Pov's Harry
Da quando ho confessato i miei sentimenti a Liz mi sento come se mi fossi tolto un peso dallo stomaco. Era da tanto che sentivo quelle parole sulla punta della lingua, che spingevano testarde per poter uscire dalle mie labbra, ma le ho sempre trattenute, perché per quanto Liz abbia fatto dei passi da gigante rispetto a quando ci siamo incontrati, so che non era ancora pronta per sentirselo dire. Sinceramente non ho nemmeno pensato che mi sarei dichiarato, ma in quel momento le parole mi sono uscite in maniera così spontanea e sincera, che non mi importava di altro se non di farglielo sapere, come non mi è importato che lei non abbia ricambiato, perché so quanto abbia ancora paura di dirlo ad alta voce e io non ho nessuna intenzione di metterle fretta o di prendermela, me lo dirà quando si sentirà pronta e sarà sicuramente bellissimo sentirglielo dire. Dopotutto so che anche lei è innamorata di me, non mi servo le parole per capirlo, perché mi basta guardarla per sapere che il sentimento che ci lega è un amore profondo e sincero. Lo capisco dal modo in cui suoi occhi mi cercano quando siamo nella stessa stanza, dal sorriso sempre presente sulle sue labbra quando siamo insieme, dal modo in cui mi stringe a se quando ci rivediamo, anche se solo dopo poche ore di lontananza, come se le fossi mancato terribilmente, dal modo in cui la sua mano cerca sempre la mia come se avesse sempre bisogno di sentirmi vicino, dal modo in cui si abbandona a me quando facciamo l'amore. Con lei ogni volta che mi bacia, mi sfiora o mi sorride mi sento sempre come se fosse la prima volta, con il cuore che accelera, le mani che mi sudano,lo stomaco che si aggroviglia per l'emozione e non è di certo la mia prima storia, ma non mi sono mai sentito così prima d'ora. Con Liz mi sento come se non fossi mai stato innamorato prima e stessi scoprendo con lei cosa voglia dire amare davvero qualcuno. Anche adesso mentre seduto sul suo letto, la osservo presa a prepararsi per la festa a sorpresa per il compleanno di Louis, penso a quanto io sia stato fortunato ad averla incontrata e che non potrei mai amare nessun'altra donna al mondo se non lei.
"Hai visto le mie Superga?" mi domanda ispezionando frenetica ogni angolo della stanza, risvegliandomi dai miei pensieri.
"Sono in bagno." Annuisce rivolgendomi un sorriso, prima di correre in bagno e uscire un attimo dopo con le sue adorate scarpe in mano.
"Che ore sono?" chiede sedendosi accanto a me per potersi infilare le scarpe.
"Le 17.30 e questa è la decima volta che me lo chiedi." Sollevo gli occhi al cielo fintamente scocciato, beccandomi così una pacca sullo stomaco e un'occhiataccia. È da stamattina che corre da una parte all'altra come una trottola per controllare che sia tutto in ordine e pronto per la festa di stasera e non si è ancora fermata un attimo.
"Solo che sono agitata e non voglio arrivare in ritardo."
"Lo so amore, ma è tutto sistemato. Niall andrà a prendere Louis e con una scusa lo porterà all'Elsie, Claire si è occupata di finire di decorare il locale e tu hai già controllato tutto il resto almeno un centinaio di volte. Quindi adesso prendi un respiro profondo." Le dico stringendo le sue mani tra le mie per farsi che mi imiti mentre inspiro ed espiro profondamente. "Va meglio?"
"No, sono ancora agitata. Non potremmo andare al locale a dare un'ultima occhiata!?" mi domanda con tono implorante.
"No, mancano 3 ore e mezza alla festa e non ci muoveremo da qui prima delle 20.30." alla mia risposta decisa ruota gli occhi al cielo, sbuffando.
"Ok, quindi che facciamo intanto?"
"Ci riposiamo perché sarà una serata lunga e impegnativa." Le dico scivolando sul materasso fino a posare la testa sul cuscino e battendo la mano sul posto vuoto affianco a me. "Vieni qui." Mi rivolge un sorriso, prima di gattonare sul letto e raggiungermi, per poi accoccolarsi al mio fianco, avvolgendo il mio torace con un braccio e posando la testa sulla mia spalla, mentre io circondo le sue spalle con un braccio per poterla stringere ancora più vicina.
