20. Sono talmente innamorato di te

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Felicità.

È questa la sensazione che sento scorrere dentro di me questa sera, qui in questo locale a festeggiare il mio compleanno con le persone a cui tengo di più. Sono felice e sembra che non ci sia spazio per nessun sentimento negativo. Nemmeno dopo aver scoperto che la location scelta da Louis per questa occasione era un pub, dove l'attrazione principale è il karaoke e io lo odio il karaoke. In realtà odio dover cantare davanti ad un pubblico, anche se di sconosciuti, perché per quanto ami la musica e lasciarmi trasportare da essa, il dono del canto non mi è stato concesso alla nascita, ma per stasera non mi interessa nemmeno di  rendermi ridicola davanti a tutta questa gente. Sono felice, qui seduta a questo tavolo mentre Louis e Niall bisticciano sull'ultima partita di calcio, mentre Julie con la testa appoggiata sulla spalla di Steve e un suo braccio che le cinge le spalle per tenerla più vicina, li osservano con un sorriso divertito, mentre Claire ride di gusto con le lacrime agli occhi e Harry accanto a lei viene contagiato dalla sua risata. Sono felice e sono grata di avere accanto delle persone come loro, perché è soprattutto merito loro se posso sentirmi ancora così. Nell'ultimo periodo mi sento di nuovo me stessa ed era da tanto che non mi riconoscevo più; quella che vedevo allo specchio ogni mattina negli ultimi sei mesi era solo il riflesso sbiadito della vera Liz. C'è ancora tanto lavoro che devo fare, tante cose che devo aggiustare e sistemare, ma ogni giorno sono sempre un passo più vicina al mio traguardo: stare di nuovo bene. Per prima cosa ho bisogno di lasciarmi il passato, con tutte le sue ferite, alle spalle. Ho bisogno di andare avanti, di superare quello che è accaduto, di rimettere insieme i pezzi di me stessa e la forza necessaria per farlo devo trovarla dentro di me, ma so che loro mi sono e saranno sempre accanto, pronti a sostenermi. Lo vedo dello sguardo carico di affetto di mia sorella, nell'esuberanza di Niall, nella pacatezza di Steve, negli occhi vispi di Julie, nei gesti e nelle parole schiette di Louis e ora riesco a vederlo anche nella dolcezza del sorriso di Harry. Li guardo tutti seduti a questo tavolo, con un drink in mano, le note di "Glory Days" di Bruce Springsteen in sottofondo e non posso che sorridere.

"Ehi dolcezza" è la voce di Louis seduto accanto a me, che mi distoglie dai miei pensieri, mentre mi sventola una mano davanti al viso.

"Che c'è!?" chiedo con ancora il sorriso stampato in faccia.

"Sei inquietante" afferma.

"Perché?" domando stranita dalla sua affermazione.

"È da mezzora che sorridi a trentadue denti, pensavo ti fosse venuta una qualche paresi" dice facendomi sollevare gli occhi al cielo.

"Sono solo felice" rispondo scrollando le spalle.

"Secondo me il barista ti ha messo qualcosa nel bicchiere" sentenzia osservandomi attentamente.

"Louis, sono solo felice"

"Quindi niente droghe strane!?"

"No, Louis" dico con tono esasperato.

"Non sei nemmeno ubriaca!?"

"Cristo!" esclamo, sbuffando una risata nervosa, ormai snervata dal suo comportamento " Non posso essere semplicemente felice!?"

"Ok" mormora pensieroso. "Ho capito!" strilla subito dopo, sollevando le sopracciglia in un'espressione soddisfatta, come se avesse appena risolto uno dei grandi misteri della storia e  non stesse per sparare una delle sue solite stronzate.

"Cosa?" gli chiedo sfregandomi una mano sulla fronte, ho quasi timore a sentire la sua risposta.

"È merito del ragazzino!" afferma rivolgendomi un ghigno.

"Che c'entra Harry?" domando corrugando le sopracciglia in un'espressione confusa.

"Scommetto che tutta questa felicità è per merito suo"

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