa Monica, preferendo una serata tranquilla al trambusto di una delle tante serate organizzate nei locali nei dintorni. Così mentre Louis e Niall si erano occupati di andare a prendere Harry all'aeroporto, io e le ragazze insieme a Steve e al piccolo Noah ci siamo immersi nei preparativi per la cena. Abbiamo mangiato, riso, chiacchierato, giocato a giochi da tavolo e abbiamo aspettato la mezzanotte seduti sul portico di casa, godendoci la meravigliosa vista dell'oceano dipinto dai scintillanti colori dei fuochi d'artificio e dopo aver brindato ad un nuovo inizio ci siamo salutati, stanchi ma felici del tempo trascorso insieme. Stasera invece abbiamo la famosa cena con mia mamma e nonna Adele, che non vedono l'ora di conoscere Harry e rivedere Louis dopo tanto tempo.

"Sei pronta?" Domanda Harry appena mi raggiunge in salotto, finendo di abbottonare la sua semplice camicia bianca sotto il mio sguardo attento, perché stranamente oggi ha abbandonato le sue stoffe eccentriche per andare sul classico. "Che c'è?"

"Come mai niente fenicotteri o altri animali strani!?" So benissimo che l'ha fatto per poter dare una buona impressione, ma mia mamma e mia nonna lo adorerebbero anche se si presentasse vestito con un tutù da ballerina classica.

"Non va bene!?" Sorrido al suo tono preoccupato, alzandomi dal divano per potermi mettere di fronte a lui e sistemargli il colletto.

"Sei perfetto." Lo tranquillizzo, portando le mie mani sul suo collo e non posso che storcere il naso quando le mie dita non incontrano più i suoi lunghi capelli. "Ripetimi ancora perché hai deciso di tagliarti i capelli?" Quando è arrivato e me lo sono trovata davanti con un nuovo taglio, quasi non mi è venuto un colpo nel vedere come fossero sparite le sue lunghe ciocche castane.

KintsugiWhere stories live. Discover now