26. Per favore

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Ho questa persistente sensazione di gioia dopo il bacio di Harry, come se sentissi il cuore più leggero e la mente sgombera da qualsiasi pensiero negativo. È come se questo bacio, avesse fatto scattare qualcosa in me, ma ancora non so bene cosa. Sinceramente non voglio preoccuparmene e perdere tempo ad analizzare minuziosamente ogni mia singola emozione, cercando di capire. L'unica cosa che voglio è godermi il momento e tutto quello che mi ha fatto provare quel ragazzino dagli occhi verdi. Sto sorridendo talmente tanto che inizio a sentire male alle guance, ma non riesco proprio a smettere di farlo.

"Sei inquietante." Afferma Louis passandomi un grembiule, mentre scrollo le spalle alla sua affermazione. "Faresti concorrenza a Joker con quel ghigno."

"E tu saresti Batman!?" Ribatto sarcastica. Può prendermi in giro quanto vuole, ma non riuscirà a togliermi il sorriso dalle labbra.

"Ok barbie magia dell'amore, ora dimenticati dello spilungone e inizia a darti da fare!"

"Tavoli o banco?" Gli chiedo, indossando il grembiule.

"Ti ricordi ancora come si fa a prepare i cocktail o quel bacio ha cancellato ogni tua facoltà!?" Sollevo gli occhi al cielo, sbuffando una risata.

"Tranquillo Lou,se non ricordo male era il mio mojito quello più richiesto allora." Affermo, con tono compiaciuto, iniziando a preparare la prima comanda.

Nonno James, per il mio 21nesimo compleanno ,mi aveva regalato due biglietti aerei per l'Italia e io avevo deciso di portare Lou con me. Mio padre però, mi aveva minacciato che non avrebbe tirato fuori un centesimo, se il mio compagno di viaggio fosse stato il mio migliore amico e così i mesi prima del viaggio, gli avevamo trascorsi a lavorare in un locale. Alla fine, quelle 2 settimane, sono state le migliori vacanze della mia vita, anche grazie alla soddisfazione di essercele guadagnate per mano nostra. Sono passati anni da allora, ovviamente non ho la rapidità di Louis e Niall, ma riesco ancora a cavarmela dietro ad un banco.

"Io l'unica cosa che ricordo è la doccia che ti sei fatta con un Long Island perché non avevi chiuso bene lo shaker." Afferma ridacchiando e sorrido divertita al ricordo.

"Allora evitiamo di ripetere l'esperienza." Ribatto passandogli la comanda di un ordine con ben 3 Long Island. "Comunque la serata sta proseguendo bene." Mi guardo intorno, c'è pieno di gente che ride, balla, beve e finora nessuna lamentela.

"Già, molto bene e stranamente Niall è ancora sobrio." Afferma, strappandomi un sorriso, mentre lancio un'occhiata al biondo concentrato nello svolgere il suo lavoro.

"È bravo."

"Sembri quasi stupita."

"Dopo che mi ha detto per quali motivi ha scelto di diventare un barman, non me l'aspettavo."

"In effetti, ma sa quanto teniamo a questo posto." Afferma Lou, con un sorriso. Ha ragione, Niall sa tutta la storia dietro all'Elsie, ci ha sentito parlare di questo posto quando era ancora solo un'idea campata per aria,ha ascoltato le nostre idee, i nostri progetti, è stato spettatore della realizzazione di questo locale e anche quando era lontano voleva essere tenuto aggiornato sul proseguimento dei lavori. Niall è come un piccolo folletto irlandese, rumoroso, allegro e sempre con il sorriso sulle labbra, si potrebbe pensare che non prenda nulla sul serio, ma in realtà, sopratutto quando si tratta delle persone a cui vuole veramente bene, ci mette tutto il suo impegno per poterle vedere felici.

"Sai credo che lui sia il pezzo mancante di questo posto, non poteva esserci nessun altro dietro al banco insieme a te." Dico al mio migliore amico, con un sorriso sulle labbra.

"Già, lo credo anch'io."

***

"Dove diavolo eri?" Mi domanda Louis con tono concitato, mentre posiziono sul banco le bottiglie che tengo in mano.

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