43. Il mio cuore è tuo

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Non ho mai amato particolarmente i risvegli mattutini: la sveglia che suona, abbandonare il tepore delle coperte, la luce che ti ferisce gli occhi e il sonno che intorpidisce ancora il corpo e i sensi. Però da qualche mese a questa parte è diventato uno dei miei momenti preferiti, perché non c'è cosa più bella che aprire gli occhi e trovare al tuo fianco la persona che ami. Per questo questa mattina ancora prima di scacciare il sonno dalle mie iridi, sento le mie labbra tendersi in un sorriso al solo pensiero di poter vedere l'altro lato del letto occupato da Harry. Mi stiro, affondando la guancia nel cuscino, mentre sento le lenzuola scivolare tra le mie gambe nude e allungo una mano al mio fianco alla ricerca del calore del suo corpo, ma resto delusa quando l'unica cosa che incontrano le mie dita desiderose è la morbidezza del mio materasso vuoto. Così sbatto le palpebre e quando apro gli occhi mi rendo conto che effettivamente Harry non è sdraiato al mio fianco. Mi volto sulla schiena, mentre cerco di captare anche il più piccolo rumore che mi faccia capire che lui è ancora in casa, ma l'unico suono che giunge alle mie orecchie è il delicato cinguettare degli uccellini. Sbuffo, tirando il lenzuolo fin sopra alla mia testa e richiudo gli occhi, tornando a pancia in giù, decisa a godermi ancora per un po' la comodità del mio letto, cadendo poco dopo in un leggero stato di dormiveglia. Dopo non so quanto è la sensazione di un paio di labbra calde e morbide che percorrono con delicatezza la mia schiena a farmi risvegliare nuovamente, mentre sento un sorriso ancora più grande farsi spazio sul mio viso.

"Buongiorno amore." La sua voce bassa e roca arriva direttamente al mio orecchio, riempiendo il mio corpo di brividi. "Ho preparato la colazione." Mi giro e apro gli occhi trovandomi davanti la visione meravigliosa del mio ragazzo con addosso solamente una maglietta e un paio di boxer, seduto sul bordo del materasso vicino a me con poggiato sulle gambe un vassoio ricolmo di ogni prelibatezza.

"Buongiorno ragazzino." Sbiascico con la voce ancora impasta dal sonno, mentre mi beo della dolcezza del sorriso che mi sta rivolgendo. Allungo le braccia sopra la mia testa stirandomi, prima di sollevarmi per mettermi a sedere e poggiare la schiena contro la testiera. "A cosa devo la colazione a letto?"

"Volevo fare qualcosa di speciale per la mia ragazza." Afferma sporgendosi verso di me per potermi lasciare un delicato bacio a stampo.

"Non dovevi." Parlo ancora sulle sue labbra, per poi allontanarmi e sistemarmi meglio sul materasso. So che è ancora preoccupato per me, per il mio incontro/scontro con Megan di ieri sera, ma in realtà mi sento molto meglio di quanto mi aspettassi perché ho finalmente realizzato che ho già buttato via fin troppo tempo a piangere per delle persone a cui di me non è mai importato nulla. "Grazie comunque, per tutto."

"Non devi ringraziarmi Liz, lo sai che farei qualsiasi cosa pur di vederti serena e felice." Le sue parole e il suo essere sempre così premuroso mi scaldano il cuore. "Che ne dici di mangiare adesso?" Mi domanda poi amorevole, poggiando il vassoio sulle mie gambe e sedendosi accanto a me, occupando nuovamente la sua parte di letto.

"Tu hai già mangiato?" Gli chiedo prendendo la tazza di the, soffiandoci sopra prima di portarmelo alla bocca e prenderne un sorso.

"Aspettavo te, volevo farti una sorpresa e fare colazione a letto con calma, visto che abbiamo tutto il giorno per noi." Ribatte, prima di addentare un croissant.

"Sai nessuno mi aveva mai portato la colazione a letto prima d'ora."

"Davvero?" Deglutisce rumorosamente con un'espressione incredula a dipingergli il viso.

"Davvero." Poggio il mio the sul comodino, per poi iniziare a magiare i miei pancakes. "Però mi ricordo che quando ero piccola nonna Adele ogni mattina la portava a nonno James. Lui era così felice di vederla entrare in camera con la colazione per loro due, perché era un po' un loro piccolo momento speciale e io ho sempre pensato che da grande avrei voluto la stessa cosa, qualcuno di così importante da farmi venire voglia di portargli la colazione a letto solo per poterlo vedere sorridere."

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