11. Doti Culinarie

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Pov's Harry

È da un quarto d'ora che sono fermo davanti alla porta di casa delle sorelle Stevens. Sono passato in farmacia e pure al supermercato per prendere tutto quello che mi ha ordinato Claire, ma ora sto maledicendo la mia migliore amica per avermi convinto a fare questa cosa. Sono nervoso, non vorrei mai che a Liz possa dare fastidio la mia presenza, visto che si aspettava l'arrivo di sua sorella e non il mio. Prendo un respiro profondo e suono al campanello, sperando che vada tutto bene. Dopo qualche attimo sento dei rumori al di là della porta e appena si apre sbuca una Liz evidentemente sorpresa.

"Ciao Liz."

"Ciao Harry. Claire non c'è, ma dovrebbe arrivare a momenti." ribatte lei e la sua voce graffiata lascia intendere che non sta per niente bene.

"A dire il vero lei non viene, ha mandato me al suo posto." mormoro.

"Quella stronza!" esclama scuotendo la testa.

"Senti mi dispiace, so che non stai bene, ma lei mi ha chiesto un favore e allora non ho saputo dirle di no." le spiego.

"Tranquillo Harry. È a me che dispiace che mia sorella si sia approfittata della tua gentilezza. Avrebbe potuto benissimo dirmi che non poteva tornare e mi sarei arrangiata, dopotutto non sono inferma, ho solo un po' di febbre." mi dice ruotando gli occhi al cielo, per poi farmi un sorriso.

"Oh dopo tre anni sono abituato al lato approfittatore di Claire." affermo facendo ridere entrambi. "Forse però sarebbe il caso di entrare perché, non per essere scortese, ma hai un pessima cera." Aggiungo per poi avviarci entrambi all'interno.

"Che hai lì?" mi domanda indicando i sacchetti che ho in mano.

"Medicine e cibo." Le spiego poggiando le buste sul tavolo da pranzo, mentre lei mormora delle altre scuse per il comportamento inappropriato di sua sorella.

"Ok adesso tu ti metti sul divano e ti misuri la febbre." le dico facendola sbuffare, ma senza ribattere si accomoda coprendosi con una coperta e recuperando il termometro.

"Ti ha istruito per bene la signorina." dice con tono contrariato, se sapesse che altro ha detto sua sorella probabilmente Claire non potrebbe nemmeno rientrare in casa.

"Già mi ha dato ordini precisi." le rispondo mentre inizio a svuotare i sacchetti. Al bip del termometro ritorno con lo sguardo su Liz, lo sfila da sotto l'ascella per poi controllare la temperatura e sbuffare rumorosamente.

"Ci mancava solo la febbre cazzo! Ho milione di cose da fare e io mi ammalo." esclama irritata riponendo il termometro nella sua custodia e lasciandolo sul tavolino di fronte a lei.

"Quanta ne hai?" le chiedo sedendomi accanto a lei.

"38." risponde velocemente, troppo velocemente.

"E quanta ne hai per davvero?" le chiedo nuovamente, lei sbuffa incrociando le braccia al petto e mette su un adorabile broncio.

"38.8" mormora "Ma adesso mi prendo un antipiretico e tra un paio d'ore sarò di nuovo in forma." aggiunge.

"Prima devi mangiare qualcosa Liz, non puoi prenderlo a stomaco vuoto." le dico.

"Allora vorrà dire che mi preparerò da mangiare e poi prenderò la medicina, ok?" ribatte leggermente irritata.

"Ho un'idea migliore se permetti." le rispondo e lei fa un gesto con la mano invitandomi a parlare. "Tu resti sul divano al caldo, mentre io preparo qualcosa da mangiare."

"Assolutamente no! Hai già fatto abbastanza passando in farmacia e tutto il resto, non ti permetterò di restare qui e prepararmi pure il pranzo!" ribatte prontamente e immaginavo che non sarebbe stata d'accordo con la mia proposta.

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