4. Arrivi

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Io e Louis ci troviamo davanti all'uscita degli arrivi, mancano ancora pochi minuti e tra poco potrò riabbracciare Claire dopo tutti questi anni di distanza. Siamo sempre rimaste in contatto durante questo periodo, ma le telefonate, i messaggi e le chiamate via Skype non colmeranno mai appieno la mancanza di una persona cara. Mi sarebbe piaciuto poterla andare a trovare, ma lei era presa dai suoi studi, mentre io fresca di laurea avevo appena iniziato a lavorare. Sbatto ripetutamente il piede per terra, continuando ad alternare lo sguardo tra il tabellone degli arrivi e il mio orologio, mentre un lamento esce dalla bocca del mio migliore amico.

"Che c'è?" gli domando voltandomi verso di lui.

"Ti prego Liz, piantala e datti una calmata!"

"Scusa se sono emozionata per il ritorno di Claire!" sbotto acida.

"E lo capisco, ma stai dando i numeri" gli tiro uno schiaffo sul petto offesa dalle sue parole.

"Non è vero!"

"Non è vero!?" domanda sarcastico "Da quando siamo arrivati e con ben 30 fottuti minuti di anticipo, sei tornata all'auto 3 volte: la prima perché avevi scordato il telefono e le altre due volte solo perché non eri certa di averla chiusa. Senza contare le innumerevoli sveglie che ho sentito suonare ogni 15 minuti!" Mi mordo le labbra e abbasso lo sguardo,cercando di trattenere un sorriso al suo sfogo melodrammatico, ma so benissimo che non ha tutti i torti. Purtroppo in certe situazioni mi faccio travolgere dalle emozioni e non riesco mai a controllarmi.

"Scusa Boobear." gli sussurro e lo vedo roteare gli occhi al cielo al sentire il soprannome che gli ho rifilato all'asilo.

"Vieni qui psicopatica." dice allargando le braccia e subito mi avvicino circondando il suo busto e stringendomi in un caloroso abbraccio che dura qualche minuto. Poi si allontana, le sue mani poggiate sulle mie spalle per potermi osservare in viso e mi rivolge un sorriso che illumina i suoi occhi vispi.

"Va meglio?" domanda

"Va meglio." affermo annuendo convinta.

"Quanto manca al fatidico momento?" e il suo tono da tiraculo non può che farmi sorridere. Sbircio sul tabellone dietro di noi e noto che segnala che il volo è atterrato in questo momento.

"Sono appena atterrati, il tempo di scendere dall'aereo e recuperare i bagagli." lo informo. Scioglie il contatto tra di noi, così ci avviciniamo all'uscita degli arrivi. È passato qualche minuto e già iniziano ad arrivare i primi passeggeri, io e Louis controlliamo tutte le persone che passano sotto i nostri occhi, ancora non riesco a vederla, ma conoscendola sarà l'ultima ad arrivare. Mentre allungo il collo per riuscire a individuarla, Lou mi tira un leggera gomitata al fianco e punta il dito, mostrandomi dove guardare. Seguo la traiettoria e poi finalmente la vedo. È appena uscita con il suo amico dal lungo corridoio dello sbarco e sta trascinando una valigia più grossa di lei in tutta fretta. Noto che sta già indossando degli abiti estivi, il che mi fa pensare che probabilmente si sia cambiata sull'aereo, vista la differenza di temperature tra qui e Londra. Adesso che la rivedo in carne ed ossa mi accorgo di quanto sia veramente cambiata. Non è più la ragazzina timida e mingherlina di quando è partita, ora è una piccola donna con le sue forme al posto giusto e i lineamenti meno fanciulleschi. I lunghi capelli castani sono diventati in caschetto sbarazzino, i suoi grandi occhi marroni sono esaltati solamente dal mascara e al labbro ha un piercing, un piccolo anellino argentato. L'unica cosa che sembra non essere cambiata è il suo abbigliamento, soliti shorts di jeans, solite maglie extra large di qualche band o qualche serie tv e le solite vecchie e consumate vans. Mi prendo tutto il tempo per osservarla, per cogliere ogni più piccolo particolare. Si sta guardando intorno, poi ad un tratto mi vede e sul suo viso appare un sorriso enorme, molla la valigia lì dove sta e mi corre incontro. Scuoto la testa e sorrido allargando le braccia per farle capire che la sto solo aspettando. Due secondi dopo mi arriva addosso come un treno e mi si attacca al corpo come un koala, legando le braccia al mio collo e le gambe al mio bacino. Mi stringe forte e con talmente tanto impeto, che perdo l'equilibrio finendo a terra con lei ancora avvinghiata a me. Probabilmente domani avrò un livido sul sedere, probabilmente Louis mi prenderà per il culo a vita e probabilmente se fosse successo in un altro momento mi sarei vergognata a morte per una cosa del genere, ma ora l'unica cosa che mi interessa è che Claire sia di nuovo qui. Chiudo gli occhi, inspiro il suo profumo e mi godo il nostro abbraccio, anche se siamo sdraiate su un pavimento lurido nella zona arrivi dell'aeroporto di Los Angeles. Solo quando sento qualcuno vicino a noi schiarirsi la voce  riapro gli occhi, senza mollare la presa su mia sorella e sopra di me sbuca la faccia di un Louis sorridente.

KintsugiWhere stories live. Discover now