Diary, do you think we'll be more than friends?

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Era un po' eccitata alla prospettiva, sapeva che non avrebbe dovuto, che non ce n'era alcun motivo, ma chi voleva prendere in giro?

Damon aveva fatto decisamente colpo.

Ma non con le sue battutine idiote, e i suoi modi di fare altrettanto scemi, bensì con la dolcezza che le aveva dimostrato quella sera di una settimana prima. E poi, con la scusa della Matematica, di Letteratura, e dei test di fine bimestre, era a casa di Stefan e Damon molto più di quanto fosse mai stata prima, e aveva avuto l'occasione di passare anche molto tempo in sua compagnia, disturbandolo mentre lavorava, si era anche fatta prestare uno dei suoi libri.

Aveva scoperto che era un ragazzo più orientato sul classico, anche se l'aveva immaginato, per via della sua prima incursione in camera sua - nella quale non aveva mai più messo piede, come promesso -, e che a Whitmore aveva avuto una singola perché nessun ragazzo del campus voleva condividere la stanza con lui, ma non perché fosse un tipo con cui era difficile convivere, più che altro ai suoi coinquilini aveva dato fastidio la tendenza che aveva di far infilare le loro ragazze nel suo letto.

La sua difesa era stata 'Eravamo coinquilini, mica amici!', come se quello avesse potuto giustificarlo. Elena non stentava affatto a crederlo, dubitava che uno come Damon si ponesse qualche tipo di scrupolo per portarsi una ragazza a letto.

Più che altro, le faceva piacere di poter avere qualche informazione su di lui senza praticamente costringerlo a parlare di sé, come aveva fatto la prima sera. In fondo, Damon era un tipo piuttosto aperto, anche se non amava andare troppo indietro nel passato, così lei aveva imparato a non fare domande su cose che andassero più indietro del suo trasferimento a New Orleans.

E quindi Katherine e la sua vita a Mystic Falls.

Ovviamente, a meno che questo non implicasse tirare fuori qualche strano - e magari imbarazzante - aneddoto che lei non ricordava, di quand'era piccola. Aveva scoperto che a casa Salvatore, c'era un'intera videoteca di quando Stefan era bambino che comprendeva anche qualche scena di lei e Damon da adolescente.

Le foto e i video di Damon da bambino erano misteriosamente spariti, solo lui stesso sembrava sapere con precisione dove fossero, ma era abbastanza chiaro che non intendeva divulgare l'informazione.

Ed era così, più o meno, che aveva passato quei giorni: a chiacchierare con Damon e studiare a casa Salvatore, insieme a Caroline, Bonnie, Stefan e qualche volta Matt.

Con lui le cose andavano un po' meglio: da una parte e dall'altra si sforzavano di comportarsi normalmente, anche se non era esattamente semplice. Lei ce la stava mettendo tutta, e anche Matt, c'era da dirlo.

Le sessioni di studio li avevano sensibilmente aiutati a ristabilire un rapporto, seppure un po' debole e incerto. Adesso Elena era certa che non ci fosse nemmeno più da parte di Matt l'esigenza di ignorarla, ed era forse il primo passo avanti dopo una quindicina di giorni.

Però, non poteva non sentirsi in colpa, quando, dopo così poco tempo da che l'aveva lasciato, si scopriva interessata a un altro, e non in modo del tutto innocente. Di già. Questo sì che la faceva sentire una ragazzaccia.

«Sono pronta.» disse, infilando il telefono in tasca e scendendo dal letto. Sua madre le sorrise e la guardò con apprensione. «Sto bene, mamma. Non ti preoccupare.»

I suoi genitori se l'erano ritrovata nel letto la mattina quando si erano svegliati, ed era fin troppo evidente che aveva pianto a lungo. Già loro avevano pensato che fosse stata colpa di Damon, finché la ragazzina non aveva spiegato tutto, ancora un po' scossa, sebbene avesse deciso di omettere la parte in cui era stato Damon a riportarla a casa e a calmarla: non c'era alcun bisogno di mettere di mezzo Alaric.

Dear Diary - The Vampire DiariesWhere stories live. Discover now