27. Sono davvero felice per te

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Stanotte, poco dopo che Harry se ne è andato, sono arrivati a casa Claire e i ragazzi. Qualche chiacchiera,qualche birra e alla fine, solo alle luci dell'alba, dopo aver obbligato Louis e Niall a fermarsi da me vista l'ora, ma soprattutto perché troppo stanchi e brilli, siamo andati a dormire. È passata da un po' l'ora di pranzo, ma la casa è ancora avvolta nella calma, probabilmente gli altri sono ancora padroni del sonno. Mi rigiro tra le lenzuola, sdraiandomi sulla schiena e non posso che sorridere, quando  vedo davanti a me il mio quadro. Più lo guardo e più mi piace, un po' lo stesso effetto che mi fa la persona che me l'ha regalato. Chiudo gli occhi, riportando alla mente quello che è accaduto ieri sera: la mia gelosia,l'evoluzione del nostro rapporto, il bacio, la sua gioia e la mia gioia, il modo in cui mi ha chiamata, il suo regalo. Harry può essere davvero l'oro che può aggiustare le crepe del mio cuore, già lo sta facendo, ma so che ci sono ferite più profonde che avranno  bisogno di più tempo per essere rimarginate. Sono ancora persa tra i miei pensieri, quando sento un leggero rumore di passi al di là della porta, così decido alzarmi anch'io e scendere al piano di sotto. In cucina, trovo Claire intenta a riempire il bollitore,che ancora non si è accorta della mia presenza.

"Buongiorno" la saluto allegra,ma nel sentire la mia voce, sussulta e si volta verso di me, con gli occhi spalancati e una mano poggiato sopra al petto.

"Cogliona! Stavo per morire di paura!"

"Quanto sei melodrammatica" ribatto sollevando gli occhi al cielo. "Comunque dormito bene?"

"Cullata dal dolce russare di quei due non molto." Afferma ironica "Tu invece?"

"Ho dormito benissimo!"

"Sbaglio o sei particolarmente felice oggi!?" domanda, appoggiandosi al ripiano della cucina, con le braccia incrociate al petto, mentre mi studia attentamente.

"Ero felice anche ieri sera." Le dico, scrollando le spalle, recuperando una tazza anche per me.

"Sarà, ma sembri più felice del solito." Continua ad osservarmi, poi sbarra gli occhi, come colpita da un'illuminazione. "Il regalo!Allora?" Aggiunge con un'espressione furba dipinta in viso.

"Tu che ne sai del regalo?" Domando corrugando le sopracciglia. Ieri non è entrato nessuno nella mia stanza, quindi non è possibile che l'abbia visto.

"L'ho aiutato a portarlo qui, per questo abbiamo fatto tardi ieri sera."

Ecco svelato il mistero.

"Non era colpa di Harry e delle sue camicie?"

"Quella è la causa principale del ritardo, ma basta parlare di quello." Afferma, mentre versa il the per entrambe e poi si accomoda sul divano, battendo la mano sul posto accanto a lei. "Raccontami come è andata."

"Cioè il risultato del tuo piano per lasciarci da soli!?" Le chiedo ironica.

"Dopo il tuo scontro con quell'oca di Madison, Harry è andato in paranoia." Mi racconta ridacchiando. "Perciò ho solo svolto il mio dovere di migliore amica."

"Abbiamo parlato ieri sera, non mi è piaciuto per niente il comportamento di quella e ho voluto mettere in chiaro le cose." Le dico, per poi prendere un sorso del mio the. "Mi ha detto che non ho nulla di cui preoccuparmi, che è solo una compagna di università e mi ha raccontato di come l'ha conosciuta."

"L'incontro peggiore che potesse mai fare in tutta la sua vita." Il suo commento sarcastico, mi strappa un sorriso.

"Ero preoccupata, perché comunque lei, per quanto mi costi ammetterlo, è una bella ragazza." Prendo un respiro profondo. "In realtà, sono ancora preoccupata in parte."

KintsugiWhere stories live. Discover now